14 • Masumi Yoshimoto

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Mia madre, Masumi Yoshimoto, era la persona più sorridente e allegra che io conoscessi. Infatti non fu una grande sorpresa vederla sorridere dopo che le raccontai di Yuji e del bambino.

"Se siete felici, allora mi va tutto bene! Congratulazioni, bambina mia!" disse con voce dolce accarezzandomi una guancia.

"Così tanto felice che credo sia un sogno." parlò Yuji prima lasciarmi un bacio sulla guancia. Ricambiai il gesto facendo un grande sorriso e stringendogli la mano.

Appena rialzai lo sguardo, vidi mia madre in lacrime.

"Mamma! Cosa succede? Stai male?" le chiedi preoccupata.

"Ma che, a momenti esplodo dalla gioia! Finalmente posso smettere di preoccuparmi per te!" parlò asciugandosi le lacrime. "L'avrai sicuramente notato anche tu, Yuji. Mai una volta che questa testa dura pensi a se stessa. Ha sempre strafatto per poter permettere alla gente intorno a lei di stare bene, e vedere che c'è qualcuno che le sta a fianco mi rassicura. Trattamela bene o ti perseguiterò una volta morta."

"Sempre queste brutte uscite devi fare tu!" mi lamentai mentre mia madre se la rideva.

"Comunque non ti preoccupare. Ho intenzione di trattare bene e stare per diverso tempo vicino a Risa. Sempre se lei mi vuole."

"Ma certo che ti vuole, mia figlia ha diversi difetti eh, ma almeno il buon gusto lo possiede." disse mia mamma facendo movimenti assurdi con le mani.

Ero molto contenta che i due andassero così d'accordo. Non mi aspettavo il contrario, conoscendo i loro caratteri, ma questo incontro mi aveva messo un'ansia tremenda addosso. Vederli ridere insieme mi rallegrava molto, anche se la maggior parte delle volte lo facevano a mie spese.

"Ti ho portato il tè che ami tanto." rivelai a mia madre prima di recuperare un sacchetto dalla borsa. "Quattro scatole te ne ho acquistate, così per un po' ti durano."

In realtà, mia madre stava raccontando dei stupidi aneddoti imbarazzanti a Yuji e volevo assolutamente cambiare argomento.

Aprii lo sportello dove spesso teneva le scatole di tè, e notai che dentro ce n'erano altre tre scatole all'interno. Guardai interrogativa mia madre.

"Ah, quelle? Le ha portate Do Yoon settimana scorsa, non è un pensiero carino?"

Non mi freghi.

"Già, un pensiero carino, se solo maestro Park non stravedesse per te!"

"Ancora con questa storia? Ormai per noi è troppo tardi pensare all'amore. E non aggiungere frasi come 'Eh, se avessi voluto, stareste insieme ora', grazie."

Sbuffai rimettendomi al mio posto. Evitai di controbattere perché davvero non avevo idea di litigare oggi.

"Il maestro Park?" chiese Yuji confuso.

"Sì, lo stesso che ti ha presentato Risa quella volta. Se ti ha raccontato tutto, saprai che le nostre famiglie si conoscono da tempo ormai." spiegò lei con tono gentile. "Bambina mia, non credi che dovresti rivedere il significato di appuntamento? La gente normale non picchia il tipo con cui esce."

"Concordo, ma se Risa fosse stata una persona normale non mi sarei innamorato di lei. Amo qualsiasi sfumatura di lei, anche le più stravaganti." disse prima di baciarmi.

"Oh, fantastico! Ti porto io all'altare, bambina mia." esclamò entusiasta mia madre.

"Ma che dici? Manco stiamo insi-" mi fermai quando mia mamma mi lanciò uno sguardo confuso.

"Come? Non siete una coppia?" entrambi negammo con la testa. "E cosa state aspettando? Sarete genitori tra meno di un anno, sveglia. E poi parla di me, l'audacia."

𝗠𝗲𝗽𝗵𝗼𝗯𝗶𝗮 • 𝗬𝘂𝗷𝗶 𝗧𝗲𝗿𝘂𝘀𝗵𝗶𝗺𝗮 × 𝗢𝗖Where stories live. Discover now