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Ormai è luglio, è passato un mese da quando sono uscita, ogni settimana sono andata a trovare i ragazzi con Edoardo e ho passato molto tempo con Nina e Futura mentre tra me ed Edoardo ogni giorno va sempre meglio.
Domani è il mio compleanno e lui stasera ha deciso di portarmi a cena fuori per aspettare la mezzanotte.

"Peccrè sei pronta?" mi chiede dal salotto mentre io sono in camera nostra
"Siii, un secondo che metto le cose nella borsa!" ho deciso di indossare un semplice vestito lungo, stretto di raso azzurro con le spalline sottili ed ho lasciato i capelli sciolti in dei boccoli.

"Peccrè sei pronta?" mi chiede dal salotto mentre io sono in camera nostra "Siii, un secondo che metto le cose nella borsa!" ho deciso di indossare un semplice vestito lungo, stretto di raso azzurro con le spalline sottili ed ho lasciato i capelli...

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"Ua.." esclama Edoardo appena mi vede scendere le scale, io ridacchio
"Ti manca solo la bava" lo prendo in giro
"Si troppa bell peccrè" mi prende per i fianchi e mi bacia.
Veniamo interrotti dal telefono che gli squilla, sembra un messaggio, quando legge per un momento si incupisce ma poi ritorna come prima, decide di non rispondere
"Allora andiamo?" mi chiede facendo segno verso la porta con la testa, io annuisco.

Decido di chiedergli del messaggio, non mi intrometto mai ma è da qualche giorno che continua a ricevere chiamate o messaggi che lo incupiscono, puntualmente non risponde o almeno, non davanti a me.
"Edo?" lo chiamo mentre siamo in macchina
"Dimmi peccrè"
"Di chi era il messaggio? Sono giorni che ricevi chiamate e messaggi strani.. sembri triste"
"Non sono triste, sono preoccupato, è Pietro" mi blocco, Pietro è il fratello di Ciro
"E che vuole da te?"
"Che gli faccia un favore, un favore grosso, ma io non voglio"
"Non sei obbligato, per qualsiasi cosa devi parlarne con me, troveremo insieme una soluzione, te lo prometto" lui si limita ad annuire e sorridermi.

Una volta arrivati troviamo parcheggio abbastanza velocemente e poi scendiamo, non so dove mi ha portata, ha voluto farmi una sorpresa
"Sei pronta?" mi chiede euforico
"Prontissima" esclamo io
"Chiudi gli occhi" mi dice e io lo guardo interrogativa
"Dai chiudili" insiste ed io faccio come dice, porta le sue mani sui miei occhi e poi mi conduce lui.

"Ecco, puoi aprirli" faccio subito come mi dice, rimango ad occhi aperti, è un ristorante tutto vuoto, c'è solo un tavolo per due, una sala tutta libera e si affaccia sul mare, in sottofondo ci sono delle canzoni perfette per ballare un lento.
"Edo è stupendo!"
"Te piac?"
"Eccome se mi piace! Fai sempre troppo"
"Questo non è niente, l'importante è che tu sia felice"
"Lo sono con te, l'importante è che tu ci sia" gli dico avvicinandomi per poi baciarlo.

Abbiamo cenato e ormai mancano 3 minuti alla mezzanotte, stiamo ballando un lento
"Vieni con me" mi dice quando guarda l'orologio, mi afferra per il polso e mi porta sulla spiaggia che si trova fuori dai finestroni del ristorante.
"Ma che stai facendo?" gli chiedo confusa
"Shh, manca un minuto" mi zittisce, poi avvolge le sue braccia lungo i miei fianco, abbracciandomi da dietro.

Non appena scatta la mezzanotte iniziano a partire dei fuochi d'artificio, che non mi aspettavo minimamente
"Auguri amore mio" mi sussurra all'orecchio mentre li guardiamo incantati, non li vedevo da un sacco. Appena finiscono mi volto verso di lui
"Edo, non so cosa dire, grazie" lo bacio, ci stacchiamo per prendere fiato
"Non devi ringraziarmi peccrè, non ho fatto niente, farei molto altro per vederti felice" mi dice guardandomi negli occhi, i miei incrociano i suoi smeraldi verdi, e come ogni volta che succede, il mio cuore si scioglie alla loro vista.

Oggi è il giorno del mio diciottesimo compleanno, sono a casa con Edoardo, ci siamo appena svegliati e siamo seduti vicini al tavolo per fare colazione, quando suona il citofono, vado a rispondere
"Chi è?"
"C'è un consegna per la signorina Varriale Conte"
"Sono io"
"Ecco a lei" il fattorino mi porge un mazzo di fiori e se ne va, subito dopo rientro in casa.

Edoardo mi sta aspettando con un sorrisetto stampato in volto, che subito noto
"Tu c'entri qualcosa, vero?" gli chiedo indicando i fiori, lui annuisce
"Avevi già fatto troppo"
"Ancora con questa storia? Non ho fatto nulla di che"
"Vabbè, grazie comunque, ti amo" gli lascio un bacio sulle labbra
"Ti amo anche io".

Più tardi decidiamo di uscire. Siamo in giro a piedi per le strade di Napoli quando vedo un volto familiare, mi blocco appena lo riconosco e capisco che lui ha fatto lo stesso.

Se è con te. ||EDOARDO CONTEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora