The return to school

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_Draco's Pov_

Mi svegliai alle sei del mattino con i raggi del sole addosso, provenienti dalle finestre semichiuse della mia camera.
Le lenzuola del letto erano scompigliate.
Dopo una strizzatina d'occhi, i miei piedi toccarono il pavimento.
Appena il tallone sfiorò terra, provai la sensazione di un fresco risveglio.

Ed ecco che sta per riprendere la scuola, quel triste posto in cui non ho amici.
I miei erano i migliori del loro corso. Ora tocca a me portare avanti la loro carriera e la loro fama.

Odio la mia vita, e non è sarcasmo.
Sin quando ero piccolo mio padre, Lucius Malfoy, mi ha insegnato ad odiare i babbani.
Ricordo che, per contribuire a farmi imparare il concetto di educazione che riteneva opportuno, mi diede diversi "schiaffi educativi".
La mia non è mai stata una vita felice, per questo, tendo a ferire le persone.
Gli altri dicono che lo faccio perchè mi piace vedere la gente sofferente, ma non è così.
In realtà, è l'unico modo attraverso il quale faccio subire alla gente ciò che ho sempre subito io.
Non è corretto, lo so. Ma fidati, saresti dell'idea anche tu, se solo fossi stata al mio posto.
Ci fu un periodo in cui ero davvero depresso, credo fosse in quinta elementare...
Persi sei chili in tre giorni.
Ricordo benissimo quando mia madre Narcissa, presa dalla disperazione, mi portò da quel dottore babbano.
Credo si chiamasse piscologo, o psicologo... che cazzo! Sono troppo difficili le parole mondane.
Egli mi diagnosticò un caso di disturbo post-traumatico da stress.
Sapevo che tutte quelle botte non avrebbero fatto bene.
<<Probabilmente ci saranno conseguenze, non troppo gravi ovvio, ma il ragazzo potrebbe avere problemi a relazionarsi con le persone... Sa, in una relazione di coppia, o anche solo in un'amicizia.>>
Ora capisco ciò che intendeva lo straziato dottore.
In effetti non mi sono mai confidato con nessuno, forse solo un po' con Blaise...
Certo però, lui non è a conoscenza del mio più grande segreto.

Iniziò tutto da quella frase:
"Le persone tendono a vedere i tuoi difetti, non i tuoi pregi, Draco. Riusciranno solo a criticarti per i tuoi errori, di conseguenza tutti gli atti buoni che compirai non saranno notati, anzi, ignorati.
Tuttavia, l'unica eccezione alla regola è l'amore. Arriverà il giorno in cui incontrerai la ragazza della tua vita.
Solo colei che riuscirà a vedere il meglio di te potrà essere la tua anima gemella. Ricorda."

Solo ora capisco cosa intendeva il professor Piton.

Lei è sempre stata così allegra e spensierata,senza problemi.
Non ho mai provato una sensazione simile per qualcuna, ma quella ragazza è diversa.
Finalmente domani la rivedrò.
È una Serpeverde che inizierà il quarto anno, proprio come me.
Lei non mi conosce, o almeno, non come vorrei.
Probabilmente è confinata nelle voci che girano all'interno del castello. Non sono belle.
È da un po' che ci penso. Credo che sia arrivato il momento di farsi avanti, di stringere amicizia con lei.

Con un po' più di voglia rispetto a qualche minuto prima, andai in bagno per lavarmi.
La doccia era enorme, le piastrelle verdi smeraldo, circondate da una parete di vetro semitrasparente, occupavano circa due metri quadri.
Aprii il rubinetto a pioggia. Sentii l'acqua fresca scorrermi lungo la schiena, per poi arrivare fino ai miei glutei.
Presi il mio bagnoschiuma preferito: gelsomino, muschio e rose di maggio, coltivate in Francia e raccolte nella giusta ora del giorno. È così che, con tanta precisione, si ottiene questa meravigliosa fragranza.
Purtroppo, questa sarà l'ultima doccia rilassante che farò da qui ad un anno avanti.
Aspettai che il sapone fosse scorso giù dal mio corpo, per poi uscire e asciugarmi.
Per il tragitto mi misi una t-shirt nera, con un paio di jeans bianchi, strappati sul ginocchio.
Arrivate le sette e mezza scesi per fare colazione.
Come sempre, l'elfo domestico mi fece trovare uova sbattute col bacon in un piatto. Affianco a questo, vi era una mela verde, gustosa e salutare.

<<Buongiorno, Draco.>> iniziò Lucius.
<<Buongiorno, padre.>> salutò per educazione Draco.
<<Alle dieci e mezza dobbiamo essere in stazione.>>
<<Sì, padre.>>
<<Ti voglio qui alle dieci ed un quarto, non ritardare. Se mi farai fare brutta figura, sarà peggio per te.>>
<<Sì, padre.>>

Fu in quel momento che, finita la colazione, Draco si alzò dal tavolo per raggiungere il giardino.
Amava camminare in mezzo al verde curato della fortezza.
Man mano che raggiungeva la porta d'ingresso, il canto degli uccelli si faceva sempre più forte.
Era una bella giornata, ideale per una passeggiata all'aria aperta.
Il sole splendeva sugli alberi verdi ed alti, e le farfalle volavano da un fiore all'altro.
Sembrava quasi una perfetta mattinata di primavera, non di un vicino autunno.
Seguì un sentiero definito da pietre, il quale portava ad un laghetto incantevole.
In realtà non era il laghetto in sè ad attrarre il ragazzo, bensì un piccolo passaggio misterioso che aveva trovato quando aveva sette anni.
Nessuno lo conosceva apparte lui, era segreto e voleva che rimanesse tale.
Aveva fatto di tutto per non farlo trovare: incantesimi, trappole e tutto ciò che si possa immaginare.
Prese quel passaggio che lo portò in un posto fiorito, bellissimo. La natura, lì, era selvaggia. Nessuno ci aveva mai dato di forbici o seghe.
L'anno prima, dopo aver raggiunto un buon livello in trasfigurazione, trasformò delle assi di legno in vere e proprie panchine.
Mise lampioni eleganti e costruì un piccolo fortino. Era incantevole, pieno di decorazioni floreali che lui stesso aveva dipinto.
Una delle tante passioni di Draco è l'arte, che poi sfocia nel disegno e nella pittura.

Passò tutto il tempo ad immaginare come potesse iniziare una conversazione con la ragazza dei suoi sogni. Nahh, si sentiva una schiappa.
Gli era difficile mantenere la calma quando pensava a lei. Certo, lei lo rendeva felice ma, allo stesso tempo, nervoso.
Quasi non se ne accorse. Le dieci arrivarono in fretta: era ora di rientrare, che lui lo volesse o no.
Prese ad incamminarsi verso casa, cercando di non lasciare tracce.
Mancavano solo cinque minuti alla partenza. Lucius arrivò subito dopo il ragazzo. Prese il suo polso e si assicurò che Draco stesse tenendo ben strette le valigie.
Uno... due... tre...
Un vortice nero rapì Draco, fu una sensazione orribile. Sentì i piedi alzarsi da terra e, dopo qualche secondo, risfiorarono la superficie dura.
Si trovava in stazione, doveva solo passare la barriera e poi si sarebbe ritrovato il treno d'avanti.
Una volta accompagnato il figlio, Lucius se ne andò, lasciando Draco tutto solo.
Fu qualche secondo dopo che i suoi occhi grigi notarono una figura che si avvicinava. Si spalancarono, all'istante.

SPAZIO AUTORE
Ciao a tutti, questa è la mia prima storia.
Ci ho messo molto tempo e impegno.
Scrivere è una delle mie due passioni (anche se l'ho scoperto da poco).
Devo ammettere che la quarantena è stata un ottimo momento per dedicarmi a me stessa.
Fu in quel periodo che iniziai ad usare Wattpad.
E nulla, spero che la mia storia vi piaccia.
Baci gente, ci si vede.

THE DARK TRUTHTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon