Capitolo 13 - Artem

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Come al solito sono in ritardo.

 Mi sono appena svegliato e rischio di perdere il Pullman per andare ai corsi di orientamento che la prestigiosa Yale tiene ogni anno a fine Agosto. 

Per noi della "Rockport High" sarebbe l'ideale riuscire ad essere ammessi, anche se potrebbe sembrare un'impresa titanica. É una delle più importanti Università che ci siano in America, e dista da Rockport soltanto trecento kilometri. Molti di noi hanno già mandato una domanda di iscrizione, e nella mia si trova pure la richiesta speciale di una borsa di studio, riservata a pochissimi. Prima di ricevere le nostre risposte, la Signora Anderson, la prof di letteratura, ci ha letteralmente costretto a partecipare, sopratutto perché è un'occasione unica essendo fortunati che gli sponsor del liceo si occupino di finanziare questi tre giorni di orientamento. 

Salto giù dal letto e riempio la valigia alla rinfusa con i primi vestiti che trovo sparsi in giro per la stanza mentre nel profondo prego di essere colpito improbabilmente da un fulmine che mi doni la super velocità, propio come é successo nei fumetti a Flash. 

Ovviamente questo non succede, quindi continuo a vestirmi di corsa scendendo le scale. 

Divoro una barretta ai cereali ed esco di casa. Metto in moto la macchina, premo l'acceleratore e faccio slalom nel traffico per riuscire ad arrivare in tempo. 

Sosto nel parcheggio della scuola, e corro verso il Pullman che non riesco a perdere soltanto per un pelo. 

Entro dalla porta anteriore, e i primi due posti sono occupati da Jason e Hope. Cerco di rimanere disinvolto, ma il mio disagio deve essere alquanto evidente. 

Jason è ancora arrabbiato con me per avergli rovinato la festa di fidanzamento e per aver trasformato in un incontro di box il momento dei fuochi d'artificio. 

Ho provato a mandargli migliaia di messaggi di scuse il giorno dopo, che comprendevano anche quelle per cui il motivo lui ignora. Gli avevo scritto la parola "scusa" in tutte le salse, e con la mia mente gli chiedevo perdono anche per aver baciato Hope, per averci dormito assieme e... per tutto il resto. 

Come al solito, quando litighiamo, ha bisogno di diversi giorni per smaltire la rabbia quindi non ne ha voluto sapere, e non ha mai risposto a nessuno dei miei messaggi. 

Sono sicuro che tra un paio di giorni gli passerà, ma il problema è che non riesco a continuare ad essere amico suo dal momento in cui mi sono maledettamente infatuato della sua ragazza. 

È una situazione orribile, e ogni volta che provo a pensare a come risolvere questo dilemma mi viene il mal di testa. 

Jason mi ignora, e incrocio lo sguardo di Hope per un breve istante. 

È bastato a farmi ricordare la notte che abbiamo passato assieme, a come tutto era così perfetto. Oggi però ha una luce differente. È diversa da come l'avevo vista mentre sgattaiolavo fuori dalla sua finestra ieri mattina. 

Adesso pare avere un'aria cupa e angosciata ed è palesemente preoccupata che Jason possa scoprire il suo tradimento. E forse è per questo che al mio cenno di saluto ad entrambi, come risposta Hope distoglie lo sguardo e lo indirizza altrove con aria turbata e Jason mi scaglia un'occhiataccia che non mi sarei mai aspettato. 

Divento serio e vado a sedermi in un posto isolato in fondo al Pullman. 

Metto le AirPods alle orecchie ma non faccio in tempo a mettere play che Marcus si fionda sul posto vicino al mio. -Hey amico!- mi prende sotto braccio -Perché te ne stai qui tutto solo?- mi chiede mentre mi toglie una cuffia dall'orecchio sinistro. 

La testa molto riccioluta di Melanie si affaccia verso di me dal sedile di fronte al mio. È molto truccata, porta dei grandi cerchi dorati alle orecchie e mentre emette quel fastidioso rumore masticando una gomma si affretta a tirarmi fuori la cuffia dall'altro orecchio. -Non ti sei ancora ripreso dalla sbornia della festa di compleanno di Marcus? E...- continua con aria schifata indicando la mia ferita sul sopracciglio e sul labbro -Cosa sono quei segni sexy da duro che hai in faccia? Con chi hai fatto a botte?- 

#LOVEME - Tutta colpa di un bacioWhere stories live. Discover now