Unstoppable 2

By Giorgina_Snow

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QUESTO È IL SECONDO LIBRO DI UNSTOPPABLE • Si consiglia la lettura della prima storia per capire questo seco... More

~ ETHAN ~
~ EMMA ~
~ Demons ~
~ Shake It Out ~
~ Say Something ~
~ Lost ~
~ Amnesia ~
~ Invincibile ~
~ Alive ~
~ Give me love ~
~ Halo ~
~ Take Your Time ~
~ Take me home ~
~ Impossible ~
~ Skipping Stones ~
~ Heaven ~
~ Always ~
~ Beautiful Disaster ~
~ Wherever you are ~
~ Skinny Love ~
~ Elastic Heart ~
~ When I Was Your Man ~
~ Another Love ~
~ Breakeven ~
~ Follow Me ~
~ Count On Me ~
~ Boulevard Of Broken Dreams ~
~ Freeze You Out ~
~ Rise ~
~ The One That Got Away ~
~ Insomnia ~
~ Bleeding love ~
~ Better In Time ~
~ Follow You ~
~ You ~
~ Beating Heart ~
~ Stay High ~
~ Carry On ~
~ Unconditionally ~
~ Dark Paradise ~
~ Down ~
~ A Drop In The Ocean ~
~ All This Time ~
~ Over You ~
~ Just Tonight ~
~ Let Her Go ~
~ The Power Of Love ~
~ Talking To The Moon ~
~ All Of Me ~
~ Faded ~
~ Stay With Me ~
~ High Hopes ~
~ Don't Forget About Me ~
~ Stay ~
⭐️ RINGRAZIAMENTI ⭐️

~ Unsteady ~

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By Giorgina_Snow


~ Ethan's POV:

Continuo a cercare i suoi occhi tra la folla. Troppe persone, troppe vite, troppi sorrisi. Mi sono chiesto spesso se la incontrerò per puro caso quando arriverà da Vancouver e se la rivedrò con il suo nuovo ragazzo.
Ovvio che la rivedrai con lui, risponde acida la vocina dentro la mia testa.
Mi sento davvero patetico. Da quando Ethan Evans è così pessimista e fragile? Non ho mai corso così tanto dietro una ragazza in tutta la mia vita. Inizio a sentirmi stanco. È come un continuo giro in ruota. Non riuscirò mai ad afferrarla e a riportarla da me. Credo sia il caso di mettermi l'anima in pace, nonostante tutto. Le devo ancora delle scuse e delle giustificazioni. Capirà, lei lo fa sempre perché è troppo buona anche con chi non merita. Dopo che le avrò detto tutto, se non sarà pronta a stare con me, la lascerò libera, accetterò la sua decisione e proverò a ricostruire la mia vita. Tornerà da me, lo so io e lo sa anche lei. Siamo come due calamite. Siamo destinati.
Mi arriva una cuscinata. Lancio uno sguardo torvo a mia sorella che fa la linguaccia come una bambina capricciosa e poi mi lancia un altro cuscino. Lo schivo e ricambio il colpo mentre ridacchia.
Ce ne stiamo seduti in soggiorno, a casa di mamma. Ormai questa non è più la mia. A dire il vero non lo è mai stata. Ho vissuto poco in questa villa. Il mio rifugio si trovava da mio padre ma ora non lo è più a causa di Tara.
Cosa si può dire di mia madre? È una donna d'oro e ancora molto bella. È ovvio che per ogni persona sulla faccia della terra la propria mamma è sempre la più bella. Ma io, la ammiro perché nonostante tutto è riuscita a rimettersi in piedi e anche se ora deve gestire il suo nuovo divorzio con quello stronzo patentato, la vedo più serena. Mi piace vederla sempre sorridente e piena di vita. Con papà non lo era ma in fondo io ci spero ancora che i due tornino insieme. Credo sia stato uno dei miei sogni da ragazzino e tuttora non riesco proprio ad eliminare questa cosa dalla mente.
I miei erano una coppia mal assortita ma quando si guardavano, tutto il resto non contava. Mio padre era come uno scienziato pazzo mentre mia madre, la donna in grado di riportarlo con i piedi sulla terra. Mio padre sognatore, mia madre realista. Erano come me e Emma. Solo che io ho fatto cose peggiori. Ho mentito alla mia dolce piccola biondina e ora ne sto pagando pesantemente le conseguenze.
Mi arriva un'altra cuscinata. Sento ridacchiare Tommy che se ne sta sulla poltrona comodamente stravaccato e intento a giocare con quello stupido gioco che ovviamente qualcuno di nostra conoscenza le ha regalato. È eccitato perché non vede proprio l'ora di rivederla e poterle regalare il girasole che cura da settimane. Che ruffiano!
Lui ha un rapporto speciale con la mia piccolina, sono geloso.
«A cosa pensi? Sei distratto!»
Batto le palpebre per capire mentre mia sorella mi fa intendere che ancora una volta mi sono perso. Schiarisco la gola e la colpisco. «A niente, sono solo un po' stanco. Credevo di potermi rilassare almeno oggi in questo posto, invece...»
Anya mi fulmina con lo sguardo poi mi salta addosso e iniziamo una lotta fatta di risate e solletico a cui si unisce anche Tommy. Finiamo a terra rotolandoci come dei bambini.
«Ma insomma!»
Ci fermiamo fissando nostra madre che se ne sta in piedi, con le mani sui fianchi. L'espressione dura in viso come quando la facevamo arrabbiare e lei per minacciarci prendeva un mestolo. Passano uno, due secondi poi sorride e si getta anche lei nella mischia.
Il nonno passa dal soggiorno concentrato sulla lettura del giornale. Torna indietro ripiegandolo poi scoppia in una sonora risata mentre tutto e quattro ci rimettiamo in piedi.
Sono belli questi momenti. Nonostante l'età nulla cambia tra di noi. Abbiamo un bellissimo rapporto.
Scompiglio i capelli a Tommy mentre tenta di farmi cadere ma non ci riesce. Ridacchio prima di caricarlo in spalla e poi lanciarlo sul divano mentre ride come un pazzo.
«Mark?»
«Arriverà tra poco», risponde pronta e solare Anya.
«Tommy a lavarti le mani, tra poco si pranza!»
Vado anch'io con lui per abitudine. Lancio uno sguardo allo specchio. Ho un aspetto trasandato. Devo tagliare i capelli e dare una sistemata anche al filo di barba che tengo da qualche giorno. Sciacquo anche il viso mentre Tommy attende e mi fissa con i suoi occhietti scuri. È un bambino dolce anche se spesso e volentieri sa proprio come rompere le scatole. Inoltre ha la lingua lunga e temo che al matrimonio possa dire o fare qualcosa che metta a disagio una certa persona.
Dannazione! È come entrare in disintossicazione proprio mentre sei strafatto. Ci vorrà del tempo per riuscire a ritornare in me. Ormai quella ragazza mi ha fatto il lavaggio del cervello. Adesso capisco cosa provava mio padre e prova quando vede mia madre. Adesso non posso più giudicarlo uno stupido visto che ho fatto anch'io uno sbaglio come il suo.
Quando incontri l'amore della tua vita, non devi mai lasciarlo scappare. Non contano le parole ma i fatti. Non contano le dimostrazioni eclatanti ma quei gesti che rendono tutto diverso e speciale. Io non ho fatto altro che allontanare l'amore della mia vita con le bugie e la costante paura di non essere all'altezza. Ora mi ritrovo con il morale a terra e una situazione abbastanza stressante e opprimente da gestire.
Camminiamo scherzando verso la sala da pranzo. Mi impalo come un manico di scopa quando vedo Tara. Sorride nel suo strano modo perfido e poi prende posto a tavola.
Mamma mi lancia uno sguardo carico di rimprovero invitandomi a sedermi e a non fare il bambino. Lei non lo sa, lei non sa che tutto questo è un grosso equivoco. Vorrei tanto potere urlare perché lo sto facendo ma non posso, rischio tutto, anche la mia vita.
«Tuo padre mi ha detto che oggi pranzavi qui così ho chiamato tua madre...»
«Ok», rispondo secco interrompendola. Non ho nessuna intenzione di continuare questo discorso. Oggi è la mia giornata tranquilla e tale deve restare.
Anche Mark arriva con una strana allegria. Da quando lui e Anya stanno sistemando l'appartamento, sembra più sereno e sembra anche essere ritornato il vecchio Mark di sempre; quello allegro, scherzoso e pieno di vita. Mi dispiaceva veramente vederlo ridotto uno straccio. So anche che è emozionato perché ormai manca circa una settimana al matrimonio. Finalmente lui e mia sorella potranno creare la loro famiglia e realizzare uno dei loro tanti sogni.
Chissà se anche io riuscirò a realizzarne uno entro quest'anno...
«Ieri il dottore ci ha detto che la bambina potrebbe nascere tra due settimane e mezzo. Sono così emozionata! tu no tesoro?»
I nonni mi lanciano i loro sguardi carichi di disapprovazione. Se anche loro sapessero... Anya e Mark si scambiano uno sguardo complice mentre io tossisco dopo che il sorso d'acqua mi è andato di traverso. «Si, certo!» rispondo con finto entusiasmo.
«Avete scelto il nome?» domanda nonna con finta curiosità. Da quando le è stata data questa notizia, non mi guarda neanche in faccia. So che è arrabbiata perché conosce le mie bugie ma le passerà quando saprà anche questa.
«Siamo indecisi ma alla fine quando la vedremo decideremo, vero?»
Annuisco ancora con un finto sorriso poi torno al mio pranzo che ormai si è raffreddato mentre il mio stomaco si è letteralmente chiuso.
Uno giorno tranquillo, uno solo, no?!
Ormai ho iniziato a tenermi le cose dentro. Non ho mai avuto un carattere chiuso, non sono mai stato quel genere di ragazzo. Ho solo capito che spesso è inutile parlare perché tanto alla fine solo poche persone e quelle che ti conoscono per davvero ti capiscono senza bisogno di parole. Inoltre, credo sia difficile in questi giorni spiegare come mi sento e cosa penso perché non riesco a capirlo neanche io. Non credo capirebbero la confusione che tengo dentro come un grosso macigno pronto a schiacciarmi.
«Vivrete da tuo padre?»
Tara mi lancia uno dei suoi sguardi come per dire: "bada a quello che dici o sei fottuto! So il tuo segreto e posso incasinarti ancora la vita!"
Ripenso subito alle sue parole "Sai che non avrò scelta vero?"
Vorrei alzarmi e mettermi ad urlare ma riesco chissà come a trattenermi. «Si, il mio appartamento andrà bene...»
«Sembri pallido, ti senti bene?» domanda il nonno inarcando il sopracciglio.
«Si, benissimo», ringhio incupendomi.

Per gran parte del pomeriggio, passiamo il tempo in soggiorno. Tara tenta di dialogare con Anya la quale con educazione le risponde. Le due chiacchierano del matrimonio. Spero che mia sorella non dica più del dovuto a quella ragazza. Riuscirebbe a trovare qualsiasi appiglio pur di mettermi in cattiva luce e nei guai. Dietro quel viso da brava ragazza, si cela una perfida stronza!
Me ne sto sul divano, il braccio sul viso. Come sono finito in mezzo a tutto questo enorme casino? Ah già...
«Ehi»
Mark siede accanto a me. Tiene il telefono tra le mani poi mi mostra una foto del suo abito. «Credi che le piacerà?» domanda furtivo.
È uno smoking nero davvero ben lavorato con una cravatta rossa. Sorrido subito. «Ti dirà di sì immediatamente solo per il colore della cravatta».
Mark sembra sollevato. «Ho troppe cose a cui pensare e sono davvero in ansia», passa il viso tra le mani.
«Tranquillo amico, vedrai che non appena le avrai infilato quell'anello al dito non te la staccherai più di dosso», sorrido ancora mentre Mark fissa Anya con tanto amore. Quei due ormai si conoscono da anni. Chiunque capirebbe ad impatto quanto è profondo il loro amore. Sono una di quelle coppie unite, non si lasceranno mai perché basta guardare i loro occhi per capire quanto è profondo e sincero il loro sentimento.
«Terra chiama Ethan»
Scoppio la bolla e fisso stordito il mio amico. «Cosa?» balbetto.
Mark sospira. «Organizzerai il mio addio al celibato vero?»
Annuisco con un gran sorriso. «Ho già sistemato tutto, ci divertiremo!»
«Pensi di invitarlo?» domanda di punto in bianco quasi nervoso. Capisco a chi si sta riferendo.
I miei muscoli si irrigidiscono. «Non possiamo lasciarlo da solo!» lancio uno sguardo complice al mio amico il quale sorride dandomi una pacca sulla spalla. «Cosa non faresti per quella ragazza?» scuote la testa poi accoglie tra le braccia Anya.
«Di cosa si parlava qui?»
Tara siede accanto a me ma non osa avvicinarsi, per fortuna. Rischierebbe di essere rifiutata proprio come quella notte all'appartamento quando mi è saltata addosso e Emma ha visto tutto. Ricordo ancora la sua rabbia e poi quel bacio mancato. Ricordo ancora le sue parole, il viso arrossato e i battiti accelerati quando le strinsi il polso. Si ostinava rifiutandomi quando invece ero io quello ad allontanarla.
«Dell'addio al celibato... Roba tra maschi amore», risponde il mio amico.
Anya gli getta le braccia al collo. «Non ti presenterai ubriaco alle mie nozze vero?» lo fulmina con lo sguardo prima di scoppiare in una delle sue sonore risate.
«Per te invece? Ha organizzato qualcosa Lucy?»
Anya scuote subito la testa e sorride raggiante battendo le mani. «Emma organizzerà entrambe le nostre feste. Sono così emozionata! Non vedo l'ora di riabbracciarla»
Tara si alza e con una certa rabbia esce dal soggiorno. La fissiamo per un momento prima di tornare ai nostri discorsi. Conoscendo Emma, organizzerà qualcosa di divertente per entrambe. Anche da lontano e anche se delusa, riesce sempre a fare qualcosa per loro. Come si fa a non amarla? Come si fa a non amare quello scricciolo?
Di punto in bianco, poco prima di cena, sentiamo Tara strillare. Corriamo subito in cucina. La troviamo con le mani avanti, il viso pieno di cioccolata e l'espressione di sorpresa mista a rabbia mentre Tommy ride come un pazzo tenendosi la pancia.
Trattengo una risata per la scena. «Che cosa hai combinato?» tuona mamma.
Tommy smette di ridere poi si nasconde dietro Anya.
«Quel...» Tara ringhia trattenendo le parole cattive che stava per dire. «Ho solo premuto la bustina della cioccolata liquida e mi è finita addosso. Scusate se ho strillato!»
Sappiamo tutti chi è stato. Anya ridacchia e per non farsi rimproverare da mamma trascina Tommy e Mark in giardino.
Prendo dei tovaglioli porgendoli a Tara.
«Grazie», sembra stranita dal mio gesto ma devo pur fare la parte no?
Mamma inarca un sopracciglio poi si affretta a dare una mano. «Scusalo, è solo dispettoso!»
«Non fa niente... Io torno a casa per darmi una sistemata»
Sospiro quasi quando la vedo andare via. So che ha qualcosa in mente ma non credo che toccherà Tommy, non lo farebbe mai, è solo un ragazzino. Penso che si vendicherà su di me a modo suo, tempo al tempo...
Mamma scoppia a ridere non appena sentiamo la porta principale chiudersi poi schiarendosi la voce chiama mio fratello per rimproverarlo. Sappiamo entrambi che Tommy non si fermerà. Spero solo non faccia qualcosa davanti ad Emma.

Passo una serata tranquilla con la mia famiglia. Per fortuna i pensieri non vanno in una sola direzione perché Mark e Anya riescono a distrarmi con i preparativi delle nozze. Stanno proprio facendo le cose per bene. In più sono agitato, non voglio commettere errori.
Tornato a casa, trovo mio padre intento a sistemare una pila di cartelle. Siedo accanto a lui aiutandolo.
«Ho visto come ha ridotto Tara...»
Passano due secondi in cui ci guardiamo prima di scoppiare a ridere. Chiacchieriamo un po' e poi lui si dilegua in camera.
Prendo un foglio e una penna e ancora una volta, lascio i pensieri liberi di vagare...

"Ciao piccola,
Non ti dico che mi manchi, lo sai già ed è scontato. In questi giorni senza di te, mi sono sentito come se mi avessero tolto l'aria dai polmoni. Ho dovuto ricordare come si fa a respirare, per non soffocare...
Ammetto che quando mi vedrai, sarò un po' freddo. Questo potrebbe ferirti ma sappi che lo farò solo per mettere a tacere questo senso di mancanza che continua a lacerarmi il petto ogni singolo giorno.
Non sarò felice per te, non apertamente. Sono orgoglioso e sai che sono pieno di gelosia. Nonostante tutto non sarò arrabbiato per la tua nuova scelta perché so che è fatta anche con il cuore, non solo con la testa. So che ti arrabbierai perché penserai che io sto andando avanti ma non è vero, io non sto vivendo, io non sto andando avanti senza di te. Tenterò di trattenermi, di non lasciarmi vincere dalla voglia che ho di rapirti e portarti ancora un po' con me.
Mi sento davvero uno stupido...
Potrei chiamarti, esternare i miei sentimenti ma ho paura... Ho paura delle mie stesse debolezze e ho paura di questo amore che provo nei tuoi confronti. È troppo forte.
Non voglio peggiorare le cose perché se do retta ai miei sentimenti, è la fine.
Quando ci vedremo, andrà esattamente così:
Io farò finta di stare bene mentre tu starai davvero bene accanto al tuo ragazzo.
Ho paura di arrabbiarmi con lui. Non lo conosco se non attraverso quello stupido programma e quei cartelloni pubblicitari. Non lo conosco ma so che è uno in gamba e non te ne faccio di certo una colpa se hai scelto un porto sicuro ad una spiaggia isolata.
Mi arrabbierò solo se ti vedrò infelice o a disagio accanto a lui. Mi arrabbierò se non ti vedrò sorridere tra le sue braccia. Mi arrabbierò se a causa mia ti tratterrai...
Odio tutto questo sai?
Odio il fatto che anche se voglio il meglio per te, non riesco proprio ad immaginarti con nessun altro a parte me. La fregatura è che il mio cuore si aspetta sempre qualcosa da te quando non dovrebbe; parte in automatico. Ti odio tantissimo per questo ma il mio odio è solo pieno d'amore...
Mi manchi e ti odio per questo. Ti amo e ti odio per questo. Ti odio perché le ore non sembrano passare mai in questo posto senza di te. Forse sono anche egoista, anzi, togli il forse, lo sono perché continuo a desiderare che tu senta la mia mancanza. Spero che tu soffra come sto soffrendo io. Sono anche incoerente ma ho così tante cose dentro che non riesco proprio a decidermi...
Mi sento in bilico e so che perderò ancora una volta l'equilibrio.
Sto contando i giorni e sai?
Continuo a fare finta di niente. Continuo a soffocare il dolore. Continuo ad andare avanti nonostante io mi senta ormai a pezzi. Aspetto ancora te, per rimettermi in piedi."

N/A:
~ C'è un momento in cui crediamo di non riuscire più a respirare e riemergere in superficie appare ai nostri occhi impossibile. Un momento in cui smettiamo totalmente di lottare, facciamo entrare acqua nei polmoni e soffochiamo...
C'è quel momento in cui però decidiamo anche di reagire, liberarci e darci quella spinta riemergendo in superficie e riprendendo a respirare a pieni polmoni.
Attimi di puro coraggio che forse, ci salvano la vita...
Ethan sta provando a crescere. Sta tentando di andare avanti e di smettere con le reazioni esagerate. Sta trovando il coraggio di riemergere in superficie. Per quanto ancora riuscirà a mantenersi a galla?
Oggi non voglio annoiarvi con le mie frasi filosofiche o i miei pensieri a fine capitolo. C'è a chi non piacciono.
Come sempre spero che questo capitolo su Ethan vi sia piaciuto. Scusate per gli errori o "orrori". Ho passato una strana nottata e ho scritto veramente di getto. Se potete ascoltate la canzone (spero vi piaccia!)
Potete esprimere il vostro parere in merito o fare le vostre domande. Risponderò ai vostri dubbi e alle vostre curiosità.
Piccola sorpresa per voi:

#EMVANS ❤️

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