Fallin' All In You || Shawn F...

By LadyFrost02

71.3K 2.5K 825

«Ci siamo conosciuti in una situazione stramba e le cose sono andate diventando sempre più strambe, anche se... More

Presentazione
I - Raimon Junior High
II - Visita alla Royal Academy
III- Alius Academy
IV - Il Lupo dei Ghiacci
V - La Terra dei Ghiacci
VI - Non È Ancora Finita
VII - Partita da Tre Minuti
VIII - Absolute Royal Academy
IX - Primo Segreto Svelato
X - Confusione In Casa Collins
XI - Allenamento Speciale
XII - Il Cielo Stellato
XIII - I Capelli Favolosi di Xene... O Xavier?!
XIV - Cambi Repentini d'Umore
XV - Il Bomber di Fuoco
XVI - Vagando Per Okinawa
XVII - Ritorno In Campo
XVIII - Un Compleanno Quasi Rovinato
XIX - La Genesis
XX - La Fine... O Forse No
XXI - Un Nuovo Inizio
XXII - Il Ritorno
XXIII - Selezioni
XXIV - Non Dovevamo Allenarci Dice?
XXV - Interrogatorio Stile Collins
XXVI - Sono Brava A Dar Fastidio
XXVII - Questo Non È Mai Successo
XXVIII - Erik torna da noi!
XXIX - Suzette La Racconta-Storie
XXX - Fiammella Is Back
XXXI - Insegna Luminosa
XXXII - Ignoratemi Pure
XXXIV - Vittoria E Sconfitta
XXXV - Mi Devi Un Milkshake
XXXVI - È Tornato!
XXXVII - Zuccherino...
XXXVIII - Spada Angelica
XXXIX - Albino o Corvino?
XL - Geloso?!
XLI - Spin Off
XLII - Una Sequestrata... Particolare
XLIII - Ho Solo Giocato A Monopoly!
XLIV - Appuntamento Romantico
XLV - Festival
XLVI - Desiderio
XLVI - Desiderio (pt. 2)
Epilogo
Annuncio Sequel
Sequel
I - Il Tempo Vola
II - Conversazione Tra Gli Spalti
III - In Prima Pagina

XXXIII - Stonewall Non È Poi Così Male

1K 36 7
By LadyFrost02

Ieri abbiamo avuto la giornata libera e io ne ho approfittato per allenarmi un po' da sola, sì perché io quando ho la giornata libera mi alleno, mentre quando in teoria sarei obbligata non lo faccio tanto volentieri, sono strana forte.

Passeggio per il quartiere italiano quando vedo davanti a me Caleb, resto a fissarlo dato che si è messo a guardare un signore dalla chioma bionda e quando mi metto pure io ad osservarlo noto una somiglianza pazzesca con Ray Dark.

Quando sorride abbassandosi leggermente per entrare dentro la sua auto, il mio cuore perde un paio di battiti riconoscendo senza ombra di dubbio, l'ex allenatore della formidabile Royal Academy.

Non so perché ma mi metto a correre seguendo l'auto, inutilmente aggiungerei dato che accelera e resto indietro senza fiato, caspiterina.

Ad un certo punto mentre correvo in una direzione vado a sbattere contro qualcuno e sospiro di sollievo quando mi rendo conto che sono Jude e David.

«Isabelle che ti prende?» mi domanda David mettendomi una mano sopra la spalla.
«Un guaio, abbiamo un gigantesco problema, io, voi e Stonewall, mi sembra di aver visto Dark.» blatero senza fiato.
«Anche noi.» confessa Jude.

«Dividiamoci.» propongo senza neanche aspettare una risposta, svolto velocemente l'angolo alla mia sinistra, anche se lo trovassi cosa farei? Di certo non ho alcuna intenzione di invitarlo a prendere il té.

Ad un certo punto mi rendo conto che se non torno immediatamente al quartiere giapponese mi prenderò una bella ramanzina dal Mister e non sono proprio dell'umore adatto.
Arrivata entro lentamente in campo senza salutare nessuno.

«Isabelle in ritardo come al solito.» dice Mark dalla porta.
«Sì scusa.» rispondo levandomi la felpa.
«Tutto bene?» domanda Axel.
«Si grazie.» rispondo guardando la felpa che tengo ancora in mano.
«Iniziamo ad allenarci.» dico andando a recuperare lentamente un pallone.

Non ho alcuna intenzione di dire a nessuno che abbiamo visto Ray Dark, almeno finché non ne avrò assoluta certezza.

Riprendiamo l'allenamento e non sono capace a fare o ricevere un passaggio oppure anche solo provare a far entrare la palla in porta.

«Stonewall! Samford! Collins! Sharp!» ci richiama il Mister e ci avviciniamo a lui, per sapere che cosa ha intenzione di dirci.
«Se non siete capaci di concentrarvi sull'allenamento andatevene dal campo.» afferma Trevis.

«Okay.» rispondo solamente andandomene.
«Come desidera.» dice Jude e ce ne usciamo tutti e quattro dal campo.

Quando vedo Caleb andarsene di soppiatto lo seguo senza farmi notare, o perlomeno quello è l'intento ma so perfettamente che lui ne è consapevole.

Per un pelo riesco a prendere il suo stesso autobus.
«Stonewall.» dico.
«Collins.» risponde lui.

«Caleb, Isabelle.» dice Jude salendo con David, e loro che ci fanno qui?
«Mi sembrava di aver sentito la vostra voce.» dice Caleb mentre io mi siedo su uno dei posti liberi.
«E così stavate andando ad incontrare il signor Dark.» dice Jude guardandoci.
«Già non vedo l'ora.» affermo ironica.

Quando le porte si stanno per chiudere fa il suo ingresso Mark... aspettate Mark che c'entra in tutto questo?!

«Mark!» esclama sorpreso Jude.
«Vi ho visti salire sull'autobus e...» poi si gira a guardarci.
«Izzy, Caleb... che cosa sta succedendo qua?» chiede, in realtà neanche io lo sto capendo.
«Dov'è che volete andare?» nessuno lo guarda in faccia e osa rispondergli.

«Guardaci, cosa abbiamo in comune noi quattro? La Royal Academy e come giusto che sia andiamo a fare un saluto a Ray Dark.» dico alzandomi in piedi mentre Mark fa una faccia stupita.

«Ray Dark si trova sull'isola.» gli spiega Jude.
«Intendi dire quel Ray Dark?» chiede Mark, no il fratello gemello. «E naturalmente starà pensando di fare qualcosa di scorretto al torneo, dico bene?» dici bene, penso.
«Non ne ho idea, è proprio quello che stiamo cercando di scoprire.» Jude incrocia le braccia al petto.

«Adesso capisco, è per questo che non riusciate a concentrarvi durante gli allenamenti.» conclude alla fine, Jude e David annuiscono mentre io e Caleb seguiamo semplicemente il discorso.
«Scusaci Mark se ti abbiamo fatto preoccupare.» continua il rasta.
«Abbiamo la partita contro l'Argentina, oggi affrontiamo le nostre preoccupazioni e domani ci prepareremo per il match.» dice più rilassato David.

Poi i due girano le facce verso Caleb, e adesso?! Che ha fatto?
«Noi siamo d'accordo con te Mark, vogliamo fermarlo, ma ho l'impressione che Caleb voglia schierarsi con Dark.» dice Jude.
«Sì infatti abbiamo visto Caleb incontrarsi con lui.» mi giro a guardarli interrogativa.

«Ti sei incontrato con Dark?» domanda Mark e mi aspetto una risposta negativa che però non arriva.
«E chi può dirlo, forse.» normalmente mi arrabbierei ma ho come l'impressione che non siano vere le accuse dei ragazzi.

«Caleb, io non ti sopporto, seriamente...» affermo attirando l'attenzione di tutti.
«Ma sono sicura che questa volta lui non centri assolutamente nulla... mi fido.» gli sorrido e per la prima volta noto che resta senza parole.

«Allora Jude, qual è il tuo piano per fermare Dark?» domanda il capitano.
«Scommetto che non ha un piano.» dico sedendomi nello stesso momento di Stonewall.
«E come fai ad esserne così sicura?» domanda il ragazzo con gli strani occhialini.
«Semplice, neanche io ce l'ho.» penso sia una giustificazione più che sufficiente.

Scendiamo al Villaggio Italiano ci incamminiamo per le stupende vie di questo quartiere, vagando alla cieca.
Fin quando da lontano vediamo Paolo e alcuni suoi compagni con le loro tenute, esattamente come noi.

All'improvviso delle travi iniziano a cadere e il ragazzo dagli occhi blu cerca di evitarle come può ma una si trova a pochi centimetri dalla sua faccia.

Vedo un pallone da calcio vicino ai miei piedi, forse caduto agli italiani, e senza indugiare lo tiro con l'intendo di deviare la traiettoria della trave, fortunatamente ho una buona mira e la cosa mi riesce, tiro un sospiro di sollievo.

Tiene in mano il pallone che ho tirato e si rivolge ai suoi compagni.
«È stato questo pallone a salvarmi la vita, ragazzi.» dice osservandolo.

«E se proprio vuoi dargli un nome, io proporrei il mio.» dico sorridendo.
«Grazie mille Isabelle.» mi ringrazia l'italiano.

«Senza l'angolatura giusta e potenza non saresti riuscita a deviare le travi che stavano cadendo.» gli faccio l'occhiolino.
«Ci è mancato poco Paolo.» dice Mark e solo allora nota la presenza anche degli altri.
«Mark Evans?!»
«Menomale che non ti sei fatto niente.» dice il capitano.
«Sì, tutto merito della tua amica.»

Poi Paolo ci racconta quello che è successo poco fa.
«Quindi nove dei vostri compagni sono infortunati?!» domanda sorpreso per quella coincidenza Mark.
«Membri della stessa squadra che si fanno male in diversi incidenti nello stesso giorno, è un po' troppo perfetta per essere una coincidenza...» ragiona ad alta voce Jude.
«Prendetemi per paranoica ma ho come l'impressione che non fosse solo il karma... se è quello che penso... guarda non ci voglio neanche pensare.» dico andando verso la ringhiera e sporgendomi un poco.

«E per quale motivo?» domanda Paolo.
«In modo che il Team D diventi titolare.» suggerisce Jude mi giro verso di lui.

«Perché tutto questo mi puzza di Ray Dark?!» domando, forse sto impazzendo.
«Pensaci bene, noi lo rivediamo, improvvisamente l'allenatore della Orfeo da le dimissioni e si presenta questo allenatore che decide di cambiare tutti i giocatori e per accontentarli dice loro che verrà disputata una partita per decidere quale delle due squadre rappresenterà l'Italia... poi uno dietro l'altro i giocatori della nazionale si infortunano e cadono come i pezzi di una scacchiera... praticamente Ray Dark ha scritto il suo nome in caratteri cubitali su questa vicenda.» dico mettendomi a guardare le gondole che passano.

«Non può essere la stessa persona.» dice Jude non volendo capacitarsene.
Mi passo una mano tra i capelli frustata, ma non potevo starmene in camera mia?
«Sta diventando un'ossessione, Mister D può anche non essere Ray Dark.» David mi poggia una mano sulla spalla e mi lascio andare a una risata amara.
«Mi piacerebbe tanto crederti, ma qualcosa mi dice che si tratta di lui, non lo so è una strana sensazione.» dico poggiando le braccia sulla ringhiera e nascondendoci la testa.
«Va bene, dimenticate quello che ho detto.» dico girandomi verso di loro.

«Ma la partita di selezione di domani sarà dura per voi.» dice Mark a Paolo "cambiando" argomento.
«A causa di questi incidenti siete rimasti in sei giusto?» Paolo annuisce.
«Vi mancano cinque giocatori eppure ci deve essere un modo...» cerca di ragionare Mark.

«Mettiamola così, voglio vederlo con i miei occhi.» affermo decisa a capire se questo Mister D e Ray Dark siano oppure no la stessa persona.
«Paolo vorrei giocare con voi.» dico velocemente mettendomi davanti a lui, mi guarda sorpreso non sapendo che cosa rispondere.

«Sì ha ragione, la soluzione è che noi cinque ci uniamo alla vostra squadra.» concorda il capitano.
«La cosa importante è che dimostriate a Mister D le vostre capacità in campo, è solamente questo che vuole vedere, non si tratta di una partita ufficiale, quindi credo che anche lui darà d'accordo.» dice Mark e sono quasi stupita per il suo giusto ragionamento, io l'ho sempre detto che la mia presenza ha un effetto positivo su di lui.

«Se volete provare fate pure...» inizia Caleb. «Io ho altro a cui pensare, non ho tempo da perdere qui.» si gira per andarsene.
«Mi dispiace Mark, nemmeno io posso farlo.» dice Jude.
«Al momento la nostra priorità è trovare Ray Dark.» lo appoggia David.

«Grazie comunque Mark e anche a te Isabelle, mi bastava sapere che ci avreste provato.» dice gentilmente Paolo.
«Mi dispiace Paolo.» dice il capitano.
«Questo è un problema che riguarda solo noi, dobbiamo usare tutte le nostre forze e fare il possibile per vincere.» devo ammetterlo Paolo ha coraggio da vendere.
«Bhe mettetecela tutta.» conclude il capitano.
Io continuo ad avere la strana sensazione che andarcene sia la scelta più sbagliata in assoluto.
«Spero troviate l'uomo che state cercando.» dice l'italiano.

I ragazzi si girano e iniziano ad incamminarsi ma io resto ferma dove mi trovo.

«Isabelle non vieni?» domanda David.
«Mi dispiace ragazzi, ma non lo so...» guardo Paolo.
«Fammi giocare con voi, lo so che un giocatore non basta, soprattutto se è una ragazza, ma per piacere fammi tentare, ho l'impressione che sia la cosa più giusta da fare.» lo guardo supplicante.
«Dobbiamo trovare Ray Dark.» dice Jude.

«E poi? L'abbiamo trovato e cosa? Gli chiediamo gentilmente di levarsi di torno?» domando mentre persino Caleb mi guarda stupito.

«Il mio Comandante, Ray Dark, mi ha sempre detto che quando penso troppo sbaglio tutto... ed è vero, il mio primo impulso è quello di andare con la Orfeo e penso che non facendolo io possa sbagliare tutto.» spiego.
«Quindi Paolo, te lo chiedo di nuovo, posso giocare con voi per la partita di domani?» domando sperando in una risposta affermativa.

«A me andrebbe bene, ma non so gli altri.» gli sorrido grata.
«Ci vediamo ragazzi.» dico ai miei amici. «Per quanto riguarda gli altri...» mi rivolgo a Paolo. «Cavoli loro, dovrebbero essere grati della mia presenza, non lo faccio spesso.»
Si lascia andare a una piccola risata.

«Paolo un piccolo consiglio.» richiama la sua attenzione Jude.
«Va a momenti, quando vuole si allena, e non badate alle sue stupide battute è fatta così, compreso quello sguardo di superiorità, finge soltanto.» faccio la linguaccia a Jude e poi inizio a trascinare per una manica Paolo.

Mentre camminiamo parliamo un po' e mi informa di quanto siano orgogliosi i suoi compagni e che ci avrei messo un bel po' per riuscire a convincerli, la mia risposta è stata ovviamente: sposto i capelli da un lato, sbatte un paio di volte le ciglia e il gioco è fatto; inutile dire che Paolo è scoppiato a ridere, ma proprio mentre camminavamo mi rendo conto che il mondo è veramente piccolo e vedo delle travi che stavano per colpire Jude, ma lui non si sposta dal suo posto in questo modo non lo colpiscono... Ray Dark è il mio primo pensiero.

Paolo va da loro di corsa e io li guardo da lontano con un sopracciglio alzato e le braccia incrociate al petto, sapendo già quello che vuole dire Jude.

«A proposito di quello che dicevamo prima Paolo, avrei deciso di unirmi alla tua squadra se non hai cambiato idea.» chiede il rasta, finalmente è d'accordo con me.
«E la prossima volta Jude, ricorda, io ho sempre e ripeto sempre ragione... anche io conosco quel farabutto, ricordi?» dico fulmiandolo con lo sguardo per la sua poca fiducia nei miei confronti.
«Sì Isabelle, avevi ragione.» come sempre.

Poi mi avvicino a Jude.
«Dalla tua faccia capisco perfettamente che ci hai parlato, sputa il rospo.» gli sussurro sapendo che a me dirà la semplice verità.
«Siamo noi il suo obbiettivo, vuole distruggere la rappresentativa giapponese per vendetta.» bisbiglia, sì era proprio il Comandante.

Con Paolo andiamo a parlare con gli altri giocatori italiani.
«E così loro sarebbero dei sostituti temporanei?» domanda il portiere titolare.

«Sì loro sono, Mark Evans, Caleb Stonewall, David Samford, Jude Sharp e Isabelle Collins.» ci presenta Paolo.
«Fanno parte della Inazuma Japan, giocheranno con noi nella partita di domani.» spiega il loro capitano.
«È l'unico modo per salvare la vera nazionale italiana.»

«Io non sono d'accordo, sarò io a giocare l'incontro.» dice il portiere titolare peccato soltanto che abbia una spalla slogata, penso.
«Ma che dici?» domanda Paolo.
«Non possiamo permetterci che sia un giapponese a difendere la porta italiana, io non ci sto.» continua il portiere che viene interrotto dal nostro capitano.

«Che senso ha giocare in queste condizioni? Rischiate di non giocare al torneo.» prova a convincerlo Mark.
«Te lo chiedo per favore, permettici di aiutarvi.» ripete Mark.

«Perché dei giocatori giapponesi dovrebbero prendersi il disturbo di aiutare i loro nemici?» domanda ancora il portiere diffidente... così perché non ho nulla da fare.
«Noi non siamo nemici...» inizia Mark. «Siamo solamente degli avversari.»

«Ma se volete fare così fate pure, ho di meglio da fare, domani giocherete contro degli avversari che non conoscete e siete persino in svantaggio numerico... non che questo importi a qualcosa penso al vostro Mister D, penso sarà una partita interessante, non pensavo ci fosse qualcuno più sfortunato di me, in bocca al lupo? Forse è meglio così, sarà un vantaggio per noi giapponesi e tutte le altre squadre del torneo e voi sarete venuti qui per nulla.» dico sorridendo e guardandoli con uno sguardo di superiorità.

«Non scherzavate quando dicevate che non ha peli sulla lingua.» sento Paolo sussurrare.
Sto per girarmi ed andarmene quando le loro parole mi fermano.
«E va bene, avete la nostra fiducia.» concede infine e io mi batto un cinque mentalmente.

«Ragazzina... spero tu sappia giocare bene tanto quanto le tue abilità a parlare.» sorrido.
«Oh sì, anche meglio.» rispondo per poi ricordarmi di una cosa per me importantissima.

«Perfetto e ora se posso chiedere... possiamo andare a mangiare, ho saltato il pranzo e sto morendo di fame.» mi lamento sentendo lo stomaco brontolare.
«Isabelle!» dicono in coro i miei amici.
«Che c'è? È vero.» mi lamento.
Chissà cosa dirà Shawn di questa storia...

__________

«E così sei tornato da me Jude Sharp?» domanda Mister D girandosi, spalanco gli occhi ma mi riprendi subito.
«Io l'avevo detto sin dall'inizio.» affermo incrociando le braccia al petto.
«Non ne dubito Isabelle, il tuo intuito è infallibile.» mi adula Ray Dark, sento la necessità di rinfacciato a Jude per non avermi creduta dall'inizio.
«Sentito?! Infallibile.» sussurro al rasta, che stringe in automatico le mani a pugno.

«Ed eccole qui, le mie creature migliori.» dice e mi sento rabbrividire per il tono che ha usato.
«Quali sono le tue intenzioni Dark?» domando e da dietro di lui spunta fuori un ragazzo che all'apparenza sembra la copia identica di Jude.

«Lui è D, Mister D.» chiarisce, sollevo un sopracciglio guardando il signor Dark.
«Passiamo alle presentazioni, lui è il capitano e regista del Team D: Giulio Acuto.» lo presenta, mi lascio andare a una piccola risata.

«Seriamente? Ti è mancato così tanto da cercare e allenare il suo clone?» domando indicando prima l'originale e poi la copia.
«Niente male comunque.»

La moneta viene fatta girare per decidere chi inizierà e a quanto pare deve iniziare la squadra capitanata dal falso Jude.

Prima di entrare in campo, tiro fuori dalla tasca dei pantaloncini la mia benda gialla.
Chissà cosa direbbe papà di tutta questa storia, scommetto che la tirerebbe sul ridere, io invece divento acida in un modo incredibile.

Cerco di legarmela al braccio inutilmente aggiungerei.
«Posso darti una mano?» domanda Paolo sedendosi vicino a me sulla panchina, lo guardo un attimo prima di capire che sta chiedendo se serve una mano con la bandana.
«Si grazie.» rispondo a bassa voce tendendogliela.

«Vi devo ringraziare per quello che avete intenzione di fare.» dice arrottolandola attorno al mio polso destro.
«È una questione che mi riguarda in particolare e anche Jude come hai potuto notare, abbiamo dei conti in sospeso con quell'uomo.» affermo guardando le sue mani che legano la bandana.
«Mi fido di voi e sono sicuro che andremo alla grande.» dice sorridendomi e mi costringo anche io a farlo.

«Ray Dark ci conosce sin da piccoli, siamo sempre stati allenati da lui e devo ammettere che per mesi anche io avevo smesso di giocare.» confesso così a caso.
«Non riuscivo a toccare pallone e reprimevo ogni sentimento che mi avrebbe convinta a tornare in campo.» dico fissando le mie scarpe.

«E cosa ti ha convinta alla fine?» domanda curioso Paolo.
«I miei amici...» dico guardando David, Jude e Mark parlare tra loro... ma anche Shawn ovviamente.

«Ne sono felice, anche perché sarebbe stato uno spreco, ho visto la partita contro i Cavalieri della Regina e sono felice che tu oggi giochi con noi.» mi porge una mano che afferro sorridente, per quanto mi sia possibile. «Anche io.»

La partita ha inizio e oltre che il look quel Giulio a quanto pare conosce pure le tecniche di Jude, mi giro a guardare Dark... è serio?
Più si avvicina alla nostra porta più mi accorgo della sua somiglianza con il nostro regista, nel suo nodo di muoversi in campo.

«Paolo ascolta, queste tecniche le ho viste... anzi le abbiamo viste e messe in pratica centinaia di volte, lascia che sia Jude a dirigere il gioco.» dico mettendomi vicino a lui mentre Giulio Acuto si avvicina alla porta sfruttando gli schemi della Royal Academy.
«Va bene, io ci sto.» dice il capitano della Orfeo.

Jude inizia a dare delle indicazioni e sembra che la cosa inizi a funzionare, per fortuna gli italiani non hanno opposto resistenza e fanno quello che gli dice Jude... in realtà stavo scherzando sta andando tutto uno schifo soprattutto quando Giulio tenta il tiro in porta ma Mark riesce a fermarla.

Jude resta fermo a fissare Ray Dark e a dargli una svegliata è proprio l'ultima persona che mi sarei mai aspettata, ma penso tutti, ovvero Caleb Stonewall.

Okay si è ufficialmente conquistato la mia simpatia, ma non glielo dirò mai né a lui né a nessun altro.

La cosa che più mi fa piacere è vedere Dark che non mi sta minimamente calcolando, menomale...

Caleb entra in scivolata incavolato più che mai e ruba la palla a Jude... sì quel Jude quello che gioca con noi, ma prevedibile da quel ragazzo.

Poi grazie alle sue parole i tre della Royal Academy si portano insieme all'attacco mentre io resto ferma alla mia postazione, non riuscendo a muovere le gambe. Perché? Non lo so.

Vedo il portiere avversario parare il tiro di Paolo senza alcuna difficoltà e io continuo a stare ferma anche quando il Team D mi passa di fianco con il pallone tra i piedi.

Giulio mi passa di fianco con la palla tra i piedi e mi sorride furbo e io non faccio nulla per cercare di fermare la sua avanzata.

Quando mi supera guardo con gli occhi spalancati Giulio eseguire una super tecnica... una che conosco anche fin troppo bene: il mio Pinguino Imperatore N1; non doveva, non può usarla, ma sembra che non stia male, è una variante leggermente diversa soprannominata "X".
Mark tenta di pararla ma il tiro è troppo veloce e porta il Team D in vantaggio.

«Ma quella tecnica io la conosco bene.» inizia Jude seguito poi da Caleb e David. «Proprio così si tratta del Pinguino Imperatore.» «No, questa volta era molto più potente, e nonostante tutto lui non ha fatto una piega.» David che sa perfettamente qual è la sensazione a utilizzare quella tecnica è il più scioccato.

«È ovvio, questa non è la versione incompleta che causa un contraccolpo a chi la usa, non è un colpo qualunque quello era il Pinguino Imperatore X, e io sono il giocatore supremo.» dice Giulio Acuto mentre l'arbitro fischia il termine del primo tempo.

Staremo a vedere...

**********

Continue Reading

You'll Also Like

34K 2.5K 53
Pietro e Beatrice hanno sempre avuto un rapporto complicato. Lo avevano quando si erano appena conosciuti e, due anni e mezzo dopo, la situazione non...
8.4K 714 29
"Che razza di nome è Duccio?" "Sai, come primo approccio non mi pare il massimo"
122K 5.4K 54
Where... Camilla Leclerc e Lando Norris scoprono cosa c'è oltre la linea sottile che divide il punzecchiarsi e l'amore. Non possono o meglio non vogl...
9.9K 789 47
Ilaria è una ragazza di 20 anni che non aveva mai pensato di poter trasformare la sua passione per la musica in un lavoro finché non è entrata ad Ami...