Salve a tutti i lettori de "La Ragazza Yo-Yo"
mi scuso per aver interrotto la storia così bruscamente ma per vari motivi sono costretta a prendere una pausa da '' La Ragazza Yo-Yo''
mi sono resa conto che scrivere due storie insieme è troppo difficile e soprattutto mi manda in confusione rendendo difficile scriverle entrambe. Perciò ho deciso di prendere una pausa da questa storia e dedicarmi a '' Non Lasciarmi Mai '' che è quasi ultimato.
Non abbandonerò '' La Ragazza Yo-Yo'' (neanche per soldi) perchè tengo tantissimo a questa storia e voglio che venga perfetta. La pausa mi permetterà di finire '' Non Lasciarmi Mai '' e di ultimare la mia primissima duologia qui su wattpad.
vi lascio con un extra incompleto che ho scritto parecchio tempo fa su Sam
ci rivediamo presto!
EXTRA 3
Sam si trovava a fissare la facciata di quella piccola chiesetta che è stata 'casa' per quegli ultimi anni: il piccolo rosone al centro, la porta di legno consumata dal tempo, i mattoni un tempo bianchi che adesso hanno assunto una tonalità di grigio. Non sa perché sia passato di lì. Ha un appuntamento tra mezz'ora e si era ripromesso di essere in orario almeno per questa volta. Eppure eccolo là, in bilico tra la decisione di entrare e fare un mezzo saluto o proseguire e andare oltre. I ricordi bussano alla porta della sua mente per poi entrare senza aspettare una risposta. All'immagine del parroco che lo ha accolto con tanta bontà e amore non può far a meno di aprirsi in un sorriso. Sono passati sei anni da quel catastrofico giorni di pioggia e non solo le gocce bagnavano il viso di un Sam appena diciottenne, scappato da una madre che non lo amava e un padre che non lo voleva. Riuscivano solo a fargli del male, quei due, a usarlo come la causa del loro rapporto andato in fumi. Lo maltrattavano, ma non usando mali fisici, piuttosto mentali. Lo ignoravano, dimenticavano di fare la spesa o preparagli il pranzo, non lo svegliavano la mattina per andare a scuola, non si interessavano dei suoi voti, ai suoi obbiettivi, alla sua vita. Si ricordavano di lui solo quando qualcuno veniva a casa, dipingendolo come un piacevole peso, come qualcosa di impegnativo. A volte lo sgridavano perché indossava un jeans bucato o una maglietta sporca. Che colpa aveva lui se era trascurato? Poteva vantare di una splendida casa, di un grande patrimonio, di una situazione economica benestante ma non di due genitori che avevano il diritto di essere chiamati tali. In fondo niente di ciò che apparteneva a loro apparteneva anche a lui. Erano due cose separate: i Lunter e Sam. Dopo che se n'era andato, nessuno sembrava esserne accorto. Né una visita, né una telefonata, né un semplice messaggio. Per loro è come se non fosse mai esistito. Quei pensieri gli creavano un dolore al petto, una morsa e ancora una volta si chiede perché sia qui, a riflettere e ricordare. Magari perché ha paura di questa sorta di appuntamento, di quella ragazza complicata e affascinate. Forse il fatto che lui ha 23 anni mentre Lena 17, anche se quest'anno ne avrebbe compiuti 18. Ovviamente è uscito con ragazze più piccole di lui, ma solo incontri senza importanza e occasionali. Stavolta è diverso. Stavolta c'è Lena. Ma forse la sua età non è il solo problema: avrebbe dovuto parlare del suo passato? Dirle che lui non ha mai conosciuto l'amore né romantico né famigliare? Cosa potrebbe pensare di qualcuno che non è stato mai amato? Eppure Sam l'amore lo ha sempre cercato: negli occhi dei genitori, nelle ragazze che ha incontrato. Ma la cosa importante per lui è se Lena avrebbe capito che lui sa amare, che lui ha amato anche se mai è stato ricambiato. Proprio in quel momento la porta della chiesa si apre e l'uomo tanto famigliare a Sam esce. Non è cambiato dall'ultima volta che lo ha visto: il suo corpo robusto è stretto nella tunica stretta nera e i capelli sono una massa nera aggrovigliata e informe. Il viso, che presentava nuove e piccole rughe, è dominato da un'espressione dolorante mentre trascina con sforzo il grande sacco nero dell'immondizia. Sam non ci pensa due volte e si appresta a raggiungere Don Matteo, prendendogli dalle mani il sacco e trasferendo il peso a lui. L'uomo alza lo sguardo verso il ragazzo e subito gli sorride
'' Sam! ''
Esclama con voce graffiante ma con il tono dolce che la caratterizza. Sam sorride e insieme raggiungono i bidoni dell'immondizia, in silenzio, mentre lo sguardo del parroco lo studia e lui tiene il suo basso, vergognandosi di non essere venuto prima a salutarlo. Allontanati dai bidoni, Don Matteo si ferma e Sam lo imita, girandosi verso di lui, ancora con la testa china
'' solo un anno e guarda come sei cambiato! Sei fatto più alto, più robusto ... alza lo sguardo, giovanotto! Non abbassare la testa ad un peccatore come me! ''
'' non sei affatto un peccatore! '' risponde subito Sam come se fosse stato lui stesso toccato da quel commento '' tu sei l'uomo più onesto e buono che io abbia mai incontrato! ''
'' non adularmi, Sam '' dice con voce dolce l'uomo, avvicinandosi al ragazzo e sfiorandogli il viso '' persino la tua espressione è fatta più matura. Vedo che la mia lontananza ti ha fatto bene ''
'' niente affatto! '' Sam ricordava bene quanto quell'aspetto di Don Matteo gli desse fastidio. È un uomo così eccezionale eppure lui continuava a negarlo, diventando la causa dei mali di tutto e tutti '' mi ero solo abituato troppo alla tua protezione, dovevo trovare la mia strada ''
'' l'hai trovata? ''
Sam sorride, mentre Don Matteo lo conduceva piano piano all'interno della chiesa. Ha sempre apprezzato il fatto che l'uomo provasse tanto interesse nel sentirlo parlare dei suoi progetti e dei suoi sogni. Sei anni fa, il giorno del suo arrivo, Don Matteo, dopo averlo accolto nella sua chiesa e avvolto in una calda coperta, subito dopo avergli chiesto il suo nome, l'uomo gli ha domandato del suo futuro. Sam è rimasto sconcertato: in verità pensava che lo avrebbe cacciato o almeno che volesse sapere del perché è lì. Chi poteva assicurarlo che non fosse un assassino? O un carcerato fuggito di prigione? E invece lui gli chiedeva del suo futuro, come se sapesse che era fuggito da una vita che non lo meritava e ne stesse iniziando un'altra. Mentre si siede sulla panca di quel stesso giorno, davanti al piccolo altare rialzato, circondato da quelle mura piene di affreschi antichi dai colori pallidi e consumati, di fronte a quell'enorme croce di legno, Sam si sentiva come se fosse ritornato a sei anni fa, a parlare del suo futuro con il parroco
'' diciamo che sono sulla buona strada '' dopo un sospiro decide di aggiungere '' Don Matteo, mi dispiace non essere venuto in questo anno ... ''
''avrai avuto le tue buone ragioni '' e quando Sam cerca di aggiungere altro il parroco lo ferma ancora '' non mi interessa Sam, voglio solo godermi la tua piacevole compagnia e ascoltarti parlare. E poi conta il fatto che tu sia qui adesso ''
Il ragazzo allora gli confessa di aver paura di qualcosa a lui sconosciuto, rivelandogli del suo appuntamento con una ragazza di 6 anni più giovane, della voglia di farsi conoscere ma dal timore che lei capisca qualcosa di sbagliato dal suo passato. Ricorda bene come fosse facile parlare con Don Matteo, come se conversasse con un amico
'' sei innamorato di questa ragazza? ''
Gli chiede allora l'uomo, guardando sorridente Sam. Quest'ultimo ridacchia imbarazzato, seguito dall'eco della sua piccola risatina, e si passa una mano tra i capelli
'' non direi ' innamorato' ma ... lei mi piace davvero, Matteo. Dovresti conoscerla, non è solo bella ma è anche forte, è competitiva e non mi annoio mai a sentirla parlare anzi ''
'' hai semplicemente la paura di perdere un futuro con lei, allora ''
'' un futuro con lei? ''
Sam capiva solo in parte: si, temeva di perderla ma che centrava con il suo futuro? Don Matteo sorride
'' cosa c'è da capire, giovanotto? Forse tu ancora non te ne sei accorto, forse non stiamo parlando ancora di amore, ma tu ti vuoi innamorare di questa ragazza, lo capisco da come ne parli. Tranquillo ragazzo mio, l'amore non tarderà ad arrivare nel tuo cuore, è come una freccia che viene lanciata dritta dritta al tuo cuore, e se cerchi di toglierla via, fa più danni di quanti ne ha già fatti '' Don Matteo scompiglia i capelli di Sam, un gesto che faceva quasi ogni giorno quando abitava con lui e con altri ragazzi con altri problemi ''tu temi che il tuo futuro con lei ti sia negato dal tuo passato ''
Sam finalmente capisce e ringrazia silenziosamente Don Matteo per averlo aiutato a comprendere
'' ho paura che i miei genitori si intromettano nella mia nuova vita ''
Conclude con rabbia e dando voce ai suoi pensieri. Don Matteo gli poggia una mano sulla spalla
'' hai già percorso la strada più dura, le cose non potranno che migliorare. Sam, non negarti la felicità solo perché c'è la paura. Combattila e assapora la gioia di ciò che la vita può offrire, ti meriti tutto ''
Sam sorride a Don Matteo ritornando ancora una volta un ragazzino inesperto che ascoltava i discorsi e i consigli di quell'uomo che gli donava tanta forza.