18 • Stabilità

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Risa's pov

Oggi si erano svolti i funerali di mia madre. La funzione fu relativamente breve e oltre a certe conoscenze che ci conoscevo da anni non lo dissi a nessun altro.

Poco prima che cominciassimo però arrivarono anche tutti loro. Hyo-jin, Yuji, Semi, Kotoe e Sayumi si erano presentati al funerale.

Sapevo che era stata tutta opera di Joanne che si trovava al mio fianco, ma ignorai tutto.

Ero decisamente troppo stanca per mettermi a fare scenata anche oggi. Semplicemente dissi a tutti che avevo intenzione di parlargli a casa mia.

Ecco come ci siamo ritrovati in sette nel mio appartamento. C'era una linea divisoria tra di noi. Semi, Kotoe, Hyo-jin e Sayumi mi stavano di fronte mentre Joanne era al mio fianco. Yuji era l'unico distante da tutti.

La mia amica inglese aveva già fulminato un paio di volte Sayumi e Yuji credendo che io non l'avessi vista. Probabilmente avevano discusso per colpa mia. Ancora.

"Io sono stanca. Non voglio più litigare neppure difendere posizioni assurde. Voglio tornare alla normalità, tutto questo ci fa, mi fa, male. Per questo oggi io mi scuso. Per qualsiasi cosa abbia fatto nei vostri confronti io chiedo perdono." parlai tutto d'un fiato.

La stanza si fece incredibilmente silenziosa.

"P-potete avercela ancora contro di me, non vi obbligo a scusarmi ovviamente. Però sappiate che darei tutto ciò che ho per tornare a quelli che eravamo prima." aggiunsi.

"Io non ti scuso, tesoro. Non posso, almeno fino a quando ci renderai partecipi della tua vita." parlò Sayumi dopo una lunga pausa. "Tu fai sempre tutto da sola e non va bene, siamo tuoi amici sì o no? Se quella - indicò Joanne - non ci avesse chiamato personalmente, oggi saremmo qui? Nonostante la gente provi ad aiutarti tu mandi tutto a monte per il tuo orgoglio del cazzo."

Hyo-jin le appoggiò un braccio sulla spalla per cercare di calmarla. Si stava agitando molto, quindi voleva dire che tra poco avrebbe pianto per il nervoso.

"Io... lo so e mi dispiace. Mi-"

"Aspetta, non ho finito. Anche io devo chiederti scusa. Che razza di migliori amici siamo? Se solo penso a come hai passato questi giorni, io... Scusami, tesoro..."

Appena smise di parlare scoppiò a piangere silenziosamente. 

"Sayumi ha già detto tutto quello che volevo dirti." continuò Hyo-jin "Comunque sappi che io non parto dal Giappone finché non è tutto apposto. L'ha detto prima anche Yumi, se una delle due fosse in guai seri si illuderebbe nell'idea di potercela fare da sola, quando voi le avete superate tutte insieme, dal primo giorno che vi conoscete. Non capisco se è più grave il fatto che nessuna delle due si sia accorta, o che il primo a dirvelo sia io."

"Sono una cretina..." "Mi dispiace..." dicemmo contemporaneamente.

"Ok, ok, possiamo finirla con... qualunque cosa sia questa cosa?" si intromise Kotoe alzandosi in piedi.

"Tu e quel biondino tinto mi state sul cazzo, le parole che userete dovete scegliervele con cura..." le suggerì Joanne beccandosi una mia gomitata. "Alzarti in piedi non ti alzerà di qualche centimetro, sei praticamente alta quanto me, un metro e una chewing gum."

"Oh, smettila di rompere e taci. Faccio quello che voglio e non sarai tu, quella di troppo qui dentro, a dirmi che fare. Comunque le tue lentiggini sono bellissime, non dovresti coprirle." rispose lei.

"Sarò la new entry, ma l'ho capita meglio di quanto voi abbiate fatto e ciò vi rode il culo. In ogni caso, grazie, anche i tuoi capelli sono bellissimi, lisci renderebbero di più." continuò l'inglese sotto lo sguardo stupito di tutti.

𝗠𝗲𝗽𝗵𝗼𝗯𝗶𝗮 • 𝗬𝘂𝗷𝗶 𝗧𝗲𝗿𝘂𝘀𝗵𝗶𝗺𝗮 × 𝗢𝗖Where stories live. Discover now