Capitolo 22

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Passarono i giorni, e Mosly si lasciava andare sempre di più. Oltre la lettura non aveva altro interesse, e se non leggeva in silenzio, si faceva accompagnare da qualche suonata del cugino. Charlotte la trattava come una sorella, e Mosly glie ne era estremamente grata.
Passarono i giorni e Mosly non poteva fare a meno di pensare a cosa aveva fatto della sua vita. Sembrava essere riuscita ad ottenere quello che aveva tanto desiderato, ma non aveva più niente. "Quello che conta, amata cugina, è voi abbiate affetto, non denaro. Non vi serve il denaro. Finché avrete me... noi, qualsiasi vostra necessità sapremmo accontentarla. Un uomo senza denaro è povero sì, ma può sempre vivere felice. Un uomo senza affetto non potrà mai raggiungere la pace dell'animo.". "Io non smetterò mai di esservi grata per quello che fate per me. Siete troppo gentili, benché vi abbia trascinati nelle mie sventure da donna testarda". Peter si inginocchiò davanti alla cugina, seduta sulla sua solita poltrona. "Mosly, io, e anche Charlotte. Siamo estremamente fieri di voi. Della forza d'animo che avete dimostrato a nostra zia, della costanza che avete nel difendere i vostri pensieri. Io sono orgoglioso di avere voi come cugina.". Sorrise, e Mosly arrossì, contraccambiando il sorriso.
Tre giorni dopo, a colazione, Charlotte entrò in salone con un sorriso che sfidava la luminosità del sole. Guardò prima Peter, incuriosito, poi Mosly, che vedendola entrare così gioiosa aveva distolto lo sguardo dalla lettera della amica Mary. "Aspetto un bambino." disse. A Peter andò la bevanda per traverso. Asciugandosi in tutta fretta si mise a ridere. "Ma... Mia cara è..." non riusciva a parlare da quanto era felice. La abbracciò e si baciarono felici. Mosly sgranò gli occhi, sorridendo. "Charlotte, è una notizia fantastica!". Charlotte annuiva e sorrideva. "Il dottore disse che se continua a crescere così, sarà un bambino forte e in salute!". La notizia si seppe velocemente in tutta la città e quando il pomeriggio le due signore passeggiavano, venivano spesso interrotte da auguri di felicità e salute per il futuro erede. Charlotte aveva in volto una gioia che a Mosly pareva inestinguibile. Lo seppe anche Benjamin, che arrivò a far visita alla sorella appena fu informato. Appena si videro le corse incontro e la sollevò in un abbraccio. "Oh Charlotte. Sono così contento. Sono sicuro che sarà un giovane intelligente e forte! O una giovane ragazza, ovviamente... e sarà bella e intraprendente!". "Se sarà una femmina, vorrei fosse come la cara Mosly.". Benjamin fece un sorriso malinconico. "Glie lo auguro con tutto il cuore". Era da tanto che i fratelli non si vedevano, e la gioia dei due era grande, anche se non avevano niente da raccontarsi. Ma Benjamin aveva una notizia importante da dare alla sorella.
Sciocchi sono quelli che credono che le coincidenze siano puramente casuali. Ogni fiocco di neve che si scontra, ogni goccia che cade e si schianta al suolo, ogni persona che passeggiando per strada scontra sbadatamente la spalla di qualcuno che andava nel verso opposto, ogni cosa, in questo mondo, è così perché così doveva andare. E per coincidenza Mosly, era fuori dalla porta. Inizialmente si era fermata per non interrompere l'incontro dei due, ma poi ricevette notizie, così furtivamente, che non avrebbe mai potuto accogliere se fosse stata nella stanza. O almeno, non avrebbe saputo trattenere e gestire le emozione che queste suscitarono in lei.

Villa RosestoneWhere stories live. Discover now