25 • Epilogo

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Risa pov's

"Sono venuta a darti uno strappo e un uccellino mi ha rivelato che dovevate ruotare e proprio tu eri fuori posto." parlai appena vidi Hideki "Ora che non ci sono più pensavo avresti lavorato più serenamente, non che saresti diventato come me!"

"Non l'ho fatto apposta, è che sono così emozionato. Finalmente ce l'abbiamo fatta, quel bambino è figlio mio e di Joanne anche su carta." mi rispose con occhi lucidi.

Nel tempo era veramente migliorato il rapporto che tutto il nostro gruppo aveva con Hideki. Certo non era stato facile, però Joanne aveva dimostrato che ciò che diceva fosse vero: suo marito era veramente una bella persona. Yuji e Sayumi erano quelli che avevano fatto più fatica ad accettarlo, ma anche loro alla fine avevano ceduto.

"Non sapete quanto sono felice per voi. Vi meritate questo e altro." dissi sorridendo "Sono venuta qui su ordine della sua signora; voleva che, testuali parole, ti trascinassi di peso a casa una volta finito il turno. Quindi quanto ti manca?"

"Poco, fortunatamente oggi Eita doveva fare solo una piccola intervista." parlò mentre sollevava un cartone.

"Certo che potevi accettare la sua proposta e andare con Joanne..." sussurrai camminando al suo fianco.

"Ti sembrerà una cosa scema ma ho tantissima paura che mi odi, infondo non ho quel carattere che hanno i genitori..." rispose facendo un sospiro prima.

"Hideki tutto ok? Avete tenuto quel bambino più di un anno in affido ed è ora che non ti senti genitore? È vero non puoi comportarti con tuo figlio come se fosse un comune adulto, ma hai già dimostrato che sarai un fantastico genitore. Lo credo davvero." feci battendogli una mano sulla spalla.

Non continuò più la conversazione limitandosi a lavorare più in fretta.

Quando finì, salutò tutti e, dopo che si era cambiato, andammo verso casa loro.

Avevamo deciso di organizzare una sorta di festa di benvenuto per il piccolo nel giardino dei genitori.

C'erano tutti, Semi, Kotoe e i loro gemelli, Yuji con nostra figlia e infine i miei due migliori amici con il loro bambino.

"Oh, siete arrivati finalmente." esclamò Joanne appena uscimmo in giardino. "Pensavo che avrebbe trascinato pure te a lavorare."

"Mi bastano i bambini e i ragazzi del dojang a stancarmi a sufficienza." ridacchiai.

In comune accordo con zio Park e il mio migliore amico avevo deciso di acquistare il dojang per continuare a insegnare tutto ciò che io avevo appreso anni prima.

"Io non avrei mai potuto fare tardi oggi." sentenziò prima di baciare la bionda. "Come state?"

"Sto esplodendo dalla felicità infatti non riesco a non fare casini, lui invece è con il biondo tinto e tua figlia." rispose lei "È spensierato più dei bambini quell'uomo, l'avrebbe fatto divertire sicuro."

"Capisco, vado da loro, allora." risposi prima di dirigermi verso di loro.

A metà incontrai il festeggiato che mi disse che voleva tornare dai suoi genitori. Glieli indicai e, dopo che lo vidi correre verso di loro, continuai a camminare verso la mia famiglia.

Trovai tutti insieme nel punto centrale del giardino. Come al solito Semi e Yuji bisticciavano mentre Kotoe, i suoi figli e la mia se la ridevano.

"Mamma!" esclamò mia figlia appena entrai nel suo raggio visivo.

Mi venne incontro per abbracciarmi.

"Siamo in classe tutti insieme!" mi rivelò indicando i gemelli.

"Che bello, Masumi! Ne sono tanto felice." le sorrisi ricambiando l'abbraccio.

Sciolse poi lei l'abbraccio per andare a continuare a giocare con i suoi amici.

"Ne siete sicuri?" chiesi avvicinandomi a Semi e Kotoe. "Infondo potrebbero avere un istruzione migliore se scegliessero un'altra scuola."

"Tengo alla felicità dei bambini, se avessi deciso di mandarli in una scuola elementare diversa, avrebbero pian piano perso i rapporti con vostra figlia senza dimenticare che sarebbero stati i primi scontenti." mi spiegò Kotoe.

"Potevate optare per un istruttore privato. Così saremmo potuti tenerci in contatto. Non ha senso che i figli di una superstar ricevono la stessa educazione di una figlia di due cittadini comuni." sostenne la mia tesi Yuji.

"Un istruttore privato? Te li immagini i nostri figli stare seduti in una stanza ad ascoltare un vecchio senza avere la possibilità di distrarsi?" disse trattenendo una risata Semi.

Subito dopo sentimmo un grido e una voce femminile esclamò: "Quando avremo dieci anni due volte il Giappone sarà tutto nostro!"

"Anche la Corea. La regaleremo a zio Hyo-jin." decise l'altro bambino biondo.

"Ecco. Comunque mi aspetto che imparino dalla vita che dalla scuola. Puoi avere tutti i diplomi del mondo ma se non hai rispetto di chi e cosa ti sta attorno non andrai lontano." continuò sempre lui girandosi un peltro tra le mani.

"Ho capito, non insisterò più. Avete visto Yumi?"

"Erano in giro per il giardino a fare foto."

Annuii mentre li cercavo con lo sguardo. Quando li trovai li raggiunsi velocemente.

"Ciao migliori amici!" li salutai.

"Zia Risa!" esclamò il piccolino.

"Ehi campione, tutto apposto?" il ragazzo annuì mentre tornava a maneggiare la piccola macchina fotografica.

"Yumi auguri per il tuo obbiettivo. Dopo sei lunghi anni il manga tuo e di Akaashi diventerà una serie." dissi abbracciandola.

"Grazie tesoro, non pensavo sarebbe mai arrivato questo momento, sarò onesta, ma sono così emozionata." mi rispose. "Spero che possa piacere."

"Beh una ragazza, figlia d'aria, che ha come compito di rubare il cuore, innamorandosi o uccidendolo davvero, a un ragazzo, figlio di luna, può sembrare banale ma letto il primo capitolo è una figata assurda."

"Sono d'accordo anch'io." si aggiunse suo marito scattando una foto a entrambe.

"Ma voi siete di parte, non andate bene." farfugliò lei leggermente rossa.

Venimmo interrotti da Joanne che ci chiamò tutti intorno a un tavolo.

"Finalmente dopo anni siamo riusciti a realizzare il nostro desiderio più grande: diventare una famiglia. Non è stato facile, abbiamo dovuto fare e sacrificare tanto, però ciò che conta è che siamo qui per dirvi che ce l'abbiamo fatta." parlò Hideki che teneva in braccio il bambino.

Joanne era al suo fianco e li guardava innamorata.

"Nonostante siano quasi 5 anni che su carta io e Hideki siamo marito e moglie, mai ho pensato di essermi innamorata di lui, tranne quando l'ho visto con quel bambino. Mi sono innamorata quando l'ho visto fare il padre."

Diversi fischi e applausi partirono dal tavolo.

"Sono così felice, niente potrebbe rovinare questo momento." fece Joanne sorridendo.

Le lentiggini, che anni prima era solita nascondere, le coprivano tutto il viso già luminoso.

"Mamma, mi sono rovesciata il succo sulla maglietta."

𝗠𝗲𝗽𝗵𝗼𝗯𝗶𝗮 • 𝗬𝘂𝗷𝗶 𝗧𝗲𝗿𝘂𝘀𝗵𝗶𝗺𝗮 × 𝗢𝗖Where stories live. Discover now