Capitolo 5

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« Io non riesco a capire come hai fatto a finire in punizione con Babs Nott. Davvero, è più forte di me! » April Young dai capelli castani, corti fino alle spalle, occhi dello stesso colore del cioccolato fondente e pelle d'avorio, siede comodamente sulla panchina in pietra del cortile, le gambe accavvalate l'una all'altra. Il libro di Antiche Rune aperto sulle ginocchia e la piuma stretta tra le dita.

È concentrata nel trascrivere gli appunti su una pergamena, ma allo stesso tempo, riesce a chiacchierare con le sue due migliori amiche Eden Parker e Rose Weasley.

Una debola brezza scuote loro le chiome.

Eden ha le ginocchia raccolte al petto e tira su col naso per l'ennesima volta.

« Te l'ho già detto, April. Ha appiccato fuoco al mio libro, e la McGranitt ha compreso anche me nella punizione, ingiustamente. » afferma con enfasi, dondolandosi lentamente, come se si stesse cullando.

A quelle parole, Rose Weasley scocca lei uno sguardo rammaricato.

« Devi raccontare bene le cose!
L'ha stuzzicata. Tutta la giornata di ieri non hanno fatto altro che battibeccarsi. E poi sappiamo com'è fatta quella no? »

April solleva lo sguardo su Eden, che resta in silenzio a causa della verità tirata fuori dalla rossa.

« Eden! Insomma, la conosciamo da anni. Perchè ti metti a giocare con una come lei? »

Eden sbuffa, irritata da tutte quelle prediche inutili.

« Oh, andiamo! Io non ho giocato proprio con nessuno! È lei che ha cominciato ad irritarmi ieri mattina, quando ho consegnato a lei e quella squilibrata della Lestrange i compiti di Trasfigurazione! Non è colpa mia se ha preso una T. Io le ho solo detto le cose come stanno! »

April e Rose si scambiano uno sguardo d'intesa.

Ed è la prima a parlare.

« Dipende da come le hai detto queste cose! Forse avresti fatto bene a restare in silenzio e a dar loro le spalle. »

Eden la guarda, senza proferire parola.

Le invidia la calma, la pazienza e l'impegno nel fare le cose.

April è una Tassorosso in tutto e per tutto. Il suo cuore è cosi puro, cosi limpido, che verrebbe difficile dubitare di una persona cosi buona e gentile.

La osserva sistemare con cura il libro, la pergamena e la piuma nella sua borsa. E quando la ragazza si accorge della sua attenzione, sorride imbarazzata.

« Eden, cosa c'è? Ho detto qualcosa di sbagliato? »

« No, no. È che hai ragione. Ma io certe volte non riesco a tenere a freno la lingua, lo sai. Devo parlare. » ribadisce la Grifondoro, lasciando annuire Rose Weasley, che col polso poggiato sotto al mento, osserva Scorpius Malfoy, intento a lanciarsi la pluffa con i suoi compagni di squadra, in una sorta di gioco.

Gioco a cui si sono unite persino la Nott e la Lestrange, con sommo dispiacere delle tre ragazze.

« Eppure Lilith non sembra cosi.. malvagia in confronto a Babs. » afferma April, sistemandosi la cravatta.

A quelle parole, come se fosse stata richiamata dal pensiero della Tassorosso, Lilith Lestrange rivolge lei uno sguardo penetrante.

April arrossisce violentemente sulle gote.

« Per Tosca, mi avrà sentito? »

sussurra con un filo di voce.

Eden guarda in direzione di Lilith. Sono molto distanti, quindi è improbabile che la Serpeverde l'abbia sentita.

Certe volte, ha come l'impressione che la Lestrange sappia leggere nel pensiero, ma i leglimens sono davvero pochi e rari. Lei non può essere una tra quelli.

La vede sorridere tra sè e sè, afferrando la pluffa con i suoi soliti riflessi pronti, per poi rilanciarla in direzione di Babs.

Quando Eden posa i suoi occhi sulla bionda, il cuore compie un balzo nel petto. Per un breve attimo aveva quasi dimenticato la sua esistenza.

A sua volta, la bionda, le rivolge uno sguardo truce, come se volesse mangiarla viva.

« Sarà meglio andare, che dite? Prima che quella pluffa prenda direzioni sbagliate. » una Rose spaventata, si alza, afferrando le sue cose, come se avesse davvero paura.

Ciò provoca una risata divertita in April.

« Ma dai, Rose. Non farà più nulla, ora che sà di essere in punizione! »

« Mmh. Non credo si faccia molti problemi, quella lì. È fuori di testa! » risponde Eden, senza distogliere lo sguardo da Babs, che con una furia inaudita, lancia la pluffa tra le braccia di Albus Potter, che indietreggia dolorante.

« Nott! Rilassati! » le dice, guardandola con i suoi occhi azzurro cielo.

Rose, improvvisamente preoccupata per la salute del cugino, emette un borbottio sconnesso.

Ma Babs non gli da ascolto, e lasciando fluttuare il mantello nero alle sue spalle, si allontana dal gruppo, senza più dire una parola.

Persino Lilith la ignora, continuando a giocare con i suoi compagni.

« Lo vedi? È matta! Ed io devo passarci due giorni in punizione! Capite? » Eden è in uno stato di panico totale. Si mordicchia nervosamente le unghia, guardando la figura della bionda scomparire lentamente nelle ombre del corridoio.

« Vuol dire che te lo sei meritato! » afferma April, tradendo un sorriso divertito.

Eden le scocca un'occhiata obliqua, ma prima che possa risponderle, qualcuno corre nella loro direzione.

I ricci folti e scuri di Roxanne Weasley, e la sua pelle color cappuccino, sono uno spettacolo piacevole per gli occhi.

« Ciao, Eden! Ho questa per te da parte della McGrannitt. »

Un religioso silenzio cala sulle quattro ragazze, strette in cerchio.

Eden ringrazia con un sorriso triste Roxanne, afferrando la pergamena piegata con cura.

« Leggi a voce alta. » dice Rose, inginocchiandosi accanto a lei e spiando da sopra la sua spalla.

Eden si schiarisce la gola e legge il contenuto della pergamena, decifrando la scrittura piccola e spigolosa della professoressa.

" Signorina Parker Eden, le comunico che la sua punizione verrà scontata giorno 24 e 25 marzo, dalle ore 18:00 alle ore 21:00 nella biblioteca assieme alla signorina Nott Babs. Riordinerete i libri utilizzati dagli studenti nelle due giornate sopra segnate.

Con la speranza che non accada più,

Professoressa McGrannit. "

Una volta terminato di leggere, Eden ha tre paia di occhi puntati addosso.

Roxanne le accarezza una spalla.

« Forza, Eden. Andrà tutto bene. »

April le rivolge un sorriso d'incoraggiamento.

Ma Rose è l'unica ad avere disegnata sul volto la stessa paura che tormenta il cuore della Parker.

Vorrebbe davvero autoconvincersi che andrà tutto bene. Ma perchè qualcosa le suggerisce che non sarà affatto una passeggiata e che sarà più difficile del previsto?

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