Fallin' All In You || Shawn F...

By LadyFrost02

71.3K 2.5K 825

«Ci siamo conosciuti in una situazione stramba e le cose sono andate diventando sempre più strambe, anche se... More

Presentazione
I - Raimon Junior High
II - Visita alla Royal Academy
III- Alius Academy
IV - Il Lupo dei Ghiacci
V - La Terra dei Ghiacci
VI - Non È Ancora Finita
VII - Partita da Tre Minuti
VIII - Absolute Royal Academy
IX - Primo Segreto Svelato
X - Confusione In Casa Collins
XI - Allenamento Speciale
XII - Il Cielo Stellato
XIII - I Capelli Favolosi di Xene... O Xavier?!
XIV - Cambi Repentini d'Umore
XV - Il Bomber di Fuoco
XVI - Vagando Per Okinawa
XVII - Ritorno In Campo
XVIII - Un Compleanno Quasi Rovinato
XIX - La Genesis
XX - La Fine... O Forse No
XXI - Un Nuovo Inizio
XXII - Il Ritorno
XXIII - Selezioni
XXIV - Non Dovevamo Allenarci Dice?
XXV - Interrogatorio Stile Collins
XXVI - Sono Brava A Dar Fastidio
XXVII - Questo Non È Mai Successo
XXVIII - Erik torna da noi!
XXIX - Suzette La Racconta-Storie
XXX - Fiammella Is Back
XXXI - Insegna Luminosa
XXXII - Ignoratemi Pure
XXXIII - Stonewall Non È Poi Così Male
XXXIV - Vittoria E Sconfitta
XXXV - Mi Devi Un Milkshake
XXXVI - È Tornato!
XXXVII - Zuccherino...
XXXVIII - Spada Angelica
XL - Geloso?!
XLI - Spin Off
XLII - Una Sequestrata... Particolare
XLIII - Ho Solo Giocato A Monopoly!
XLIV - Appuntamento Romantico
XLV - Festival
XLVI - Desiderio
XLVI - Desiderio (pt. 2)
Epilogo
Annuncio Sequel
Sequel
I - Il Tempo Vola
II - Conversazione Tra Gli Spalti
III - In Prima Pagina

XXXIX - Albino o Corvino?

909 43 20
By LadyFrost02

Mentre usciamo Paolo ci guarda e io gli faccio il pollice all'insù come incoraggiamento a dare il massimo anche durante il secondo tempo.

Poi spunta fuori un ragazzo che gli italiani chiamano "Capitano", cosa? Non era Paolo il capitano?

Spunta fuori la nipotina di Dark, e tutta la sua storia, sul fatto che aveva perso la vista e grazie al suo zio è riuscita ad affrontare un costoso intervento e finalmente ci rivede, quando se ne va io mi avvicino.

«Comandante...» inizio attirando la sua attenzione.
«Isabelle.» afferma stupito, io mi inchino in segno di rispetto.

«Volevo ringraziarla per tutto quello che mi ha insegnato, aveva ragione papà quando diceva che lei ama il calcio e mi scuso per aver anche solo pensato il contrario.» affermo sorridendo.
«John ha detto questo?» domanda stupito, annuisco.

«Non è stata colpa sua, va bene così.» sorrido lasciandolo letteralmente senza parole.

«E forse solo ora mi rendo conto di quanto la ammirasse mio padre, la ringrazio per avermi allenata per tutti questi anni.» affermo sentendomi chiamare per ricominciare la partita.
«Comunque Paolo vinceremo noi questa partita.» gli porgo la mano che stringe.

«Che vinca il migliore.» mi dice, mi giro per andarmene e ghigno sentendo il signor Dark dare una nuova direttiva alla sua squadra. «Se c'è un giocatore che dovete marcare quella è proprio lei.» non ci riusciranno, penso.

Quando riprende la partita mi prendo qualche secondo per osservare attentamente i movimenti degli italiani, sono più precisi di prima e dalle posizioni in cui si trovano possono passare velocemente all'attacco, non sembra la stessa squadra del primo tempo e forse ciò è anche dovuto alla presenza del loro vero capitano, e non Paolo come pensavamo tutti quanti.

Paolo tira in porta ma grazie all'aiuto di Jude riusciamo ad evitare che entri portando la Orfeo in vantaggio.

Mark mi passa la palla e io inizio a correre, passo la palla ad Axel ma solo pochi secondi e se la fa rubare, corro e riprendo la palla in scivolata, ma mi ritrovo circondata dalla Barricata Impenetrabile, penso di aver capito come superarla, infatti Paolo si avvicina però riesco a non farmi scappare dai piedi la palla, proprio quando pesavo di essere riuscita definitivamente ad annientare questa tecnica, ecco che Hidetoshi se la prende per poi far ripartire la sua squadra in contrattacco.

«Mi ha fregata.» ammetto scuotendo la testa, osservo Paolo passare la palla al suo capitano che riesce a segnare portando in vantaggio la sua squadra; possiamo ancora farcela.

Anche Jude non riesce a superare la loro tecnica, tentano il quarto goal ma per fortuna Mark riesce a parare il tiro esattamente come quelli successivi; io e Jude facciamo a turni per superare la Barriera Impenetrabile ma senza successo, bisogna ammetterlo: sembrano totalmente un'altra squadra.

«Possiamo provarci insieme...» propongo facendo l'occhiolino al rasta.
«Perfetto...» affermo passandogli la palla aspettando che Jude venga circondato, faccio segno a Caleb e David di seguirmi e sembrano aver compreso alla perfezione la mia intenzione di entrare all'interno della loro tecnica.

Dentro Jude mi passa la palla e io la ripasso a Caleb e così via, dando il via a una fitta rete di passaggi tra noi quattro.

i ragazzi si preparano a eseguire il Pinguino Imperatore N3 e io corro in avanti aspettando di ricevere il tiro per poterlo indirizzare correttamente dentro la porta, l'italiano tenta di parare il tiro con la sua Guardia del Colosseo, ma riusciamo comunque a tornare in pareggio a 3-3.

Batto il cinque a Caleb e abbraccio David.

«Vedo che avete iniziato ad imparare a stare al mio passo.» afferma Caleb con il suo solito sguardo da persona superiore a tutti.
«Già incredibile, non pensavo sarei riuscita ad abbassarmi al tuo livello.» lo prendo in giro ricevendo uno sguardo omicida dal diretto interessato e una risata da David.

Ricomincia la partita e mancano pochi minuti alla fine della partita, proprio mentre era in corso uno scontro diretto tra me e Paolo sentiamo il triplice fischio dell'arbitro.

Con il fiatone guardo la palla cadere a terra e rotolare in un punto indefinito del campo, alzo la testa sul tabellone come tutti gli altri notando che la partita è finita in pareggio, diminuendo ulteriormente la nostra possibilità di passare alle semifinali del FFI.

Poggio le mani sulle mie ginocchia e faccio profondi respiri per riprendere fiato esattamente come tutti gli altri, Mark vedo che si butta a terra come Jack, mi passo una mano tra i capelli notando che vicino alla radice sono bagnati di sudore, che schifo, ho bisogno di una rilassante e lunga doccia.

Sento i dubbi di tutti, che sono convintissimi che il nostro torneo sia finito qui, dato che ormai dobbiamo affidarci al risultato dell'ultima partita ancora in corso dell'Unicorno, che nervoso.

Mark si alza in piedi e si rivolge a tutti noi, io cammino e mi metto vicino a Shawn che è seduto a terra.

«Ragazzi, dovete essere fieri di voi, il nostro dovere l'abbiamo fatto dando il massimo di noi stessi fino all'ultimo.» dice il capitano sorridendo.
«Ben detto capitano.» lo appoggio.

Dopo qualche secondo ci mettiamo in fila per l'ultimo saluto con la nazionale italiana.

«E stata una bella partita.» afferma Mark agli italiani.
«Hai ragione, ci siamo divertiti molto.» risponde il capitano della Orfeo.

«Paolo ti devo ringraziare, perché hai tirato fuori la vera natura di quell'uomo.» gli dice Jude.
«Mi ero dato questo obbiettivo e ce l'ho fatta.»
«Ha ragione Jude, sei stato fantastico.» lo appoggio io sorridendogli.

Poi la gente inizia ad andarsene e noi restiamo a osservare Willy e Celia che fissano il computer di lei dove aspettano i risultati della partita in corso in questo momento.

Poggio la testa sulla spalla dell'albino che mi circonda le spalle con un braccio.

Mentre ascolto Willy che ricapitola la nostra situazione facendoci chiaramente capire che se l'unicorno dovesse vincere arriveremmo a un totale di punti uguali e quindi sarebbe decisiva la differenza di reti, ma su questo possiamo essere sicuri che non potremmo vincere noi questo "scontro", quindi dobbiamo sperare in un pareggio o una sconfitta.

Alzo lo sguardo sempre in quella posizione e osservo il ragazzo poggiato alla ringhiera che si congratula con i suoi compagni per la magnifica partita e se la ride felice, poi gira la testa verso di noi e il suo sguardo incrocia il mio.

«Non sei male.» mima e scuoto la testa accennando a un sorriso.
«Meglio di te.» mimo di rimando.
«Illusa.» capisco e poi non ce la faccio più e scoppio a ridere.

Tutti mi guardano straniti, essendo in un momento critico non dovrei, ma tutta questa pressione unita alla faccia di Samuele che gonfiava le guance offeso, non ce l'ho più fatta e mi sono messa a ridere.

«Avanti ragazzi, abbiamo dato il massimo e probabilmente è stata la partita migliore che abbiamo giocato, niente rimpianti, sarà il destino a decidere e dovremmo accontentarci quindi su con la vita.» dico guardando tutti e sembra che si rilassano.
«Hai ragione.» dice Mark.
«Come sempre.» rispondo facendolo infuriare.

Tornando a osservare gli spalti noto che Samuele mi stava ancora fissando ma non appena i nostri sguardi si incontrano torna a guardare e parlare con Paolo che è davanti alla sua panchina a qualche metro di distanza dal suolo rispetto a lui.

«Io torno tra poco, devo fare una cosa.» dico immediatamente alzandomi in piedi.
«Cosa?» chiede Austin.
«Nulla di importante, torno tra qualche minuto.» corro verso gli spogliatoi e davanti alla mia borsa cerco di raccattare più soldi che posso, e a passo svelto vado verso l'entrata dello stadio dove vendono cibo e souvenir.

«Due frullati alla fragola.» dico al signore mettendo i soldi sul bancone.
«Bella partita.» dice riconoscendomi.
«Grazie mille.» rispondo mentre lui riempie i due bicchieri di plastica e dopo averci messo pure la piccola cupoletta e le cannucce me li porge e io vado verso gli spalti.

Il ragazzo non si accorge della mia presenza quindi aspetto qualche secondo ascoltando cosa sta dicendo ai suoi amici.

«Siete stati sfortunati che mi sia infortunato, perché oltre che bello sono anche eccezionale.» si pavoneggia con finta modestia il corvino.
«Ed oltre che bello ed eccezionale sei anche egocentrico.» dico sedendomi su uno dei posti in prima fila; si gira sorpreso e resta in silenzio a fissarmi.

«Tieni, te lo dovevo.» affermo porgendogli il frullato; lo afferra e si siede vicino a me, iniziamo a bere senza dire nulla, finché non è lui a rompere il ghiaccio.

«Alla fine hai capito che stavi per fare un errore?» domanda guardando il campo vuoto.
«Si, lo ammetto, non ero in me... grazie comunque.» affermo osservando il mio bicchiere semivuoto.

«Sarebbe comunque stato un vero peccato, il tiro di oggi è stato eccezionale, mi duole ammetterlo.» borbotta l'ultima parte e istintivamente sorrido.
«Stai ammettendo che sono meglio di te?!» si mette a tossire dato che il frullato gli è andato di traverso per la frase che avevo appena detto.

«Cosa? No! Io sono migliore di te, tienitelo bene a mente, tu sei solo bravina ma non c'è confronto tra me e te, non dire mai più una cavolata del genere.» con un dito mi spinge da una spalla e scoppio a ridere.

«Vedo che quando si tocca il tuo ego diventi facilmente irascibile.» osservo tornando a bere la mia bevanda.
«Eccome se lo sono, ma ho i miei motivi per esserlo.»
«Come no, ecco perché sei qui su questi spalti e non hai giocato la partita.» dico ironica vedendolo alzare un sopracciglio parecchio irritato.

«Per tua fortuna non ho giocato, altrimenti non avresti potuto fare nulla né tu né i tuoi compagni.» alzo gli occhi al cielo mentre lui sbuffa.

Poi senza un motivo apparente scoppiamo entrambi a ridere e quando ci calmiamo restiamo a guardarci per un po' in silenzio, indubbiamente è un ragazzo, molto, ma molto carino devo ammetterlo.

«Senti zuccherino io volevo chiederti se...» proprio prima che potesse finire la frase ecco che viene interrotto.

«Samuele puoi provare a rimorchiare chiunque ma lei lasciala in pace.» abbassiamo la testa notando che a parlare è stato Paolo.
«Cosa?» diciamo in contemporanea.
«Hai capito, lasciala in pace.» ribadisce l'italiano.

Lui si alza in piedi e va a sporgersi verso la ringhiera.

«Ma è lei che si è avvicinata non io, il mio fascino è talmente affascinante che le attiro le ragazze senza bisogno di doverci parlare.» risponde Samuele buttando il bicchiere di plastica nel bidone affianco a lui, cavoli è persino più veloce di me.

«Il tuo fascino è affascinante? Ma ti senti quando parli? Piuttosto direi che la tua stupidità è stupida, oppure che il tuo ego è egocentrico; e poi sono venuta soltanto perché te lo dovevo quel frullato, nulla di più, non ti montare la testa, va bene che sono bella e intelligente ma non hai speranze con me.» rispondo poggiandomi alla ringhiera e continuando a bere il mio frullato.

«Oh cavoli.» sento Paolo dire e si passa la mano tra i capelli e pure i suoi compagni di squadra alzano gli occhi al cielo sbuffando. «Perché l'hai detto Isabelle?! Non ti rendi conto che offendendolo in questo modo lo farai diventare insopportabile.» mi spiega il ragazzo dagli occhi blu, infatti Samuele gonfia le guance cercando di trattenersi.

«Questo non va bene, sei troppo sarcastica e non va bene, solo io qui posso fare questo genere di battute.» mi punta un dito contro il corvino.
«Che paura, e cosa mi farai? Mi farai cadere da questa ringhiera come se nulla fosse? Non mi sembri un tipo così minaccioso.» rispondo guardando il campo e sorseggiando l'ultimo sorso di frullato.
«Potrei farlo e anche tagliarti quella lingua lunga zuccherino.» risponde, mi giro e mi avvicino fino a trovarmi a qualche centimetro di distanza dalla sua faccia, gli punto un dito contro il petto e lo guardo in cagnesco.

«Ti ho detto di non chiamarmi zuccherino o ti assicuro che non tornerai più a giocare a calcio o a qualsiasi altro sport.» lo minaccio.

«Zuccherino sei troppo violenta e questa cosa mi piace non poco.» alzo gli occhi al cielo e mi allontano iniziando a dirigermi verso le scale.

«Secondo te è libera?» lo sento chiedere, mi fermo e allargo le braccia stupefatta.
«No che non lo sono, te l'ho già detto, è un categorico no.» mi rigiro e torno a camminare verso le scale, ma sento la sua presenza dietro di me.

«Un no sicuro?» mi fermo in mezzo al corridoio e anche lui.
«Sicuro.» rispondo incrociando le braccia al petto.

«Avanti dai, mi hai visto?» si indica il volto e sfoggia il suo migliore sorriso, non ce la faccio e scuoto la testa divertita.
«Magari in un universo parallelo, ma in questo proprio no.»

«Normalmente sono le ragazze che mi cercano non il contrario, tu hai questo grandissimo onore, coglilo dai!» insiste e mi viene istintivo porgli una domanda.

«Perché allora?»
«Non lo so, sei diversa dalle ragazze che ho conosciuto fino ad ora.» risponde e sembra anche abbastanza serio.
«Ovvero?»

«Ti piace allenarti quando te lo ordinano?» scuoto la testa per negare.
«Hai una perenne fame e mangi come se non ci fosse un domani?» «Sì.»
«Dormi fino a tardi e ti svegli che è già l'ora di pranzo?» annuisco ancora.

«Sei perennemente in ritardo?» «Assolutamente, troppo ordinario arrivare in anticipo.»

«Hai un'ironia che avvolte fa imbestialire i tuoi amici?»
«Si è notato?!»

«Preferisci il cioccolato in barretta al gelato al cioccolato?» annuisco per l'ennesima volta.

«Sei testarda?»
«Certo.»
«E faresti di tutto per raggiungere i tuoi obbiettivi?»
«Ovvio che sì.»

«Ebbene siamo uguali, in tutto e per tutto ecco perché, non ti conosco bene ma non sei come tutte le altre ragazze me lo sento, e mi sono messo in testa l'obbiettivo di riuscire a conquistarti.» mi avvicino a lui e gli sorrido.

«Forse hai ragione, abbiamo parecchio in comune, ma non puoi farlo, sono già fidanzata e con lui mi trovo benissimo; però posso prometterti una cosa: un giorno giocheremo insieme.» gli porgo la mano che stringe sebbene lo veda leggermente deluso. «E vincerò io.»
«Te lo puoi anche scordare zuccherino.» gli do' un calcio alla gamba che lo fa gemere dal dolore.
«Ahia! Potevi anche prendere quella già ferita.»
«Tranquillo sapevo quale fosse quella sana.» gli rispondo mentre fa una faccia addolorata.

«Anche violenta.» borbotta guardandomi male.
«Scusa, sei una brava persona comunque.» gli lascio un rapido bacio sulla guancia e faccio qualche passo indietro sorridendogli.

«Isabelle, mancano pochi minuti alla fine della partita.» mi giro vedendo Shawn a qualche metro di distanza da noi, noto che Samuele lo fulmina con lo sguardo e la cosa è ricambiata, caspiterina, si è innalzato un silenzio imbarazzante ma solo per me.

«Arrivo.» dico all'albino per poi salutare con una mano il corvino. «Ci vediamo.»

«Certo zuccherino.» afferma marcando il soprannome, non so se per infastidire me o Shawn oppure entrambi, ma penso che con Shawn ci sia riuscito.

Quando mi trovo al fianco di Shawn gli metto un braccio attorno al busto e gli sorrido chiedendogli come sta andando la partita delle altre due squadre.

«Cos'è quel broncio?» gli domando.
«Nulla.» risponde guardando davanti a sé. «Chi era?» ah, capisco.
«Giocava nell'Orfeo, anche se non sembra è un tipo okay.»
«Ci stava provando.» la sua non è una domanda ma una chiara affermazione.
«Forse, ma non mi interessa, io ho te.» gli stampo un bacio a stampo, si scioglie un poco e sorride per poi rispondermi che è ancora in vantaggio l'Argentina.

Purtroppo poco dopo fu portato via il signor Dark e durante il tragitto ebbe un incidente dal quale non uscii vivo, la notizia lasciò me e Jude in particolare parecchio sconvolti e tristi per l'avvenuto ma avremmo continuato a giocare il suo calcio che tanto ha amato e odiato con tutto se stesso.

**********

Ecco la sorpresa, DOPPIO AGGIORNAMENTO! Non capitava dai primi giorni.

Albino o corvino? Fate la vostra scelta!

Aiden nella GIF è così cuteeeeeee!!!! 😍😍

See you soon.

-A ❤

Continue Reading

You'll Also Like

181K 5.7K 71
"L'amore è come una partita di calcio: ci sono momenti di gioia e trionfo, ma anche momenti di tensione e sconfitta. Ma con Kenan al mio fianco, sape...
15.7K 1.1K 35
Fanfiction holdarah
12.7K 489 15
Mayla Guiu sin da piccola ha sempre odiato Hector il migliore amico di Marc, il fratello. Un giorno però a causa degli studi e del separamento dei su...
157K 6.2K 65
Chissà perché ci era stato insegnato che i simili erano soliti respingersi, che due menti e due caratteri fin troppo uguali non erano fatti per stare...