20 • Il desiderio di comporre

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Eita's pov

L'unica maniera facile per poter esprimere le mie emozioni è sempre stata la musica.

Volevo esprimere quanto amavo Kotoe? Scrivevo una canzone. 

Volevo esternare quanto mi dava fastidio Tendou certe volte? Mi armavo di chitarra, matita e spartiti bianchi e creavo.

Ed era quello che avevo iniziato a fare da quando avevo interrotto il tour. Scrivevo su nostro figlio. 

Sapete, comporre una canzone non è complicato se sai che messaggio vuoi trasmettere e se sei una persona abbastanza fantasiosa. Infatti non mi era mai risultato troppo complicato creare una canzone, se sapevo come farla.

Questa era una di quelle volte che non sapevo cosa scrivere. Certo sapevo a chi volevo dedicarla, ma che volevo raccontarci all'interno?

Sbuffando appoggiai la matita sulla scrivania.

"Stai ancora provando a comporre qualcosa?" mi domandò mia moglie guardandomi dallo stipite della porta.

I capelli che tanto amava lasciare liberi erano raccolti in una crocchia disordinata e il suo sguardo era stanco ma molto felice.

"Manca un mese alla nascita di nostro figlio e domani sapremo se è maschio o femmina. Volevo scrivere qualcosa per lui, ma non ho ispirazione." le spiegai guardandola nei occhi.

"Non sono una compositrice, ma ti conosco parecchio bene per dirti che..." disse avvicinandosi e prendendomi per mano "...non riuscirai a scrivere molto se stai a sgommare ripetutamente su quel foglio."

Scoppiai a ridere.

Mi conosci parecchio bene? Tu sei la persona che mi conosce meglio.

"Hai proprio ragione. Ma ho intenzione di finire questa canzone prima che nasca." risposi passando una mano sul suo pancione. 

"Ah, capisco! Allora ti lascio in pace, amore." mi baciò "Se mi cerchi sono in camera a guardarmi una serie tv."

"Kotoe..." la chiamai prima che uscisse dalla stanza. "Sei bellissima."

Mi fece un sorriso caldo e se ne andò.

Passai le due ore successive a scrivere note su note e a suonare pezzi con la chitarra. Quando fui abbastanza soddisfatto riposi la matita sul tavolo.

"Allora non hai perso il tuo talento, Eita!" mi complimentai da solo. 

Persi un quarto d'ora a sistemare la stanza mentre fischiettavo il motivetto che avevo appena composto.

Decisi di andare a vedermi qualcosa con Kotoe visto che potevamo passare del tempo insieme. Non ero un grande amante delle serie, infatti non ne guardavo molte, ma Kotoe era estremamente carina quando mi spiegava la trama di certi "capolavori".

Peccato che quando raggiunsi la stanza mi ritrovai davanti a una scena che mai mi sarei aspettato di vedere.

"Kotoe, che ti succede?" chiesi mettendomi in ginocchio vicino a lei.

Si tratteneva la pancia e un'espressione sofferente era sul suo volto.

"E-eita, c'è qualcosa che non va. P-portami all'ospedale..." mi rispose con voce debole mentre cercava di fare respiri profondi.

Non le risposi neanche. Velocemente presi la documentazione riguardo alla gravidanza, i suoi documenti e la caricai in auto, cercando di ignorare le macchie di sangue che avevo notato mentre la sollevavo.

Mentre guidavo verso l'ospedale civile cominciai a pensare. Kotoe era alla 32° settimana, quindi mancava ancora tanto al parto. Quando lei e Risa erano andate a fare una visita non avevano notato anomalie, quindi vuol dire che il bambino stava bene.

𝗠𝗲𝗽𝗵𝗼𝗯𝗶𝗮 • 𝗬𝘂𝗷𝗶 𝗧𝗲𝗿𝘂𝘀𝗵𝗶𝗺𝗮 × 𝗢𝗖Where stories live. Discover now