Questa è la storia di Sofia, una ragazza di Napoli, che a causa di un tradimento da parte delle sue amiche finisce all' IPM di Napoli, dove subito conosce e incontra dopo tempo delle persone, con qualcuno però non sarà solo amicizia.
Ispirata alla f...
POV'S SOFIA Edoardo è venuto a prendermi in cella, me lo immaginavo, ma speravo non lo facesse, oggi non mi andava proprio nemmeno di alzarmi dal letto, infatti stamattina non ho nemmeno fatto colazione. Arriviamo in cortile dove ci sono già tutti e quando i miei amici mi vedono mi rivolgono tutti dei grandi sorrisi "Ma comm sì bell zucchero filatoooo" mi dice Totò e mi fa soffiare una risata "Mo che ci siamo tutti venite che andiamo" dice Beppe e facciamo tutti come dice.
Siamo in barca e io mi sono messa in disparte, oggi non sono dell'umore di fare niente, nemmeno di stare con i miei amici che sono tutti seduti insieme a ridere e scherzare, mi hanno chiamata varie volte e io ho sempre fatto finta di dormire. "Lo so che non stai dormendo, mi dici che hai?" è Filippo, anche se ci conosciamo da qualche settimana sembra sapere tutto di me
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"Niente, è che oggi sono pensierosa" rispondo "La finisci di sparare cazzate?" dice a bassa voce, stiamo cercando di non farci sentire dagli altri "L'ultima volta che sono stata in barca è stata prima di entrare nell'IPM, poco prima di scoprire di essere stata tradita da due persone che ritenevo importanti, so nuotare e non ho paura di andare in barca, ma questa cosa la sogno anche la notte e non riesco a dimenticare gli sguardi di quelle due che non erano nemmeno un po' dispiaciute, ho sempre fatto fatica a fidarmi e quelle due mi hanno distrutta completamente e con me la mia fiducia nelle persone" dico tutta un fiato "Pensa a una cosa, noi ti vogliamo bene sul serio, e se non fosse stato per questo tradimento non ci avresti conosciuti" dice Filippo "Sofi io ti voglio bene, tanto, come gli altri, non pensarci più e divertiti, è l'unico modo per superarla" continua e io mi alzo, gli sorrido e andiamo dagli altri.
È ora di pranzo "No grazie Beppe, non ho fame" dico quando mi porge il panino, lui annuisce titubante e si allontana "Sofi ma non hai mangiato manco a colazione, stai digiuna da ieri sera e non hai mangiato tanto manco a cena ieri" dice Naditza a bassa voce cercando di non farsi sentire ma non ci riesce perchè i ragazzi mi guardano male "Mo tu vieni con me e ti prendi il panino da Beppe" dice Ciro
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"No, non ho fame, tu mangia" dico secca "Sofì 'a vuo frnì?" dice Totò, sta perdendo la pazienza "Devi mangiare, o vuoi finire come quando abbiamo dovuto portarti all'ospedale?" ecco, è uscito fuori proprio quello che non volevo gli altri sapessero, qualche anno fa, dopo una delusione non mangiavo più e quindi i miei mi portarono all'ospedale dove rimasi per un po' di tempo, ovviamente era presente anche Totò "Che?!" esclama Edoardo passando lo sguardo da me a Totò cercando una risposta "Quando aveva 14 anni, dopo una cosa che le è successa non ha mangiato per un po' e siamo stati costretti a portarla all'ospedale" spiega brevemente Totò "Ok" dice Edoardo secco
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si alza mi prende la mano, mi tira per farmi alzare e mi trascina da Beppe "Beppe, puoi dare un panino a Sofia?" gli chiede "Certo" esclama quest'ultimo, me lo porge e io gli sorrido, poi ci allontaniamo "Non lo voglio" dico ad Edoardo "Invece tu lo mangi" mi dice "Ho detto no" rispondo "Sofia smettila, capisco che è dura, ho sentito quello che hai detto al Chiattillo, ma adesso ci siamo noi, ci sono io" mi prende la mano che io lascio subito "Va bene mangio, ma solo perchè non voglio sentirti ancora" dico ironica sorridendogli e lui fa lo stesso soddisfatto. Una volta arrivati dagli altri Carmine mi dice a bassa voce "Sofì ma lo sai che sei proprio stupida?" "Non capisco" rispondo confusa "Ancor nun è capit ca Edoard mor pe te?" spiega e io soffio una risata ironica "Cá mangia che è meglio" dico "E vabbuò faij comm vuo tu, po mo vien a dic" risponde sorridendo.
"Sofì ma quindi non è vero che non sai nuotare?" mi chiede Ciro dopo qualche minuto "No, so nuotare e anche bene" rispondo "E allora facciamoci un bagno" dice Silvia e tutti ci guardiamo, di scatto ci alziamo, corriamo verso i bordi della barca e ci buttiamo a mare con Beppe in sottofondo che urla "Avevo detto niente bagno, disgraziati!" non è arrabbiato infatti sta ridendo.
A fine giornata torniamo all'istituto e andiamo subito a dormire, ci siamo divertiti ma anche stancati tanto, infatti sono crollata appena mi sono stesa sul mio letto.
