Apposta per te

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"Mamma hai visto le chiavi?" chiedo ad alta voce a mia madre che si trova in salotto, è venuta a prendermi, stiamo per andare insieme alle ragazze al negozio di abiti da sposa, io ed Edoardo abbiamo scelto il 16 settembre come data del matrimonio, ed essendo ora metà giugno dobbiamo sbrigarci ad organizzare tutto.
"Si sono qui sul tavolo!" la sento rispondermi, così scendo al piano di sotto per raggiungerla.
"Hai già chiamato le ragazze?" mi chiede una volta in macchina, ha insistito per guidare lei la sua
"Si, tra 5 minuti all'atelier" rispondo sorridendole
"Ancora nun ce pozz crer, mia figlia si sposa!" esclama come se lo stesse annunciando a qualcuno, cosa che mi fa ridacchiare.

"Buongiorno bellissime!" saluto le mie amiche che sono di spalle e non ci hanno viste arrivare
"Ohh.. buongiorno Sofì, buongiorno signora"
"Vi ho detto già tante volte di chiamarmi Elisa.." le rimprovera mia mamma
"Va bene, buongiorno Elisa" ripete Nina, sul volto mia madre compare un'espressione soddisfatta, subito dopo entriamo nell'atelier, col cuore che mi batte a mille e un'ansia inspiegabile.
"Buongiorno, avete un appuntamento?" chiede subito una ragazza che ci è venuta incontro
"Si.. Varriale.. Sofia Varriale"
"Oh sì, prego venite con me". Ci porta in una sorta di salone con delle poltroncine, una pedana e uno specchio al centro, fa segno di sedersi a mia madre e alle mie amiche mentre a me dice di seguirla.
"Allora, quando è il matrimonio?" mi chiede mentre ci dirigiamo probabilmente verso il camerino
"Il 16 settembre"
"Oh, quindi non tra molto, quindi le maniche lunghe sono escluse giusto?"
"Si, credo che farà ancora abbastanza caldo"
"Perfetto... avevi già qualche idea?"
"In realtà io sono per l'amore a prima vista con i vestiti, quindi ho preferito non farmi un'idea" dico ridacchiando, lei mi sorride
"Allora proveremo un po' di abiti tutti diversi tra loro per iniziare, tu dimmi quale vuoi provare e quale no".

Dopo mezz'ora o più di prove la vedo entrare in camerino con un vestito diverso dagli altri che ho provato, appena lo vedo mi blocco.. è stupendo
"Cosa ne dici di questo?"
"Io- io sono senza parole, vorrei provarlo" dico con espressione scioccata dalla bellezza di questo vestito. Quando lo indosso mi dirigo direttamente nel salone dove sono le altre, non mi sono ancora guardata, appena mi vedono sgranano tutte gli occhi
"Uddio Sofì.. ma è stupendo! Ti sta benissimo!" dice subito Naditza, io soffio una risata e, dopo essere salita sulla pedana mi volto verso lo specchio. Riesco solo a sorridere, una lacrima di felicità mi riga il viso, sembra davvero l'abito giusto
"Sofia, è bellissimo.." azzarda mia madre a voce bassa
"Io credo che sia l'abito-"
"Ferma ferma ferma! Devo fartela io la domanda!" mi rimprovera la ragazza che mi ha aiutato nella scelta del vestito
"Hai ragione, scusami" ridacchio.

Quando usciamo dall'atelier ci fermiamo fuori dall'entrata
"Sofì io veramente non sapevo cosa dire, eri veramente perfetta, anche l'abito lo era"
"Io sono d'accordo con Nina, era bellissimo"
"Sembrava fatto apposta per te!"
"A Edoardo o faije svenì appena te ver" conclude Silvia facendoci ridere.

Più tardi siamo sedute al tavolino di un bar tutte insieme, mia madre ha approfittato per spettegolare un po'
"Il giorno del matrimonio comunque io voglio stare al tavolo con voi, siete proprio simpatiche" butta fuori mia madre, noi ridiamo, fin quando non sento una voce alle mie spalle
"Così è vero ciò che ho sentito in giro.. te spus"
"Embè? Ce sta cocc prublem?" mi alzo per fronteggiare mio nonno
"Nah, sul ca mo addvient na vera mafios"
"Non ti permettere di parlarmi così" ricevo in risposta una risata ironica, fredda, proprio come i suoi occhi
"Io ti parlo come mi pare, fino a prova contraria tien 'o sang ro mij" dice subito dopo
"No.. io di tuo non ho proprio nulla, per fortuna aggiungerei" sembro averlo zittito per un attimo, poi torna a parlare
"Elì e tu a staije pur 'a sent? La assecondi?" si rivolge a mia madre
"Parli come se fosse un capriccio da bambini, e te pozz assicurà ca nun è nu picc, poi non hai mai voluto far parte della nostra vita e adesso all'improvviso vuoi anche metterti in mezzo?" risponde con un'espressione schifata, anche lei si è alzata affiancandomi. L'uomo che dovrebbe essere mio nonno non risponde, ci guarda con espressione di disprezzo e poi, senza dire più nulla, se ne va. Seguo ogni suo passo con lo sguardo, quando lo vedo abbastanza lontano faccio un respiro di sollievo e, dopo aver ricevuto una carezza sulla spalla da mia madre, torno a sedermi seguita da lei, sotto gli sguardi comprensivi delle mie amiche.
Per un momento mi sembra di non sentire più niente di tutto cioè che le ragazze e mia madre stanno dicendo, mi ritrovo davanti gli occhi l'immagine di mio nonno che mi guarda schifato come ormai fa da sempre, poi l'immagine sembra sbiadire per lasciare posto a quella di mio padre, mi sorride e annuisce, come se mi stesse dando la sua approvazione. Acquisisco subito tanta forza, quella che papà mi dava sempre da bambina e quella che mio nonno pian piano mi ha sempre sottratto, ogni volta che lo vedo sembra che risucchi tutta la mia felicità.
"Sofia tutto bene?" sobbalzo e scuoto la testa, mi ritrovo sotto gli sguardi delle mie amiche e di mia madre preoccupati
"Sembrava che ti fossi incantata, poi hai iniziato a sorridere" mi spiega Alice vedendomi confusa
"No tutto bene, stavo solo... pensando a una cosa" mento sorridendo, fortunatamente ci credono e ritorniamo alla conversazione che abbiamo interrotto.

Se è con te. ||EDOARDO CONTEWhere stories live. Discover now