Capitolo 25

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Il salone d'ingresso era maestoso, come ogni altra stanza che il domestico mandato da Charlotte illustrò alle due signore. I soffitti erano minuziosamente affrescati. Dal giardino si arrivava direttamente alle sponde del lago, che forniva una incantevole vista a tutte le stanze di quell'ala. "È meraviglioso, non trovate?" chiese eccitata Clorilda. "Oh si, è veramente stupefacente.". Era effettivamente un panorama mozzafiato. Trascorsero un paio di giorni in assoluta tranquillità, passeggiando sulle rive del lago. Mosly, nelle ore più luminose, si sedeva sotto un ombrellone in balcone, a dipingere quell'incantevole vista. Il terzo giorno, mentre, come di consueto, Mosly si prestava ad andare a continuare il suo dipinto, si imbatté per le scale, in Benjamin Lought. "Mr Lought!". "Lady Rosestone" salutò serio. "Mia sorella mi aveva avvertito che sareste stata qui per qualche giorno, e dato che mi dirigevo a ovest , ho pensato di passare a controllare se la permanenza fosse di vostro gradimento.". Clorilda, che stava andando a cercare la sua padrona, vedendo che era impegnata a conversare con Mr Lought, decise saggiamente di non intervenire, e tornò alle sue faccende. "Oh assolutamente, è una villa meravigliosa.". "Avete già visitato la sponda sud del lago? Il boschetto che gli si accosta sembra incantato.". "No, ci siamo limitate ad andare dall'altra parte". "Allora posso chiedervi se vi andrebbe di fare due passi?". Mosly accettò. Il fare di Benjamin era completamente diverso da quello che aveva avuto ai tempi del ballo di inaugurazione della sua nuova casa. Non sorrideva più, i suoi occhi sembravano aver perso la luce che li contraddistingueva. Fecero molta strada in silenzio, in cui entrambi fingevano di essere molto più interessati a quello che li circondava piuttosto che a qualsiasi cosa riguardasse l'uno o l'altra. "Come vanno le cose in città?" chiese Mosly, non sopportando più quel silenzio. "Bene direi. Hanno da poco messo in vendita un piccolo cottage fuori città e ho intenzione di comprarlo. È immerso nella brughiera e sembra possedere un'atmosfera unica. Potrebbe piacervi.". "Ne sono convinta". "Miss Tellimbur come sta?". "Oh molto bene. Mr Tellimbur si prende grande cura della moglie. Mi ha scritto che le ha appena fatto dono di un pony di razza pura, e che poco ci manca che da quanto lo ami lo faccia trotterellare per casa". Rise. Ma si ricompose subito. Vide sul viso di Benjamin un accenno di un sorriso che però svanì in un istante. E continuarono a camminare in silenzio. Tornati alla villa, Benjamin si congedò. Era sera e Mosly non poté far altro che dire a Clorilda quanto avesse voluto in più occasioni, esprimergli i suoi sentimenti, ma vedendo il suo volto austero e irriconoscibile, si fosse scoraggiata.
Quella notte non riusciva a prendere sonno. Così si alzò e cominciò a vagare per la villa. Trovò un'ala che il maggiordomo non le aveva fatto visitare. Le stanze non erano meno decorate delle altre, e si collegavano una all'altra con un corridoio. In fondo, una stanza enorme, piena di finestre, da cui filtrava la luce della luna. Vagò per la stanza ammirando i quadri, i vasi decorati e le statue. Una di queste era un mezzobusto di Benjamin Lought. Bianco, in stile romano. Aveva uno sguardo sereno, e le labbra erano socchiuse in un sorriso. Posò una mano sulla guancia fredda del marmo. Gli occhi le si riempirono di lacrime che le scivolavano senza che lei mutasse espressione: era felice. Le bastava guardare quel viso per essere felice. Prese una decisione. Avrebbe detto a Benjamin Lought quello che provava per lui. Era una donna indipendente e non avrebbe aspettato che un altro uomo arrivasse da lei a farle proposte insignificanti di matrimoni infelici. Sarebbe rimasta sola, ma almeno senza quel peso che la tormentava da mesi. Era convinta che lui non l'avrebbe accettata, soprattutto nelle prospettive di un così vantaggioso matrimonio con lady Dallas, e a causa di quella donna che tanto amava. Ma glie lo avrebbe detto, a costo di caricargli sulle spalle un'altra preoccupazione. Non ci aveva pensato due volte con sua zia, ora voleva dimostrare la sua libertà di pensiero e di parola anche a Benjamin che, ne era sicura, la vedeva come una donna indifesa e testarda.

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