CAPITOLO 35

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Dopo che Gus è andato via, Fannie mi prepara qualcosa da mettere sotto i denti. Inutile dire che mi prepara un vero e proprio pranzo. Seduta al tavolo seguo con lo sguardo Fannie affaccendarsi in cucina. Raramente la vedo uscire di qui, sembra quasi che ci sia sempre bisogno di preparare da mangiare o di pulire o sistemare qualcosa. Dopo aver pranzato salgo in camera e con la pancia piena mi stendo sul letto. Fisso il soffitto pensando alla mia vita e alla mia giornata. Avrei dovuto andare a lavoro oggi pomeriggio ma ... non ce la faccio proprio. Sorridere ai clienti, concentrarsi sul lavoro ... come posso farlo quando ho in testa tutt'altre cose? Così prendo il cellulare e chiamo il mio capo per prendermi qualche giorno di malattia. Succede raramente perciò il mio datore di lavoro acconsente subito e mi dice di rimettermi presto. Dopo aver chiuso la telefonata mi metto comoda sul materasso e penso a mio fratello cercando di non focalizzarmi solo su quella sera ma anche sui ricordi belli che lo riguardano

'' Vieni a prendermi Tay! ''

Ron agita le braccia per richiamare la mia attenzione. Alzo lo sguardo e sorrido guardandolo. La sua chioma bionda risplende sotto i raggi del sole di luglio e il suo sorriso illumina il suo piccolo e rotondo viso facendo comparire due piccole fossette sulle guance. È un piccolo angioletto. Alzandomi dalla coperta che mamma ha sistemato sull'erba verdeggiante che circonda il lago corro verso di lui

'' arrivo monello! ''

Ron lancia un gridolino e comincia a correre dalla parte opposta ridendo divertito. Lo rincorro fino a quando il fiato diventa corto e sono costretta a fermarmi per respirare di nuovo. Il mio fratellino invece sembra voler ancora correre tanto che saltella a pochi metri facendosi beffe di me con il suo sorrisino sfacciato

'' ti sei già stancata? ''

Scuoto la testa raddrizzandomi e rincorrendolo di nuovo. Seduti sulla coperta i miei genitori ci osservano: la mamma sorride seguendo ogni nostro movimento mentre papà ha già la sua macchina fotografica in mano e scatta foto a ripetizione. I miei capelli svolazzano davanti al mio viso quando un venticello si alza facendo muovere anche le acque del lago. Affascinata mi fermo per guardare quella distesa azzurra che sotto al sole luccica. Qualcosa di così semplice e allo stesso tempo così bello ...

'' Tay! Tay! '' si avvicina Ron tirandomi la maglietta '' cosa stai guardando? ''

Indico il lago di fronte a noi

'' guardo come è bello! Vedi? L'acqua splende! ''

Ron alza le sopracciglia in modo esagerato, sorpreso guardando il lago con quegli occhi curiosi, attenti, con quella meravigliosa semplicità che caratterizza i bambini.

'' voglio toccare l'acqua! Andiamo a nuotare Tay! ''

Ma io lo fermo subito prendendogli la mano e scuotendo la testa

'' non si può Ron ''

Lui assume un'espressione imbronciata che mi fa ridacchiare

'' perché? ''

'' perché l'acqua del lago è profonda e potresti annegare ''

Ron però non vuole ascoltarmi. Punta i piedi a terra e comincia a borbottare volendo entrare nell'acqua. '' voglio nuotare! '' esclamava cocciuto mentre io cercavo di dissuaderlo.

'' che succede? ''

Papà si avvicina chinandosi e ponendo gli occhi all'altezza di quelli di Ron

La Ragazza Yo-YoWhere stories live. Discover now