"Ti ho preso"

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«che ti succede?» Harry rise «solo—ti amo. Tutto qui, e soprattutto ti amo così tanto per aver preso in considerazione anche me, anche la mia carriera.»

«Harry tesoro, ma è ovvio che l'abbia fatto, noi avremo due carriere diverse, che non devono implicarsi. Tu sei Harry Styles, e io Louis Tomlinson due persone differenti, con due stili musicali diversi. Ora andiamo, la prima è quella.» Louis la indicò

Harry intrecciò la sua mano con quella di Louis, camminavano mano nella mano, e entrarono in quella casa, solo dopo aver notato il cartello che prevedeva la vendita.

Era una casa molto grande, a due piani, che offriva più di dieci stanze, insomma perfetta, per gli spazi che necessitavano. Aveva un salone modesto, con una cucina altrettanto grande, le pareti erano dipinte di un leggero giallognolo, le scale erano ampie e a chiocciola, il bagno con le piastrelle giallo pastello, con una doccia enorme.

La camera da letto, era qualcosa di immenso, con una cabina armadio che conquistò Harry. Infatti Louis sorrise istintivamente, quando vide il più piccolo, avvicinarsi per constatare gli spazi.

«beh?» chiese Louis

«è bella Lou, molto. E ci sono tante stanze, quindi credo sia perfetta, dopotutto abbiamo bisogno di molto spazio. Dato il nostro lavoro.» Louis annuì insoddisfatto

«andiamo a vederne un'altra, questa non mi convince» Harry annuì

La seconda casa che videro, a distanza di cinque minuti d'auto, era completamente diversa, più piccola,più accogliente, adatta a due ragazzi che stanno insieme, magari da poco. Due ragazzi fidanzati. Quando Harry vide la cucina, iniziò a toccare tutti i fornelli, e quando notò l'isola in marmo sorrise, guardando Louis.

«ti piace?» domandò Louis «si» annuì «ma?»

«mi capisci sempre,» ridacchiò il riccio «non mi convince, mi piace perché è accogliente. Ma non mi convince a pieno.»

«nemmeno a me. Vieni amore, ho da farti vedere l'ultima casa di questo isolato.» era molto vicina a quella, optarono per andarci a piedi.

Quando Harry la vide, fu amore a prima vista.

C'era il parquet, marrone chiaro, era un ingresso ampio, la prima cosa che si sarebbe vista era il soggiorno, enorme, con tre divani e una televisione al plasma, dove Louis avrebbe installato la play station. C'era un'enorme vetrata oscurata dall'esterno, così che nessuno potesse vederli, ma filtrava tantissima luce. Un camino all'angolo della sala, fatto in mattoni rosso scuro.

Harry si ritrovò al centro di quest'enorme spazio, «lou» sussurrò «è—è bellissima,» annuì «il camino, è stupendo,» si avvicinò per toccarlo «potremmo mettere le calze lou. Proprio qui!» disse sorridendo

«ecco! Qui puoi mettere i tuoi giochi, quegli obbrobri che ti tengono impegnato!» Louis sorrise

«poi vedi lì,» disse entrando in cucina «posso cucinare di tutto, altrimenti manderesti tutto a fuoco. Poi guarda queste calamite,» toccò il frigorifero, «qui possiamo mettere le nostre foto lou, quelle dei nostri amici, quelle dei bambini.»

Bambini

«oppure vedi con quell'enorme salone i bambini potrebbero giocare tutto il tempo, e poi-» Harry fu fermato dalle labbra di Louis, lo baciò piano, lentamente e Harry mugolò nel bacio

«ti amo» gli disse Louis «ti amo così tanto.» continuò e il più piccolo sorrise «anch'io» annuì

«credevo non mi volessi ascoltare più.» ridacchiò

«prendiamo questa. Voglio questa casa haz, è la prima volta che hai menzionato dei bambini, voglio questa casa.» Harry aveva le lacrime agli occhi, tanto che annuì sorridendo

Edward's voice Onde histórias criam vida. Descubra agora