2 • Il piano d'attacco del figone fallito

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"Puoi ricordarmi perché lo sto facendo?" mi lagnai guardando la bionda.

"E' bello rivedere la gente con cui sei cresciuta!" disse seria. "Sono sicura che quando ti rivedranno, saranno tutti molto felici. Sei una bellissima persona, non possono che avere bei ricordi con te!"

Sapevo che i commenti di Kotoe erano sempre sinceri, ma non mi ero ancora abituata. Per niente, in realtà.

Spinsi la porta, trattenendo uno sbuffo disperato. Sbuffo che poi mi lasciai scappare quando incrociai i miei banali occhi marroni con quelli del parruchiere. Appena ci, anzi, mi vide sorrise.

"Risa e Kotoe? Che ci fate qua?"

Torniamo a questa mattina. Già, perché con quella bionda avevo capito che una giornata poteva stravolgersi in pochi minuti. Tutto sommato la convivenza con Kotoe Mitani stava andando bene. Era una ragazza molto socievole, e andarci d'accordo era stato piuttosto semplice. Aveva una passione che ancora non comprendevo per i succhi di ogni gusto. Ma quello che più preferiva era quello al melograno. Quando lo beveva aveva sempre una faccia estremamente felice.

Ogni giorno dovevo dissuaderla da una delle sue pazze idee. Niente di troppo complicato se non c'era nei paraggi Terushima. Avevo scoperto che i due erano migliori amici da anni e spesso lui veniva a trovarla. Spesso era quasi tutti i giorni. Insieme erano quasi inarrestabili. Quell'aumento me lo meritavo decisamente.

Quel dannato ragazzo era quasi più imprevedibile di Kotoe, e rendeva il mio lavoro quasi impossibile.

Fortunatamente quella mattina non si era ancora fatto vedere in giro, permettendomi di riposare - mentalmente - per un po'.

"AHHHH, STA BRUCIANDO!" sentii gridare dalla cucina. Corsì velocemente verso la voce della ragazza.

Quando entrai nella stanza, notai la biondina alle prese con una moka... bruciata.

Dio santo...

"Cosa stavi cercando di fare?" chiesi mentre mi avvicinavo ai fornelli. Mi tirai su le maniche.

"Il caffè." disse guardando male la moka.

"Ma non ti piace, il caffè..."

"Lo so! Ma tu e Eita ne consumate a badilate, devo imparare a farlo." disse cercando di recuperare una seconda moka dai ripiani più alti. La presi io prima che potesse farlo.

"Non vedo perché devi impararlo ora. Semi è partito da giorni e io posso prendere qualcos'altro per colazione! Tipo il succo all'arancia!" cercai di convincerla.

Mi guardò qualche secondo, prima di esclamare un 'ok' poco convinto e precipitarsi fuori dalla cucina.

Sapevo che era andata a prendere il succo e sarebbe tornata tra qualche minuto per recuperare dei bicchieri. Ne approfittai per iniziare a pulire, visto che si era già raffreddato.

La prima volta che l'avevo vista alle prese con una moka , le avevo chiesto perchè non usasse la macchina, che era sicuramente più facile. Mi rispose che quando era andata in Italia, una ragazza le aveva spiegato che quello non era nulla paragonato a il vero caffè - il caffè italiano -.

Mi liberai della moka ormai rovinata buttandola nell'apposito cestino, poi andai verso la sala a vedere che fine avesse fatto la bionda.

La trovai concentrata sullo schermo del mio portatile. Non mi preoccupai più di tanto, non avevo una vita così interessante da dover nascondere qualcosa.

"Hai trovato qualcosa di interessante?" le domandai entrando in sala con due bicchieri di vetro. Fece un salto spaventata, rischiando di far cadere il succo per terra.

𝗠𝗲𝗽𝗵𝗼𝗯𝗶𝗮 • 𝗬𝘂𝗷𝗶 𝗧𝗲𝗿𝘂𝘀𝗵𝗶𝗺𝗮 × 𝗢𝗖Where stories live. Discover now