LETTERS

By Patty346

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Una ragazza con un passato triste, con dei gusti fuori dal comune, riservata e abbastanza rude incontra un ra... More

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By Patty346

SIMON'S POV

"Ieri Julia è diventata una poetessa, ha commentato una citazione di Oscar Wild in una meniera straordinaria! Il professore stava per piangere invece il nerd la stava per uccidere! Stavo ridendo troppo e poi..."

"Si okay Mary abbiamo capito grazie" interrompe Julia il flusso di parole di Mary che mi stavano per far venire il mal di testa ma invece a Julia davano proprio fastidio, non le piace stare al centro dell'attenzione e Mary stava facendo proprio questo.

"Scusa" e abbassa lo sguardo quasi spavenatata dallo scatto di Julia.

"Va beh che avrà mai scritto?!" questa volta continua Madison con il suo fare saccente e altezzoso che ti verrebbe voglia di prenderla a schiaffi, ma credo che tra poco accadrà se continuerà a comportarsi così con Julia.

"Non ti interessa" risponde ma non capisco se è scocciata o innervosita, sembra che non gli freghi niente ma anche che sta per scoppiare.

"O dai... stai calma voglio sapere solo quei due pensieri che riesci a mettere insieme nella tua mente" Julia alza lo sguardo dal suo piatto piano piano per renderlo il più freddo possibile e quando fulmina con gli occhi Madison rimane impietrita, come se l'avesse resa una statua di ghiaccio.

"Ti assicuro che sono sempre più dei tuoi" e le fa un occhiolino facendo diventare Madison un concentrato di rabbia. Non si può mai prevedere quella ragazza, prima fredda, piena d'ira e poi con sguardo di sfida, divertita dalle frecciatine degli altri per lei impercettibili.

"Come ti permetti..."

"Ehi calmati che la verdura nel tuo piatto sta diventano minestrone mentre Marcus si sta abbronzando più di quanto già non lo sia" e sorride ritornando a mangiare tranquillamente. Marcus e Mary sono spaventati da quello che potrebbe succedere mentre Lucas se la ride e anche io, ma non per la situazione ma perchè Madison è convinta di essere la dura e quella intoccabile altrimenti ti distrugge, ma mi dispiace per lei, ora è al secondo posto dopo di Julia.

"Tu...!" e Madison si alza incazzata nera e lì vedo Marcus completamente terrorrizzato assieme a Mary, sembra che stiano per assistere a uno scontro tra titani che potrebbe causare la distruzione del mondo. Scuoto la testa e continuo a mangiare il mio pranzo ignorando l'esagerazione di Madison.

"Shhhhh mi sta venendo il mal di testa... Simon ti va una sigaretta?" eh? Cosa? Ha chiamato me? Mi volto verso di lei e sta guardando proprio me con i suoi occhi di ghiaccio e sembra che mi stia imponendo di uscire con lei, si vuole allontanare da questa scenata inutile.
 Annuisco e ci allontaniamo con lo sguardo di Madison puntato contro.

"Sei brava solo a scappare, vai vai!" urla ma Julia le risponde con un dito medio senza neanche degnarsi di voltarsi verso di lei. Le risate di Lucas si sentono persino nel corridoio, la prossima volta gli porterò dei pop corn.

"Credevo che tutti gli essere umani discendessero dalla scimmia, ma mi sto ricredendo, lei discende dalle galline!" dice indicando la mensa "hai sentito che voce isterica?! Non scherzavo quando ho detto che mi stava venendo il mal di testa!"

"Un giorno te la ritroverai nella tua stanza di notte con un coltello in mano!"

"Pfff lei? Tutto fumo e niente arrosto o meglio tutto fuoco! Fa tutta la spavalda ma con un niente si innervosisce, credo che non sia abituata ad avere a che fare con qualcuno che le risponda o che le tenga testa" dice mettendosi la sigaretta in bocca. E' vero, tutti si sono piegati al suo 'volere' se così si può chiamare. La conosce da poco e già ha capito il suo carattere, l'ha analizzata alla perfezione e credo che lo faccia con tutti, scopre i tuoi punti deboli all'istante e può distruggerti quando vuole.

"Già... ma sono curioso: cosa avevi scritto?" e mi guarda storto.

"Ma vaffanculo" ma non è come i suoi altri 'vaffanculo', è più leggero e scherzoso.

"Dai"

"Ma non rompere"

"Dai" e faccio il musetto, come fa a volte mia sorella con me.

"No..." risponde sorridendo. Il suo sorriso è davvero bello ma i suoi occhi hanno sempre un velo di tristezza, chissà cosa vive o cosa ha vissuto, la morte dei suoi genitori deve averla distrutta ma non è solo questo, ora c'è anche Zack che le tiene nascosto tutto. Chissà come affronta tutto questo.

"Uffa!"

"Come sta tua sorella?" a quella domanda rimango impietrito, si ricorda.

"Sì ora sta meglio"

"Ora capisco come sei riuscito a calmarmi" sussurra ma più come se lo stesse dicendo a se stessa.

"Probabile" e si volta di scatto, di sicuro non si sarà neanche accorta di aver parlato.

"Chi hai alla prossima?"

"Sinceramente non ricordo"

"Ma dai!" e ridiamo.

"Hai risolto con Lucas?" gli chiedo. Non so perchè glielo sto chiedendo, sono uscite da sole le parole dalla mia bocca, non so neanche perchè lo voglio sapere, ora sembrerà che mi voglio fare i fatti suoi, che sono geloso! Ma porca puttana!

"No, in realtà non c'è nulla da risolvere" dice fredda. Devo rimediare, devo dimostrare che non mi freghi niente in qualche modo o che non dia peso a quello che è successo.

"Infatti era mezzo ubriaco e neanche tu stavi bene" rispondo quasi deridendola.

"A me non frega nulla di quello che pensa lui" e rimane fredda, inattaccabile e indifferente su tutto.

"Lui chi?" mi volto verso questa voce che so già a chi appartiene: Lucas.

"Nessuno" rispondo velocemente.

"Okay" e fa spallucce per poi voltarsi verso Julia che non si è mossa di un millimetro "possiamo parlare?" lo sapevo, lo avrei immaginato. Mi allontano guardando negli occhi Lucas, come per dirgli di non fare cazzate e lui mi rassicura con un occhiolino.

Appena entro suona la campana e mi dirigo in classe pensando a cosa dirà Lucas a Julia ma soprattutto lei cosa gli risponderà.

La giornata passa tranquilla e all'uscita mi unisco a tutti gli altri.

"Simon puoi venire un secondo?" ma cosa succede oggi? Tutti a parlare in privato e fare i misteriosi?!

"Okay" ci allontaniamo dagli altri che non hanno neanche notato il nostro distacco.

"Allora Simon ho conosciuto dei ragazzi che, insomma, loro mi hanno invitato a... ce loro fanno..." non sa come dirmelo e se continua a parlare così mi farà incazzare.

"Marcus parla!" dico schietto e diretto.

"Ho conosciuto dei ragazzi che fanno corse e mi hanno invitato ad andare a una"

"Cosa?!" corse? Ma è impazzito?!

"Lo so è da matti ma insomma tutti sapete il mio amore verso i motori e le macchine soprattutto!"

"Oh si che è da matti! Ti rendi conto?! Se vi beccano ti sbatteranno dentro!"

"Lo so ma diciamo che è sicuro, lo fanno lontano dalla città e dal centro abitato e non ci sono pericoli ma non è detto che partecipi voglio solo vedere, voglio solo provare la sensaziona di stare in mezzo a motori di macchine sportive che rombano, l'adrenalina!"

"Tu sei pazzo!"

"Oh dai amico! Ti divertirai e poi ci sono un mucchio di ragazze"

"Lo sai che a me non frega un cazzo delle ragazze"

"Va bene però dai un po' di rischio, adrenalina va sempre bene!"

"Ma io cosa dovrei fare non ho capito"

"Venire con me, sei l'unico di cui mi fido"

"Madison?"

"Sì è la mia migliore amica ma è una ragazza e mi ucciderebbe se lo sapesse, Lucas lo conosco da troppo poco, Julia anche"

"Ma non siete super amici?" lui di sicuro sa più di me su di lei, da come mi ha detto lei quella mattina in cui ha avuto l'attacco.

"Cosa?" e mi guarda confuso.

"Nulla lascia stare. Comunque è da pazzi andare in mezzo a quell'inferno!"

"Non è l'inferno! Dai amico non dobbiamo mica correre o fare cose del genere andiamo solo a dare un'occhiata nulla di più!"

"Non lo so Marcus" è davvero da pazzi, potremmo rischiare la vita là in mezzo.

"Non è nulla di chè e poi fa sempre bene un po' di adrenalina, leggerezza, divertimento o cose del genere e poi sarebbe il mio sogno stare là in mezzo"

"Non sono per me queste cose"

"Ma dai so che anche a te piacciono i motori e l'adrenalina piace a tutti"

"Senti ti faccio sapere okay?"

"Va bene"

Ma la risposta già la so: no. Non fanno per me queste cose o meglio non fanno più per me; ho vissuto per troppo nella leggerezza e ha creato solo guai e non mi va di ricadre in giri pericolosi di qualsiasi tipo, ora devo pensare solo a mia sorella e a prendermi cura di lei facendola vivere il meglio possibile.

"Ciao Max"

"Ciao Simon! Su va a cambiarti!" e diamo inizio a un'altra giornata di lavoro stressante e noiosa!

"Buonasera!" e vedo Lucas entrare nel bar.

"Ehy amico" e ci salutiamo con la solita stretta di mano.

"Come va?"

"Bene tu?"

"Bene" si siede su uno sgabello e noto che ha il respiro affannoso.

"Sei venuto correndo?!" gli dico ridendo.

"Perchè?"

"Hai il respiro affannoso per cosa se no?"

"Oh già!" e ride. Il suo comportamento è troppo strano, non vorrei che si sia fatto di quella merda.

"Amico stai bene?"

"Si tranquillo! Stai pensando che mi sono fatto ma non è così te lo assicuro e che ho fatto una corsa per prendere l'autobus e ho il fiatone... amico fidati dai!"

"Okay" e mi volto verso le macchine del caffè "Vuoi un caffè?"

"No grazie"

Non so se credergli: è euforico e ha il respiro affannoso ma non ha le pupille dilatate, non capisco ma mi fido.

"Hai parlato con Julia?"

"Sì è andato tutto bene"

"In che senso tutto bene?"

"Curioso eh?" e scoppia a ridere ma a me da solo sui nervi e lui se ne accorge "dai scherzo! Comunque le ho detto che quel bacio non valeva nulla e anche per lei è così quindi tutti felici e contenti!"

"Oh capito, ma infondo è normale eravate tutti e due ubriachi marci! Però sembrava che ti piacesse"

"Sì però per ora non mi va di impegnarmi ma chi lo sà... comunque dopo due minuti che te la sei portata mi sono trovato in un bagno con una mora da urlo e non ti voglio dire come ci sapeva fare con l..."

"Infatti non lo voglio sapere!" lo blocco, non mi va di sentire i suoi racconti di una notte intensa da ubriaco. Anche io prima ero così ma solo quando ero sotto effetto di cocaina, prendevo una ragazza e me la facevo dovunque; o facevo sesso o diventavo una furia contro tutti.

"Non ti vuoi proprio divertire eh?"

"Per me scoparmi una in un lurido bagno non significa divertirmi!"

"Ma dai prima te le facevi anche nella fogna!"

"Io non sono come prima!" scandisco bene le parole a voce alta e lo guardo negli occhi. Mi fa incazzare a morte parlare del passato e di ricordare come ero: le dosi che aumentavano, le allucinazio che mi annebbiavano la mente, la voglia di spaccare tutto quello che mi circondava, suoni che riempivano la mia testa provenienti dal nulla, ragazze che mi circondavano vogliose solo di sesso e divertimento, le luci colorate della discoteca che giravano vorticosamente facendomi venire la nausea e quella polverina bianca vista come oro ovunque. Mi ritrovavo a sniffare in ogni angolo delle discoteche o della casa di Lucas, a volte anche insieme a suo padre. Mi ero lasciato andare, non trovavo più un motivo per cui vivere, tutto si stava sbriciolando sotto i miei piedi e mi facevo di quella merda solo per rendere la caduta nell'abisso più dolce e leggera, vivevo con il rischio di morire ogni giorno a causa di una dose sempre maggiore e con il desiderio lancinante di averla di nuovo nelle vene, mi stavo arrendendo ma dopo quel giorno è cambiato tutto, avevo un motivo per vivere.

"Okay sta calmo però! Lo so che non sei più così e ne sono felice"

"Scusami amico ma ripensare a com'ero mi incazzo come una bestia"

"Ti capisco ma ne siamo usciti e ora dobbiamo goderci la vita!"

"Simon senti puoi por..." e si blocca spalancando gli occhi appena vede Lucas seduto al bancone.

"Cosa?" gli chiedo confuso.

"Ehm te lo dico dopo non è nulla di importante" mi risponde balbettando con uno sguardo terrorizzato quasi.

"Vi conoscete?" e gli indico Lucas.

"No mai visto!" e ritorna nel suo buco di ufficio. Quell'uomo è troppo strano per i miei gusti.

"Ma cos'ha?" mi chiede Lucas anche lui confuso del comportamento di Max.

"Non ne ho la più pallida idea, non ha tutte le rotelle a posto però!"

"Già! Senti amico io devo andare ci vediamo!"

"Okay a domani!" ci salutiamo come al solito ed esce dal bar facendo suonare quella campanella insopportabile.

Perchè Max ha reagito così appena ha visto Lucas?! E' insensata la sua reazione. Forse lo avrà scambiato per qualcun altro. Mah!

"Max io vado cosa dovevo portare fuori?" dico entrado nel suo ufficio.

"No nulla devi solo attaccare questa locandina"

"Okay"

"A domani Simon" mi avvio verso la dispensa ma ritorno davanti alla porta dell'ufficio.

"Conoscevi quel ragazzo con cui parlavo?"

"No assolutamente!"

"Perchè sembravi terrorizzato da lui?"

"No è che l'ho scambiato per un altro ragazzo, tranquillo!"

"Ah okay"

Ma perchè dovrebbe essere spaventato da dei ragazzi di 18 anni?! Ha davvero qualche rotella fuori posto.

Esco fuori dal bar e attacco la locandina sulla vetrina. "Radio young Psychedelic" sta scritto. Ma che razza di nome è?! Infondo ci sono dei nomi e mi fermo su uno dei due: Zack Lorfod. Ora lavora in una radio?! Beh sono felice per lui, sono felice per tutti noi che siamo riusciti a uscire da quel giro infernale.

JULIA'S POV

"Julia!!!" ora che vuole? Sono nel letto, al caldo, con il sonno che stava per prendere il sopravvento su di me e ora mi chiama!

"Che c'è?" dico ma di sicuro non mi avrà sentito, non ce la faccio a parlare sono troppo stanca.

"Julia!!!"

"Che c'è?!" urlo questa volta.

"Vieni qui!" oh no, io dal letto non scendo, è fuori discussione!

"Vieni tu!"

"Che palle!" e dopo qualche secondo me lo ritrovo davanti alla porta con un foglio arrotolato in mano.

"Che cos'è?" indico uscendo da sotto le coperte solo l'indice e la testa. Strotola il foglio e leggo "Radio young psychedelic".

"Che cazzo di nome è?!" dico scoppiando a ridere.

"Simpatica..." non riesco a fermarmi 'Radio young psychedelic', ma cavolo significa?! "Smettila!" e si avvicina a me e mi toglie le coperte.

"Hai fatto l'errore più grande della tua vita!" e gli salto addosso, ma lui cade e ci ritroviamo stesi per terra con qualche livido.

"Ma tutti sti muscoli sono finti?!" gli dico tastando i suoi bicipiti.

"Sei tu che sei un elefante!"

"Stronzo!" mi alzo e lo prendo a cuscinate in faccia. Lo sto annientando: lui è steso per terra e io in piedi su di lui con il cuscino in mano.

"Basta Julia!"

"Cosa sono io?!"

"Un elefante!" e ride.

"Stronzo!" e continuo a torturarlo ma ad un certo punto prende il cuscino e me lo strappa dalle mani.

"Ora come la mettiamo?" si alza con un sorriso compiaciuto stampato sul viso. Passo dall'altra parte della stanza saltando sul letto e prendo il mio diario e glielo lancio, ma lui lo schiva. "Che mira di merda! Guarda e impara!" afferra i miei jeans che stavano sulla sedia e li lancia ma nel volo prendono la mia lampada "Cazzo"

"Zack!!!" mi arrabbio come una bestia e vedendo la mia espressione Zack scappa giù per le scale ma io lo seguo. Gli manca uno scalino ma io gli salto sulla schiena e per poco non cadeva di nuovo.

"Ora sei un koala?!"

"Un koala violento" e inizio a dargli shiaffi sulla testa e sulle spalle cercando di mantermi attaccata a lui.

"Basta! Ti compro una nuova!" a quelle parole sorrido e scendo aggiustandomi la maglietta e i capelli scompigliati a causa della 'battaglia'.

"Ora va bene! Grazie!" e gli do un bacio sulla guancia.

"Stronza!"

"Sempre!" e gli faccio la linguaccia.

Mi dirigo in cucina per mangiare qualcosa mentre lui si tuffa sul divano e accende la tv, si vede che siamo fratelli.

"Ma cosa volevi prima?" gli chiedo; ripensandoci bene mi ha fatto vedere la locandina ma non mi ha detto che aveva a che fare con me.

"Se potevi portare qualche locandina a scuola e attaccarla da qualche parte"

"E perchè?!" e lo raggiungo con un pacco di biscotti in mano.

"Perchè scopriamo nuovi talenti diciamo e magari tra gli alunni dei corsi di musica c'è qualcuno di bravo... ma quanta delicatezza hai?!" aggiunge dopo che mi siedo come un sacco di patate affianco a lui.

"L'hai fatto anche tu prima! Comunque lo farò tranquillo!"

"Brava la mia stronzetta!"

Qualcuno con talento nella mia scuola. La mia mente, o meglio le mie orecchie mi riportano a Simon e la sua voce, lui sì che ha talento. Il suo timbro è caldo, le sue melodie maledettamente penetranti, i suoi testi profondi, se non è bravo lui!

"Hai già in mente qualcuno?"

"Sì"

"Chi?"

E ora che gli dico? Se gli rispondo 'Simon' si arrabbierà di sicuro come la scorsa volta che l'ho nominato e sinceramente non mi va di litigare di nuovo con lui.

"Qualche ragazza ma nulla di chè"

"E tu?"

"Io cosa?!" gli chiedo spalancando gli occhi addentando un biscotto incastonato di gocce di cioccolato.

"Cantare in radio"

"Te lo scordi e poi non sono brava"

"Mah va bene"

Non mi piace stare al centro dell'attenzione e cantare in radio significa proprio questo. Grazie ma no grazie.

"Hai ancora tu la sua giacca?" e mi guarda negli occhi con uno sguardo che non riesco a decifrare: sembra calmo ma se parliamo di lui non lo è, sarà arrabbiato ma il suo tono e la sua espressione non lo sono; non posso fare altro che rispondere.

"Sì"

"Ridagliela al più presto" e si alza andandosi a chiudere in camera. Questo ragazzo è troppo lunatico, impazzirò a stare dietro a lui!

Si vede che siete fratelli!

Già...








Spazio autrice rompi coglioni!

Allora la storia vi piace? Commentate e mettete tante stelline please!!! Fatemi capire se vi piace vi prego!!! *faccia disperata* T-T
Aggiornerò al più presto e credo che nelle vacanze mi darò dalla pazza gioia, sperando che la mia ispirazione rimanga sempre con me e non si vada a fare un bel viaggio!

Commentate!
Votate!
Scrivetemi!

Grazie della cortese attenzione a al prossimo capitolo! xD :) :-*

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