Fallin' All In You || Shawn F...

By LadyFrost02

71.3K 2.5K 825

«Ci siamo conosciuti in una situazione stramba e le cose sono andate diventando sempre più strambe, anche se... More

Presentazione
I - Raimon Junior High
II - Visita alla Royal Academy
III- Alius Academy
IV - Il Lupo dei Ghiacci
V - La Terra dei Ghiacci
VI - Non È Ancora Finita
VII - Partita da Tre Minuti
VIII - Absolute Royal Academy
IX - Primo Segreto Svelato
X - Confusione In Casa Collins
XI - Allenamento Speciale
XII - Il Cielo Stellato
XIII - I Capelli Favolosi di Xene... O Xavier?!
XIV - Cambi Repentini d'Umore
XV - Il Bomber di Fuoco
XVI - Vagando Per Okinawa
XVII - Ritorno In Campo
XVIII - Un Compleanno Quasi Rovinato
XIX - La Genesis
XX - La Fine... O Forse No
XXI - Un Nuovo Inizio
XXII - Il Ritorno
XXIII - Selezioni
XXIV - Non Dovevamo Allenarci Dice?
XXV - Interrogatorio Stile Collins
XXVI - Sono Brava A Dar Fastidio
XXVII - Questo Non È Mai Successo
XXVIII - Erik torna da noi!
XXIX - Suzette La Racconta-Storie
XXX - Fiammella Is Back
XXXII - Ignoratemi Pure
XXXIII - Stonewall Non È Poi Così Male
XXXIV - Vittoria E Sconfitta
XXXV - Mi Devi Un Milkshake
XXXVI - È Tornato!
XXXVII - Zuccherino...
XXXVIII - Spada Angelica
XXXIX - Albino o Corvino?
XL - Geloso?!
XLI - Spin Off
XLII - Una Sequestrata... Particolare
XLIII - Ho Solo Giocato A Monopoly!
XLIV - Appuntamento Romantico
XLV - Festival
XLVI - Desiderio
XLVI - Desiderio (pt. 2)
Epilogo
Annuncio Sequel
Sequel
I - Il Tempo Vola
II - Conversazione Tra Gli Spalti
III - In Prima Pagina

XXXI - Insegna Luminosa

1.1K 37 16
By LadyFrost02

Giro la testa in direzione della panchina e vedo alcuni giocatori che mi osservano.
«Ciao Fiammella.» faccio un cenno della mano al ragazzo dai capelli rossi.
«Claude non Fiammella.» chiarisce iniziando a bere l'acqua, vedo Byron che si trattiene dal ridere.
«Che ho detto io?!» non mi sembra di essermi sbagliata più di tanto.
«Hai detto Fiammella!»
«Infatti, scusa, non è così che ti chiami?» la sua faccia sembra assumere lo stesso colore dei capelli.
«No, mi chiamo Claude! Claude!» alzo gli occhi al cielo.
«Mah, io non vedo alcun differenza.» inizia a camminare in mia direzione arrabbiato e Bryce gli mette un mano sulla spalla per poterlo calmare.

«Ma ti diverti così tanto a far arrabbiare le persone?» domanda Shawn ancora seduto per terra.
«Non immagini quanto.» gli faccio un occhiolino e poi un cenno a Fiammella prima di andare a parlare con Stonewall.

«Che vuoi?» domanda brusco.
«Di certo non proporti di andare a cavalcare pony insieme.» mi guarda in cagnesco e io alzo le mani in segno di resa.
«Va bene la smetto.»

«Ascoltami bene, tu non mi piaci e io non piaccio a te.» comincio dicendo.
«Su questo siamo d'accordo.» incredibile un cosa in comune, facciamo progressi.

«Ma non ho intenzione di perdere e purtroppo tu sei bravo, quindi vedi di non giocarci brutti scherzi.» si gira e si allontana da me.
«Tranquilla non è nei miei interessi piuttosto vedi di stare al mio passo.» antipatico.

Tutti guardano con sospetto Caleb che ha sostituito Jude, ma devono provare a dimenticarsene al suono del fischio dell'arbitro.

Dopo qualche minuto con una trovata geniale, Caleb riesce a rubare palla a Fiammella, o Claude, o quello che è; mettiamola così, Caleb è intelligente sa come muoversi in campo, ma i suoi metodi non mi piacciono per nulla, per riuscire a superare un coreano ha tirato la palla a Jack, facendogli male, per poi riprenderla e continuare l'avanzamento.

«Stonewall vedi di non esagerare.» gli ordino dando una rapida occhiata per controllare se Jack sta bene.
Fa male pure a Nathan che cade a terra, mi avvicino velocemente a lui e l'aiuto ad alzarsi.
«Stai bene?» domando.
«Cosa sta combinando Caleb?» chiede irritato.
«Non lo so e questa cosa mi irrita.» ammetto, poi decido di restare ferma a osservare i suoi movimenti.

Prova a tirare in porta ma era abbastanza ovvio che sarebbe riuscito a pararla, cosa aveva intenzione di fare?
Nathan inveisce su Caleb che gli risponde con il suo solito tono da persona superiore.

«Cosa vuoi fare con lui?» mi chiede Axel.
«Lasciarlo fare.» rispondo solamente.
«Ma non può fare tutto da solo.» Caleb si mette a fissarmi con quello stupido ghigno sulla faccia.
«Questo lo so, e penso pure lui, ma non si fida di nessuno come anche gli altri.» sta per chiedermi qualcos'altro ma la Corea rilancia il pallone.

Mentre Caleb tenta di fare di testa sua, io provo a calmare Nathan e gli altri che sembrano voler prenderlo a pugni, come biasimarli, ti prego Mark muoviti, se sei su quella panchina c'è un motivo quindi sbrigati.

Dopo che Caleb viene circondato dagli attaccanti avversari, e tenta di passare la palla, capisco perché non l'ha fatto prima, neanche quando era costretto.

Prova a passare la palla a Jack e Nathan ma in nessuno dei due casi sono riusciti a prenderla, ma qualcosa non va, perché è abbastanza ovvio che quei passaggi erano perfetti.

Poi è il turno di Xavier e pure lui non riesce ad arrivare alla palla in tempo, giro la testa verso la nostra panchina e noto che sia Mark sia Jude sono in piedi, faccio un cenno con la mano per cercare di capirci qualcosa e con i gesti di Jude arrivo alla conclusione che non è Caleb il problema, ma gli altri e se ne è accorto pure lui.

«I tuoi passaggi sono imprendibili.» gli dice Jack.
«Basta, litigare non serve a nulla.» mi avvicino a loro. «Quei passaggi erano prendibili, ma perché non ci siete arrivati questo è un mistero. Non vi fidate di Caleb?! Bene nemmeno io, ma ora stiamo giocando una partita e quindi dimenticatevi che si tratta di Stonewall e concentratevi.» me ne vado senza dargli la possibilità di ribattere.

«Stonewall, la prendo io.» gli dico, annuisce, per tutto quel tempo in cui ha fatto di testa sua ha solo provato a studiare i movimenti degli avversari e solo allora ha iniziato a passare la palla ma per la mancanza di fiducia dei nostri compagni nei suoi confronti non sono mai riusciti a prenderla.

La situazione in campo sta precipitando, con Archer che non riesce a rubare palla, i ragazzi che evitano di far toccare palla a Caleb e Axel con la testa altrove... vorrei mettermi a urlare.

Siamo tutti in panico compresa la sottoscritta e l'unico che potrebbe aiutare a risollevare l'umore della squadra è Mark.

Vedo il capitano che parla con Trevis che immediatamente chiede il cambio con Darren, che sia lodato il cielo, e fortunatamente entra pure Jude, dire che sono felice è poco.

«Benvenuto.» gli dice Nathan felice ma lui non sembra essere esattamente dello stesso umore.
«Allora volete vincere o no questa partita?» domanda arrabbiato il nostro portiere titolare.
«La risposta è ovvia, siamo qui per questo.» risponde Nathan.
«Nathan devi stare più attento, non a quello che dice Caleb, ma al suo modo di giocare.» io mi metto vicino a Jude e parlotto con lui.

«E così ha studiato gli avversari.» inizia guardando Stonewall.
«Furbo, ma non si fidano.» annuisce.
«Gli faremo vedere noi.» mi porge un pugno che batto.

«Non ve ne siete accorti?! Non solo cerca di dare il massimo, ma tenta anche di tirar fuori il meglio da tutti voi.» continua nel frattempo Mark.
«Un tenerone.» azzardo a sdrammatizzare la situazione.

«Ti sbagli, lui continua a fare passaggi che nessuno di noi potrebbe ricevere.» sostiene il ragazzo dai capelli turchesi. «Ci sta solo prendendo in giro.»
«Ricordate il pallone non mente mai, lo capirete quando prenderete un passaggio.» Mark e le sue perle di saggezza.

«Riprendiamo la partita, sono curiosa di vedere cosa farà il trio della Royal Academy.» scherzo tirando per il mantello un Jude totalmente contrario al mio comportamento nei suoi confronti.

Caleb ha la palla ai piedi ma si ritrova circondato da quattro giocatori, appena incrocia il mio sguardo mi passa la palla, senza fatica riesco a prenderla.

«Non male Stonewall.» sorride sempre con aria di superiorità e la passo velocemente a Jude.

Alla fine di viene a creare una serie di passaggi a tre, i giocatori della Royal se così prossimo definirci, e man mano che avanziamo i passaggi si fanno più veloci e forti, ma ciò nonostante riusciamo a riceverli.

Jude tenta di tirare ma il tiro viene respinto, ci fermiamo tutti e tre con il fiatone.

Passo la palla a Caleb che cerca di rilanciarla a Jude ma non gli è possibile quindi tenta con Jack, chiudo un occhio sperando di non vedere la palla che esce nuovamente dal campo, ma invece no, Jack ha ricevuto alla perfezione il passaggio, un punto per Caleb, vai così.

Jude e Caleb tentano una nuova supertecnica che funziona e riescono a superare Changsu Choi, e Nathan assieme a Jack superano la barriera del portiere avversario portandoci in vantaggio.

«Il tuo tempismo è stato più che perfetto Caleb.» gli dice Nathan.
«Bhe l'unica cosa che mi interessa davvero è vincere.» si gira e torna nella nostra metà campo.

«Ma perché si comporta così?!» chiede Nathan.
«Perché è così che è fatto Caleb Stonewall.» sorride Jude.
«Infatti.» «Vero.» appoggiano Nathan e Jack.

«Io lo strozzo comunque.» affermo facendolo ridere. «Sentito Stonewall?» urlo per farmi sentire.
«Contaci Collins.» risponde divertito, che dopo non si lamenti con me.

In poco tempo le tre punte di Fire Dragons segnano e quindi torniamo al pareggio, che odio, ora dobbiamo recuperare e siamo a pochi minuti dalla fine.

Tentano di nuovo di segnare con il Grande Chaos, ma rubo la palla prima che possano anche solo toccare palla, la passo ad Archer ma se la fa sfuggire ed esce fuori dal campo, ma dopo le parole incoraggianti di Mark sfodera la sua prima tecnica di difesa.

Avanziamo tutti all'attacco,e torniamo in parità.
Axel e Austin tentano ancora una volta il Ruggito di Fuoco, ma esce superando la porta, è troppo alta, dopo la rimessa dal fondo del portiere avversario passo la palla ad Axel per dargli un'altra opportunità di segnare.

Austin e Mark tentano di far ragionare Axel e al terzo tentativo riescono a mettere dentro quella palla portandoci in vantaggio a pochi secondi dalla fine della partita.

«Abbiamo vinto!» esulta Mark.
Vado da Caleb e gli do una pacca sulla spalla.
«Devo farti i miei complimenti Stonewall.» affermo sorridendo.
«Devo ammettere che neanche tu sei andata male Collins.» giuro di aver intravisto un sorriso, ma non di quelli sarcastici che fa di solito, ma uno sincero, poi ci riprendiamo entrambi e facciamo finta di tossire.

«Sì ma ora non ti esaltare.» dice incrociando le braccia al petto.
«Ti voglio strozzare comunque.» ripeto per la milionesima volta dandogli le spalle.

Poi mi ricordo dell'esistenza di un ragazzo dell'Hokkaido che si è infortunato.

Saltello fino la panchina e getto le braccia al collo di Shawn, lo sento che tira un urletto di dolore e mi stacco velocemente.

«Cavoli, scusa me ne ero dimenticata, ti sei fatto male? Caspiterina che frana che sono...» inizio a razzo.
«Tranquilla non è successo nulla.» si siede sulla panchina e io vicino a lui.

«Vedo che hai fatto amicizia con Caleb.» dice sorridendo.
«Io? E lui? Ma come ti viene in mente.» lo guardo indignata per quell'affermazione.
«Non fare quella faccia come se ti avessi appena insultata.» si mette a ridere e ancora scioccata resto a guardarlo.

«Avanti, okay non dirò più una cosa del genere.» mi da un bacio a stampo.
«Per questa volta farò finta di non aver sentito.» mi alzo e gli porgo una mano, lentamente raggiungiamo gli altri.

Axel viene chiamato dalla sorellina e dopo un paio di minuti spunta fuori pure il padre.
Mi concentro su di loro mentre aiuto Shawn a tenersi in piedi anche se non ascolto più di tanto i discorsi dei ragazzi.

«Aspetta un secondo.» stampo un bacio sulla guancia al ragazzo e mi metto vicino a Mark che si trova a meno di due metri dalla famiglia Blaze.
Mi sorride e mi batte il cinque.

«Sei stata eccezionale, come tutti gli altri del resto.» dice mentre ascoltiamo il discorso del padre del nostro capo-cannoniere.
«In effetti, sono magnifica lo so.» mi da una leggera spinta e mi metto a ridere.

Mentre il padre di Axel si sta per girare e andarsene lo fermo.
«Dottor Blaze!» si volta nella mia direzione. «Non aveva detto che aveva il turno in ospedale?» giurerei di aver intravisto un espressione divertita.
«Sei uguale a tua madre.» si volta e se ne va.

«Hai parlato con lui?» domanda Mark.
«Ovvio, subito dopo di te.» affermo.
«Ma dovevate per forza ficcare il naso nei miei problemi familiari?» domanda, ci guardiamo per mezzo secondo e poi esclamiamo all'unisono. «Sì!» Axel sorride.

Shawn ci raggiunge assieme a Xavier che l'ha aiutato, lo sostituisco, metto un braccio attorno al busto dell'albino e stessa cosa fa lui.

«Tu dovresti farti vedere da un dottore... ora.» dico seria.
«Dopo, dopo.» risponde prima di mettersi fare i complimenti ad Axel e Mark ignorando la mia presenza.

«Ragazzi siete arrivati ai mondiali.» alziamo la testa verso gli e vediamo un Christian tutto sorridente. «Congratulazioni.»
«Grazie.» rispondiamo tutti insieme.

«Siete stati bravissimi, vi siete meritati a pieno il posto ai mondiali.» non ci credo nemmeno.
«Come va la caviglia ora?» domanda a Shawn.
«Non mi fa neanche poi così male.» minimizza il ragazzo.

«Quindi puoi camminare da solo?» dico guardandolo male per le cavolate che sta dicendo.
«Dagli tregua Isabelle, gli fa male la caviglia e deve sopportare te, quindi fagli il favore di chiudere la bocca.» sì... e lui fino a poco fa non voleva che Shawn stesse a meno di cento metri da me, ora invece che l'ha preso in simpatia non fa altro che difenderlo.

«Ma sta zitto tu, non hai niente di meglio da fare che dare fastidio a me?!» lo attacco.
«Esattamente, ti ho vista vicino a Shawn e mi sono sentito in dovere di aiutarlo... sei così insopportabile.» comincia appoggiandosi alla ringhiera.

«Sai mi ricordi tanto una di quelle vecchie zitelle, che ne pensi di comprarti uno o due gatti e lasci me in pace?!» lo provoco.
«Forse se avessero fatto fuori la tua di caviglia, ma anche entrambe penso che sarei andato a ringraziare i Fire Dragons.» ammette passandosi una mano tra i capelli.

«E forse se qualcuno passasse dietro di te in questo momento lo pregherei di farti cadere, magari la botta potrebbe renderti più docile.» se non fosse mio fratello probabilmente sarei piuttosto arrabbiata con lui.

«Ascoltami bene Collins, non mi provocare o sono guai per te.» dice, gli altri guardano in silenzio a bocca aperta.
«O forse ti serve proprio una ragazza fratellone, potrei organizzarti uno o due appuntamenti, ma temo che chiunque scapperebbe a gambe levate appena aprirai bocca.»

«Non è vero, nessuna ragazza potrebbe resistere al mio fascino.»
«In realtà il tuo fascino è inversamente proporzionale al tuo ego.» rispondo.
«Ma come fai ad avere un ragazzo? Dovrebbe scaricarti seduta stante.» dice.
«Bhe semplice, sono bella, simpatica, affascinante...» inizio ad elencare ma mi interrompe.

«Anche rompiscatole, un disastro ambulante e potrei andare avanti tutta la giornata.»
«Sei solo geloso di me e che mamma e papà siano stati più generosi con me, il primo tentativo è stato un disastro mentre io sono venuta perfetta.» sbuffa.

«Vai convinta io assomiglio più a loro rispetto a te, dubito persino che tu sia mia sorella.» questa volta è il mio turno di sbuffare.
«Ascoltami bene Collins se...» a interrompermi è Shawn.

«Smettetela immediatamente di chiamarvi per cognome dato che è sempre lo stesso.» sbuffiamo entrambi.
«E io che pensavo fosse solo lei quella così...» inizia Mark ma non trovando le parole.

«Oh, sì, è una cosa tipica di tutti i Collins questo spiccato senso dell'umorismo, e pensare che non stavano litigando, immaginate quando sono seri.» afferma Jude venendo verso di noi.

«Modestamente...» inizio dicendo.
«I Collins sono persone così speciali, il mondo smetterebbe di girare se sparissimo dalla faccia della Terra.» prosegue mio fratello.
«Per non parlare della luce che portiamo nei cuori della gente.» continuo io.
«E...» apre bocca per continuare.

«Abbiamo capito!» esclamano i ragazzi all'unisono, in contemporanea gonfiamo l'interno delle guance indispettiti.

«Mi chiedo da chi abbiate preso.» da voce ai suoi pensieri Shawn.
«Penso un po' da entrambi.» ci pensa su Christian.

«Il carattere amichevole e socievole da papà sicuramente.» dice mio fratello.
«Mentre lo spiccato senso dell'umorismo dalla mamma.» sorrido al ricordo delle prese in giro della mamma verso il papà, poi cala il silenzio, io mio fratello ci mettiamo a fissare il vuoto, con la mente immersa nei ricordi.

«Tutto bene?» mi chiede Shawn e annuisco lentamente.
«Sicura?» alzo la testa e guardo mio fratello che si è improvvisamente zittito.
«Sì.» rispondo stringendo ulteriormente la presa sul suo busto.

«Cosa è successo?» domanda Mark.
«Cosa?» chiedo leggermente stordita.
«Vi siete zittiti entrambi, successo qualcosa?» ripete il capitano.
«Mark meglio se lasci stare.» viene in mio soccorso Jude.

«Sorellina, io vado a parlare un attimo con il signor Hillman e Trevis, ci vediamo dopo, e ancora i miei complimenti.» sorride e se ne va triste, come biasimarlo.

«Andiamo a festeggiare?» chiedo cercando di pensare ad altro.
«Dove?» chiede Xavier.

«Innanzitutto, qualcuno mi deve un gelato...» comincio guardando Shawn sorridente.
«Lo avrai, te lo sei meritato.» sorrido soddisfatta.

«E poi, andiamo da qualche parte dove ci sia tanta roba da mangiare.» gli altri si mettono a ridere per il mio amore verso il cibo.
«Mi chiedo come tu faccia a non ingrassare.» dice Axel.
«Posso assicurarti che anche Christian mangia tanto quanto me, se non di più quindi non mi stupisco più di tanto.»
«Quando si dice essere fortunati... andiamo dagli altri.» commenta Jude.

Gli altri iniziano ad avviarsi lentamente ma noi restiamo indietro, Shawn si stacca da me per potermi guardare bene in faccia per capire se mento o meno.

«Parlare dei vostri genitori vi ha riportato indietro nei ricordi...» la sua non era una vera e propria domanda ma annuisco lo stesso, non avrebbe senso mentire se la verità è così ovvia.

«Dai vieni.» mi riserva un dolce sorriso, non me lo faccio ripetere due volte che lo abbraccio stando attenta a non fargli perdere l'equilibrio, per evitare che si faccia male.

«Va meglio?» domanda.
«Sì grazie.» affermo aumentando la stretta, chiudo gli occhi e mi godo il momento, forse uno dei pochi in cui non c'è nessuno nei paraggi.

__________

«Mi raccomando, non fare cavolate, non dare fastidio anche ai giocatori delle altre squadre, perlomeno fai finta di essere educata, attenta alla strada quando devi attraversare, non farti male, dopo che fai la doccia asciugati bene i capelli che poi ti senti male, pensa prima di parlare, fai quello che ti dice Trevis, chiama ogni giorno...» ascolto Christian senza badare troppo alle sue parole, sembra essere mia madre, fisso il soffitto dell'aeroporto sdraiata sui sedili, vi prego che qualcuno lo faccia stare zitto.

«Sai se mi ascoltassi capiresti cosa non devi fare.» dice irritato.
«Avevo smesso di farlo quando avevi aperto bocca.» ammetto chiudendo gli occhi e cercando di dimenticare la presenza di mio fratello, che mi sta rimproverando per il pessimo comportamento.

Allungo un braccio e tiro la felpa di Shawn.
«Aiutami, per favore.» mimo con le labbra, si mette a ridere, ma perché?!

«Merito rispetto, sono io quello più grande quindi dovresti comportarti in modo educato nei miei confronti, faccio una fatica enorme per poterti comprare tutto quello che vuoi e questo è il tuo ringraziamento?!» mi metto seduta e capisco che è arrabbiatissimo.

«Christian...»
«Che vuoi?» sbotta.
«Stai zitto, mi fa male la testa ora a furia di sentire la tua voce.»

«Mah questi giovani oggi, l'orrore dell'umanità.» si gira e va a parlare con il signor Hillman, se non sbaglio anche lui fa parte della mia stessa generazione, quindi si sta auto-insultando, ma preferisco non dirglielo.

Purtroppo il dottore ha dato a Shawn qualche settimana di riposo assoluto quindi non potrà partire con noi, ed è una cosa così triste.

Prendo una sua stampella, ma comunque riesce a usare tranquillamente l'altra, va da Mark, Xavier, Jordan e compagnia bella, è un vero peccato che non possano partire ma perlomeno ci sono anche David e Kevin... certo preferirei Shawn, ma la sfiga è sempre dalla mia parte.

Inizio a dare fastidio con la stampella a Caleb che è sdraiato sulla panca e mi guarda con uno sguardo di puro odio, mi diverto così tanto a dare fastidio, in particolar modo a Stonewall e potrei giurare che sta diventando più docile e questo è solo un punto a mio favore.

«Isabelle smettila.» dice Shawn scuotendo la testa, troppo buono.
«Ma è così divertente, non trovi pure tu Caleb?» domando ridendo.
«No, non trovo, smettila immediatamente.» sbuffo lascio la stampella sulle sedie e mi avvicino ai ragazzi riuniti in una specie di cerchio.

«Kevin, David, allora mi raccomando, dovete vincere anche per noi, ci siamo intesi?» domanda Shawn, mi metto tra Jude e David e ascolto il loro discorso.
«Certamente, conta pure su di noi.» dice entusiasta all'idea di giocare ai mondiali Kevin.

«Ehy Jordan. Mi dispiace che tu non venga.» gli dice sinceramente dispiaciuto Xavier.
«Anche a me. D'altra parte ho fatto il possibile per essere con voi; almeno non ho rimpianti.» quel ragazzo è favoloso, quando non dice alcun proverbio è ovvio.

«Quante storie, e che sarà mai, non è mica la fine del mondo.» dice Caleb arrogante come sempre.

Apro bocca per ribattere ma con uno sguardo Shawn mi intima di non farlo, lo guardo indispettita.

«Caleb!» lo rimprovera Jude.
«Invece è proprio così ragazzi, ha ragion Caleb.» okay ammazzo William. «Un giocatore può sempre raggiungere la squadra in un secondo momento, è possibile effettuare sostituzioni nella Rosa anche quando il torneo è già iniziato.» sorrido a quelle parole e mi avvicino a Willy, scompigliandogli i capelli perfettamente ordinati.
«Sei serio?» domando con un sorriso a trentadue denti.

«Fantastico, Shawn Jordan, avete sentito?» Mark mette entrambe le mani su una spalla dei due ragazzi felice quanto me di apprendere quella notizia. «Allora siamo d'accordo ragazzi, attenderemo il vostro arrivo, per diventare i più forti del mondo abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti quanti.»

«Dobbiamo impegnarci al massimo Jordan, così torneremo in squadra e faremo il nostro dovere.» dice Shawn al ragazzo con la coda di cavallo verde.
«Volere è potere, Shawn, in un modo o nell'altro ci riprenderemo e torneremo vedrai.» risponde Jordan.

«Te l'ho detto mille volte Greenway, niente proverbi o detti, intesi?» ribadisco mettendomi vicino a Shawn e prendendogli la mano.
«Va bene...» ridacchia Jordan.

Poggio la testa sulla spalla di Shawn, devo ammettere che mi mancherà, cioè chi mi sopporterà senza lamentarsi?! Nessuno, non lo fa mio fratello figuriamoci gli altri.

«A che pensi?» domanda l'albino.
«Adesso a chi darò il tormento?» dico seriamente dispiaciuta.
«Ah perché a noi non dai mai fastidio?» domanda Axel e ci penso un po' su.
«Giusto, c'è Stonewall.» il ragazzo in questione si alza subito e inizia a scuotere la testa contrario.

Gli altri iniziano ad avviarsi e resto indietro con Shawn.
«Tornerò presto promesso.» dice con un bellissimo sorriso sulle labbra.
«Mi fido, e io ti prometto che non mi caccerò nei guai... almeno, non così spesso.» dico, mi abbraccia e io chiudo gli occhi inspirando il suo dolce profumo.

Restiamo in quella posizione per più di un minuto ma Jordan mi ricorda che devo andare.
«Ci sentiamo dopo.» dice Shawn spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
«Certo.» gli do un rapido bacio e poi mi costringo ad allontanarmi per andare verso gli altri, faccio un cenno con la mano prima di dover passare una porta che conduce ha un lungo corridoio che porta all'aereo.

Mi siedo al primo posto che trovo libero vicino al finestrino ed Axel si mette vicino a me, lo guardo imbronciata e lui sorride.
«Tornerà, vedrai.» poggio la testa sulla sua spalla e lui mi circonda le spalle.

«Il problema è che ho detto che starò lontana dai guai...» inizio dicendo.
«E...» mi incita a continuare.
«Sembra che io sopra la testa abbia un insegna al neon con su scritto: "Qui i guai sono i benvenuti prendete un numerino e aspettate il vostro turno, a breve potrete rendere la vita un Inferno a questa ragazza".» dico facendolo ridere.

«Non è troppo lungo per un'insegna?!»
«Un insegna molto grande, per questo la avvistano anche lontani kilometri.» dopo poco l'aereo parte e la mia ansia non fa altro che aumentare mano a mano che la distanza tra me e Shawn aumenta.

Poi volto la testa verso Hurley che suda freddo e fissa le sue mani cercando di non pensare a quanti metri di quota ci troviamo.

«Hurley, tutto bene?» domando alzandomi leggermente per guardare meglio il rosa.
«Per niente, detesto gli aerei, non mi è mai piaciuto volare.» si lamenta facendosi quasi scappare un urlo di paura.
«Rilassati.» dico tornando a sedermi e continuando la mia stupida conversazione con Axel.

All'atterraggio ci manca poco che il surfista si metta a baciare il pavimento "lucido" dell'aeroporto dell'isola di Liocott.

«Che bello.» dico guardando la gigantesca fontana davanti a noi e le bandiere che sono state appese compresa quella dell'Inazuma Japan.

Per strada mentre siamo sul nostro pullman Celia si occupa di farci da "guida turistica", spiegandoci in che posto siamo, ma non l'ho ascoltata neanche una volta troppo persa a guardare fuori dal finestrino le persone che passano e le decorazioni appese ovunque, passiamo davanti al quartiere inglese tutto "vecchio" e stupendo poi passiamo davanti a quello che dovrebbe essere il campo di allenamento della rappresentativa italiana, dove un ragazzo, stupendo aggiungerei, non si fa scappare la palla neanche una volta.

«Siamo spacciati.» scherzo osservando il tizio in campo.
«Smettila, quanto sei pessimista.» mi dice Kevin e sbuffo tornando a sedermi.
«Andiamo.» mi lamento volendo solo mettere qualcosa sotto i denti.

**********

Continue Reading

You'll Also Like

12.1K 485 15
Mayla Guiu sin da piccola ha sempre odiato Hector il migliore amico di Marc, il fratello. Un giorno però a causa degli studi e del separamento dei su...
57.9K 3.4K 28
Se non è amore, dimmelo tu, cos'è?
137K 3.7K 77
perché ho gli occhi molto più cechi del cuore e non sono mai riuscita a vederci amore... rebecca chiesa, sorella di federico chiesa, affronta la sua...
179K 5.6K 71
"L'amore è come una partita di calcio: ci sono momenti di gioia e trionfo, ma anche momenti di tensione e sconfitta. Ma con Kenan al mio fianco, sape...