Capitolo 9

728 31 10
                                    

È come se ogni centimetro di pelle stia andando a fuoco.

Trattiene il fiato, Eden. C'è silenzio intorno, tanto da sentire soltanto il cuore pompare furioso contro la gabbia toracica.

Cosa fare? Muoversi? Scappare? Urlare?

I pensieri cessano di fare rumore, nel momento in cui la punta del naso di Babs si sposta dal collo, alla sua guancia.

Avverte il suo respiro addosso, le fa venire la pelle d'oca.

Il suo profumo, la sensazione dei suoi capelli umidi sulla faccia.

A stento riesce a trattenere un ansimo di disperazione.

I suoi piccoli pugni si chiudono contro il petto della Serpeverde, cercando di spingerla via. Ma scopre di non avere forze, di non riuscire a muovere un singolo muscolo.

Ed è per questo che Babs sorride, arrivando ad un centimetro dalle sue labbra, spostandosi poi sul mento, poi sulla guancia, e successivamente vicino agli occhi, le cui palpebre chiuse di Eden, tremolano appena, come se un soffio di vento le avesse appena accarezzate.

Il tessuto morbido della felpa di Babs contro le nocche, il suo ginocchio tra le gambe, divaricandole appena, facendosi spazio lì dove non le è dovuto arrivare.

« Eden, Eden... sei cosi... buona..» il sussurro di Babs le fa spalancare gli occhi.

Ma la bionda non la sta affatto guardando, concentrata com'è nella contemplazione del suo viso, nell'annusarla completamente.

Ed è allora che lo spirito Grifondoro viene fuori, che la leonessa che risiede in lei, si risveglia dal suo letargo, graffiando il terreno con i lunghi artigli e spalancando le fauci.

E con tutto il coraggio di cui è capace, Eden chiude gli occhi, strizzandoli forte, come se quel gesto lecosti davvero tanto.

Le sue esili braccia si sollevano, circondando il collo della Serpeverde. Si infilano sotto al cappuccio, lì dove è più caldo. E prima che ella possa dire o fare qualsiasi cosa, Eden manda avanti il bacino,scontrandosi contro il corpo solido e massiccio della bionda, per poi fingere un ansimo di piacere.

In tutta risposta, Babs le afferra i fianchi con una pressione tale da far spalancare gli occhi alla Grifondoro, e la spinge contro lo scaffale, lasciando cadere qualche libro, che fortunatamente non le colpisce direttamente.

Ora la guarda negli occhi, Babs. Le sue iridi scure sembrano lanciare scintille, due spilli di luce in un corridoio buio, illuminato fiocamente dalla luce lattiginosa della luna.

«Se ti prendo, ti distruggo.»borbotta, ad un centimetro dalle sue labbra, gli occhi aperti, che sprofondano in quelli della Grifondoro.

Le sembra di sentire il suo cuore contro il proprio petto, ed è questo a far sorridere per l'ennesima volta Babs, che in tutta risposta, le afferra una coscia e la solleva appena, incastrandosi tra le sue gambe.

Il profumo della mezzosangue le arriva dritto al cervello, facendola impazzire.

Come l'odore della vittima, quando è stata azzannata, e il profumodel sangue, della carne cruda è afrodisiaco per il predatore, che aspetta di dare il colpo finale.

E quel corpo morbido, quelle forme nascoste, lei vuole scoprirle tutte. Vuole vedere la sua pelle arrossarsi, i segni viola dei morsi. Vuole entrarle dentro e prendersi tutto ciò che le spetta.

Eden schiude la labbra, si abbandona in un ennesimo gemito.

Le sue guance sono due chiazze rosse, come il sole al tramonto.

Devil's Blood Where stories live. Discover now