Fallin' All In You || Shawn F...

By LadyFrost02

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«Ci siamo conosciuti in una situazione stramba e le cose sono andate diventando sempre più strambe, anche se... More

Presentazione
I - Raimon Junior High
II - Visita alla Royal Academy
III- Alius Academy
IV - Il Lupo dei Ghiacci
V - La Terra dei Ghiacci
VI - Non È Ancora Finita
VII - Partita da Tre Minuti
VIII - Absolute Royal Academy
IX - Primo Segreto Svelato
X - Confusione In Casa Collins
XI - Allenamento Speciale
XII - Il Cielo Stellato
XIII - I Capelli Favolosi di Xene... O Xavier?!
XIV - Cambi Repentini d'Umore
XV - Il Bomber di Fuoco
XVI - Vagando Per Okinawa
XVII - Ritorno In Campo
XVIII - Un Compleanno Quasi Rovinato
XIX - La Genesis
XX - La Fine... O Forse No
XXI - Un Nuovo Inizio
XXII - Il Ritorno
XXIII - Selezioni
XXIV - Non Dovevamo Allenarci Dice?
XXV - Interrogatorio Stile Collins
XXVI - Sono Brava A Dar Fastidio
XXVII - Questo Non È Mai Successo
XXVIII - Erik torna da noi!
XXIX - Suzette La Racconta-Storie
XXX - Fiammella Is Back
XXXI - Insegna Luminosa
XXXII - Ignoratemi Pure
XXXIII - Stonewall Non È Poi Così Male
XXXIV - Vittoria E Sconfitta
XXXV - Mi Devi Un Milkshake
XXXVI - È Tornato!
XXXVII - Zuccherino...
XXXVIII - Spada Angelica
XXXIX - Albino o Corvino?
XL - Geloso?!
XLI - Spin Off
XLII - Una Sequestrata... Particolare
XLIV - Appuntamento Romantico
XLV - Festival
XLVI - Desiderio
XLVI - Desiderio (pt. 2)
Epilogo
Annuncio Sequel
Sequel
I - Il Tempo Vola
II - Conversazione Tra Gli Spalti
III - In Prima Pagina

XLIII - Ho Solo Giocato A Monopoly!

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By LadyFrost02

<Cosa centra il signor Dark?> domando nuovamente cercando di calmarmi.

<Aveva ragione quando diceva che eri... speciale, ma non ha voluto ascoltarmi quando gli ho proposto su di te il progetto.> faccio un grosso respiro mentre lui si osserva i numerosi anelli alle mani.

<Quale progetto?> domando più calma adesso.

<Non posso di certo dirlo di certo a te, non pensi?> annuisco, faccio un grosso respiro e scaccio il pensiero del rapporto che poteva esserci tra i due.

<Non mi interessa a questo punto, la partita inizia tra meno di un'ora e io sono seduta in questa stanza con due vecchietti che progettano di conquistare il mondo, se permettete prima, io vorrei vincere la partita.> faccio un ultimo giro con la sedia e poi mi fermo fissando Mister Zoolan.

<Posso andare?> chiedo.

<Perché dovrei, non so cosa abbiate preso tu e i tuoi amichetti e tu sei la mia garanzia.> faccio un sospiro e scuoto la testa.

<Se fossi in lei ci ripenserei.> inizio incrociando le braccia al petto.

<Oggi si svolgerà la semifinale e una delle titolari della squadra giapponese non è presente, sparita nel nulla da qualche giorno, non ci metteranno nulla a trovarmi, infondo i miei amici erano qui con me, poi non dimentichiamoci che la denuncia per scomparsa si può fare solo dopo ventiquattrore e ne sono passate di più, sono una minore e il mio tutore legale, nonché mio fratello maggiore non esiterà a farla se non mi rivede al più presto, e poi sono proprio curiosa di leggere i file che ci siamo procurati, penso tanto quanto la polizia.> mi alzo in piedi e vado verso il centro della stanza.

<Per questo non hai mai provato a scappare? Pensavi di avere la situazione sotto controllo?> domanda scoppiando a ridere Zoolan.

<Non lo pensavo, ne ero certa.> bugia. <Non è forse così?> fa schioccare le dita della mano sinistra e subito il tipo grassottello va ad aprire la porta.

<In effetti era così, ci rivedremo Isabelle Collins.> fa un passo verso di me ma non mi muovo di un solo millimetro.

<Ti farò accompagnare alla partita non temere.> annuisco.

<Ma ricorda che se il Giappone vince questa partita, i brasiliani ne pagheranno le conseguenze.> cavoli, temo mi abbia fregata.

<Questo è tutto da vedere.> vengo accompagnata fuori e alla guida della macchina c'è Adam, salgo in macchina e fortunatamente siamo soli.

<Adam...> richiamo la sua attenzione dopo un paio di minuti, sebbene in quest'auto siamo soli dallo specchietto retrovisore posso vedere che ci stanno seguendo anche altre persone immagino che anche Zoolan sarà presente alla semifinale.

<Mi dica pure signorina.> alzo gli occhi al cielo in quanto gli ho ripetuto molte volte di darmi del tu e chiamarmi Isabelle.

<Dammi del tu, e volevo chiederti, per quale motivo siete tutti sotto il controllo di Zoolan? Cosa vi impedisce di andarvene?> sta in silenzio per vari minuti, combattuto se dirmi qualcosa oppure no.

<Non posso dire nulla mi dispiace.> afferma svoltando verso destra.

<Va bene, ma potremmo passare prima alla residenza giapponese? Devo prendere il mio borsone.> guarda l'orologio e vediamo entrambi che mancano poco più di quindici minuti all'inizio dell'incontro, prende il cellulare e parla al telefono con qualcuno poi quando riattacca mi dice che gli hanno dato il permesso, lo ringrazio e restiamo in silenzio fino alla residenza, quando scendo giù, stessa cosa fa lui; prendo la chiave che si trova nascosta vicino all'ingresso ed entro dentro, probabilmente sono già tutti lì.

Salgo rapidamente le scale e afferro il borsone vuoto buttandoci all'interno tutto ciò che mi serve, poi mi ricordo della chiavetta e pensando che ormai sono in ritardo, nessuno si lamenterà se ci metto cinque minuti in più.

Afferro il mio portatile ed infilo la chiavetta al suo interno, apro i file e inizio a leggere velocemente i loro contenuti, progetto RH... a interrompermi è la porta della mia camera che viene chiusa con un tonfo.

<Il paese dal quale proveniamo è molto povero, Zoolan è venuto da noi promettendoci un lavoro e case più lussuose dove poter abitare, un'istruzione dignitosa per i bambini, sembrava un ottimo affare per cui accettammo; solo più tardi venimmo a conoscenza della crudeltà di quell'uomo e quando volemmo ribellarci non potemmo, tutto lì era di sua proprietà e smettere di lavorare per lui sarebbe stato svantaggioso per tutti...> giro con la sedia girevole in direzione di Adam e lo ascolto attentamente. <I ragazzi della nazionale brasiliana anche loro sono sotto minaccia, i loro genitori perderanno il lavoro se non vinceranno tutte le partite e denunciare Zoolan non servirebbe a nulla.> giusto, se Zoolan va in carcere perderanno comunque il lavoro.

<Perché non me l'hai detto prima?> chiedo riferendomi a prima.

<Probabilmente c'era qualche cimice forse.> risponde ed annuisco aprendo qualche altro file. <Così era per quello che vi siete introfulati nella residenza?> mi domanda indicando il portatile, annuisco chiudendolo.

<Andiamo la partita sta per iniziare.> affermo alzandomi in piedi, lo supero e mi fermo un attimo.

<Comunque vi fa onore, siete brave persone riusciremo a trovare una soluzione.> gli sorrido e prendo il borsone uscendo prima di lui e dirigendomi verso le scale.

Adam guida più velocemente di prima per poter tornare nuovamente al quartiere brasiliano, io accendo la radio sintonizzandola al canale che trasmette la partita.

<Bene, entrambe le squadre hanno preso posizione, da un momento all'altro avrà inizio la partita.> sento la voce del cronista, osservo la strada davanti a me, sperando che i ragazzi siano totalmente intenzionati a vincere.

<Robingo ruba palla agli avversari, dal fischio d'inizio Robingo è solo sulla scena...> ascolto attentamente mentre in lontananza, finalmente, riesco a vedere lo stadio, anche se ci fermiamo per via del traffico.

<Cavoli!> sbotto passandomi una mano tra i capelli, a quanto pare Mark, quello brasiliano, sta letteralmente giocando da solo e un piccolo pensiero sul perché inizia ad attraversarmi la mente, tenta un tiro in porta ma la manca totalmente, a quanto pare inizia a rubare la palla ai suoi stessi compagni di squadra.

Ci muoviamo e dopo neanche due metri siamo costretti a fermarci nuovamente. Il Regno pare abbia cominciato a fare gioco di squadra e in pochi minuti segna il primo goal.

Non manca poco alla fine del primo tempo e non siamo tanto lontani sebbene il traffico sembra non voler diminuire, apro la porta e saluto Adam.

<Io vado, ci vediamo, augurami buona fortuna.> apro la porta posteriore e prendo il mio borsone.

<Vincete Isabelle.> gli faccio un occhiolino e inizio a correre tra le auto ricevendo vari insulti dalla gente, ma poco mi interessa, devo riuscire ad arrivare in tempo almeno per il secondo tempo, dopo quindici minuti arrivo allo stadio con il respiro affannato, faccio per entrare da dove normalmente le squadre entrano ma mi bloccano il passaggio.

<Vietato l'accesso, se vuoi assistere alla partita devi entrare dall'altra parte.> mi dice un omone impedendomi di passare.

<Non voglio assistere alla partita ma giocarla, dai per favore, devo andare.> mi lamento sistemando meglio il borsone sulle spalle.

<Solo i giocatori possono passare e sono già tutti in campo.> sbuffo, ma è scemo?> allargo le braccia come per chiedergli se mi sta prendendo in giro.

<Io gioco, nella nazionale giapponese, devo giocare.> dico velocemente.

<Nome?>

<Isabelle Collins.> affermo rapidamente sperando che mi riconosca e faccia passare.

<Documenti?> lo fulmino con lo sguardo.

<Non ce li ho con me, avanti sono l'unica giocatrice, non puoi non arrivarci, sono io Isabelle Collins, maglia 19, giapponese... cosa devo fare per convincerti?> domando sbuffando.

<Mostrarmi un documento valido.> mi sta prendendo in giro?! Spero proprio di sì.

Sto per mettermi a urlare e dietro di lui compare un'altra guardia di sicurezza.

<Che succede qui?> domanda osservando prima me e poi il suo collega.

<Questa ragazzina vuole entrare dentro, dice di dover giocare ma non ha documenti con lei che lo attestino.> sto per mettermi a urlare ma l'altro si toglie gli occhiali da sole e mi squadra dalla testa ai piedi.

<Sei Isabelle Collins?> domanda.

<Finalmente qualcuno con un po' di sale in zucca, sì sono io, posso entrare oppure devo stare a osservare questa porta di ferro aspettando che la partita finisca?> affermo sarcastica, si sposta subito da lì e mi indica l'interno.

<Ti accompagno ai vostri spogliatoi? È appena terminato il primo tempo.> annuisco e dopo aver fatto una linguaccia alla guardia che non voleva lasciarmi passare seguo l'altra chiedendogli di accelerare il passo.

Arrivata davanti agli spogliatoi entro e velocemente mi cambio, metto i calzettoni, la bandana ai capelli e le scarpe poi corro verso il corridoio per poter entrare in campo.

Appena ne esco vedo tutta la gente che è venuta a vedere la partita, osservo il tabellone e il primo tempo è terminato per 1-0, Il Regno è ancora in vantaggio.

Cammino rapidamente verso la nostra panchina e sembra che nessuno per il momento abbia notato la mia presenza.

E capisco anche perché, il detective Smith e altri poliziotti circondano Zoolan e Mark assieme a Thor si sono avvicinati ai giocatori brasiliani.

<Sarebbe più adeguato chiamarlo programma di potenziamento umano, un programma che mira a sviluppare al massimo le capacità motorie dell'individuo.> spiega con non-chalance Zoolan quando un brasiliano dice che Mark è stato sottoposto al progetto RH.

<Ma essendo ancora in fase di progettazione porta l'individuo alla sua più totale autodistruzione.> affermo avvicinandomi, tutti si girano in mia direzione sorpresi, ignoro tutti e vado a mettermi davanti alla panchina dei brasiliani.

<Non avevo altra scelta, l'ho fatto per proteggere la mia famiglia e la mia squadra non avevo vie d'uscita.> ammette Robingo.

<Io ho aumentato la loro potenza e voi adesso usate criticarmi per questo?> afferma Zoolan.

<Esattamente, chissà perché?!> rispondo girandomi in direzione di Zoolan.

<Robingo ha accettato volontariamente di sottoporsi a questo programma.> mi osserva attentamente ignorando le urla di disapprovazione di Thor.

<Come fai a dire una cosa simile se avevi in ostaggio la sua famiglia?!> risponde irritato il nostro difensore.

<Ormai sappiamo tutto dei tuoi piani, non hai più segreti, hai cercato di scatenare un putiferio per guadagnare una fortuna e il programma RH non era stato creato per il calcio ma per scatenare un conflitto mondiale.> continua il detective Smith.

<Robingo era proprio la cavia che mi serviva, credo anche che il calcio sia un laboratorio più che degno per il genere di esperimenti che voglio portare avanti.> poi mi viene subito in mente una cosa che avevo letto distrattamente sul mio computer.

<Detective Smith, volevo solo dirle che il programma viene attivato dal fischietto dell'arbitro.> dico girandomi in direzione del poliziotto, che va subito a prenderlo.

<Da adesso ti puoi considerare libero.> dice il detective al capitano della squadra brasiliana. <Mentre tu devi venire in centrale con noi.>

Iniziano ad andarsene mentre il detective resta ancora un minuto lì fermo, immobile.

Quando passano di fianco a noi Zoolan si ferma un secondo per dirmi qualcosa.

<Isabelle Collins, tu saresti stata perfetta come cavia, non temere mi farò rivedere.> e se ne va definitivamente.

Poi comincia a seguire i suoi colleghi e quando mi passa di fianco mi da una leggera pacca sulla spalla.

<Sei stata molto coraggiosa, mi ha detto tuo fratello che eri rinchiusa nella residenza di Zoolan...> metto la mano dentro la tasca e gli porgo la chiavetta.

<La ringrazio, anche se non ho fatto niente, qui ci sono anche informazioni sul programma RH più dettagliate rispetto a quelle che vi hanno fornito precedentemente i miei amici.> mi sorride ed inizia ad andare, resto a fissare la schiena dell'ispettore finché non mi sento più la terra sotto i piedi.

<Christian mettimi giù.> affermo colta totalmente alla sprovvista.

<Da oggi in poi tu non vai da nessuna parte se non ci sono io con te.> dice stringendomi ulteriormente, mi metto a ridere.

<Non pensi di star esagerando? Non mi è successo niente.> muovo leggermente le gambe nel vuoto per fargli capire che mi deve mettere giù e quando lo fa' mi sistemo la maglietta e i capelli.

Christian si passa una mano sugli occhi e mi viene da sorridere.

<Stai piangendo?> gli domando e lui scuote la testa.

<No, mi è entrata della terra negli occhi.> lo abbraccio e lo ringrazio ridendo, quando faccio un paio di passi indietro non ho neanche il tempo di girare la testa che Mark seguito da altri mi circondano iniziando a fare mille domande.

<Come stai?> <Non ti è successo nulla?> <Ci hai fatti preoccupare!> e altre cose così.

<Stop!> grido fermandoli tutti di colpo. <Sto bene, rilassatevi.> affermo cercando si farli calmare.

<Pensa che persino Caleb era preoccupato.> afferma Scott e io guardo Caleb con aria di superiorità che sbuffa.

<Non è vero, mi stavo solo annoiando.> gli sorrido.

<Faccio finta di crederci.> dico cerando tra le persone che mi hanno circondata un paio di occhi grigi-azzurri.

Quando lo vedo, fuori dalla cerchia con accanto Axel e Jude, spingo un poco Mark ed Hurley e gli salto addosso, per poco non perdeva l'equilibrio ma mi stringe stretta a sé.

Non diciamo nulla ma restiamo lì, devo ammetterlo: mi era mancato, chiudo gli occhi beandomi di quella bellissima sensazione di protezione, fa su e giù con la mano sulla mia schiena e sento un piccolo "Che dolci!" da parte di una delle ragazze.

<Non farlo più va bene?> chiede ed annuisco strofinando un poco la punta del mio naso sul suo collo.

<Promesso.> rispondo.

<Ah però da lui ti fai abbracciare senza proteste.> sento quel brontolone di mio fratello ed alzo gli occhi al cielo sebbene non mi possa vedere.

Quando mi allontano un poco da Shawn senza allontanarmi dalle sue braccia osservo i suoi occhi e un piccolo sorriso mi solca le labbra esattamente come a lui.

In quel momento sento un flash e girando la testa vedo Celia con in mano la macchia fotografica. <Ops, ho dimenticato di togliere il flash.> mai, e poi mai che ci lascino in pace.

Poi Silvia riceve una chiamata e tutti si fanno più seri.

<Cosa mi sono persa?> domando a Shawn ancora in quella posizione.

<L'allenatore Hillaman è stato ricoverato d'urgenza in ospedale e oggi dovrebbero operarlo al cuore.> resto un attimo interdetta dalla risposta dell'albino per cui attendo come tutti gli altri che la chiamata termini.

<Sembra che l'intervento sia riuscito.> afferma Silvia chiudendo il telefono, sebbene non sia tanto entusiasta della bella notizia che ci ha appena riferito.

<Evvai! è una notizia magnifica.> esclama esuberante come al solito il capitano.

<Però l'intervento è stato lungo e ha perso molte energie e finché non avrà ripreso conoscenza non potremo stare tranquilli, purtroppo dovremo aspettare per sapere se è fuori pericolo.> l'atmosfera che si respira in questo momento è decisamente troppo pesante.

Poi cala il silenzio e ho tutti gli occhi puntati contro, probabilmente si aspettano che dica qualcosa, ma non so proprio cosa, perciò iniziamo il gioco degli sguardi, per alleggerire la tensione che si è appena venuta a creare non appena vedo Jack sbattere le palpebre gli punto un dito contro.

<Hai perso!> esclamo con un tono allegro.

Tutti mi guardano con un'espressione tra lo sconcertato e il preoccupato, se non per Jude che mi guarda con uno sguardo di rimprovero, tipico suo.

<Allora? Tutto qui quello che hai da dire?> infatti mi domanda incrociando le braccia al petto il nostro regista.

<No, in effetti no, andiamo a mangiare?> il silenzio di tomba sembra non voler andarsene e persino Mark che è della mia stessa opinione quando si parla di cibo sta in silenzio.

<Ne sei sicura? Non hai nulla da riferirci?> mi domanda Axel, li guardo come quando durante un'interrogazione guardi i tuoi compagni di classe aspettandoti un suggerimento, che purtroppo non sembra arrivare.

<Cavoli! Ma sei seria?> chiede Caleb abbastanza stupito.

<Certo che sono seria, quando mai scherzo quando si tratta di cibo?> istintivamente Hurley si passa una mano sulla faccia, mentre Shawn mi guarda come se volesse chiedermi quali problemi mentali mi affliggono, tanti sarebbe la mia risposta.

<Sei scomparsa per giorni, non hai intenzione di dirci che cosa ti è successo?> domanda pazientemente Xavier.

<Ahh... era a quello che vi stavate riferendo. No non ho nulla da dire a riguardo.> Jude fa un passo avanti probabilmente intenzionato a strozzarmi con il suo mantello.

<Ho solo giocato a Monopoly tutto il giorno, mangiato come se non ci fosse un domani e poltrito come un ghiro... nulla di nuovo.> nessuno sembra volermi credere.

<Aspetta... ci stai forse dicendo che in questi due giorni hai fatto le stesse cose che fai alla nostra residenza?> Christian mi attacca, ha perso la pazienza in tempo record, wow, incredibile.

<Sì.> rispondo solamente andando a sedermi sulla panchina e osservando le mie meravigliose scarpe con i tacchetti che al momento sono più interessanti dei miei amici.

<Isabelle Ca...> quando sento mio fratello che inizia con il dire il mio nome mi alzo e lo minaccio con lo sguardo di morte, un'atroce morte.

<Azzardati a dirlo e puoi dire addio alla tua preziosa collezione di figurine.> si zittisce immediatamente e cambia tono mostrandosi un filino più amorevole nei miei confronti.

<Volevo dire... sorellina potresti gentilmente spiegarci come sono andate le cose in nostra assenza?> cambia immediatamente tono.

«Ah, vi riferivate a questo?» sposto indietro i capelli, caspiterina ho proprio bisogno di una doccia fredda.

«Quando ci siamo separati mi hanno fermata e portata in una stanza, fatto un paio di domande a cui ho risposto in modo vago facendo arrabbiare quel grassottello di Minion quindi mi hanno rinchiusa in una stanza con un letto comodissimo e dopo qualche giorno, ovvero stamattina ho parlato con Zoolan e mi sono seduta sulla sua scrivania, nulla di che.» rispondo con un scrollata di spalle.

«In che senso?» mi chiede mio fratello.
«Nel senso che mi ha chiesto per quale motivo non avessi cercato di scappare e che sarei stata perfetta per il suo esperimento, quello che ha testato su Mark.» gli rispondo, spalanca gli occhi e penso che tra poco inizierà a uscirgli il fumo dalle orecchie.

«Ha detto cosa? Lo faccio fuori.» inizia a camminare dirigendosi verso l'uscita ma mi alzo in piedi e mi metto davanti a lui.
«Non è successo nulla, calmati.» dico seriamente e mi abbraccia.

«Non mi far prendere più un tale spavento.» alzo gli occhi al cielo e me lo scrollo di dosso.

<Comunque, adesso penso che abbiamo cose più serie a cui pensare...> osservo incrociando le braccia al petto e puntando lo sguardo sul campo verde davanti a noi. <Oltre al signor Hillman in sala operatoria. Abbiamo subito una rete durante il primo tempo e dobbiamo recuperare.> mentalmente mi chiedo per quale motivo deve sempre andare così, ma non riesco a darmi una risposta con un senso. 

<Adesso che lo fai notare. Collins, te la senti di entrare e giocare?> domanda l'allenatore Trevis penso non volendo obbligarmi dopo la stramba situazione in cui mi sono trovata.

<Assolutamente sì!> esclamo forse con un tono più allegro di quello che avrei dovuto. 

<Bene, allora sostituirai Hobbes.> cercando un minimo di alleggerire la tensione che stavo cominciando a sentire, ho portato le mani dietro la testa e sorridendo in direzione del capitano ho fatto un occhiolino. <Se vinciamo mi dovete un gelato, se perdiamo ognuno di voi dovrà offrirmene uno.> poi mi sono voltata e sono andata verso il campo.

<Perché in tutto questo ci dovrebbe guadagnare solo lei?> domanda Mark.

<Chi lo sa? Ci si può solo fare l'abitudine.> gli risponde Shawn, apparentemente con un tono di voce parecchio stanco, come se avesse costantemente a che fare con una piccola bambina energica che ti risucchia tutte le energie in pochi istanti... forse il paragone non è poi così tanto strano e lontano dalla realtà!

Nonostante questa fosse una partita problematica su parecchi punti di vista, il secondo tempo cominciò con il calciò d'inizio della squadra brasiliana. Inizialmente i primi minuti la squadra di Mark aveva cominciato a comportarsi in modo strano e cercando di mantenere il vantaggio sull'Inazuma Japan aveva preso la decisione di passarsi la palla tra di loro all'interno della loro metà campo evitando categoricamente di avanzare per poter provare a segnare. Ci sono volute le parole d'incoraggiamento dei nostri, in particolare quelle di Thor ma quello che li ha definitivamente convinti a giocare spensierati, non pensando alle loro famiglie che con l'arresto di Zoolan avevano perso il lavoro, era stato il fratello minore di un giocatore brasiliano, lo stesso con cui avevamo parlato qualche giorno prima in quel parco, prima di infiltrarci nella residenza del loro allenatore senza cuore. Con la tecnica di Shawn e Thor eravamo riusciti a pareggiare, ma i brasiliani ovviamente non si trovavano in semifinale per nulla, per cui non ci hanno messo molto e ribaltare la situazione a loro vantaggio. Ci è andata bene però, il nostro secondo goal venne messo in rete e a pochi minuti dalla fine il contrattacco di Mark venne fermato dalla collaborazione tra il nostro portiere ed Archer, consentendo infine alla nuova tecnica di Xavier e Shawn, Aurora, di entrare in rete. Sentito il triplo fischio dell'arbitro gioimmo tutti dalla felicità, rendendoci conto che eravamo dopo tanti sforzi e difficoltà riusciti ad arrivare in finale. E anche l'intervento dell'allenatore Hillman fu un successo, notizia che aumentò la gioia che stavamo provando. 

__________

Tornati alla residenza, arrivata in camera mia, ho appoggiato la testa sopra il cuscino e sono quasi immediatamente crollata per la stanchezza. Ma non mi sono addormentata, per questo quando qualcuno era entrato nella mia stanza, aprendo un solo occhio potei capire di chi si trattasse, perciò lo richiusi.

Il ragazzo si avvicina al mio letto e lo sento sospirare, mi toglie dolcemente una ciocca di capelli da sopra una guancia e lo sento sussurrare qualcosa.

<Mi hai fatto davvero preoccupare, sono felice di sapere che stai bene.> avevo pensato a quello che stavano pensando di me Shawn e tutti gli altri in mia assenza, ero certa che fossero preoccupati, ma comunque fa tutt'altro effetto sentirselo dire così chiaramente, anche se per essere precisi non me l'ha detto chiaramente in faccia. Non penso che lo farebbe, neanche io forse se mi fossi trovata al suo posto. Il ragazzo si gira per potersene andare ma prima che possa fare troppi passi in avanti, lo afferro per l'orlo della maglietta costringendolo a fermare la sua avanzata. 

<Mi dispiace, non lo farò più se è veramente così. Dovrai sopportare di avermi attorno per parecchio tempo.> accenna un sorriso per poi mettersi a scherzare.

<Forse hanno ragione quando dicono che ho già un biglietto assicurato per il Paradiso.> si siede sul bordo del mio letto e anche io faccio la stessa cosa.

<Non sono così tremenda!> provo a giustificarmi.

<Sì che lo sei.> mi contraddice. <Non basterebbe una sola giornata per elencarti i motivi per cui sei "tremenda".> dopo che ho messo su un broncio da bambina di cinque anni, l'albino mi poggia una mano sopra la testa ridendo e mettendosi a scompigliarmi i capelli.

Dopo un po', risponde alla mia affermazione e mi ci vuole un po' per capire a cosa sta facendo riferimento. <Per me va bene, posso sopportare per tutto il tempo che vuoi.> pensavo che nulla sarebbe andato storto, non se avesse continuato a comportarsi così con me e senza stufarsi apparentemente,  ne ero veramente felice. Poggiando la testa sul suo petto, non mi volle molto prima di addormentarmi veramente questa volta.

**********

Scritto male, male male, ma l'importante è che dopo tantissimo tempo sia riuscita a pubblicare qualcosa in così breve tempo. Mi faccio i complimenti da sola! 

Ci rivedremo presto! 

-A ❤



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