LETTERS

By Patty346

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Una ragazza con un passato triste, con dei gusti fuori dal comune, riservata e abbastanza rude incontra un ra... More

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By Patty346

JULIA'S POV

"Tu ci sarai vero?" mi chiede Marcus mentre mi scuote da una spalla. Non ho idea di cosa stavano parlando, ero rimasta a fissare l'insalata che ho nel piatto immersa nei miei pensieri.

"Cosa?" chiedo uscendo dal mio piccolo mondo troppo grande per la realtà.

"Ma dove vivi?" e sorride sfoggiando i suoi denti perfetti e luccicanti con la sua carnagione olivastra.

"Dai" e lo spingo.

"The skate's night" e lo dice come se fosse la cosa più importante dell'anno, con una mano sul petto e lo sguardo verso l'alto.

"Cioè?"

"Già... cioè?" dice subito dopo di me Han.

"Oh ma dai! Come fate a non saperlo?"

"Oh fatelo tacere! E' da ieri sera che non parla d'altro!" e si intromette Madison.

"Shhhh! Sto parlando dell'evento degli skater più bello dall'anno!"

"Ma se lo fanno solo 13 persone massimo, perchè non lo conosce un cazzo di nessuno!"

"Quest'anno siamo di più perchè parteciperanno anche Julia, Han e Lucas... vero?" e si rivolge a noi tre con sguardo minaccioso quasi terrificante.

"Ci sta!" rispondono all'unisono Han e Lucas.

"Io non assicuro nulla" rispondo continuando a martoriare la mia insalata che non mangerò mai perchè non mi piace.

"Che c'è devi chiedere il permesso a mamma... dai le dici che vai a dormire da Mary" a quelle parole gli occhi di Simon e Han guardano dritto verso di me, un po' arrabbiati, un po' dispiaciuti e anche in ansia per quale sarà la mia reazione. E ora che rispondo? Non voglio fare la vittima quindi faccio finta di nulla anche se è come se mi avessere trafitto il cuore con un ago appuntito e affilato.

"Marcus..." inizia a parlare Han con un pizzico di rabbia ma lo fermo con un calcio da sotto al tavolo.

"Vedrò" e sorrido facendo finta di nulla.

"Buona!"

"Ragazzi io vado, ci vediamo più tardi" e prendo la mia borsa avviandomi verso il cortile della scuola per farmi una sigaretta.

"A volte mi fai paura" e salto dallo spavento.

"Tu mi fai prendere paura!" urlo verso Simon che sorride sputando fumo dalla bocca "Perchè ti faccio paura?"

"Da quanto inganni le persone" si sta riferendo di sicuro a prima, ma io non voglio sembrare debole e non voglio neanche esserlo quindi mi devo comportare per forza così.

"Capita!" dico allontanando la sigaretta dalle labbra.

"Lo sappiamo solo io e Han vero?"

"Già"

"Perchè non lo vuoi dire?"

"Perchè non dici di tua sorella?" e si paralizza.

"Sono problemi personali ma a te no, insomma..." dice allargando le braccia scoperte.

"Ho capito ma non voglio!"

"Ma perchè?!"

"Ma perchè non ti fai i cazzi tuoi?!" rispondo a tono.

"Oh Madonna!"

"Odioso!" dico scuotendo la testa alzando lo sguardo al cielo sereno di oggi per poi annebbiarlo con il fumo.

"Stupida"

"Deficiente"

"Stronza"

"Bastardo"

"Ridicola"

"Montato"

"Cogliona"

"Organismo unicellulare"

"Cret... ma che cavolo di insulto è?!" dice scoppiando a ridere e io lo seguo.

"E' bello il 'The skate's night'?"

"Per me è la cosa migliore dell'anno, anche se siamo pochi ma è proprio questo il bello"

"Ma in che consiste?"

"Andare in giro tra le luci immortali di Miami con lo skate con qualche effetto speciale"

"Effetto speciale?"

"Sì! Luci, fuoco, fiamme, led... vedrai sarà magnifico! In giro per la città con musica a tutto volume, con nessuno che rompe il cazzo, puoi urlare e correre dove vuoi senza ostacoli, andare veloce sul tuo skate con la brezza fresca della notte mista all'odore dell'oceano... ahhh è fantastico" e chiude gli occhi respirando profondamente come se stesse assaporando quelle sensazioni.

"Wow..."

"Ci devi essere! Sono sicuro che ti piacerà!"

"Come fai a dirlo?" gli chiedo osservandolo con sguardo curioso, voglio sentire proprio che dice.

"Perchè mi sembri la tipa che fa queste cose, non so... perchè piace a me" e quest'ultima frase gli è sfuggita, come se gli fosse scappata dalla mente, non la voleva dire e infatti mi guarda un po' allarmato, ha paura che abbia esagerato.

"Interessante" e butto la sigaretta entrando di nuovo a scuola lasciandolo da solo fuori.

"Hai perso, hai perso, hai perso!" sento Marcus che urla saltellando intorno a Simon nel corridoio pronti per affrontare l'ultima ora di scuola.

"Sta zitto!" e dalla sua espressione sembra che a momenti darà un pugno a Marcus.

"Oh Julia forse vedrai un altro avvenimento unico e raro dell'anno!"

"Cosa è successo" chiedo a Simon.

"Avevamo fatto una scommessa, se lui avesse preso una B a chimica io avrei dovuto fumare prima di entrare in aula"

"Erba" spunta da dietro le spalle di Simon Marcus, precisando scuotendo l'indice verso di me.

"Oh oh! Questa è bella!" esclamo.

"Sei invitata, tanto sono sicuro che il bamboccio collasserà al primo tiro!"

"Pfff"

"Allora vieni?"

"Certo! Come potrei mancare a una cosa simile!" e Marcus inizia a saltare per la gioia.

"Simpatica" dice scocciato Simon.

Usciamo fuori scuola e Marcus tira fuori il grinder dalla tasca e ci mette quelle foglie inebrianti. Sinceramente ho un po' d'ansia ma ormai ci ho fatto l'abitudine a scappare da queste situazioni.

"Ecco qua!" e ci mostra la sua opera d'arte.

"Muoviamoci" dice Simon scocciato strappando di mano la canna e mettendosela in bocca per poi accenderla. Il fumo denso e profumato ci abbraccia portandoci in un mondo lontano.

"Tieni" e me la porge. Inizio ad aspirare ed è sempre la solita fantastica sensazione di leggerezza. Gli occhi si iniziano ad appesantire, i muscoli del viso sembrano bloccati in un sorriso e la testa è come un palloncino che vola.

"Entriamo" dice serio Simon e io e Marcus lo deridiamo da dietro "Vi sento!" ma noi continuamo.

"A dopo!" li saluto ed entro in classe.

"...quindi potete andare in una classe a vostra scelta senza infastidire la lezione ovviamente" e dopo queste parole si scatena l'inferno. Io già so dove voglio andare: dove c'è tranquillità, relax, spensieratezza e musica. Apro la porta dell'aula di musica e il prof mi sorride subito.

"Mi scusi prof ma il vicepreside ci ha detto che possiamo assistere alla lezione che più ci interessa e le volevo chiedere se potevo rimanere qui"

"Oh ma certo!" e mi indica un posto affianco a... Simon, ovviamente.

"Piccola drogata smettila di ridere" dice sorridendomi ma anche lui non sta messo tanto bene, gli occhi sono rossi e ha delle grandi occhiaie.

"Allora ragazzi oggi voglio sperimentare qualcosa con voi! Sapete quando ero ragazzo mi piacevano tanto i concerti a cielo aperto, su prati e senza transenne o sicurezza..."

"Era un hippie?"

"Forse sì... beh sì lo ero al 100%"

"Ecco un altro drogato che si unisce al gruppo" mi sussurra Simon facendomi scoppiare a ridere ma il prof non ci fa caso, è troppo preso dai suoi ricordi.

"Ho partecipato al Festival di Woodstock '69, fu una delle mie esperienze più belle della mia vita, ma quello che mi piace di più è che c'era della buona musica. Cosa intendo per buona musica mi state chiedendo, beh quella con uno studio approfondito delle note, degli strumenti, degli accordi con l'aggiunta di un anima di grande spessore. Ma comunque il mio esperimento sarebbe farvi fare un mini Woodstock qui dentro con la vostra buona musica, ma anche con qualcuna mia. Iniziate ad alzarvi e a spostare le sedie su!" ci alziamo tutti stra entusiasti. Io amo questo uomo! Attacca con una musica house leggera  e tutti iniziano a ballare e il fatto di essere sotto sostanze stupefacenti mi fa godere ancora di più questo momento. Muovo le braccia e i fianchi in modo fluido e chiudo gli occhi assaporando la bellezza e la leggerezza.

"Piccola drogata, l'hai beccata la lezione!" mi sussurra all'orecchio una voce prefonda e suadente.

"Fumate! Baciatevi! Abbracciatevi! Cantate! Ballate! Lasciate la timidezza a casa e siate voi stessi!" urla il prof come se stesse propagando una religione, un grido o un richiamo alla libertà e subito dopo inizia il drop che ci fa saltare tutti. Alzo lo sguardo e vedo Simon che si accende una sigaretta davanti a me osservandomi con sguardo sottile e sorridendomi. Continuo a muovermi e noto che il prof si è acceso un sigaro.

"Amo quell'uomo!" dico a Simon indicando il signor Nicolson e lui scoppia a ridere. I suoi occhi azzurri si stringono ancora di più e il sorriso crea delle rughette intorno ad essi, i suoi capelli lasciati liberi, senza lacca o gel o qualunque altra sostanza, si muovono assieme al suo corpo muscoloso e slanciato e trattengo l'istinto di toccarli, di sentirli scivolare tra le mie dita.

"E' un mito!" urla verso il prof e lui gli risponde con un sorriso e una sbuffata di fumo. Strappo dalle labbra rosse e carnose la sigaretta di Simon e inizio a fumare.

"So baby pull me closer!" inizio a cantare e Simon mi segue. Ci avviciniamo sembre di più, non so se sia a causa della canzone, del testo, di quello che dice o dal fatto che non siamo completamente coscienti ma mi piace. I nostri corpi entrano in contatto, le nostre gambe sono intrecciate tra loro, le mie braccia continuano a solcare il fumo della stanza mentre le sue mi stringono i fianchi avvicinandomi sempre di più a lui. Il drop si calma andando in quello stadio tranquillo che fa galleggiare la tua mente e il tuo corpo nell'aria. Il mio respiro e quello di Simon si mischiano diventando un unico respiro. Le nostre labbra sono vicinissime e mancano pochi millimetri e si scontrerebbero.

"Senti la leggerezza?" dice fissandomi dritto negli occhi "Senti la felicità?" e osserva tutti quelli che abbiamo attorno senza staccarsi da me "Stai assaporando la libertà?" e prende una ciocca dei miei capelli e la pettina tra le sue dita "Senti il brivido della follia?" e sfiora la mia schiena lungo la spina dorsale "Stai assaporando tutto questo con ogni cellula del tuo corpo?" e un sassofono sovrasta la base elettronica accompagnato da una chitarra per poi passare a una melodia fischiata. Annuisco sotto il suo sguardo di ghiaccio ma che sta diventando caldo come una giornata in una spiaggia di un'isola lontana. Tutto si muove intorno a me ma io sono ferma, noi siamo fermi mentre ci perdiamo ognuno nell'oceano dell'altro. I millimetri diminuiscono sempre di più, ormai è solo lo spessore di un foglio di carta a dividerci.

"Cosa sta succedendo qui?!" e la porta della classe si spalanca facendo vedere al vicepreside quello che stavamo combinando. Ad un tratto io e Simon ci allontaniamo rientrando nella realtà e prendendo atto di quello che stavamo per fare.

"Lezione, cosa potrei mai fare?" risponde il signor Nicolson come se fosse tutto normale.

"Questa sarebbe lezione?!" urla ma io non sento, continuo a fissare Simon. Cosa stavo per fare? Sono spaventata, non perchè stavo per baciare un ragazzo, ma perchè stavo per baciare lui, Simon, la me versione maschile: lunatica, piena di problemi, fredda, incontrollabile e piena di crepe e ferite. Se le nostre labbra fossero entrate in contatto sarebbe scoppiata una bomba che avrebbe distrutto entrambe. Siamo troppo forti per stare insieme, siamo troppo ingombranti assieme ai nostri problemi per essere vicini, ci uccideremmo a vicenda. Scappo letteralmente dalla classe andandomi a rinchiudere nel bagno. Appena apro la porta vedo Madison che si specchia e che mi risponde con una smorfia di disgusto. Ci mancava solo lei!

"Scusa hai sbagliato bagno" e sorride con la sua espressione malefica ma che non mi fa, e non  mi farà mai ne caldo ne freddo.

"Oh guarda!" e mi avvicino indicando lo specchio "Si sta iniziando a crepare" e lei diventa un fascio di nervi.

"Sai mi stai simpatica" e sorride.

"Cosa?" sta scherzando oppure si è fumata tutta l'erba di Snoop Dogg.

"Mi stai simpatica! Mi piace il tuo carattere forte!"

"Beh tu no!" ed entro nel bagno. Non mi fido di lei, starà escogitando qualche piano malefico, crede che facendo la gentile io abbassi la guardia ma non sa con chi si sta mettendo contro. Avverto la sua rabbia anche se c'è una porta a dividerci.

"Anche tu! Mi fai schifo! Sei solo una ragazzina viziata, di sicuro la cocca del paparino o della mammina! Cerchi di non essere mai al centro dell'attenzione ma è una tua tattica per permettere proprio il contrario. Fai la forte ma sei debole. Nessuno ti vuole bene qui! Forse neanche la tua famiglia per quanto sei rude e antipatica e odiosa! E quel tuo amichetto, di sicuro starai sul cazzo anche a lui, chissà quante volte lo avrai usato; sì, perchè tu pensi solo a te! E Marcus ti parla solo perchè sei carina ma non gli frega un cazzo di te, come Lucas! Non so mia sorella come faccia a starti vicino" sbotta urlando con tutta la rabbia che ha dentro.

"Okay ciao" rispondo semplicemente, non le devo dare corda.

"Vaffanculo!" e sbatte la porta uscendo.

Scivolo sulla parete del bagno sedendomi a terra. 'Fai la forte ma sei debole' è vero, sono debole e se alzo le maniche della mia felpa c'è la prova. 'Tu pensi solo a te stessa' anche questo è vero, non ho mai pensato a quanto può aver sofferto davvero Zack o Han che è stato innamorato di me per tutto questo tempo ma io non ne ho mai tenuto conto, o agli stessi mamma e papà che li giudicavo perchè non andavano molto d'accordo... qualcuno mi vorrà davvero bene? Forse una sì ma è malata e debole e non può sopportare i problemi di una piccola adolescente complessata. Inizio a piangere senza controllo, non riesco a fermarmi, forse sarà per la canna, non ne ho idea ma almeno non è un attacco di panico. Mi asciugo le lacrime ma ne escono altre, è inutile asciugarle. Mi devo riprendere! Non posso farmi abbattere da una stupida con il cervello di una gallina che non sa neanche di cosa parla! Se avesse vissuto la mia stessa vita non ce l'avrebbe fatta. Ho ancora un'intera vita davanti e incontrerò ancora tante persone che mi vorranno bene e quelle che mi vorranno male le allontanerò e basta, facendo scivolare le loro parole come acqua sulla mia pelle. Non rimarrò mai sola, ho loro che mi abbracciano continuamente. Sono forte, che si fotta!

"Hei sei sparita dalla circolazione! Non ti trovavamo" mi dice Marcus quando mi avvicino a loro alla fine delle lezioni.

"Lo so che vi sono mancata! Comunque ci sarò, quella notte ci sarò, sicuro al 100%!"

"Grandeeeee!" e mi abbraccia, inizialmente rimango immmobile ma poi ricambio l'abbraccio, ma con un solo braccio, non ci allarghiamo troppo!

"Va beh ragazzi io vado!" e mi avvio verso la macchina.

Metto in moto e vado tra le strade di Miami senza meta, non mi va di tornare a casa già ora. Accendo la radio e parte una canzone house, come quelle che aveva messo il professor Nicolson stamattina. Io e Simon ci stavamo per baciare, se lo dicessi a qualcuno del gruppo scoppierebbe a ridere prendendomi per pazza, ci vedono troppo rudi e stronzi per riuscire a stare insieme, almeno in quel senso, ma alcune volte che sto con lui sto bene, mi sento me stessa, ma sono più uniche che rare queste situazioni.

Beh dai succede abbastanza spesso che stai bene con lui, e oggi è stato l'apice.

Forse è vero ma comunque non dureremmo un giorno come fidanzati e poi non lo voglio neanche avere come fidanzato, non voglio essere soggetta a nessuno e non voglio nessuno soggetto a me, soprattutto uno come lui. Insomma ci hai visto! I nostri difetti sono gli stessi e non potremmo andare mai d'amore e d'accordo e sarebbe troppo difficile per me rimanere con una persona poco stabile visto che lo sono già io.

Senza accorgermene mi sono allontanata dalla città e a pochi metri noto un piccolo boschetto che mi attrae tropppo da lasciarlo inesplorato. Parcheggio e mi addentro tra gli alberi alti e freddi. Quanto mi costruirei una casa qui in mezzo senza dividerla con nessuno, al massimo qualche amico qualche giorno ma non di più, con una decina di dread, tanti tatuaggi e piercing. Mi sdraio a pancia in su e guardo le cime degli alberi che trafiggono il cielo con le nuvole bianche e candide che mutano forma continuamente. Chiudo gli occhi e mi lascio accarezzare dalla leggera brezza fresca tipica delle foreste. In queste situazioni mi sento a mio agio, a mio agio con il resto del mondo e con me stessa, è come un luogo magico che riesce a farmi sentire così.

E' meglio che vada altrimenti mio fratello mi farà l'interrogatorio anche se rimarrei a vita qui. Mi alzo e tolgo le foglie e la terra che si erano attaccati alla felpa; vedo una foglia che cade in modo strano facendo un movimento circolare, la prendo da terra e la osservo: le sue venature sono bellissime e mi ricorda l'ala di una farfalla, il suo colore è di un marrone chiaro simile a quei fogli vecchi e stropicciati in cui c'è scritto qualcosa di inutile ma ti attrae perchè sembra un documento di chissà quale importanza, un po' come una mappa del tesoro polverosa. La prendo e la metto in tasca, la conserverò nel mio diario. Mi avvio verso casa con il sottofondo di 'Alone' di Alan Walker, coincidenze.

"I know I'm not alone" urlo e scoppio a ridere. Non sono sola! Si fottano tutti!






Ritorno imminente!!!

Ciao ragazzi spero che lo storia vi piaccia ancora e che non vi sia passata! In questo ultimo periodo ho vissuto il periodo della mia vita più pieno e complicato e non avevo il tempo di scrivere e sinceramente neanche la voglio, mi sembrava inutile ma ho capito che serve a me stessa scrivere. Grazie per essere rimasti e mi raccomando continuate, anche a votare e commentare!

Ah, quasi dimenticavo! Volevo creare un nuovo "libro" con tutti i miei disegni, fatemi sapere se vi piace l'idea, please!!!

Al prossimo capiolo!  :)









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