Fallin' All In You || Shawn F...

By LadyFrost02

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«Ci siamo conosciuti in una situazione stramba e le cose sono andate diventando sempre più strambe, anche se... More

Presentazione
I - Raimon Junior High
II - Visita alla Royal Academy
III- Alius Academy
IV - Il Lupo dei Ghiacci
V - La Terra dei Ghiacci
VI - Non È Ancora Finita
VII - Partita da Tre Minuti
VIII - Absolute Royal Academy
IX - Primo Segreto Svelato
X - Confusione In Casa Collins
XI - Allenamento Speciale
XII - Il Cielo Stellato
XIII - I Capelli Favolosi di Xene... O Xavier?!
XIV - Cambi Repentini d'Umore
XV - Il Bomber di Fuoco
XVI - Vagando Per Okinawa
XVII - Ritorno In Campo
XVIII - Un Compleanno Quasi Rovinato
XIX - La Genesis
XX - La Fine... O Forse No
XXI - Un Nuovo Inizio
XXII - Il Ritorno
XXIII - Selezioni
XXV - Interrogatorio Stile Collins
XXVI - Sono Brava A Dar Fastidio
XXVII - Questo Non È Mai Successo
XXVIII - Erik torna da noi!
XXIX - Suzette La Racconta-Storie
XXX - Fiammella Is Back
XXXI - Insegna Luminosa
XXXII - Ignoratemi Pure
XXXIII - Stonewall Non È Poi Così Male
XXXIV - Vittoria E Sconfitta
XXXV - Mi Devi Un Milkshake
XXXVI - È Tornato!
XXXVII - Zuccherino...
XXXVIII - Spada Angelica
XXXIX - Albino o Corvino?
XL - Geloso?!
XLI - Spin Off
XLII - Una Sequestrata... Particolare
XLIII - Ho Solo Giocato A Monopoly!
XLIV - Appuntamento Romantico
XLV - Festival
XLVI - Desiderio
XLVI - Desiderio (pt. 2)
Epilogo
Annuncio Sequel
Sequel
I - Il Tempo Vola
II - Conversazione Tra Gli Spalti
III - In Prima Pagina

XXIV - Non Dovevamo Allenarci Dice?

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By LadyFrost02

Ho chiesto al signor Trevis di potermi assentare per un po' dagli allenamenti e stranamente non si è opposto.
Dato che mi ritrovo un fratello stupido, gli sto portando il pranzo che si è dimenticato a casa, direttamente al lavoro.

Sono ancora con la mia divisa ed entro nel suo ufficio.
«Sei fortunato che l'allenatore mi abbia permesso di venire.» gli dico.

«Grazie infinite e scusa ancora.» continua a digitare alcune cose al computer.
«Ti lascio lavorare, io devo tornare agli allenamenti.» gli dico.

«È sempre bello vedere quel numero sulla tua maglia.» dice.
«Eh già, non so se l'hanno fatta apposta o meno, ma non potevo chiedere di meglio.» affermo.

«Torna lì e fagli vedere di che cosa sono capaci i Collins.» esco dall'ufficio e mi avvio verso l'uscita.

Raggiungo il piano terra e vedo davanti a me Celia e William che vengono fermati dalla segretaria.
Che ci fanno qui?

«Ragazzi, vi avevo detto di aspettarmi.» dico salvandoli.
«Li conosci Isabelle?» chiede la segretaria.

«Si certo, sono miei amici, sono venuti qui a prendermi.» mento uccidendoli con lo sguardo.
«Oh allora scusate, ci vediamo.» dice, sono venuti qui per qualcosa.

«Mi sono dimenticata di chiedere a Christian quando finisce il turno oggi, potresti per favore dirmelo tu?» chiedo e quando va verso la scrivania sussurro agli altri. «Avete tre secondi per dirmi cosa state cercando.» sussurro.

«Dobbiamo entrare nell'archivio.» bisbiglia William.
«Cosa?!» praticamente urlo.

«Hai detto qualcosa?» domanda Susan, la segretaria.
«No niente.»
«Comunque oggi finisce alle 18:30.» mi sorride.

Questi due mi devono un favore.
«Come vanno gli allenamenti?» chiede notando che indosso la mia maglia della squadra.
«Un po' faticosi, Christian mi ha detto che potevo fidarmi a chiedere a te dato che sei una delle persona più buone in questo posto...» comincio appoggiandomi alla scrivania.

«Davvero?» arrossisce leggermente.
«Sì, mi servirebbe consultare un fascicolo dall'archivio per prepararci alla nostra partita, potrei dare un'occhiata? Mi aiuterebbe direttamente lui ma è abbastanza impegnato.» mi porge un bypass.

«Certo, fai pure, ma in fretta.» le sorrido e la ringrazio.
«Ha una cotta per mio fratello da anni. Seguitemi.» li porto nella stanza dell'archivio.

Accendo le luci.
«Che cosa cercavate?» domando.
«Informazioni sull'allenatore Trevis.» dice Willy.

«Non è una cosa carina da fare.» gli faccio notare.
«Sì ma secondo noi nasconde qualcosa.» dice Silvia.

«Non aspettavo altro che sentirlo, neanche a me convince, dovrebbero essere lì.» indico un gigantesco scaffale, credo che ci vorrà un po'.

Torniamo e troviamo la squadra che sta facendo una pausa quindi decidiamo di dire quello che abbiamo scoperto.

«Cosa? Quindi l'allenatore Trevis ha rovinato una squadra?!» ripete Mark.
«Sì è quello che abbiamo detto.» affermo.

«Non ci sono dubbi a riguardo, lo abbiamo letto nell'archivio dell'Associazione Calcio Studentesco.» Celia potevi anche evitare di dire la fonte.

«E come ci siete finiti lì?» chiede Silvia.
«Io li ho fatti solo entrare.» ammetto.

«Dieci anni fa, Percival Trevis, era niente meno che l'allenatore della Cherry Blossom Junior High.» comincia Celia.
«La famosa Cherry Blossom?!» chiede Nathan, annuisco.

«Quell'anno la squadra stava vincendo le qualificazioni per il Football Frontier con un ampio vantaggio, ma all'improvviso appena prima della finale, a causa di Travis ci fu uno strano incidente, e la squadra dovette dare forfè.» spiega Celia.
«Che tipo di incidente Celia?» domanda Mark.

«Non si sa purtroppo non abbiamo trovato nessun'altra informazione, nei registri però poi, cercando altri dettagli relativi a quel periodo sulla Cherry Blosson è saltata fuori una strana notizia di gossip, diceva che Percival Trevis era considerato un allenatore maledetto.»
Fanno tutti una faccia stupita.

«Tan tan, ma temo ci sia dell'altro.» dico.
«Cosa? Credo abbiamo detto tutto.» dice Wlliam.
«Può darsi che io abbia cercato anche altro.» affermo.

«Parla Isabelle.» dice Mark.
«L'allenatore Trevis potrà pur non essere la persona più allegra e gentile al mondo, ma ci sono alcune coincidenze che mi lasciano pensare che non sia tutta colpa di Trevis.» tiro fuori dalla tasca un foglio.

«Perdere a tavolino il giorno delle finali per le qualificazioni, per un incidente... che coincidenza?!» apro il foglietto. «Sono andata a controllare le partite che erano state programmate e indovinate chi doveva affrontare la Cherry Blossom?» li guardo tutti.

«Nessuno? Jude?» lo guardo e capisco che ci è arrivato.
«Rullo di tamburi gente... la formidabile Royal Academy, bello scherzo del destino.» mostro il foglio e restano tutti sorpresi. «Ray Dark colpisce ancora.»

__________

Stiamo guardando alla tv la cerimonia per scoprire chi dovremmo affrontare come prima squadra.

Sono tutti attenti allo schermo e io seduta sopra il tavolo faccio penzolare le gambe dando fastidio a Shawn.

L'allenatore estrae il bigliettino con su scritto 1A, ciò vuol dire che dovremo sfidare l'Australia per prima, tra due giorni.

«Perfetto domani inizieremo il nostro allenamento per affrontare l'Australia.» dice convinto Mark, solo poi scopriamo che non dobbiamo allenarci per ordine dell'allenatore.

«Ho deciso che nei due giorni che precedono la partita contro l'Australia, nessuno avrà il permesso di lasciare il dormitorio.» io non ce la faccio a restare rinchiusa.

«Non capisco Mister, che cosa significa questo? Siamo appena stati selezionati per la rappresentativa giapponese e molti di noi non hanno mai giocato insieme, a mio avviso dovremmo sfruttare i due giorni che ci restano per migliorare il gioco di squadra.» propone Jude.
«L'allenatore qui sono io, voi dovete soltanto eseguire gli ordini.» ma mi chiedo, sono veramente imparentati lui e Camelia?! Sono totalmente diversi.

Ognuno entra nella sua stanza e io mi butto a capofitto sul letto, ci voleva un po' di relax... mi giro e rigiro ma non riesco a stare comoda, esco dalla stanza.

Vedo uno alla volta uscire Mark, Jude, Nathan, Jordan, Hurley e Xavier dalle loro stanze.
«Non riuscite a stare lì dentro?» chiedo appoggiata alla parete.
«Neanche tu a quanto pare.» dice Xavier.

«No, allora qual è il piano? Ci dobbiamo calare dalla finestra? Oppure buttarci direttamente?» provo a scherzare.

«Usciamo dall'entrata.» dice Mark.
«Se non ce la facciamo mi devi dare qualcosa da mangiare.» gli dico.
Alza gli occhi al cielo e iniziamo ad avviarci verso le scale.

«Dove andate?» ci ferma l'allenatore, lo sapevo che la finestra era un piano migliore.
Jude lo implora ma sembra concentrato sul suo libro, chissà cosa stata leggendo.

«Uffa io non ce la faccio più, ho voglia di allenarmi.» di lamenta Mark.
«Io proporrei di fare una partita nel corridoio.» non sarebbe poi così male come idea.

«Ma dai volete piantarla? Siete patetici, non riuscite a passare due giorni senza allenarvi che già ve la fate sotto, forse è meglio se lasciate perdere.» dice Caleb.
«Se non ho altro da fare, va a finire che ti strozzo quindi chiudi quella bocca.» Xavier mi tiene ferma dalla vita, lasciami ti prego così posso finirla una volta per tutte.

Shawn esce dalla sua stanza e mi osserva con un sopracciglio alzato, Xavier mi lascia andare solo quando Caleb si chiude nella sua stanza, spero ci muoia lì dentro.

«Che succede?» domanda Shawn.
«Che Isabelle se non la teniamo d'occhio finisce per strozzare Caleb.» spiega Xavier.

Mentre gli altri finiscono di pranzare io palleggio con il pallone.
«Lo sai che non puoi allenarti, vero?» chiede Jordan.
«Sto solo ammazzando il tempo.» affermo continuando.

«Ragazzi sono riuscito a trovare un video della rappresentativa australiana.» grida William.
Sorpresa prendo male il pallone che colpisce in testa Hurley.
«Collins.» grida.
«Scusami tanto.» dico dispiaciuta, non l'ho fatta apposta.

Ci sediamo a terra e William fa partire il filmato peccato solo che non centri nulla con il calcio, sono soltanto loro che si divertono in spiaggia.

«L'unica cosa che ho capito dal filmato è che il capitano è veramente carino, secondo voi è disponibile?» dico sorridendo, Shawn gira di scatto la testa verso di me.
«Cosa?» si è fatto improvvisamente serio e tutti guardano interessati la scena, la sua faccia in questo momento... non ha prezzo.

«Quello con la maglia 9, biondo, occhi verdi...» Shawn mi ferma.
«Mi stai prendendo in giro?» in effetti si.
«No, ma ti pare, che c'è di male?» mi sto divertendo un mondo a guardare la sua espressione, chissà a cosa starà pensando.

«Ma ti senti quando parli? Vuoi sapere se puoi provarci con il capitano della squadra che affronteremo dopodomani, e in più davanti a me.» c'è Scott che si sta trattenendo dal ridere sembra essere l'unico ad aver capito che sto prendendo in giro Shawn.
«Preferivi che non lo dicessi?!» sto per scoppiare a ridere, gli farei una foto adesso è così buffo.

«In realtà che neanche lo pensassi.» solleva le braccia al cielo.
«Geloso Froste?» sussurro.
«Non immagini quanto.» mormora.

Scott non ce la fa più e si mette a ridere insieme a me.
«E ora che gli prende?» chiede Mark.
«Ragazzi le vostre facce...» comincia Scott.
Shawn arrossisce leggermente, che dolce, ha capito che lo stavo prendendo in giro.

«A momenti si sentivano le cicale, fantastico, ma torniamo a noi.» cerco di ricompormi.
«Non abbiamo un filmato, ma qualche informazione siamo riusciti a trovarla.» inizia Silvia.

«A quanto pare i giocatori dell'Australia sono tutti uomini di mare.»
«La loro preparazione fisica e mentale sfrutta l'energia delle onde.»
«La loro strategia difensiva è in grado di soffocare sul nascere qualsiasi tentativo di attacco avversario.» si alterano a parlare Celia e Silvia.

Veniamo rispediti nelle nostre camere e dopo neanche un minuto entro dentro quella di Shawn.
«Disturbo?» chiedo togliendo le scarpe.
È sdraiato sul letto e ha tolto la felpa dell'Inazuma Japan, restando così con una maglietta bianca.

Guarda il soffitto e io guardo lui, altro che australiani lui è tutta un'altra roba.
«Sì.» risponde solamente.
«Sei ancora arrabbiato?» si siede sul letto.
«Cosa te lo fa credere?» incrocia le braccia al petto.

«Sei ancora arrabbiato.» confermo.
«Stavo solo scherzando.» gli dico.
«Stavo prendendo un infarto, e se fosse stato vero?» chiede abbassando la testa.

«È pateticamente impossibile trovate qualcuno come te o meglio, te lo assicuro, mi perdoni?» chiedo unendo le mani.
«Ancora no.» mi avvicino e gli do un bacio sulla guancia.

«Adesso?» domando.
«Ancora no.» avvolgo le mie braccia sul suo busto e lo bacio altre volte su entrambe le guance.

«E ora?» chiedo per l'ennesima volta.
«Non lo so.» afferma questa volta però scorgo un bellissimo sorriso ad incorniciargli il volto.

«Dai.» lo ripeto per un centinaio di volte finché non cede.
«E va bene, ma non farlo più.»

«Sei geloso.» lo canzono mi aspetto che neghi la cosa come farei io, ma invece no.
«Assolutamente sì.» risponde.
«Non ce ne è alcun bisogno.» mi bacia e poi prendo il foglietto di carta dove ha pasticciato qualcosa e lo tiro verso il cestino facendo centro.

«Hai una mira eccezionale come fai?» chiede.

«Oltre al calcio ho praticato centinaia di altri sport per migliorare le mie abilità, tra cui anche tiro con l'arco.» dico.
«Snowboard, scii, nuoto, tiro con l'arco, tennis, atletica leggera, ed altro... mi hanno aiutato molto sebbene non centrino nulla con il calcio.» spiego.

Poi chiamo al telefono mio fratello per chiedergli un favore, dato che io gli ho portato da mangiare ieri, ed aspetto nella mia camera, finché non mi arriva un suo messaggio in cui mi dice di scendere.

«Allora qui ci sono: coni, cd usati e spago. Ma non avevi detto che non potevate allenarvi?» mi chiede Christian mentre mi porge il borsone contenente ciò che gli ho chiesto di portare, l'allenatore Trevis mi ha lasciato uscire per un paio di minuti.
«Quando mai faccio ciò che mi si dice di fare?!» gli prendo il borsone dalle mani.

«Esattamente come quando eri in punizione, vuoi fare la stessa cosa?» chiede e anniusco.
«Si, nella stanza non posso muovermi più di tanto e quindi se voglio allenarmi questo è l'unico modo.» gli dico ricordando che quando mi mettevano in punizione mi chiedevo in camera e facevo sempre questo esercizio.

«Non so se lo sapevi già, ma papà ha sempre saputo quello che combinavi con questa roba e a volte usava anche la più banale delle scuse per metterti in punizione, per fartelo fare.» ride leggermente.
«Lo sapeva?» spalanco la bocca per la sorpresa, perché non me l'ha mai detto?!

«Isabelle l'allenatore ha detto che devi tornare dentro.» mi urla dall'entrata Celia.
Saluto mio fratello e raggiungo l'entrata.

«Cos'è quella roba?» chiede l'allenatore sollevando gli occhi da quel libro.
Tiro fuori un cd.
«Se proprio devo restare rinchiusa faccio qualcosa di interessante, non credo sia il suo genere, vuole unirsi a me?» per un momento ho paura che accetti, ma ovviamente non lo farà.
«Puoi andare.» tiro un sospiro di sollievo e salgo verso la mia camera, la spalanco e butto il borsone sopra il letto e vado a cercare Camelia.

«Cammy?» la richiamo.
«Dimmi.» smette di fare qualunque cosa stesse facendo e mi rivolge la sua attenzione.
«Mi servirebbe una scala, sai dove posso trovarla?» le chiedo.

«A che ti serve?» domanda mentre inizia a camminare verso lo sgabuzzino.
«Per una cosa... non ci metterò molto.» mi indica una scala e la ringrazio, davanti all'entrata della mia stanza la appoggio vicino ed entro dentro studiando lo spazio che ho a disposizione... me ne serve altro.

Piano piano faccio uscire dalla stanza la scrivania e la appoggio al muro fuori dalla mia camera.

Tiro fuori lo spago e lo faccio passare all'interno dei cd ne faccio tanti ognuno di dimensioni diverse.
Utilizzo la scala per attaccare l'altra estremità dello spago al soffitto... così dovrebbe andare bene.

Poi poggio la scala su una parete vicino al letto.
Sparpaglio un po' dappertutto i coni mettendoli a distanze diverse senza alcuna logica e molto vicini tra di loro.

Cerco un pallone da calcio ma non trovo più il mio, dove l'avrò lasciato?!
Esco dalla stanza e busso a quella di Axel.
«Ti serve qualcosa?» mi chiede.
«Un pallone in più se ce l'hai.» gli domando sorridendo.

Annuisce e poi torna con una palla.
«Grazie mille, non so cosa farei senza di te.» sprizzo gioia da tutti i pori.
«Assolutamente niente.» scherza lui e lo spingo dentro la sua camera e gli chiudo la porta, solo io in questa squadra posso fare questo genere di battute, così non va bene, devono capire qual è il loro ruolo.

In camera mia comincio il mio allenamento speciale, che in realtà è una cosa semplicissima, consiste solo nel palleggiare muovendomi per la stanza senza dover far toccare il pallone a terra per non toccare i coni e senza far muovere i cd sopra la mia testa, è così rilassante.

«Mi spieghi perché la tua scrivania è lì fuori?» chiede Shawn aprendo la porta, fermo la palla.
«Avevo intenzione di venderla a un secchione e con il ricavato trovarmi un nuovo ragazzo.» dico.
«Ah-ah, non so come faccia a sopportare questo tuo sarcasmo.» entra dentro e si toglie le scarpe.

«Che fai?» chiede osservando tutto ciò che ho preparato.
«Mi alleno, prova.» gli spiego velocemente quello che deve fare e mi siedo sul letto.

Appena ci prova tocca due cd che iniziano a muoversi e facendo un passo in avanti fa' cadere tre coni, che disastro!
Mi metto a ridere.

«Ma a cosa ti serve?» domanda riprovandoci.
«Mi aiuta a essere il meno prevedibile possibile.» con uno sguardo capisco che mi sta chiedendo di spiegargli per bene la cosa.

«Quando tu palleggi, involontariamente tendi a ripetere alcuni movimenti più volte a ritmi regolari, e l'avversario può dopo un po' capire esattamente quale sarà la tua prossima mossa, con questo metodo impari a essere spontaneo e a confondere l'avversario, non ragioni più agisci e basta, esattamente come fa' Hurley.» gli spiego.

«Capisco perché è così difficile rubarti il pallone adesso, potevi dirlo prima no?!» ci riprova ma fallisce nuovamente e mi passa il pallone per potergli mostrare come si faccia.
«No.» inizio a palleggiare passando la palla tra le gambe alla testa con velocità e altezze diverse ma senza mai toccare niente.

«Tu sei un vero talento.» sussurra.
«Non è vero, sono solo stata allenata duramente.» ricordo tutto il sudore che versavo grazie agli allenamenti di Dark, e ai dolori muscolari su tutto il corpo dopo, ma anche la felicità che provavo a calciare il pallone.

«Immagino come Jude, certe volte sembrate ragionare con la stessa testa, capite cosa vuole fare l'altro prima ancora che l'abbia deciso, e fate dei ragionamenti talmente complessi che neanche sembrate avere la nostra età.» dice sorridendo, in effetti è vero e lo sappiamo entrambi.

«È pronta la cena!» sento Silvia gridare dal corridoio, esco di corsa e quasi mi dimentico della scrivania fuori dalla porta.
«E quella?» domanda.
«Bhe avevo intenzione di venderla a un secchi...» comincio ma Shawn mi tappa la bocca e sussurra. «Smettila altrimenti quello che molla l'altro sono io.» mi sta sfidando?! Questo suo lato mi piace e anche molto.

«Meglio se andiamo mangiare.» dice Shawn e iniziamo ad avviarci verso la mensa.
Hurley è appena tornato, quando ho saputo che era riuscito a scappare mi è venuta un'improvvisa voglia di spaccare la sua tavola da surf, ma come ci era riuscito?!

Ci sediamo tutti a tavola e vicino a me si mette Jude mentre davanti Shawn.
«Ehy secchione.» lo saluto come sempre.
«Ciao secchiona.» mi saluta di rimando.

«E comunque io non sono un secchione.»
«E comunque io non sono una secchiona.» diciamo all'unisono.
«L'ho detto prima io.» ripetiamo ancora.

«Oh si che lo siete, entrambi, avete mai visto i vostri risultati alla Raimon? Scommetto che anche alla Royal eravate allo stesso livello.» afferma Axel.
«Assolutamente, lui sa di essere bravo e lo dimostra, l'altra fa finta di non esserlo... non so chi dei due sia peggio.» dice Silvia, che saputelli.

«Che vi aspettavate da loro due?!» dice Mark. «Sono praticamente la stessa persona.» ancora con questa storia.

«Si anime gemelle.» lo prendo a braccetto.
«Anidiamocene e lasciamo questi illetterati affogare nella loro ignoranza.»

«Illitterati?» chiede Hurley. «Mai sentito.»
«Visto?! Ignoranti.» dico iniziando a mangiare.

Dopo mangiato andiamo a dormire e la giornata successiva la passiamo allo stesso modo: ci rintaniamo nelle nostre stanze per non doverci allenare, ma nessuno dà retta all'allenatore Trevis.

**********

Words: 2901

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