CAPITOLO 29

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Qualcuno mi scuote il braccio. Esco dal mondo dei sogni e cado di colpo nella realtà. Socchiudo gli occhi, sbattendo le palpebre per mettere a fuoco quello che mi sta intorno. I capelli di Bern mi solleticano il mento. La sua stretta sulla mia vita è debole e sento il suo respiro caldo sul collo. Quando alzo il viso trovo Dolores china su di me, e per poco non faccio un balzo per lo spavento.

'' scusa, ma ho bisogno di te ''

Sussurra sorridendo leggermente. Alzo una mano e mi strofino un occhio.

'' per cosa? ''

Chiedo con voce rauca, causata dal sonno. Dolores alza un sopracciglio

'' è domenica Taylor. Oggi dobbiamo dipingere i muri ''

Spalanco gli occhi e faccio per alzarmi. Quel gesto brusco fa muovere Bern e per un attimo rimango immobile aspettando che si svegli. Invece lui fa un piccolo sbuffo e si gira dalla parte opposta continuando a dormire. Usciamo dalla stanza e quando Dolores mi dice che sono le sette di mattina quasi la mando a quel paese e ritorno a dormire. Svegliarsi di domenica alle sette? Stiamo scherzando? Dolores mi chiede una mano per sistemare la pittura e i pennelli così che, quando i bambini si sveglieranno, sarà tutto pronto. Mi da qualche minuto per lavarmi e vestirmi, dandoci appuntamento in cucina. Ancora mezza addormentata vado in camera mia. Trovo Annie ancora addormentata, e decido di fare piano per non farla svegliare. Avremmo dovuto parlare, ieri sera, e invece mi sono addormentata in camera di Bern, persa nei ricordi. Prendo vestiti vecchi e consumati, così che quelli nuovi non si rovinino con la pittura. Vado in bagno e quasi come fossi una macchina mi lavo e vesto. Penso alla giornata di oggi, come sarà, cosa faremo. Magari ai bambini non piace questa idea, e preferiscono giocare in cortile. E poi ... oggi verrà Kim. Pensare a lui mi fa venire un brivido lungo la schiena, mi fa ricordare il sogno di stanotte e le mie labbra si piegano in un sorriso. Quel sogno sembrava così reale, era così bello ed i suoi baci erano così veri. Avrei voluto ancora sognare. Sognare lui, i suoi abbracci, i suoi baci, le sue parole, i suoi occhi. Il mio cuore comincia a battere all'impazzata all'idea di vederlo. Elettrizzata e ormai pronta, scendo in cucina. Fannie è già indaffarata a preparare la colazione, e mi saluta con la sua voce acuta. Dolores sta parlando con Greta

'' non penso sia una buona idea '' stava dicendo quest'ultima '' dipingere i muri di questo istituto? I colori non aiutano la concentrazione, anzi ... ''

'' su, Greta, l'ultima cosa di cui hanno bisogno questi bambini è altra tristezza ''

'' in più i colori sono magici '' mi intrometto catturando la loro attenzione '' trasmettono dei sentimenti: il blu trasmette calma, pace, il verde stabilità, il rosso forza ''

Dolores mi sorride, orgogliosa mentre Greta alza gli occhi al cielo. Poi, come se si fosse ricordata di qualcosa, ritorna con lo sguardo su di me

'' ti sembra il luogo o la situazione dove invitare un ragazzo, signorina? Per giunta un maschio! ''

Non mi sembra il caso di rispondere. Forse sono stata un po' avventata? Abbasso lo sguardo un po' imbarazzata

'' Greta, non rimproverare Taylor! Io non ci trovo nulla di male in quello che ha fatto. Inoltre è il ragazzo che l'ha aiutata a trovare Bern e a riportarlo qui sano e salvo, è anche un modo per ringraziarlo questo ''

Greta stufa, mi sorpassa ed esce dalla cucina, borbottando cose poco carina sui maschi e sull'effetto che fanno alle donne. Sorrido a Dolores, riconoscente. Lei mi si avvicina e mi poggia una mano sulla spalla

'' io sono molto fiera della persona che stai diventando, Taylor, e mi fido di te. Quando ieri hai parlato con Bern e come lo hai trattato mi sono resa conto di quanto sei diventata matura. Ormai sei così grande '' I suoi occhi diventano lucidi mentre mi accarezza con affetto materno la guancia e mi scruta il viso '' mi mancherai tantissimo, piccola ''

La Ragazza Yo-YoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora