Peccré

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Ciao a tutti, questa è la mia prima storia, spero vi piaccia, magari lasciatemi pareri o consigli alla fine del capitolo, buona lettura ❤️

*****
In questo momento sono un mix tra rabbia, ansia e paura. Sono seduta su una sedia, fuori all'ufficio della direttrice di questo posto, l'IPM di Napoli, vicino a un ragazzo che sembra avere più paura di me. Ha i capelli ricci, due occhi pieni di lacrime color nocciola e devo dire che sembra abbia anche un bel fisico, è carino, ma non è il mio tipo, affatto.
"Come ti chiami?" gli chiedo con un tremolio nella voce, sono qui fuori da 30 minuti, nessuno mi dice niente e ho paura, ma cerco di nasconderlo, come faccio sempre.
"Filippo, Filippo Ferrari" mi dice con una voce ancora più tremante della mia
"Ferrari... non sei di Napoli, vero?"
"No, sono di Milano" azz, Milano, non ci sono mai andata ma mi ha sempre affascinata
"E tu? Come ti chiami?" mi chiede, non avendo ricevuto risposta, ero troppo concentrata a pensare a quella città nella quale magari non sarei mai andata, visto che adesso sono qui dentro...
"Sofia, sono di Napoli"
Iniziamo a parlare del più e del meno, ridiamo, poco, ma ridiamo. Improvvisamente la porta dell'ufficio si apre
"Varriale, prego entri" sento pronunciare il mio cognome e in uno scatto mi alzo, guardo Filippo, il mio nuovo amico, che mi rivolge uno sguardo per incoraggiarmi, e diciamo che per un secondo ci riesce ma, appena vedo quella donna dietro la scrivania affiancata da un uomo dallo sguardo duro che però è in piedi il mio coraggio svanisce.

"Allora?! Sofia, si vede che sei una brava ragazza, ma non rispondendo alle mie domande non mi permetti di aiutarti" mi dice la donna dai capelli biondi, è la direttrice
"Direttrì, ij nun sacc che dic, non ne sapevo niente di quella schifezza, io credevo di star portando solo alcune borse di quelle che credevo fossero mie amiche nella mia valigia." Dico decisa, è la verità.
La direttrice mi guarda quasi con amore e mi dice
"Va bene Sofia, adesso segui Litz, ti accompagnerà nella tua cella" mi indica con lo sguardo una donna, abbastanza giovane, che mi sorride
"Jamm nenné" mi dice, già mi sta simpatica. Appena uscita rivolgo un sorriso a Filippo, che ricambia e mi dirigo verso la mia cella, fa stranissimo dirlo, non sono una criminale, e questo lo sanno bene.

"Nenné questa è la tua cella, e le tue compagne sono loro, Naditza e Silvia" mi indica questa ragazza con i capelli rossi tendenti al marrone e l'altra con i capelli scuri, entrambe mi sorridono e io ricambio, sembrano simpatiche. Mentre mi sistemo inizio a parlarci, sono simpaticissime, ho già delle amiche!
Mi dicono che dobbiamo andare in cortile visto che abbiamo delle ore libere oggi e quindi mi sistemo un po'. Metto dei semplici jeans un po' larghi con un top bianco, un filo di mascara e scendo con loro.

Arrivata mi siedo sola, ma vedo che un gruppo di 3 ragazzi si avvicina e

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Arrivata mi siedo sola, ma vedo che un gruppo di 3 ragazzi si avvicina e... non posso crederci!

"Totò!" esclamo e il ragazzo dai capelli rossi che conosco da una vita e che per me è un fratello mi abbraccia e mi dice "E tu che c faij 'cca dind? Chist mic je o munn tuoij Sofì?" "Po t spieg" sussurro

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"Totò!" esclamo e il ragazzo dai capelli rossi che conosco da una vita e che per me è un fratello mi abbraccia e mi dice
"E tu che c faij 'cca dind? Chist mic je o munn tuoij Sofì?"
"Po t spieg" sussurro.
Sono stata distratta da un ragazzo dagli occhi verdi, che è rimasto un po' più lontano rispetto agli altri, che non fa altro che fissarmi.

"Eduaaaaa, tien 'o cor 'ndo zuccr?" gli dice Totò che si è accorto di tutto

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"Eduaaaaa, tien 'o cor 'ndo zuccr?" gli dice Totò che si è accorto di tutto. Il ragazzo si avvicina
"Piacere peccrè, io sono Edoardo"
"Peccrè?" dico quasi ridendo
"Cre? Nun t piac?" mi dice, e io mi limito a ridere e a rivolgere la parola a Totò
"Ci vediamo Totò" gli sorrido, lui ricambia e me ne vado a sedermi vicino a Filippo, ancora sotto lo sguardo di Edoardo, devo dire che ha degli occhi stupendi...

Con Filippo parlo di come è andata dalla direttrice e scherziamo, mi trovo bene con lui, ho trovato un buon amico. Nad e Silvia si sono aggiunte a noi, e devo dire che tra Nad e Filippo c'è un'intesa che si nota a milioni di chilometri, a quanto pare hanno anche entrambi una passione per suonare il pianoforte. Sono entrata da qualche ora e già ho un gruppo di amici, ho ritrovato Totò che non vedeva da un po' di tempo e ho conosciuto Edoardo, che in tutto questo continua a fissarmi mentre Ciro (so che si chiama così e so chi è perché è il figlio del più grande boss di Napoli) il suo migliore amico continua a parlargli, senza ricevere alcuna attenzione, perché tutte quelle del ragazzo dagli occhi verdi sono rivolte a me, e questo mi mette un po' a disagio.

Se è con te. ||EDOARDO CONTEOnde histórias criam vida. Descubra agora