La Ragazza Yo-Yo

CAPITOLO 31

La mia mente è vuota, libera da pensieri, sogni, incubi, quando pian piano mi sveglio. Sento il piacevole peso di un braccio sul mio fianco, la sensazione deliziosa di pelle contro pelle. I ricordi di quella notte non tardano ad arrivare, ma non mi lascio prendere dall'ansia o dal panico. È stata una notte indimenticabile, meravigliosa e magica. Le emozioni che ho provato sono di indescrivibile bellezza ed è stato semplice donarsi a Kim quando è stato proprio lui il primo a donarsi a me. Non mi ha donato il suo corpo, o almeno non solo, ma tutto ciò che ha. Non qualcosa di materiale né qualcosa che si può vedere, bensì ciò che si può solo sentire: emozioni, parole, paure, sentimenti. Mi ha confessato che ha paura di dirmi ciò che prova davvero e io l'ho incoraggiato ad aprirsi. Quella notte nessuna catena a tenere a bada il cuore. Quel ' ti amo' sussurrato e poi ripetuto sempre più forte, sempre più spesso mi ha provocato emozioni che non pensavo potessero esistere. Non ha voluto sentirlo dire da me, solamente dirlo per rendere quella notte ancora più unica. Mentre apro gli occhi, sbattendo le palpebre di fronte alla luce dei raggi del sole che attraversavano la piccola finestrella al mio fianco, penso che cambierà qualcosa da questa notte. Lo penso perché forse anche qualcosa in me è cambiato o forse solamente sbloccato. Per riparami dal solo mi giro verso la parte di Kim, tenendomi stretta al petto la coperta di lana trovata stranamente nei mobili della cucina, cosa che ci ha fatto ridere. A causa del mio movimento, Kim si lamenta e si sposta leggermente, togliendo il braccio e mettendosi a pancia in su. Guardo il suo viso con un sorriso sulle labbra: i lineamenti illuminati dal sole, le labbra leggermente socchiuse, le ciglia lunghe e i capelli sparsi in modo disordinato sul letto. Le gote arrossate lo rendevano tenero, ma Kim è bello da togliere il fiato, soprattutto con il petto solamente mezzo coperto. La voglia di avvicinarmi e accoccolarmi a lui si insinua in me, ma decido di lasciar perdere per non rischiare di svegliarlo. Mi giro verso la finestrella, posta proprio al mio fianco, e, abbassandomi un po' verso di essa, riesco a vedere il paesaggio: tutto è illuminato dal sole e da una sensazione di estate e calore. Essendo, la finestrella, posta sul retro della casa riesco a vedere bene gli alberi da frutto che prima ho solo intravisto: non erano ben allineati, come mi era parso, ma sparsi, infatti si può intravedere un melo tra due peri, e un mandorlo in un gruppo di alberi da arancio, ma ciò che cattura la mia attenzione è un piccolo angolo dove è presente un ulteriore recinto. Non ci sono verdure né frutta, ma piccoli gruppi di fiori colorati, troppo lontani per capirne il tipo. Non può essere opera di Gideon ... non sembra il tipo da coltivare fiori, ma piuttosto erba velenosa. Eppure la campagna appartiene a lui, e lui solo viene qui. Il movimento ondeggiante del materasso attira la mia attenzione e io, con la coperta stretta al petto, mi giro, con un sorriso da ebete sul viso. Trovo Kim intento a stiracchiarsi, per poi guardarmi e sorridermi

'' già sveglia? '' dice con voce resa roca dal sonno. Annuisco e scivolo di nuovo al suo fianco, accoccolandomi, come ho desiderato, al suo fianco. Vengo accolta dalle sue braccia muscolose, che mi stringono, facendomi entrare in un paradiso fatto di pelle nuda, addominali e calore. Alzo il viso e accolgo con piacere le sue labbra sulle mie, per un bacio lento e dolce, un buongiorno senza parole '' perché non mi hai svegliato subito? ''

Chiede mentre allaccio le mi braccia alla base della sua schiena, premendomi contro lui

'' perché dormivi in modo così beato ''

Gli rispondo sorridendogli. Rimaniamo abbracciati per un po', guardandoci negli occhi e parlando del più e del meno. Potrei abituarmi a svegliarmi così tutte le mattine

'' Kim '' lo chiamo volendo affrontare un discorso che per una volta non riguardi me, ma lui. Una volta attirata la sua attenzione proseguo '' senti mai la mancanza della tua vecchia città e dei tuoi amici? ''