~ All This Time ~

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~Emma's POV:

«Tanti Auguri a te, tanti Auguri a te...», sussurro contro l'orecchio di Parker entusiasta. Si sveglia sorridendo come un bambino dopo essersi stiracchiato mi abbraccia forte. Che tenero. «Il miglior risveglio e compleanno della mia vita. Come facevi a saperlo?» domanda stupito.
Stampo un bacio sulle sue labbra porgendogli un pacchetto. «So tante cose di te, goditi il risveglio», ridacchio fuggendo dalla sua presa e dirigendomi in bagno. Aspetto la sua reazione al primo regalo. Ho organizzato più o meno nei dettagli questo giorno per lui, per dimostrargli che ci tengo davvero. Ho acquistato tre piccoli regali e prenotato un tavolo al locale per il pranzo o la cena, in base alla sua preferenza.
Di recente, abbiamo affittato un piccolo appartamento. È più conveniente rispetto al motel. In più Lexa e David stanno sempre fuori quindi non dobbiamo preoccuparci di loro perché abbiamo casa libera.
Quei due, sembrano avere preso seriamente la cosa e si stanno proprio godendo la vacanza secondo i loro progetti iniziali e insieme. Inutile dire che non me la raccontano giusta anche perché ne ho avuto conferma questa notte.
Mentre sono dentro la doccia, sento bussare alla porta. Mi spunta subito un sorriso quando scosto la tenda e vedo l'espressione di Parker con in mano il quadretto con la nostra prima foto. Quando l'ho vista, mi è subito piaciuta e ho chiesto al fotografo di farla stampare. È una sciocchezza ma per lui significa tanto, riesco a scorgerlo sotto il suo sguardo meravigliato e sereno. Il mio cuore, rischia di scoppiare di una strana gioia.
«Non dovevi», fissa la foto incredulo.
«È solo una foto Parker!», alzo gli occhi al cielo e richiudo la tenda.
«Grazie», apre la tenda e mi afferra per il viso stampandomi un bacio. Soddisfatta continuo la mia doccia tranquilla.

Avvolta in un asciugamano morbido, torno in camera e lo trovo ancora sul letto con la cornice in grembo e gli occhi verso il panorama che si intravede dalla vetrata. Il meraviglioso skyline di New York.
Mi siedo sul bordo del letto e sfioro la sua mano. «Va tutto bene?», domando insicura.
Si volta lentamente e mi rivolge uno dei suoi più grandi e rari sorrisi riuscendo a mozzarmi il fiato. «Deduco che la mia colazione, sia tu». Scatta e mi ritrovo sotto il suo peso senza avere il tempo per reagire. Prova a mordermi giocosamente ed io rido come una bambina. Adoro questi momenti e lui lo sa.
«La colazione è pronta ma doveva stare in frigo ancora un altro po'», riesco a divincolarmi e corro verso la cucina lasciandolo interdetto. «Stai fermo lì!», urlo decisa sapendo che tenterà di seguirmi.
«Non mi muovo, promesso!», ride.
Apro il frigo e sistemo la torta con una candelina accesa sul bancone della cucina. Vado a prenderlo in camera dove attende curioso e divertito e tappo i suoi occhi. Camminiamo lentamente verso la cucina e quando mi sposto urlo: «Sorpresa!»
Parker ha un momento di smarrimento. Fissa incredulo la torta al cioccolato e poi me poi la candelina accesa. «No...», sussurra con un gran sorriso e senza fiato. Sembra un bambino che vede per la prima volta la neve.
Arrossisco sotto il suo sguardo. «Buon compleanno!», mi alzo sulle punte e gli stampo un piccolo bacio sulla guancia poi lo spingo verso il bancone. «Esprimi un desiderio».

Tagliata la torta, ci sediamo a tavola. Devo ammetterlo: sono proprio brava con i dolci. Non per vantarmi ma è venuta bene anche grazie ai consigli di Tony. La glassa, è qualcosa di spettacolare sulle papille gustative. Chi lo avrebbe mai detto? Stiamo festeggiando il suo compleanno qui a New York, insieme.
«È ottima. Hai del...»
«Dove?», domando subito allarmata.
«Qui», mi bacia attirandomi sulle sue gambe ridacchiando.
Lo abbraccio e continuo a baciarlo. «Sai sempre come fregarmi eh?»
«Non sarei Parker Johansson se no», ghigna soddisfatto.
Passo una mano tra i suoi capelli e lo guardo intensamente. «Sei anche uno stronzetto convinto!»
Ridacchia e quel suono si riverbera dentro con una strana forza magnetica che mi spinge a baciarlo ancora ma con più forza di prima fino a non avere più fiato in corpo.
Dopo avere fatto colazione con torta e caffè, diamo una pulita alla casa aiutandoci e scherzando come due ragazzini e quando rientrano dal loro giro, Lexa e David, ci guardano curiosi e divertiti.
«Sembrate sposati voi due», Lexa poggia le buste con la spesa sul bancone. «E' bello!» aggiunge con un gran sorriso sincero.
Le rispondo con un gestaccio mentre Parker risponde al telefono e alle molteplici chiamate di auguri e ingaggi per il lavoro. Non lo lasciano in pace un momento da quando siamo in questo posto. Dovrebbe godersi questa giornata.
«È vero. Vi aiutate in tutto, pulite una casa non vostra e vi guardate come solo due in luna di miele fanno!»
«Non esageriamo. Oggi è il suo compleanno, mi sembra il minimo. Voi due siete in luna di miele viste le performance...»
Mi tappa la bocca trascinandomi verso la cucina e arrossendo. «Avete sentito qualcosa vero?», sussurra.
«Quando siamo rientrati questa notte? si», ridacchio facendola arrossire maggiormente.
«Che imbarazzo!», fa la finta pudica. So che sta scherzando e io adoro punzecchiarla.

Dopo l'ora di pranzo, ognuno di noi si divide. Sistemo i vestiti puliti sulla sedia e rispondo a qualche chiamata dall'ufficio che Tea mi trasferisce grazie ad un arnese molto simile ad un telefono. Lavoro per circa due ore trascrivendo sul portatile dei verbali poi mi occupo della laurea. Mi hanno dato la conferma e questa sarà dopo il mio ritorno da New York. Sono molto emozionata.
Parker fa capolino dalla porta sistemando un piatto sulla piccola scrivania. Ringrazio sentendomi un po' in colpa visto che è il suo giorno speciale e trova sempre un modo per coccolarmi anche quando non dovrebbe. Gli do la grande notizia e iniziamo ad organizzare qualcosa insieme per quel giorno.
«Che ne dici di uscire da questo buco?» massaggia le mie spalle facendomi mugolare.
«Dico che per me va bene», rispondo. Mi cambio mettendo qualcosa di comodo e ci incamminiamo verso il centro. Mano nella mano ci immergiamo tra la folla del tardo pomeriggio come due turisti.
E' davvero piacevole stare accanto a lui. E' divertente, spiritoso, dolce, intelligente, curioso. Non mi annoio mai anzi, mi sento invogliata e coinvolta. Forse troppo. Iniziò ad avere anche paura.
«Come stai?»
Si stringe nelle spalle quando passiamo dallo stadio. È un po' troppo taciturno e mi preoccupa. Mi paro davanti e lo abbraccio. «Non chiuderti», sussurro.
«Va tutto bene Emma, va tutto bene...», mormora sulle mie labbra.
Lo trascino al locale. Abbraccio Max il quale fa gli auguri a Parker e poi ci sediamo al nostro tavolo.
«Dovrei essere io quello ad organizzare una cena come questa. Sono sorpreso...»
«È il tuo compleanno Parker! Rilassati», stringo la sua mano sul tavolo per tranquillizzarlo.
Ceniamo serenamente e discutiamo sulle ultime udienze. Gli hanno offerto un ingaggio in tivù per sostenere una ragazza famosa accusata di non so che cosa. È indeciso sul da farsi e mi spiega anche i motivi.
Tony fa capolino per vedere se la cena vada bene e augura buon compleanno a Parker il quale è lusingato da tutto questo affetto nei suoi confronti. La sua famiglia non l'ha cercato o se l'ha fatto, lui non è rimasto poi così tanto contento. Capisco anche il perchè.
«È il compleanno più bello della mia vita».
Tappo i suoi occhi in tempo mentre ci avviciniamo nella nostra stanza. «Non sbirciare», lo ammonisco.
«Emma che hai combinato?»
«Niente, c'è solo un'altra piccola sorpresa per te», tolgo le mani dai suoi occhi e vado a sedermi sul letto accanto al piccolo regalo che ho sistemato prima di uscire.
«Un altro? Sul serio?», scuote la testa incredulo e si avvicina. «Tu sei pazza! Quando hai architettato tutto questo?»
Mi stringo nelle spalle e sorrido timida facendo cenno di aprirlo. Indugia un momento e poi sistemandosi sul letto apre il regalo.
Ho preso due cravatte dello stesso colore dei miei abiti per i matrimoni e un orologio che aveva guardato su internet un paio di volte indeciso. Spalanca la bocca incredulo fissando quest'ultimo. «Grazie», balbetta avvicinandosi per baciarmi.
Lo blocco. «C'è anche un altro regalo», arrossisco.
Mi guarda turbato. «Emma, non dovevi... Tutto questo... Io, io non so come ricambiare. Mi hai fatto passare una giornata meravigliosa e questi regali sono...»
Poggio le dita sulle sue labbra per fermarlo. Sta parlando a manetta e non ha neanche ripreso fiato. «Fammi finire...», alzo il tono della voce come fa lui per richiamare l'attenzione. «In questi mesi meravigliosi, tu mi hai dato davvero tanto. Io non so come ricambiare e sono io quella a doverti ringraziare perché ogni giorno con te è meraviglioso! Ti amo, è difficile dimostrarlo a parole ma lo penso e lo sento e quando sono con te non riesco a trattenermi. L'altro regalo, so che suona male detto così ma, sono io...»
I suoi occhi si aprono e le sue pupille si dilatano leggermente. «Tu, tu sei...», mi afferra stringendomi sotto il suo peso e mi bacia con passione e trasporto. «Ti amo Emma!», scuote la testa, «come devo fare con te?», bacia la mia gola facendomi gemere e stringe il mio corpo contro il suo in modo possessivo. «Ancora qualche ora...», sussurra.
«Perchè aspettare?», domando di getto.
«Perchè voglio il mio regalo oggi, domani e per i prossimi giorni della mia vita...», sorride riferendosi a me.
Arrossisco visibilmente e nascondo il viso tra le mani. Dice sul serio? Mi sopporterà ancora?
Scosta le mie mani e si impossessa della mia bocca. 

N/A:
~ Vogliamo tutti qualcuno che ci desideri. Qualcuno che ci abbracci così, di punto in bianco. Qualcuno in grado di farci mancare il fiato o di farci sentire in paradiso. Abbiamo tutti bisogno di qualcuno che ci faccia provare la strana ansia di non essere abbastanza o qualcuno che ci faccia sentire abbastanza fragili da essere protetti. Abbiamo tutti bisogno di sentirci vivi e di trovare la felicità nelle piccole cose...
~ Cosa succederà al matrimonio? Qualche segreto uscirà allo scoperto? Secondo voi quale? Avete qualche idea? Qualche teoria?
Come sempre GRAZIE ❤️
La canzone di oggi è dei Onerepubblic (vi consiglio di ascoltarla).
Scusate per gli errori. :* buona lettura e buona serata ~

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