~ Over You ~

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ATTENZIONE
Capitolo non adatto ai deboli di cuore.
In più sono presenti scene molto esplicite. (Se non volete leggerle non lo fate!) Vi consiglio la lettura moderata.

~ Emma's POV:

È tutto pronto, tutto programmato, tutto addobbato a festa. Gli invitati sono già seduti e in attesa dell'arrivo della sposa.
Siamo qui, in questa piccola e meravigliosa spiaggia. Il sole è quasi arrivato sulla linea dell'orizzonte. Un matrimonio al tramonto, molto romantico e intimo.
Guardo ancora il mio abito color Tiffany e liscio delle pieghe invisibili. Mi fa sentire una piccola dea del mare. Controllo che il trucco non sbavi a causa del caldo e rimango in attesa dietro il paravento.
«Oh mio Dio! Sei bellissima!», strilla Lucy.
Sorrido sistemandole nuovamente il fiore tra capelli mentre prova ad osservare da vicino il mio abito. L'ho aiutata a vestirsi poi sono corsa a destra e a manca per prepararmi in tempo rischiando di fare tardi.
Lucy mi guarda come se avesse di fronte chissà quale bellezza. Lei è bellissima e tra poco sposerà Tony. Chi lo avrebbe mai detto? Ricordo ancora i suoi primi giorni al locale, ne è passato di tempo. Cerco di trattenere le lacrime quando ci sistemiamo in fila per potere arrivare alla navata.
«Emma, devo dirti una cosa e so che ci resterai male o ti farà soffrire ma...»
«Lucy non oggi! E' il tuo giorno, ne parliamo quando sarai sposata!» Le sorrido in modo dolce e lei annuisce mordendosi la lingua. Non so cosa debba dirmi ma può aspettare.
Il padre mi abbraccia facendomi i suoi complimenti poi prende a braccetto Lucy e la tiene stretta come se fosse il suo bene più prezioso. La guarda con orgoglio e con emozione. Le mie labbra tremano. Non avrò mai una gioia simile nella vita. Chissà come sarebbe stato se papà fosse ancora qui. Mi stampo un sorriso sulle labbra e inizio a camminare lentamente con il mazzo di fiori tra le mani verso la navata. Al mio seguito, le due sorelle di Tony anche loro molto belle ed emozionate.
Tutti si alzano e sento un groppo alla gola che tengo a bada mentre la bambina davanti a me cosparge di petali il tappeto e ci avviciniamo alla navata passo dopo passo.
Con la coda dell'occhio, noto Lexa che mi saluta con la mano e un gran sorriso bianco. La sua carnagione spicca sotto il vestitino rosa. Anya mi rivolge uno dei suoi sguardi dolci. Poi c'è lui: Parker, più bello che mai nel suo smoking nero con la cravatta che gli ho regalato per il suo compleanno dello stesso colore del mio abito. Inizio a fantasticare e lo immagino il giorno del suo matrimonio e arrossisco. Sarebbe bello anche in tuta penso mentre mi sistemo al lato dell'altare e aiuto Lucy a sistemarsi davanti a Tony chiaramente agitato ed emozionato. Il padre di Lucy la bacia, da una pacca sulla spalla al futuro genero e poi va a sedersi davanti, accanto ai famigliari di Tony.
Trattengo le lacrime durante le promesse e cerco di dominare l'emozione quando c'è lo scambio degli anelli. Provo una fitta al cuore nel vedere due cerchietti d'oro ma distolgo lo sguardo e fisso i fiori che continuo a tenere in mano con una certa forza. Quando sento degli applausi, alzo lo sguardo e una lacrima, sfugge al mio controllo. Mi sono estraniata da tutto per chissà quanti minuti. Il mio cuore ha uno strano sussulto quando in fondo alla navata vedo due occhi azzurri familiari puntati addosso. Sento la terra tremare per un nano secondo ma si riassesta quando Parker mi si para davanti e le sue dita catturano delicatamente la lacrima e il suo sorriso riscalda subito il mio cuore. Lo abbraccio senza rifletterci un momento e gli stampo un bacio sulle labbra per rassicurarlo e per ritornare con i piedi per terra. Ho ancora il cuore a mille ma posso farcela continuo a ripetere come una preghiera a me stessa. Non sapevo che sarebbe stato presente.
Lexa e David ci raggiungono e insieme ci avviamo verso il ristorante dopo avere scattato qualche foto in spiaggia. Una località balneare vicina. Gli addobbi sono finemente curati nel dettaglio ed è tutto molto bello. Temo ci sia lo zampino di Anya qui. La mia attenzione viene catturata dalle tante lanterne sistemate sugli alberi all'entrata. Il ristorante è proprio sulla spiaggia e molti degli invitati, tolgono le scarpe per sentire la sabbia sotto i piedi. Io credo proprio che lo farò più tardi.
Mi avvicino ai novelli sposi e auguro loro ogni bene con un abbraccio.
«Emma devo ringraziarti, per tutto. Hai fatto proprio tanto per me e devo davvero dirti questa cosa prima che possa ferirti maggiormente», inizia Lucy saettando a destra e a manca con gli occhi.
Prima che possa continuare, mi volto verso il nostro tavolo e il mio mondo cade a pezzi. La mia testa, disegna un no lento e indietreggio quasi senza fiato.
«Mi dispiace, avrei dovuto dirlo prima. Mio padre era così contento di sapere che voi vi sareste seduti a tavola con lui...» non sembra affatto dispiaciuta.
«Non fa niente. Va tutto bene, davvero!» Le stringo le mani e sorrido come lei falsamente.
Raggiungo il tavolo con il cuore pesante e ignorando le due persone presenti, prendo posto accanto a Parker e Lexa.
Il padre di Lucy, ha già iniziato a chiacchierare con loro riguardo alcune nuove questioni burocratiche. Inizio a sentirmi un pesce fuor d'acqua e continuo a guardarmi attorno per non dovere posare lo sguardo su chi ho di fronte.
«Emma, mi accompagni?»
Lucy richiede la mia attenzione con un sorriso forzato. Annuisco alzandomi come un automa e la seguo verso il bagno. Lexa e Anya ci seguono mentre Tara rimane seduta.
«Mi sento davvero in colpa», chiede aiuto con la zip dell'abito. Deve cambiarlo per indossarne un altro bianco molto più semplice ed elegante. Le do una mano in totale silenzio e poi torno rigida al tavolo lasciandole in bagno. Mi sento in un certo senso tradita. Non posso farne una questione di stato ma sento proprio come se avessero appena creato una voragine dentro il mio cuore.
I miei occhi saettano sul pancione di Tara la quale mi rivolge uno dei suoi sguardi perfidi. Sento montare le lacrime agli occhi. Per fortuna Camille passa sulla sedia accanto alla mia distraendomi. Oggi come ogni altro giorno, è bellissima.
«È davvero bello», indica Parker che nel frattempo sta discutendo con David e il padre di Lucy con una sicurezza disarmante. Ha indossato i panni del ricco avvocato di città con un passato sconosciuto e difficile alle spalle.
«Come hai fatto a conquistarlo?». È sempre così curiosa, così dolce e gentile.
Arrossisco sotto il suo sguardo. «In realtà, lui ha conquistato me. Ed è il mio capo!»
«Cosa?», strilla tappando subito la bocca e ricevendo gli sguardi di tutti al tavolo. «Cosa?», balbetta ancora incredula è divertita ma a bassa voce.
«Hai capito! È il mio capo, lavoro con lui e si se te lo stai chiedendo ci vado a letto!», mormoro.
Questa volta arrossisce lei. «È bravo?»
«A letto?», sono consapevole di essere rossa come un peperone.
«No a casa, certo che ti sto chiedendo se è bravo a letto. Quel fusto da copertina deve esserlo, per forza. Quindi?»
Ridacchio forte e tappo la bocca. Parker si volta e mi fissa imbambolato. Ricambio lo sguardo e poi guardo nuovamente Camille. «Quindi si, sa il fatto suo...», tocco le guance in fiamme e schiarisco la voce.
«Vivete insieme?»
«Non ancora.»
«Oddio!», alza nuovamente la voce e questa volta tutti si interrompono compreso Seth che la guarda dubbioso. «Scusate ma io e Emma abbiamo tanto da raccontarci e mi sto gasando nel sapere certi dettagli della sua nuova vita», risponde entusiasta.
Affondo sulla sedia chiaramente in imbarazzo. Cosa le è successo? Prima non era così diretta e spudorata.
«Si ma abbassa la voce tesoro», la ammonisce Seth guardandomi.
I miei occhi si costringono a non saettare verso la persona che ho di fronte. Non voglio guardarlo, non voglio riprovare la strana sensazione provata poco prima all'altare.
«Ti ha chiesto di sposarlo?». È sempre più curiosa.
Lexa arriva e la fa spostare salvandomi dall'interrogatorio. «Tutto bene?», domanda contro l'orecchio.
«Alla grande», rispondo sarcastica più sorrido mostrando i denti e mi richiudo in uno strano silenzio.
Le pietanze sono abbondati e infinite. Inizio ad avere la nausea nonostante non abbia toccato cibo per tutta la cena.
La mano di Parker si posa sulla mia guancia strizzandola. Impallidisco inizialmente poi do una scossa a me stessa riprendendomi e gli stampo un bacio sulla guancia sotto lo sguardo attendo dei presenti al tavolo.
Quando iniziano i primi lenti, Parker mi trascina in pista. Ondeggiamo tranquilli abbracciati e ci scambiamo qualche piccolo bacio di tanto in tanto. «Sei bellissima», sussurra contro il mio orecchio.
Mi emoziona sempre guardarlo negli occhi e avere la consapevolezza di essere amata per davvero. «Sai, quando ti ho visto oggi ti ho immaginato vestito da sposo», arrossisco riflettendo su quanto sia stupido un pensiero simile.
Alza il mio mento per farsi guardare. «Come ero?»
«Sei proprio uno stronzetto narcisista. Comunque nella mia immaginazione, eri bellissimo nel tuo smoking nero, papillon e camicia bianca mentre aspettavi qualcuno all'altare...»
«Potrei aspettare te così no?», ghigna.
«Potresti...», cerco di sorridere ma non ci riesco. Mi aspetterebbe? Sarebbe emozionato come lo era Tony oggi? Vorrò mai sposarmi?
«Non accetteresti di sposarmi?», si incupisce un momento.
Il suo sguardo glaciale e distante mi fa rabbrividire. «Prima dovrei accettare un fidanzamento poi magari potremmo pensare al matrimonio. Niente di affollato e pomposo è ovvio...»
Ritrova il sorriso facendomi fare una giravolta e attirandomi a sé. Sfioro le sue labbra e batto le palpebre lentamente e senza fiato. «Abbiamo vinto la scommessa?»
Annuisce sulle mie labbra mentre le sue mani stringono la mia vita facendomi sentire la ragazza più desiderata e amata del mondo. «Abbiamo evitato del clamoroso sesso in ufficio e una dichiarazione romantica davanti a tutti i dipendenti», sorride divertito.
«Ma tu non hai intenzione di rinunciare a del sesso in ufficio vero?», le nostre labbra sono vicinissime e vengo attraversata da strane scariche lungo la spina dorsale.
«No, non ne ho nessuna intenzione principessa».

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