La Ragazza Yo-Yo

By Dreamer84

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'' In realtà non capisco come per Annabel sia importante avere un ragazzo o semplicemente essere innamorata d... More

CAPITOLO 1
CAPITOLO 2
CAPITOLO 3
CAPITOLO 4
CAPITOLO 5
CAPITOLO 6
CAPITOLO 7
CAPITOLO 8
CAPITOLO 9
CAPITOLO 10
CAPITOLO 11
CAPITOLO 12
CAPITOLO 13
CAPITOLO 14
CAPITOLO 15
CAPITOLO 16
CAPITOLO 17
CAPITOLO 18
CAPITOLO 19
CAPITOLO 20
vacanze :)
CAPITOLO 21
CAPITOLO 22
PERDONATEMI
CAPITOLO 23
CAPITOLO 24
CAPITOLO 25
CAPITOLO 26
EXTRA
CAPITOLO 27
CAPITOLO 28
EXTRA 2
CAPITOLO 29
CAPITOLO 30
CAPITOLO 31
CAPITOLO 32
CAPITOLO 33
CAPITOLO 34
CAPITOLO 35
PAUSA + EXTRA

CAPITOLO 36

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By Dreamer84


Il signor Martines sembra una bomba pronta ad esplodere. Mentre noi ragazzi recitiamo continua a camminare avanti e indietro davanti al palco guardandoci con occhio critico. La sua agitazione è abbastanza contagiosa. Nessuno riusciva a ignorare quella sua camminata nervosa o quegli sguardi minacciosi. Una ragazza era già inciampata innervosita dallo sguardo del prof. L'unica cosa che sembra rilassare l'insegnante sono le sceneggiature. La professoressa di storia ha collaborato con Martines e insieme hanno scelto un gruppo di ragazzi che si sarebbero occupati delle sceneggiature. Sono solo tre luoghi: il corridoio del palazzo, il giardino e la sala da ballo, dove sono ambientate le scene più importanti. La sala da ballo è un dipinto meraviglioso curato nei minimi dettagli, è la sceneggiatura fatta meglio e probabilmente quella a cui dedicato più tempo forse perché è proprio lì che i due protagonisti si incontrano e innamorano. Già mi immagino Kim suonare con quella sceneggiatura a fargli da sfondo ... una magia! Sbircio ancora oltre le tende che dividono il palco dal retro. Il signor Martines sembra aver abbandonato il suo ruolo da critico e adesso sta parlando con Carola e Kim. Oggi proviamo con i costumi e Kim con la sua giacca elegante e quella camicia è davvero una visione. Annuisce alle parole che il professore gli dice completamente attento. Carola invece continua a mandargli piccoli sguardi veloci ma intensi. Se penso che ci sarà più di un bacio...

'' ma guardalo come gesticola ... ''

Gus mi raggiunge sistemandosi la camicia tutta pizzo e merletti. Gli lancio uno sguardo divertito ... com'è buffo!

'' non so chi è più divertente se tu con quella camicia o lui ''

Gus sorride e alza le spalle

'' sei solo invidiosa. Io sono bello anche con questa camicia tu invece ... ''

'' ragazzi! '' urla il professore catturando la nostra attenzione e ricevendo qualche lamento '' proviamo la scena dell'incontro. Su! Su! Sbrighiamoci! ''

'' è il mio turno! '' esclama Gus sistemandosi il colletto della camicia '' ci vediamo dopo ''

Mi fa l'occhiolino e raggiunge i protagonisti aggiustandosi questa volta la giacca decisamente troppo stretta per lui. Non mi sorprenderebbe se si strappasse proprio durante la recita. Altri ragazzi portano un pianoforte vicino alla sceneggiatura e gli attori si posizionano aspettando gli ordini del professore. Io e altri ragazzi che come me aspettavano il loro turno sbirciamo da dietro le quinte incuriositi stando attenti a non calpestarci a vicenda gli abiti troppo lunghi. Martines si allontana e osserva la scena

'' come se qui ci fosse il pubblico. Concentratevi. Quando vuoi Kim ''

'' quindi Kim suona! ''

Esclama eccitata una studentessa al mio fianco ad una sua amica che annuisce elettrizzata. Kim si siede davanti al pianoforte, prende un gran respiro e posa le dita sui tasti. Appena comincia a suonare alcuni attori ballano mentre altri semplicemente conversano. Gus invece tiene Carola per un braccio come se temesse che scappasse parlandole con quel suo sorriso seduttore e affascinante. Carola fa l'indifferente e si guarda intorno per cercare l'autore di quella melodia. All'improvviso però Kim sbaglia e si ferma bloccando tutti.

'' Tutto bene Kim? ''

Chiede il professore sorpreso. Lancio uno sguardo al ragazzo. Kim si tocca la fronte e fa un altro profondo respiro

'' mi scusi professore. Ricomincio ''

'' certo certo ''

Kim riprende mentre alle mie spalle si alzano mormorii sorpresi. Mi concentro sul suo viso e quando sbaglia ancora una volta capisco che non sta affatto bene. Si alza e scusandosi scende dal palco e raggiunge la porta sotto lo sguardo di tutti. Senza pensarci due volte raccolgo la gonna e esco allo scoperto per raggiungerlo. Scendo dal palco e corro verso la porta rischiando perfino di inciampare. Fortunatamente nessuno mi ferma e riesco a raggiungere Kim che traballava nel corridoio

'' Kim! ''

Lui si ferma ma non si volta.

'' ehi '' lo chiamo una volta raggiunto prendendolo per un braccio e usando un tono di voce dolce'' che succede? ''

Ha gli occhi chiusi e un'espressione di dolore sul viso arrossato

'' ho un gran mal di testa ... ''

Sussurra socchiudendo gli occhi. Preoccupata gli incornicio il viso con le mani, un po' impacciata gli sento anche la fronte

'' cavolo Kim ma tu scotti! ''

'' in effetti non mi sento tanto bene ... ''

'' devi assolutamente farti venire a prendere ... dove hai il cellulare? ''

Kim prende un grosso sospiro portandosi una mano alla testa e poggiando l'altra sul muro. Mi guardo intorno cercando una sedia o qualunque cosa su cui appoggiarsi per farlo stare meglio ma non trovo niente. Lo guardo ancora e il cuore mi si stringe a vederlo in questo stato con gli occhi chiusi e il viso contratto in un'espressione di dolore. gli accarezzo il viso, i capelli e lui si poggia a me, posando il viso tra la spalla e il collo. Quando il mal di testa si calma alza di nuovo la testa

'' il cellulare è nello spogliatoio della palestra. Con i miei vestiti ''

'' andiamolo a prendere ''

Fortunatamente Kim riusciva a camminare bene e non è svenuto come temevo. Comunque una volta certa che lo spogliatoio fosse vuoto l'ho raggiunto. Kim ha chiamato sua madre e perfino io sentivo la voce preoccupata della donna che lo assicurava che sarebbe arrivata presto. L'ho aiutato e cambiarsi e mi sarei aspettata qualche battutina stupida ma Kim riusciva solo a lamentarsi. Più passa il tempo più il mal di testa sembra peggiorare. Sono rimasta con lui mentre aspettava accarezzandogli la testa e i capelli cercando disperatamente un modo per far calmare il dolore. Non riesco propri a vederlo in questo modo. Il mio Kim tanto solare e sorridente ... so che è solo una stupida influenza ma vederlo in questo modo mi rattrista. Quando la madre chiama lo accompagno all'uscita. Prima di separaci gli do un piccolo bacio sulla fronte

'' chiamami quando stai meglio okay? ''

Lui annuisce e mi fa un piccolo sorriso. Saluto Kasie con un gesto della mano e lo guardo allontanarsi. Quando raggiungo il teatro tutti mi chiedono spiegazioni e aggiornamenti. Rispondo che probabilmente Kim ha la febbre e che la madre è venuto a prenderlo. Senza il protagonista diventa difficile continuare a provare ma il prof insiste per continuare con le scene in cui Kim non è presente. Visto che ormai la mia unica scena non si può fare vado nello spogliatoio a cambiarmi. Mentre lo faccio penso a Kim ma penso anche a mio fratello.

Ron

25 aprile

Il compleanno di Ron

Cosa starà facendo in questo momento? I suoi compagni di scuola gli staranno facendo gli auguri? Avrà portato un dolce alla sua classe come faceva quando era più piccolo? Speravo almeno che si stesse divertendo. Da troppo tempo ormai per me a questi giorni sono legati troppi ricordi spesso dolorosi. Dolorosi perché raccontano delle abitudini che non si ripeteranno mai più, delle storie difficili da dimenticare. Spesso ho sperato che anche per Ron fosse la stessa cosa, che magari ricordi il disegno di auguri che gli regalavo la mattina e che poi lui faceva a me il giorno del mio compleanno, che ricordi l'odore del pan di spagna che la mamma preparava la mattina e decorava il pomeriggio. Chissà se sentiva la mancanza di quelle abitudini. Altre volte invece speravo che lui avesse dimenticato tutto e tutti, che non sentisse quel vuoto che sento io quando penso alla mia famiglia e che non dovesse aggrapparsi a quei ricordi per sorridere ancora o per sentire qualsiasi cosa che lo riportasse a quei giorni. Non voglio che soffra. Durante gli anni, con i soldi che guadagnavo nei miei lavori, ho comprato dei regali sperando di darglieli se non di persona almeno inviandoli via posta ma non potevo. Non sapevo il suo indirizzo e non mi era permesso saperlo altrimenti sarei andata a cercarlo e loro lo temevano e sapevano. Mi siedo sulla panca chiudendo gli occhi e appoggiando la testa sul muro. Adesso lui mi odia. Mi odia perché pensa che lo abbia abbandonato quando l'unica cosa che riusciva a farmi sorridere era la speranza di rivederlo. Quando ritorno noto che parecchie persone mi hanno imitato e ora guardano le prove dai posti a sedere perciò seguo il loro esempio. Il signor Martines fa provare e riprovare una scena a Carola e Gus probabilmente per ammazzare il tempo. Alla fine Gus è nervoso e teso come una corda di violino

'' Gus non in quel modo! Gus ancora! Ancora! Cavolo ho la sua voce dentro la testa ''

Esclama nervoso Gus una volta usciti dal teatro. Ridacchio e lo stuzzico dandogli una piccola spallata

''è per il tuo bene Gus affini le tue capacità recitative. Quando vincerai l'oscar per il miglior attore protagonista guarderai il pubblico e dirai ' grazie al mio prof di recitazione. Ogni suo 'ancora' è stato per me fonte di ispirazione ' ''

Gus mi da un pizzico ma scoppia a ridere. Ci fermiamo

'' io devo andarmi a cambiare. Tu che fai? ''

'' faccio un salto in ospedale e poi vado a casa ''

'' vuoi compagnia? ''

'' devo aspettare che tu ti cambia? Solo per togliere quella camicia ci vorranno ore ''

'' vuoi scommettere? ''

'' ciao Gus! ''

Lo saluto allontanandomi e facendolo sbuffare. Raggiungo a piedi l'ospedale e quando arrivo dalla mamma trovo un'infermiera ad accudirla. Le chiedo se ci sono novità e lei scuote le testa. Rimango un po' con la mamma parlandole di Kim e Ron e del fatto che era un sollievo che non vedesse la recita perché il mio ruolo è davvero imbarazzante. Le dico anche che mi manca. Prima di uscire mando anche un messaggio a Kim chiedendogli novità e raccontandogli brevemente quello che si è perso quando se ne è andato: semplicemente nulla. Quando esco rimango davvero sorpresa. Gus è proprio davanti la porta della camera di mia madre e appoggiato al muro mi sorride

'' avresti perso la scommessa ''

Gli sorrido

'' fortuna che non abbia accettato ''

Si stacca dal muro e si avvicina. Mi porge il braccio e io lo accetto ridacchiando. Usciamo dall'ospedale punzecchiandoci a vicenda

'' cavolo, non vedo l'ora che questa storia del teatro finisca. Non ce la faccio più ''

'' non sembra che la cosa ti irriti tanto quando sei sul palco ''

Lui alza le spalle spostandosi per far passare una persona al suo fianco

'' diciamo che sul palco viene tutto molto naturale ''

Gli angoli della mia bocca si alzano involontariamente

'' sarà perché il personaggio ti rispecchia molto ''

'' mi stai dando dell'insensibile malato di sesso? ''

'' affascinante, gran seduttore, testa calda. Poi malato di sesso e insensibile lo hai detto tu eh ''

Gus ride e il suono della sua risata così sonora e divertita mi fa sorridere. Durante il tragitto parliamo ancora della rappresentazione scolastica e del fatto che Gus non ci tiene molto a imparare a memoria tutte le battute del suo personaggi. Fortunatamente l'improvvisazione gli riesce piuttosto bene. Quando siamo ormai vicino alla casa famiglia lui si ferma e prende il pacchetto di sigarette all'interno della giacca, ne prende una e la accende portandosela poi alle labbra. Mi fermo anche io leggermente sorpresa, di solito mi accompagna fino alla porta. Lo sguardo che mi rivolge però così intenso e serio, così diverso da un attimo prima mi sorprende ancora di più.

'' come stai? ''

'' cosa? ''

Gus prende la sigaretta fra l'indice e il medio e espira con le labbra socchiuse.

'' non fare la finta tonta Tay. Mi ricordo che oggi è il compleanno di tuo fratello ''

Quell'affermazione mi lascia senza parole. Come fa a ricordarsene? Di certo non è una cosa che sbandiero ai quattro venti e non è da Gus ricordarsi di simili piccolezze. Incrocio le braccia al petto. Ho cercato di non pensarci per tutto il giorno e non ho intenzione di iniziare adesso

'' come fai a ricordartelo? ''

'' ricordo ciò che è importante ''

'' non è importante ... ''

'' lo è per te quindi smettila di comportarti in questo modo ''

Risponde con tono più duro e accusatorio e io aggrotto le sopracciglia

'' per me è un giorno come tutti gli altri. Punto.'' Scuoto la testa '' non ho voglia di parlarne. Ci vediamo ''

Lo saluto con freddezza voltandomi per continuare da sola. Il suo comportamento mi irrita. Come può dirmi di star reagendo male quando lui non sa affatto cosa si prova? Come può accusarmi?

'' se continui così alla fine esploderai Taylor, lo sappiamo entrambi ''

'' sai meno di quel che pensi ''

Gli rispondo freddamente continuando ad avanzare. Esploderò solo se continuo a pensarci, solo se mi torturerò con aneddoti del passato, con speranze future irrealizzabili. Esploderò solo se penso a Ron, al bambino che hanno allontanato dalla sua sorellina e che adesso odia perché pensa di essere stato allontanato da me. E non posso permettermi di esplodere, mi ripeto ricacciando indietro le lacrime, non posso perché non me lo merito.

'' è questo che rispondi a Kim quando vuole che gli confidi qualcosa? ''

Cosa?

Mi giro di scatto con le sopracciglia aggrottate e lo trovo nello stesso punto di prima, fermo e immobile con le dita che stringono la sigaretta facendola diventare sottile e inutile. La cenere cade sul marciapiede e gli occhi di Gus scuri e profondi ricambiano il mio sguardo.

'' cosa vuoi dire con questo? ''

Gus avanza raggiungendomi e parandosi di fronte. Lascia cadere la sigaretta e la schiaccia con la suola della scarpa

'' perché con lui ti confidi e con me no, Taylor? ''

'' anche con te mi confido ''

Gli rispondo abbassando lo sguardo perché incapace di sostenere il suo

'' davvero? '' chiede in tono ironico '' non credo proprio. Mai, mai ti sei aperta con me come che con lui. Perché? ''

'' non capisco come questo centri con l'argomento di prima ''

'' ed ecco che cerchi di nuovo di non rispondere. Perché non lo fai? Non hai mai avuto problemi a dire le cose in faccia. Perché quando si tratta di lui ti comporti in modo diverso? '' chiede ancora assottigliando lo sguardo. Alzo lo sguardo ma non gli rispondo perciò lui alza la voce '' rispondimi! ''

Questo suo tentativo di intimorirmi risulta vano. Lo conosco e niente di lui potrebbe farmi paura ormai. Ma il suo comportamento mi fa infuriare

'' forse perché lui sa come trattarmi! '' esclamo a denti stretti guardandolo dritto negli occhi '' diversamente da come potresti pensare non tutte le ragazze desiderano o hanno bisogno del cattivo ragazzo che il momento prima alza la voce e il momento dopo chiede scusa in ginocchio. Io ho bisogno di una persona vera, stabile. E Kim lo è ''

Gus deglutisce e per un attimo mi penso di aver detto quelle cose ad alta voce. Se davvero io gli piaccio, se il mio sospetto è fondato questa dichiarazione deve avergli fatto male e per quando mi faccia arrabbiare non desidererei mai ferirlo, in nessun modo. Gus resta indifferente e abbassa la voce

''pensi di conoscerlo bene, vero? ''

'' lo conosco, Gus. È la persone che conosco meglio a quanto pare ''

'' ti deluderà. Non è fatto per te Tay ti sta solo ingannando. Venite da mondi completamente diversi e tu sei solo il passatempo di turno. Alla prima occasione ti abbandonerà ''

'' non puoi saperlo, io ... ''

'' dovresti guardarti meglio intorno Tay '' e finalmente quella maschera di indifferenza cade lasciando trapelare i suoi veri sentimenti. La sua espressione muta e quella sofferenza che speravo non aver causato emerge. Appena il suo sguardo triste e devastato incontra il mio sento come se la lama fredda di un coltello mi penetrasse causandomi dolore. Non riesco a sopportare questo suo stato d'animo '' e pensa a quelle persone che ti sono state vicino e sono rimaste anche nei momenti più dolorosi ''

'' Gus ...''

'' ci vediamo Taylor ''

Detto questo si volta e ritorna indietro. Avanzo di un passo, volendolo seguire. Lo chiamo più volte ma lui non risponde e alla fine sparisce dietro un angolo. Ma io rimango lì, pensando ancora alla sua espressione ferita come se fosse ancora lì davanti a me. Alla fine sentendomi colpevole avanzo vero casa. Saluto velocemente i bambini in salotto e noto appena Annie che gioca con loro. Mi sento chiamare ma non rispondo e vado dritta verso camera mia. Il discorso di Gus mi ha sconvolto ma solo in parte. Gus si sbaglia su Kim, io ho fiducia in lui, sono sicura che non mi abbandonerà. È stato con me nei momenti più felici ( felici soprattutto perché c'era lui, capace di farmi sorridere) ma anche in momenti dolorosi, come l'ultimo incontro con Ron. Mai ho provato un dolore simile come in quel momento e Kim era lì per supportarmi e farmi capire che non ero sola. Lui c'era e ci sarà sempre. Quindi no, non credo alle parole di Gus riguardo Kim. Eppure Gus mi ha dichiarato i suoi sentimenti anche se in modo indiretto. Io l'ho capito dal suo sguardo e dal suo viso. Gus è la persona che conosco da sempre, quella persona che non mi ha mai abbandonato. Gus è una certezza ma Kim è la persona che ho sempre cercato anche se inconsapevolmente. La persona che più di tutti mi fa sentire bella, felice e viva. E ormai quando chiudo gli occhi l'unico viso che vedo è il suo.


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