Capitolo 8

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« Allora... da dove cominciamo? » la Serpeverde si avvicina alla scrivania di Madama Chips, dove sono rimasti gli ultimi libri da sistemare.

Eden, il cui sguardo era intento a studiare i titoli di una della pila di libri, solleva un sopracciglio, per poi soffermarsi ad osservare la bionda dall'altro capo del tavolo.

« Stai scherzando? » le domanda, tradendo una risata nervosa.

Babs, a sua volta, le ricambia l'occhiata, come se la cosa fosse ovvia e scontata.

« Ovvio che no! Voglio finire presto. » afferma, sollevando le spalle.

Eden si concede di osservarla, il tempo di mettere in atto le sue parole, anche se stenta sul serio a crederci.

E poi, dopo un silenzio eterno, in cui entrambe si guardano negli occhi, come se fosse una lotta all'ultimo sangue, la Grifondoro scoppia a ridere, afferrando i primi tre libri della pila di fronte a sé.

« Fammi il piacere, Nott! Non farmi perdere tempo e tornatene a girovagare per i corridoi senza intralciarmi, per cortesia! »

e senza neanche aspettare una risposta, si avvia verso il Reparto Proibito, lasciando dondolare la lunga coda sulle esili spalle.

Babs la segue con lo sguardo, incrociando le braccia al petto e sedendosi sul bordo del tavolo.

Intrappola il labbro inferiore tra i denti, per poi inclinare la testa di lato, per avere una visuale migliore del sedere tondo e sodo della ragazza.

Le sfugge un sorriso che non riesce a trattenere, e dopo secondi, quando la Grifondoro torna indietro, Babs si affretta a saltare giù dal tavolo.

«Avanti, Parker, dimmi cosa devo fare. » le dice, seguendola come un'ombra, senza staccarle gli occhi dal fondoschiena.

Eden, del tutto ignara di quell'attenzione perversa, sbuffa contrariata, per poi acciuffare una dozzina di libri ben impilati, restituendogli tra le braccia.

«Se proprio vuoi renderti utile, sistema questi qui nel terzo corridoio, quarto scaffale a destra, in alto. Sono già in ordine, devi solo metterli su. »

e dopo aver dettato l'ordine, si allontana nuovamente nel Reparto Proibito.

La bionda obbedisce senza proferire parola.

Ma in realtà non si preoccupa neanche di metterli davvero in ordine, anzi, cerca di far il più veloce possibile, canticchiando tra sé e sé un motivetto.

La biblioteca cala lentamente nella penombra, ed Eden si premura di accendere il lume sulla scrivania, illuminando di un bagliore aranciato il piccolo ammasso di libri rimasto da sistemare.

L'indice scorre sulla pergamena, scorrendo tutti i libri già sistemati.

Ed una volta arrotolata, osserva con un sospiro l'ultimo sforzo che dovrà compiere per quella tanto detestata punizione.

«Ci sei quasi, Eden. Non mollare. »borbotta, infondendosi coraggio da sola.

Ma non fa in tempo a dire altro, che Babs le arriva alle spalle, più silenziosa di un serpente.

E come tale, avvolge la sua vittima prima di attaccarla.

Eden resta immobile, senza sapere cosa fare.

Avverte il petto della ragazza premere sulla sua schiena, e tutto il suo corpo combaciare alla perfezione col proprio.

E poi il suo fiato sul collo, quando ella si china verso il suo orecchio.

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