Villa Rosestone

By user65637662

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Mosly Rosestone non ha alcuna intenzione di prendere marito. La sua società la vorrebbe sposata con un uomo d... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34

Capitolo 3

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By user65637662

"Ditemi, lady Rosestone, vostro cugino è fidanzato? Ha una dama nella sala?" "Non che io sappia" sorrise Mosly. " Allora spero diventeremo grandi amiche". Mosly vide sul viso impassibile di Charlotte Lought un leggero sorrisetto. "Ne sono certa.". Raggiunse la sala da ballo e diede un'occhiata alla folla di ballerini. Vide il cugino conversare con altri gentiluomini. "Peter, cugino caro" lo chiamò lei. Peter si voltò. Nel momento in cui Charlotte si trovò davanti al ragazzo, un velo rosso le ricoprì le guance. "Ho avuto il piacere di incontrare Charlotte Lought. Mi ha riferito che vi eravate già conosciuti. Come vi siete permesso di non riferirmi che si trattasse di una così piacevole conoscenza?". Sorrise al cugino. Avevano abbastanza intesa da capirsi con uno sguardo. Peter fece un elegante inchino alle due ragazze. "Effettivamente ho avuto l'onore di conoscerla alle battute di caccia del duca. Vi trovo in splendida forma". "Mr. Rosestone, non posso dire di meno. Come vi trovate? È di vostro gradimento il ballo?". "Lo trovo incantevole." sorrise. "Ho appena visto una mia cara amica. Spero mi perdoniate se vi lascio." esordí Mosly. "È stato un piacere conoscervi" disse sbrigativamente Charlotte. Li lasciò andare. Fece finta di avere una destinazione e si allontanò. Sicura di non essere vista, si voltò a vedere la situazione. Peter la aveva già invitata a ballare. Non fece in tempo a voltarsi per uscire dalla stanza che andò a sbattere contro qualcuno. "Lady Rosestone". Era Benjamin Lought. Non si era accorta di quanto fosse alto. Così da vicino non poté fare a meno di notare che aveva dei bei lineamenti. "Mr. Lought." salutò e lo superò. Sentì le guance avvampare. Come era possibile? Ci aveva a malapena parlato una mezz'ora. Decise che non si sarebbe lasciata trascinare da sentimenti, e che non avrebbe provato niente per lui, neanche dopo averlo conosciuto meglio. Se mai si sarebbero più rivisti. Non aveva fatto che pochi passi che qualcuno la prese per un braccio. "Lady Rosestone!". Per un secondo sperò fesse Mr. Lought. Invece era il vecchio Mr. Manfry. "Signore." salutò. "Posso chiedervi l'onore di un ballo?" disse lui. "Non ballo, se posso evitarlo." disse, corrucciando le sopracciglia. "Allora insito perché non possiate evitarlo" sorrise l'uomo. Mosly, con la stessa espressione tra lo schifata e l'infastidita accettò, sperando rinunciasse dopo un ballo a chiederglielo nuovamente. "Siete incantevole stasera" tentò lui durante il ballo. "Vi ringrazio." si limitò a rispondere lei. "Ho saputo dalla vostra nobile zia che state cercando marito". Mosly sapeva che Mr. Manfry aveva messo gli occhi su di lei già da tempo e che avrebbe voluto chiedere la sua mano il prima possibile. Era un uomo di veneranda età, con a suo favore una rendita cospicua, che faceva gola a molte dame. Tranne a Mosly. "Niente affatto." disse schiettamente. Mr. Manfry rise. "Siete in età da marito, dovreste iniziare a cercare un uomo che possa garantirvi protezione. E magari un patrimonio assicurato." "Sono perfettamente protetta da mio cugino, il Duca Rosestone, e il lascito che mia zia mi lascerà sarà sufficiente a garantirmi la vita a cui sono abituata.". Mr. Manfry rise nuovamente. Il ballo finì. Manfry le si avvicinò all'orecchio. "Chiederò la vostra mano a vostra zia, e sappiamo entrambi che lei acconsentirà.". Ridendo si inchinò per salutarla e se ne andò. Mosly, offesa, corse in biblioteca. In fondo in fondo sperava di trovarvi Benjamin Lought ma non fu così. "Meglio. Non scapperò da un uomo per andarne a cercare un altro. Inoltre sono tutti interessanti finché non li si conosce. Ecco perché mi limiterò a salutare ogni uomo che mi si presenta, senza indagare il suo animo. Finirei per scoprire solo meschinità.". E così passò la serata a leggere, senza riuscire a togliersi Benjamin Lought dalla testa.

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