La Ragazza Yo-Yo

By Dreamer84

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'' In realtà non capisco come per Annabel sia importante avere un ragazzo o semplicemente essere innamorata d... More

CAPITOLO 1
CAPITOLO 2
CAPITOLO 3
CAPITOLO 4
CAPITOLO 5
CAPITOLO 6
CAPITOLO 7
CAPITOLO 8
CAPITOLO 9
CAPITOLO 10
CAPITOLO 11
CAPITOLO 12
CAPITOLO 13
CAPITOLO 14
CAPITOLO 15
CAPITOLO 16
CAPITOLO 17
CAPITOLO 18
CAPITOLO 19
CAPITOLO 20
vacanze :)
CAPITOLO 21
CAPITOLO 22
PERDONATEMI
CAPITOLO 23
CAPITOLO 24
CAPITOLO 25
CAPITOLO 26
EXTRA
CAPITOLO 27
CAPITOLO 28
EXTRA 2
CAPITOLO 29
CAPITOLO 31
CAPITOLO 32
CAPITOLO 33
CAPITOLO 34
CAPITOLO 35
CAPITOLO 36
PAUSA + EXTRA

CAPITOLO 30

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By Dreamer84


'' Kim devi guardare Carola come se fosse il centro del tuo mondo, dei tuoi pensieri. Ciò che desideri, il tuo sole. E sai come la guardi? '' il professor Martines era salito sul palco, mettendosi tra Carola e Kim e guardando quest'ultimo con esasperazione. Il copione in mano svolazzava seguendo i suoi ampi gesti teatrali. Vedendo che Kim non risponde, forse non interessato ad una sua opinione, il professore riprende '' allora? '' il ragazzo sbatte le palpebre. Apre la bocca per parlare e subito il professore riprende '' come se ti annoiasse, ecco come la guardavi. Ma non deve essere così! '' comincia a sbraitare il professore, camminando attorno ai due '' ogni parola che esce dalla sua bocca è una preghiera per te! Tu devi pendere dalle sue labbra! '' grida, urla, per poi accompagnare le sue parole con bassi mormorii che non riuscivo a sentire. Ammetto che in queste situazioni il professor Martines mi spaventa. È caratterizzato da quella pazzia che rende le persone dei veri artisti. È strano, eppure maledettamente geniale. Appena mi ha dato il copione ho compreso quanto lavoro e passione è racchiusa in quelle battute, in quei discorsi, nei movimenti che descrive. Ogni minimo particolare è stato curato, dal linguaggio aulico al minimo spostamento. Perfino la mia parte è descritta in modo dettagliato, dandomi l'impressione di essere importante. Dopo aver ripetuto ancora e ancora quella scena, il professore dice di passare oltre, accompagnato dalle scuse di Kim e dalle sue promesse di impegnarsi. Dopo qualche altra scena, il professore decide di passare a quella dove compaio io. Un po' agitata e molto imbarazzata, mi alzo dal mio piccolo e scomodo sedile, e salgo sul palco, con il copione stretto al petto. Le mie battute erano evidenziate, ma non sono molte. Solamente risate e qualcosa tipo ' ci rivedremo'. Mentre rileggo le imbarazzanti battute, e sento lo sguardo di Gus scrutarmi, mi ritrovo a pensare che forse il ruolo della protagonista è molto meglio di questo. Non sono brava a recitare, soprattutto diventare qualcuno con cui non ho nessuna caratteristica in comune, lontana da ciò che sono. Il professore si avvicina

'' qui '' dice indicando una parte sul palco, sono troppo agitata per concentrarmi su di lui '' ci sarà un grande separè che fungerà da muro. Da una parte ci sarà la camera, dove starete voi, dall'altra il corridoio, dove casualmente passerà il nostro Jon di qui, che sentirà le vostre voci e risate '' si gira verso di me '' ehm ... '' scocchia le dita, forse cercando di ricordare il mio nome

'' Taylor ... ''

Gli suggerisco irritata da quel suono. Lui mi fa un tiratissimo sorriso

'' Taylor! '' ripete entusiasta, come soddisfatto di aver quasi indovinato il suo nome '' ti voglio accattivante '' mi dice stringendo il pungo e guardandomi con una sorta di intensità, tanto da aumentare il mio imbarazzo '' gli spettatori devono capire quanta passione c'è negli incontri con il conte. Lui ti diverte, ti accende '' scocchia ancora le dita e io trattengo un'imprecazione '' non dico che devi esserne innamorata ... '' riprende '' ... ma quasi ''

Annuisco. Gus è palesemente divertito e molto sicuro di se. Dava un'occhiata al copione solo di rado, mentre io continuavo a guardarlo, impaurita dal fatto di dimenticare quelle quattro battute che devo dire. Per decidere come uscire dalla stanza ci abbiamo messo pochi minuti, per stabilire la giusta espressione molto di più. Non parliamo della voce, non deve essere acuta, né troppo bassa che potrebbe apparire come infastidita. Il professore continuava a ripetermi che non è difficile, ma io più mi sforzo più sembra andare peggio. Alla fine il prof si arrende e decide di andare avanti, alla parte in cui Jon deve beccarci. Quasi mi sono dimenticata che Jon, il protagonista, è interpretato da Kim. La voce imbarazzata mi esce naturale, rispecchiando ciò che sento. Soprattutto quando Gus, da bravo conte birichino che interpreta, mi prende tra le braccia e comincia ad adularmi, il mio corpo, le mie 'abilità'. Sembra che la sua spavalderia piaccia al professore.

''buonasera ... ''

La voce stizzita di Kim/Jon è davvero realistica. Agendo d'istinto mi giro verso Kim e mi divincolo nelle braccia di Gus, fino a quando lui non mi lascia

'' signor ... Jon, giusto? ''

Gus è davvero bravo, penso guardandolo. Il suo sorriso beffardo, il suo sguardo malizioso, la sua voce sicura, la postura fiera. Quel personaggio sembra esattamente fatto per essere interpretato da lui

'' esattamente '' risponde Kim, guadagnandosi la mia attenzione. Il suo sguardo è fisso in quello di Gus '' spero che la sua permanenza qui sia di vostro gradimento ... ''

'' certamente '' dice guardandomi con la punta dell'occhio e rivolgermi un sorrisino malizioso. Avrei dovuto ridere, il copione me lo imponeva, ma come potevo, davanti a Kim? Alla fine ho reagito d'istinto e ho alzato semplicemente un sopracciglio. Cosa può farmi il professore? Darmi un ruolo più insignificante? Bhe, lo spero proprio. Persa nei miei pensieri riesco solo ad ascoltare la parte finale della battuta di Gus '' ... tu sei il giullare di corte? ''

Guarda Kim/Jon divertito e questo riesce solamente a far fare un sorrisino tirato al ragazzo

'' proprio no. Sono il musicista ''

'' non è la stessa cosa? ''

O sono bravi a recitare (anzi bravissimi) oppure qualcosa del loro rapporto/non rapporto ha qualcosa di marcio. Quelle potevano essere pure dei discorsi scritti da qualcuno eppure loro riuscivano ad interpretarle in maniera perfetta: i loro sguardi, i loro movimenti, il tono della loro voce, tutto faceva notare quanto provassero irritazione l'uno per l'altro. Non riesco a spiegarne il motivo, in fondo non si conosco, se non di vista. Kim fa una risata amara

'' penso lei abbia frainteso il mio lavoro. Si, suscito sentimenti nella gente, diversi dal divertimento o dall'ironia. Solo le persone più sensibili e attente riescono a capire la mia musica ''

'' mi stai dando dell'ignorante? ''

chiede prontamente Gus/il conte aggrottando le sopracciglia

'' non ho detto questo ''

'' dovresti rispettare persone potenti come me ''

In sottofondo sento il professore commentare il discorso, invogliando qualcuno a prendere appunti. Apprezzava il modo di recitare dei due, ma anche la loro improvvisazione. Queste non sono battute scritte. Mi sento di troppo. Non dovrei essere lì, ad assistere alla discussione dei due. Dovrebbe essere la protagonista a farlo, per capire la differenza dei due, per apprezzare le qualità e magari anche i difetti. Non dovrei essere io, in questo momento, a confrontarli, a notare come siano completamente opposti. Più e meno, giorno e notte, sole e luna. Non riesco più a comprendere le parole, i gesti, quello che stanno facendo o quello che io dovrei fare. Kim gira lo sguardo su di me e io trattengo il respiro: i suoi occhi si addolciscono, si fanno più intensi, irresistibili. Mi fanno pensare al nostro bacio, ai sentimenti per lui, alla gioia che mi fa provare. Mi piace stare con lui. Mi piace da impazzire. Quel nostro piccolo attimo viene interrotto dalle urla del prof

'' ecco! '' dice alzandosi in modo brusco dalla sedia, facendola cadere. I suoi piedi, che si muovono veloci verso di noi, incontrano dei fili, e l'uomo inciampa, perdendo l'equilibrio. Tutti corrono verso di lui, magari per aiutarlo, ma il professore trova subito l'equilibrio e sale sul palco '' quello! '' dice indicando Kim '' quello è lo sguardo che ti dicevo prima! Esattamente quello! ''

Sospira e guarda soddisfatto i due ragazzi, prima l'uno e poi l'altro

'' bravi ragazzi, siete stati magnifici. Mi sono appassionato sapete? Mi è piaciuta la vostra energia, si vede che avete voglia di farvi sentire. Kim, il tuo sguardo era perfetto ... la prossima volta prova a rifarlo con Carlotta '' poi si rivolge a Gus, applaudendo '' tu sei il mio Conte! Semplicemente perfetto! Provocatorio, ironico, affascinante ... non ho parole '' sorprendentemente si rivolge verso me '' e tu ... '' ancora scocchio di dita, ancora irritazione, ancora una volta il mio nome '' esatto, Taylor ... lavoraci un po' su, va bene? ''

Sconsolata e arrabbiata ritorno al mio posto. Più il tempo trascorreva più quella recita diventa una noia mortale,o almeno per me. Un susseguirsi di ' devi dare il massimo ' e ' lavoraci ancora un po', per non parlare di quando il professore mi aveva suggerito di bere un po' di alcol. Non sono la unica a pensare che quella recita è solo un modo per mostrare l'abilità di poche persone, scelte dal professore. Nei giorni successivi ho riconosciuto l'irritazione sul volto di alcune comparse, che non facevano altro che sentire il professore che elogiava i personaggi principali e le loro doti recitative. Di sicuro la recita sarebbe stata la stessa anche senza noi, personaggi secondari. Gli unici momenti divertenti sono i battibecchi e le discussioni tra Kim e Gus, soprattutto quando dovevano improvvisare. Tutti ridacchiavano o sorridevano divertiti nel vederli bisticciare. Il professore li adora. Ogni volta che raccontavo a Sam la mia irritazione verso quella recita e quel professore che sembrava non vedere i miei sforzi, lui non faceva altro che ridere

'' oh su Sam! Io mi espongo a te e tu mi ridi in faccia! ''

Rideva così tanto da aver attirato lo sguardo di parecchi clienti, quel giorno, soprattutto di alcune ragazze che sembravano apprezzare quel suono e quell'immagine. In effetti Sam era ancora più carino quando rideva di gusto

'' non ce la faccio '' risponde tra le risate '' è che quando parli di quel tipo diventi tutta rossa e la tua espressione è impagabile. Sembri un peperone arrabbiato ''

Quella frase fa ridacchiare il bambino al fianco della signora anziana che stavo servendo. Era bello vedere una nonna e il suo nipotino insieme, sorridevo spontaneamente e veramente. Eppure quando pagarono e mi ringraziarono, vederli uscire dal bar, con la piccola mano del bambino che stringeva quella ossuta e raggrinzita della donna, una sensazione di vuoto mi sale al petto. Sam nota quel mio cambiamento

'' tutto bene, Taylor? ''

Mi rendo conto di star fissando la porta chiusa dell'ingresso da parecchi minuti. Giro il viso verso di lui e annuisco, sorridendogli

'' si, scusami. I miei soliti pensieri ''

Sam non riesce a farmi altre domande, perché un gruppo di ragazzini chiede la sua attenzione. Lo vedo irritato dal fatto che quei ragazzini non facevano altro che ordinare qualcosa e poi cambiare idea. Dopo aver servito una donna dal buffo capello azzurro, trovo Baston salutarmi con una mano e un piccolo sorriso, appoggiato sul bancone. Era un sorriso inquietante e il suo sguardo lo era ancora di più. Sembra che mi stia mettendo sotto esame. Lo raggiungo

'' posso portarle qualcosa? ''

'' un po' di tequila può bastare. Oggi mi mantengo leggerp ''

Al solo nome ' tequila' la serata con Gus torna a galla. Quel bacio, quella notte dimenticata. In disaccordo con l'affermazione dell'uomo, lo servo. Per i primi momenti, Baston sorseggia la sua tequila, rimanendo in silenzio, mentre io guardo Sam come mia unica speranza di salvezza. Lui era ancora indaffarato con i ragazzini, che guardava annoiato e irritato.

'' cosa diavolo hai fatto a mio nipote? ''

Ecco. Ormai è troppo tardi. Guardo l'uomo. È un strana persona, dal carattere particolare e complesso,un vero principe delle tenebre. Oppure prima era come Kim, dolce e comprensivo, magari per colpa del suo cuore spezzato è cambiato. Tutti sanno che Gideon Baston è stato abbandonato dalla donna che amava e che, sono sicura, ama ancora oggi. È andata via, non si sa quando né perché.

'' come? ''

Mi aspettavo una domanda del genere, anche se non da lui. Infondo conosce Kim da quanto lo conosco io, eppure sembra averlo già coperto con la sua ala protettrice. Chissà se parlano, nonno e nipote, chissà cosa si dicono.

'' l'altro giorno, Kim è tonato felice come una pasqua. Potevi dirgli o fargli di tutto, non si è tolto quel sorrisino estasiato da giorni. Perfino quando il padre gli ha detto che doveva andare via per lavoro ... eh, oggi ha perfino detto alla sorella quanto era vestita carina ''

'' e cosa c'entro io? ''

Sapevo dove voleva andare a parare, ma non volevo dare l'impressione di una sicura di aver in pugno un ragazzo. Sapevo di piacere a Kim, me lo aveva già detto, e so che lui mi piace da impazzire, ma è una cosa nostra, da non condividere con gli altri. O almeno non ancora. Non ho ragionato molto su questa situazione. Mi sono concessa un periodo di pausa dai miei pensieri, in modo da godermi tutte queste belle sensazioni causate dal fatto che piaccio ad un ragazzo e che lui piace a me. Non ho parlato con Kim dalla domenica prima, a parte i saluti e le piccole chiacchiere scambiate a scuola. Eravamo sommersi dai compiti e dagli impegni, io dal lavoro e lui dalla recita. Persino Gus si era messo d'impegno

''si comporta come un ragazzo innamorato e ormai tutti sanno che Kim è pazzo di te '' risponde sbuffando e guardandomi con occhi scrutatori '' tu sei consapevole che mio nipote è innamorato di te, vero? ''

Mi sarei aspettata frasi come ' a mio nipote piaci ' oppure ' mio nipote è fissato con te ' e magari anche quello: quel verbo strano e complesso. Amare. Si usa questa parolina quasi ogni giorno ed ha un solo significato che cambia d'intensità a seconda della persona e del contesto in cui lo dici. Amare un oggetto,nel senso di esserci affezionato; amare un amico, nel senso di volergli bene come un fratello; amare una persona, nel senso di provare sentimenti incontrollati per questa persona. Si, forse mi ero aspettata una cosa del genere, ma sentirlo è diverso che pensarlo

'' lui ... '' balbetto arrossendo '' ... non me lo ha mai detto, perciò ... ''

Baston sbuffa, irritato dal mio comportamento e scola il bicchierino, poggiandolo poi di nuovo sul bancone

'' andiamo ragazza! Non ci vuole un genio per capire quanto Kim tenga a te ''

'' anche io tengo a lui '' rispondo pronta e incurante della sua reazione, o del fatto che tutti i clienti del bar potessero sentire '' e sono stanca di sentire gente come te che continua a dire di non ferirlo, perché è questo che sei venuto a fare, no? Tu non sai niente di me '' sbuffo arrabbiata, guardandola con irritazione '' tu non sai niente di me e Kim e non hai il diritto di venire qui e parlarmi in questo modo. Sono confusa e tu non fai altro che rendermi nervosa e incapace di pensare in modo logico. Se anche io non amassi Kim gli avrei già detto di lasciar perdere, non gli avrei permesso di baciarmi e io non lo avrei mai baciato. Quindi, deve smetterla di pensare a Kim come una sua fotocopia o a me come un'imitazione della donna che lo ha lasciato ''

Mi sento come liberata da un peso, soddisfatta dal mio discorso che ha attirato un bel po' di spettatori. Baston si limita a osservarmi e a seguire con un dito il contorno circolare del bicchierino ormai vuoto. Mi sorprende non poco quando scoppia in una risatina, via via più intensa, e forte. In quel momento sembra davvero l'uomo solitario e pazzo che si dipinge da anni.

'' hai detto che lo ami ''

Finalmente capisco il perché di quella risatina isterica. Deve aver capito male

'' no, non l'ho detto ''

Ribatto sicura, guardandola con le braccia incrociate. Lui ride ancora, i denti un po' storti ma ancora di un bianco smagliante

'' non smentire. È triste ... ''

'' ma io non l'ho detto '' gli ripeto un po' titubante. Comincio a pensare di aver detto troppo. Mi giro verso Sam per avere una conferma '' non l'ho detto, vero? ''

Sam alza le spalle, mordendosi il labbro

'' in realtà lo hai detto ''

'' io non ho detto che amo Kim ''

Sbuffo cominciando a ridacchiare senza motivo. Non l'ho detto. O forse si? Non riesco più a controllarmi quando si tratta di lui, non ci credo! Baston sorride divertito, tira fuori dalla tasca posteriore una banconota da 5 euro e si alza

'' è sempre un piacere parlare con te, dolcezza, tieni pure il resto ''

Esce dal bar sotto gli occhi di tutti. Non volevo dargli vinta

'' non l'ho detto!''

Ripeto guardando Sam. Lui alza le mani, come a non voler intromettersi tra me e la verità. E mentre tutti riprendevano a fare quello che avevano interrotto, io comincio a cercare dentro di me la chiave per aprire la gabbia in cui ho chiuso il mio cuore, permettendomi di amare e di essere amata

-

Non si può dire che Giacomo Leopardi adorasse la vita. O la speranza. O la natura. Anzi, era molto in conflitto con quest'ultima e più leggo le sue poesia più penso che l'abbia considerata come un capro espiatorio a cui attribuire tutti i suoi dolori e le sue sofferenze. Oh! Povera natura! Di certo leggere le poesie tormentate di Leopardi non riusciva a risolvere i miei dilemmi, però era una piacevole distrazione dai miei pensieri. Quel giorno avevo tenuto il banco occupato, aspettando Kim, ma lui non era venuto. In seguito ho scoperto che i tre attori principali erano stati rapiti dal professore per provare una scena, visto che nel pomeriggio non potevano incontrarsi. Il banco al mio fianco, così, è rimasto vuoto, in attesa che lui arrivasse. Volevo vederlo, ma non c'era traccia di lui neanche all'ora di pranzo. In più, mangiare il cibo rivoltante della mensa non era divertente come quando c'è Gus, che non si sprecava facendo battute sulla donna della mensa e la sua cucina. A fine giornata ero stanca e delusa, ascoltare le spiegazioni del professore di biologia sulla genetica non è stato mai così noioso. Mentre sistemavo i libri nel mio armadietto, mi ritrovo a guardarmi un po' in giro. Non ho mai pensato di socializzare con qualcun altro a scuola, che non fosse Gus o Kim, e inizio a considerarmi una spettatrice che guarda le vite degli altri scorrere davanti a se ma rimanere sempre ferma su quella poltrona, a fissare qualcosa che avrebbe dovuto fare. Devo darmi una mossa, altrimenti mi ritroverò zitella, senza amici e un mare di gatti a tenermi compagnia. In realtà mi risulta un po' difficile pensarmi in quello stato, perché non mi piacciono neanche, i gatti. Però la vita è imprevedibile, non sai mai cosa ti aspetta dietro l'angolo. Quel giorno, per esempio, dietro l'angolo trovo Kim avanzare verso di me e sorridere appena vista. Mi raggiunge e proprio in quel momento la campanella suona e il mare di studenti comincia a spingersi per arrivare alle porte e uscire dall'inferno

'' tu. Io. Un film Disney e una marea di patatine ''

'' quando? ''

Chiedo incapace di trattenere l'entusiasmo provocato da quella sorta di appuntamento

'' oggi pomeriggio, ci mettiamo d'accordo per l'orario via messaggio ''

Riesco solo ad annuire e sorridergli prima che venga portato via da un ragazzo che lo spinge all'indietro, confondendolo con gli altri. Il resto del pomeriggio trascorre lentamente, attendendo con ansia un suo messaggio. Finalmente alle cinque e ventiquattro ( circa, non ho certo controllato il cellulare ogni minuto) arriva un suo messaggio

Alle sette ti vengo a prendere :)

Come si risponde ad un messaggio del genere? Dopo qualche attimo mi do della stupida da sola e comincio a scrivere un semplice ok. Annie mi interrompe

'' perché quel sorrisino emozionato? Chi ti messaggia? ''

Alzo le spalle, fingendo noncuranza

'' è Kim, dice che mi viene a prende alle sette ''

Annie lascia immediatamente la lametta sulla scrivania e mi guarda con gli occhi sgranati

'' ecco perché sei così su di giri, il bel principino porta al ballo la sua principessa ''

'' se con ballo intendi un semplice film Disney, si, andiamo ad un ballo ''

Mando il messaggio e lascio il cellulare sul comodino, stendendomi sul letto. Manca ancora un'ora e mezza, ho tutto il tempo per rilassarmi e prepararmi

'' come gli hai risposto? ''

Chiede Annie sistemandosi lo chignon e riprendendo la lametta

'' semplicemente 'ok', non è mica una dichiarazione ''

Il mio corpo è rilassato, la mia mente sgombra da pensieri inopportuni. La natura, a differenza di come dice Leopardi, è dalla mia parte, questa volta, ne sono sicura

'' ok?? '' Annie sgrana gli occhi '' neanche una faccina? '' scuoto la testa. La sua reazione è esagerata, gli ok risolvono sempre le situazioni '' ma sei pazza? '' riprende '' un semplice ok, è come dire ' va bene qualsiasi cosa, basta che non rompi più le palle ' ''

Bhe, forse avevo cantato vittoria un po' troppo presto.

'' ma che dici? ''

'' parlo seriamente. Gli ok hanno rovinato le relazioni di molte persone ''

Cavolo, e se avesse ragione? Potrei aver rovinato ogni cosa con un ok! Dopo qualche minuto di puro terrore, mi rilasso. Kim non è quel genere di persona materialista e pesante che vede dietro un ok, un mondo di significati contorti. Un ok è semplicemente un ok. Alle sei decido di preparami. Nel caso Annie avesse ragione e Kim se la fosse presa pensando chissà cosa, mi vesto un po' diversa da come faccio di solito. Chiedo consiglio ad Annie e quasi mi pento, dopo aver visto come mi ha conciata, trucco e vestiti. I miei bellissimi stivali erano sempre lì, incollati ai miei piedi, ma accompagnati da un pantaloncino un po' corto che non sapevo di avere e da una maglietta dalla scollatura che Annie considerava ' nella norma', ma troppo per me. In più quella maglia a tinta unita appartiene alla mia amica, decisamente più magra di me, tanto da renderla aderentissima. Stavo pensando di cambiarmi, ma sono stata trattenuta da altro, come quella striscia scusa sul mio polpaccio che era sfuggita alla mia attenzione e alla mia lametta. Dovevo rimediare. Riesco giusto a farmi rifinire il trucco ( niente di esagerato, solo una striscia di nero sulle palpebre) e Kim mi fa uno squillo, avvisandomi della sua presenza. Infatti quando mi affaccio alla finestra eccolo lì, appoggiato ad una macchina nera, dai vetri oscurati, impegnato ad armeggiare con il suo cellulare. Saluto Annie ringraziandola per avermi aiutata a vestire e scendo. Riesco a non farmi vedere da nessuno e quando esco dall'edificio ho un sorriso smagliante, che non riesco a nascondere. Diminuisce però vedendo quello tirato di Kim, che mi saluta con non troppo entusiasmo

'' ciao ''

Perché quel tono di voce sofferente? Forse non gli piace come sono vestita? O l'ho fatto aspettare troppo? Eppure sono scesa come un razzo appena mi ha avvisato che era lì ...

'' ehi! ''

Cerco di avere un tono allegro, ma l'attenzione di lui ricade di nuovo sul cellulare, sbuffando apre lo sportello

'' su andiamo ''

Faccio il giro della macchina e salgo nell'auto. Ha un odore fresco, di auto nuova. Gli interni sono di lucida pelle nera, ben rifinita. Kim era concentrato sul cellulare e guardava lo schermo accigliato. Averi voluto vedere cosa stesse guardando. Perché sembrava ignorarmi? Un po' indispettita, cerco di richiamare la sua attenzione

'' è tua, questa macchina? ''

'' no, è di mio padre ''

Non sembrava voler chiacchierare. Finalmente lascia il cellulare nel portaoggetti e accende il motore, poco dopo partiamo per non so dove

'' dove andiamo? ''

'' da una parte ''

La delusione si impossessa di me. Non mi aveva degnato di uno sguardo, io che avevo cercato di essere più carina per lui. In più non mi aspettavo quel tono scocciato e quell'espressione irritata. Sembra che ogni cosa che io dica lo faccia arrabbiare ancora di più. E quel maledetto telefono! Non passava attimo che non gli lanciasse un'occhiata. Come potevo farmi battere da uno stupido smartphone? Poi una lampadina si accende nella mia testa. E se Annie avesse ragione? Se fosse quell'ok la causa del suo malumore? Magari stava proprio osservando quel messaggio per alimentare la sua rabbia! Magari voleva vendicarsi! Gli lancio uno sguardo, preoccupata, mentre mi ordina con voce dura di mettermi la cintura. Cavolo, sembra infuriato! La cosa migliore da fare è scusarsi, forse ho dato troppo poco peso al significato che potesse aver quell'ok. Infondo Kim è un ragazzo sensibile.

Leopardi ha ragione, maledetta natura!

'' scusa Kim! Non volevo farti arrabbiare. Non avevo farti arrabbiare o solo irritare con quell'ok. Sono stata una stupida, avrei dovuto mettere almeno una faccia, o dirti qualcos'altro. Non avevo idea che gli ok fossero tanto pericolosi! ''

Dico tutt'un fiato guardandolo con occhi imploranti. Le sue sopracciglia si aggrottano, mi lancia piccoli sguardi, non troppo lunghi per non rischiare di andare fuori strada.

'' cosa stai dicendo? ''

'' sei arrabbiato con me per quell'ok, vero? Annie mi aveva avvertita! Non volevo rovinare il nostro ballo! ''

Dico con voce lamentosa dando voce ai miei pensieri

'' ballo? Ok? Ma cosa stai dicendo? ''

dice Kim con voce incredula. Lo guardo meravigliata. Ho frainteso forse? Kim accosta in una rientranza della strada, spegne il motore e si gira verso di me, gli occhi pieni di incomprensione. Ricambio il suo sguardo

'' non sei arrabbiato con me? ''

'' certo che no! '' risponde Kim sospirando '' perché dovrei? ''

'' perché ti ho risposto con un semplice ok ... ''

La mia voce perde via via sempre più intensità. Forse ero stata contagiata dalla mente malata di Annie. Però lui è arrabbiato, si vede dalla sua espressione e dalla sua voce

'' perché dovrei essere arrabbiato per un ok? '' sorride divertito e io mi rilasso un poco, vedendo il suo viso illuminarsi e ritornare il ragazzo che mi è sempre piaciuto '' e poi non sono arrabbiato con te ''

'' sicuro? Non sembri molto felice di vedermi ... '' visto che ormai non posso sembrare più imbecille di così, tanto vale dire tutto '' sembra che tu non voglia parlare con me ''

Kim sbuffa, passandosi le mani tra i capelli

'' mi dispiace tanto averti dato l'impressione di avercela con te, ma non è così. Sono contentissimo di vederti ... ma mia sorella esce con qualcuno e non mi voluto dire né chi è né dove andava. Per giunta si è vestita con vestiti aderentissimi, e questo non mi piace. Perché si è vestita così? Cosa vuole fare? ''

La sua insinuazione è chiarissima: ha paura che la sorella vada a letto con qualcuno. Però lo sdegno con cui ha parlato di come è vestita non ha potuto non imbarazzarmi. Forse non mi ha ancora osservata bene, ma io non sono vestita in modo proprio diverso ... e se non gli piaccio? Forse a lui non piacciono le ragazze che mettono in mostra le loro curve. Maledizione! Perché ascolto sempre Annie!

'' ... sto ancora litigando con lei per messaggio '' stava dicendo Kim, catturando la mia attenzione. Questo spiega perché è tanto ossessionato dal cellulare '' ma non mi risponde più, o deve averlo spento, o mi sta ignorando ''

Tamburella nervoso le dita sul volante e la sua reazione mi fa ridacchiare. Non posso non trovarlo tenero vedendo quanto tiene alla sorella e quando geloso sia di lei. Kim si gira verso di me, sbattendo le palpebre

'' stai per caso ridendo di me? ''

Chiede con voce divertita in netto contrato con la sua espressione seria. Annuisco, non riuscendo a fermare le risate. Mi poggio sullo schienale del sedile

'' sai che sei affetto dalla sindrome del fratello maggiore, vero? ''

'' non sono così ossessivo ... ''

'' davvero? '' chiedo divertita guardandolo '' sei qui con me e pensi a cosa stia facendo la tua sorellina. Questo vuol dire che, o non ti piaccio, o sei affetto dalla sindrome del fratello maggiore ''

'' visto che la prima è praticamente impossibile, direi che, secondo la tua teoria, sono un fratello ossessivo ''

'' non prendertela '' dico cercando di non essere troppo lusingata dal fatto che ha ammesso che gli piaccio '' è una cosa carina ''

Poggia la testa sullo schienale, sospirando. Era carino con quell'espressione combattuta e rassegnata. Con la coda dell'occhio mi osserva, poi gira il viso verso di me

'' me lo dai un bacino? ''

La sua richiesta mi sorprende, ma decido di prenderla come un gioco. In più non vedevo l'ora di baciarlo

'' solo se cerchi di essere meno pensieroso ''

Annuisce

'' farò il bravo bambino, promesso ''

Si allunga verso di me, invitandomi e io sorridente mi avvicino, dandogli un piccolo bacio, labbra contro labbra, e poi un altro, e un altro ancora, finchè le sue non si distesero in un vero sorriso contagioso. Non erano come i baci profondi e intesi che ci siamo sempre dati, però quei piccoli bacetti avevano qualcosa di intimo e piacevole. Ripartimmo, questa volta entrambi con il sorriso sulle labbra, a chiacchierare e a ridere. Dopo una mezzoretta riprovo a chiedergli

'' dove stiamo andando ? ''

Lui sorride senza rivolgersi a me, ma concentrato sulla strada

'' l'altro giorno, mio nonno mi ha portato in campagna ... '' notando la mia sorpreso, lui ridacchia ed annuisce. Insomma, ha un castello con un immenso giardino e anche un'intera campagna? Quest'uomo e miliardario! '' ... si, anche io sono rimasto abbastanza sorpreso. Non è grande, ma abbastanza per coltivarci vari tipi di frutta e verdura. Comunque, mio nonno ha fatto costruire una piccola casetta di legno e diciamo che non si è risparmiato, c'è elettricità, un cappotto per renderlo più caldo in inverso e più fresco in estate, c'è perfino un piccolo cucinino e un caminetto ... insomma, niente male ''

'' ammettilo: mi porti in un posto sperduto per uccidermi e vedere i miei organi al mercato nero ''

Kim ride divertito

'' sarebbe il luogo perfetto! Nessuno a disturbarci e nessuno a sentirci. Potresti urlare quanto vuoi nessuno ti sentirebbe '' deve aver colto il doppio senso della frase, perché, sistemandosi meglio sul sedile, si affretta ad aggiungere '' urla di dolore, ovviamente, per collegarmi a quello ... ah! '' dice sbuffando '' sto zitto, che è meglio ... ''

Scoppio a ridere, divertita. È davvero buffo quando fa così! Però nel suo discorso, qualcosa di vero c'è: saremmo stati soli, nessuno ci avrebbe disturbati come capita di solito. Avevamo un'intera giornata a nostra disposizione, una carta bianca da scrivere insieme.

-

La campagna era grande, ma non immensa come mi ero immaginata, anche se questo non diminuiva la sua bellezza. Si vedeva che Baston tiene a quell'enorme pezzo di terreno. Tutta il suo territorio è delimitato da un alto cancello di ferro scuro, meno elegante di quello che circonda il castello. Il cancello era chiuso da un possente catenaccio e Kim fu costretto a fermare la macchina e ad andare ad aprire. Mentre Kim andava a richiudere il cancello, non tranquillo dal fatto che potesse entrare chiunque, io mi godevo la splendida immagine dei colori che si intervallavano sul terreno: il verde dominava ovunque ma non mancava il rosso dei pomodori, il viola delle melanzane, il giallo dei peperoni. Sbirciando dietro l'abitazione, posta al centro della campagna, c'era l'area riservata agli alberi da frutto come il melo e il pero. La casetta era interamente rivestita di legno, e le finestre mostravano semplicemente le tende scure chiuse. Stavo osservando il tramonto, che aveva dato al cielo una sfumatura rosata, in netto contrasto con il nero che pian piano stava calando, quando sento Kim imprecare. Quando mi giro verso di lui, non posso fermare una risatina. La sua maglietta era incastrata nello sportello ormai chiuso. Lo avrà aperto per prendere il computer che adesso portava dentro quella borsa troppo femminile che portava in mano. sicuramente un regalo della sorella. Mi avvicino divertita e apro lo sportello, liberandolo

'' non ci voleva tanto, eh? ''

Ma lui era intento a fissarmi da capo a piedi, per poi deglutire una volta tornato sul mio viso

'' non avevo notato come eri ... ''

Dice indicandomi con una mano e passandosi l'altra tra i capelli folti. Arrossisco immediatamente. Ecco, adesso gli sembrerò un puttana! Maledico per l'ennesima volta Annie e abbasso lo sguardo

'' non ... non ti piace? ''

Chiedo un po' imbarazzata dal suo sguardo. Sbircio il suo viso. Anche lui era arrossito

'' no,no! '' si affretta a rispondere '' cioè si '' dice titubante, alla fine sbuffa '' cancella quello che ho detto. Mi piace come sei vestita, non fraintendermi, solo che ... sono molto aderenti e tu sei molto ... '' sospira come se facesse fatica a completare il discorso '' entriamo, ti faccio vedere dentro ''

Tenta di sviare il discorso, ma io sono troppo curiosa. Lo seguo fino alla porta della casa e mentre lui infila la chiave nella serratura gli chiedo

'' come sono? Non hai finito il discorso ''

Lui apre la porta e mi guarda con un sopracciglio alzato

'' non voglio rovinare l'idea di principe che ti sei fatta di me ''

Sbuffo, guardandolo male

'' un aggettivo non potrà mai rovinare l'idea che mi sono fatta di te '' cerco di rassicurarlo, ma lui scuote la testa, testardo. Ero troppo curiosa di sapere a cosa stava pensando. Insomma, mi sono vestita così per lui! Ho ascoltato Annie solamente per fargli piacere! Non mi sarebbe sfuggito! Infatti appena fa un passo nell'abitazione, lo supero e mi metto di fronte a lui. Forse troppo vicina, ma devo ammettere che non mi dispiace per niente '' sono molto ... '' cerco di finire per lui ''... scopabile? ''

Kim ridacchia e scuote la testa

'' avrei detto sexy, ma visto che sei la regina dei fraintendimenti e non voglio farti pensare cose non vere, userò il tuo linguaggio: sei molto più che scopabile. Farei l'amore con te anche in questo momento ''

Il cuore comincia a pulsarmi forte nel petto. Pensavo di essermi abituata a questo cambiamento ogni volta che il suo sguardo mi sfiora, ma è qualcosa che non riesco a spiegarmi

'' davvero? ''

Non riesco a non chiedere. La mia voce è sussurrata, quasi affannata, mentre la sua diventa roca e i suoi occhi una promessa di emozioni

'' vuoi una dimostrazione pratica? ''

In pochi attimi l'aria intorno a noi si fa satura di elettricità. Tra noi, in questo momento, non ci sono solo emozioni incontrollabili e sentimenti forti. L'attrazione sessuale raggiunge livelli elevatissimi, troppo alti. Forse è colpa di quest'ultima o semplicemente dall'eccitazione causata dalla sua richiesta, ma mi ritrovo nel buio della casa, con la schiena attaccata al muro e i suoi baci a cancellare ogni mio pensiero. Magari avranno fatto anche un buon lavoro gli ormoni di due adolescenti infatuati l'uno dell'altra. Magari anche il fatto di essere da soli e di non preoccuparsi di essere interrotti. Le sue labbra roventi scendono sul mio collo, facendomi sospirare di piacere; le sue mani mi accarezzavano il ventre, le braccia. È delicato, ma il suo tocco mi incendia. Affondo le dita nei suoi capelli, morbidi, setosi. Mi bacia ancora, in modo forte, possessivo, eccitante. Appena la sua mano oltrepassa il confine della maglietta, un dubbio mi assale. Tra un bacio e l'altro lo chiamo

'' Kim ... ''

I baci scendono ancora sul mio collo. Sorrido tra me e me, pensando a quanto sia furbo. Ha già scoperto il mio punto debole e lo sta utilizzando per distrarmi. In più la sua mano non aiutava. Si era bloccato, ma era lì, pelle contro pelle.

'' Kim ... ''

Lo chiamo ancora con voce più sussurrata, a causa delle sue attenzione. Quando avevo quasi perso la ragione, lui si ferma

'' scusa ... non vuoi farlo? ''

Chiede apprensivo e io credendolo pazzo, scoppio a ridere. Riesco solo vedere leggermente la sua espressione dubbiosa, ma ne ho la certezza, quando sfioro il suo viso con le mani e mi sporgo di nuovo a baciarlo

'' certo che voglio farlo '' gli rispondo '' ma hai ... '' l'imbarazzo ritorno '' il ... '' sbuffo '' insomma hai capito ''

Lui ride, ma solo per poco.

'' cazzo, è vero ''

Si stacca da me e io approfitto di quel suo allontanamento per ritornare in me e riprendere a riflettere. Per fortuna me ne ero accorta in tempo. Kim apre le tende di una finestra, il portafoglio già in mano, rovistando tra le banconote e i vari scontrini. Perché aveva degli scontrini nel portafoglio? Ma niente riusciva a distogliermi, per quanto impegno ci mettevo, dalla visione che era. I capelli scompigliati, le gote arrossate, le labbra gonfie per i mille baci. Come posso, solo ora, accorgermi di quanto sia bello il suo corpo. Kim sbuffa arrabbiato e rimette il portafoglio nella tasca, mi guarda sospirando e alzando le spalle, chiaro segno che la sua ricerca non aveva avuto un buon risultato. E adesso? Siamo soli, lontani da qualunque distrazione che non sia l'altro. Come posso, io, trattenermi dal saltargli addosso dopo questi piccoli preliminari? Eh no, cara la mia natura, fai spuntare un profilattico, adesso!

'' tuo nonno? Dici che può tenere qualcosa qui? ''

Kim fa una faccia disgustata, ma alza le spalle. Si schiarisce la voce

'' gli unici posti dove potrebbe essere nascosto qualcosa è i cassetti della cucina. Ma mi rifiuto di andare a cercare lì, sarebbe disgustoso! ''

Dice sbuffando e incrociando le braccia al petto. Mi guarda, ancora attaccata al muro, intenta a mangiarlo con gli occhi. Deglutisce

''c'è un'eccezione a tutto ''

Sospira andando in cucina. Decido di staccarmi dal muro e non rimanere passiva nella ricerca. La cucina non aveva nulla di utile. Quando ormai il buio è calato, Kim accende il pannello di controllo, per far ritornare l'elettricità, mentre io, sconsolata, lo aspettavo sul piccolo divano consumato dal tempo. Il momento magico era finito, ne eravamo consapevoli entrambi, però quell'elettricità rimaneva, aumentando quando eravamo vicino. Come quel momento, con la gamba di Kim incollata alla mia. Posizionato il computer sul tavolino di legno di fronte a noi ci mettiamo d'accordo su quale film vedere

'' ho tutti i Disney che vuoi ''

Dice aprendo la cartella ' D'

'' vediamo il tuo preferito. Il Re Leone, ormai sono curiosa ''

Annuisce, sorridendo. Durante il film, non posso che sorridere vedendo Kim muovere le labbra recitando in modo muto, magari per non disturbarmi, le battute del film. Lo avrà visto un milione di volta, eppure il suo sguardo continua a seguire attento ogni scena del film. Al momento in cui Mufasa muore e il piccolo Simba piange, sento una stretta al cuore. Non posso far altro che mordermi il labbro e impormi di non piangere. È un cartone, Taylor! Eppure quel cartone, quella scena, mi toccava il cuore e non potevo impedirmi di fare dei paragoni. Pensavo di aver superato da tempo questa fase ... per fortuna quel momento passò, e mi ritrovai a ridere per il comportamento strano di Timon e Pumba

'' che schifo! Mangiano gli insetti! ''

Commento arricciando il naso, disgustata. Kim ridacchia e approfitta di quel momento per stendere un braccio sullo schienale della poltrona, dietro il mio collo. Rabbrividisco al solo pensiero che quelle mani potessero ancora sfiorarmi. Lo desideravo. Cavolo, se lo volevo. Il film, Taylor, concentrati sul film. Ma era difficile farlo, soprattutto quando lui prese una ciocca dei miei capelli e la arrotolò sul suo dito, mandandomi scariche di piacere lungo tutta la spina dorsale

'' questa è la parte che mi piace di più ''

Mi sorride, lasciando i miei capelli e ritornando sul film. Ecco che Simba rincorre la scimmia. Certo che è veramente testarda! Sospiro, poggiando quasi involontariamente la testa contro la spalla di Kim. Inutile, lui è più attraente di quella scimmia. In più questo suo profumo ...

Controllo!

Il sesso non è e non sarà mai al centro dei miei pensieri. Però non è semplice sesso ... è fare l'amore con Kim, che è molto diverso ...

A film finito, dopo un'ora è più di maledizioni contro la natura (Leopardi ha ragione), rimaniamo fermi in quella posizione. Mi ero completamente rannicchiata contro di lui e questo non sembrava dispiacergli. Dal canto mio, non mi dispiacevano le sue carezze leggere e morbide, sul mio braccio. Dopo qualche minuto, alzo lo sguardo verso di lui e mi sorride. Aveva il viso tranquillo e un'espressione quasi pacifica. Mi chiedo se per lui, tutta quell'eccitazione, fosse svanita. Per me no.

'' hai fame? ''

Mi chiede sorridendomi. Allontano tutte le risposte da maniaca sessuale come ' si! Di te! ' oppure ' tu sembri molto appetitoso ', e annuisco

'' ci sarà qualcosa di commestibile in quel frigo? ''

Lui sorride e si alza, staccandosi prima da me

'' vado a controllare ''

Mi fa l'occhiolino. Maledizione! Deglutisco e gli sorrido. Appena scompare oltre la porta della cucina, afferro il cellulare. Devo pur distrarmi con qualcosa. Appena accendo il display, trovo un messaggio di Annie

A: Ti è già saltato addosso? :P

Sospira, sull'orlo di un crisi isterica. Decido di essere sincera, con qualcuno devo pur sfogare la mia frustrazione

T: Quante possibilità ho di rimanere incinta?

La risposta mi arriva dopo qualche secondo

A: Non dirmi che lo avete fatto senza preservativi!?!?!?!?!1!

Dopo un attimo

A: Mi è sfuggito un uno, scusa :P

Scuoto la testa divertita

T: ovviamente no. Ci siamo fermati. Io non ne ho e lui neanche

A: dove siete?

T: in campagna, lontani da tutti e tutto. Siamo solo io e lui

A: certo che se ti porta così lontano deve fornirsi!

Non posso fare a meno di rivolgere ad Annie, o meglio, al telefono che la stava rappresentando, un'espressione irritata. Però da un lato aveva ragione ... è lui l'uomo! Avrebbe dovuto fornirsi. Arriva un nuovo messaggio e io penso seriamente di non leggerlo. I suoi messaggi mi contagiavano. Come potevo prendermela con Kim? Non aveva intenzione di fare sesso con me, è ovvio, e questo non poteva che rasserenarmi. Vuol dire che non ne era ossessionato e desidera conoscermi. Anche se ormai ci siamo conosciuti abbastanza, forse è ora di passare alla fase successiva ... La testa di Kim spuna dalla porta aperta della cucina, le sopracciglia aggrottate, lo sguardo indagatore

'' chi ti messaggia con tanta ossessione ? ''

Gli sorrido, notando un po' di gelosia nel suo sguardo. Non potevo impedirmi di esserne lusingata

''è Annie, vuole sapere dove ho messo il phon per asciugare i capelli ''

'' Annie, la tua compagna di stanza? '' annuisco e lui sorride '' sto cercando di trovare abbastanza cibo commestibile per provare a fare una vera e propria cena ''

aggiunge rientrando

'' vuoi una mano? ''

Urlo per farmi sentire

'' no!no! '' risponde con troppa foga e troppo velocemente '' rilassati, ti do il permesso di curiosare nel mio computer ''

Ridacchio e decido si ascoltarlo. Non sono molto brava con i computer e ci metto un po' a trovare il mouse. Trovare la cartella 'foto' è stato più semplice. Le immagini erano tutte confuse, così ne scelgo una a caso e di lì comincio a scorrere. Era strano vedere Kim con altra gente, altri ragazzi e altre ragazze. Vederlo sorridere con loro, divertirsi. Deve essere stato difficile cambiare città, cambiare vita. Trovarsi improvvisamente in un posto in cui eri completamente solo, lontano anche da una famiglia troppo presa a pensare a qualcos'altro. Trovo anche foto della sua ex-ragazza e non mancano quelle in cui si baciano. Mentre trovo l'ennesima foto di lei troppo attaccata a Kim, il cellulare di lui si illumina affianco al computer. Riesco solo a leggere poche parole e un nome prima che si spenga di nuovo

Ettore: la mia serata va alla grande! La tua?

Il messaggio continuava ma mi sembra sbagliato leggere i suoi messaggi senza il suo permesso. Ci frequentiamo, ma non sono la sua ragazza, o almeno non ancora ... okay, basta pensieri indiscreti. Continuo a guardare le foto, ridacchiando per alcune buffe come quella di un ragazzo, forse un suo amico, con dei rigonfiamenti sul torace, troppo bassi per sembrare delle vere tette. Dopo una serie di foto dove era probabilmente in vacanza con la sua ex-ragazza, decido di smettere ( e non per questioni di gelosia) e leggere il messaggio di Annie che cercavo di dimenticare

A: tranquilla, c'è la tua Annabel che ti pensa. Ti ho infilato un preservativo nella tasca degli short, quando tu eri impegnata a stare attenta a non tagliarti con la lametta. Divertiti e fatevelo bastare! :*

Decido subito di verificare. Ed ecco, nella tasca posteriore dei pantaloncini, una bustina plastificata. Ero senza parole. E adesso? Tutt'un tratto mi sento agitata. Cosa dovrei fare? Decido di far finta di niente. Kim è ancora in cucina, da troppo tempo è chiuso lì, così mi alzo e lo raggiungo. Guardava in modo buffo l'insalata, come se aspettasse che la verdura gli rivelasse il segreto per cucinarla

'' magari se la guardi ancora, potrebbe cucinarsi da sola ''

Lo punzecchio, ricevendo la sua attenzione e uno sguardo divertito

'' sei in vena di fare battute, vedo ... ''

Non può farmi quel sorrisino malizioso senza conseguenze, santo cielo! Mi avvicino a lui e, agendo d'istinto, lo prendo dal collo della maglietta e lo bacio. Rimane sorpreso e per un momento rimane rigido, poi si abbandona a me, circondandomi la vita con le braccia e stringendomi a sé

'' io cerco di trattenermi e tu mi provochi ... ti sembra giusto? ''

Dice soffiando sulle mie labbra e facendomi sorridere

'' tu ti rinchiudi qui lasciandomi sola ... ti sembra giusto? ''

Allaccio le braccia al collo

'' solo il tempo per sbollire un po' e non rischiare di saltarti addosso ''

Torniamo a baciarci. Questa situazione era estremamente eccitante e provocante. Mi piaceva questa svolta, questo suo comportamento sensuale che scoprivo solo ora. Non ho mai voluto un ragazzo come voglio lui, in questo momento. Mai. Pian piano mi ritrovo seduta sul tavolo, lui ancora intento a farmi impazzire

'' Ty ... '' sospira afferrandomi i fianchi '' ... dovremmo fermarci, non ... ''

'' Annie è una pervertita '' dico ridendo, prendendo dalla tasca posteriore il preservativo '' infatti, vedi cosa mi ha infilato nelle tasche degli short ''

Kim sorride divertito, sfilandomi ciò che avevo nella mano e infilandolo nelle tasche dei pantaloni

'' certo che si è sprecata! ''

Scoppio a ridere, dandogli un colpetto sul braccio

'' idiota! ''

Kim mi prende per mano e ci ritroviamo nel piccolo salotto, ma non andiamo, per fortuna, sul microscopico divano. Lasciando la presa si allunga e apre una botola che prima non avevo notato, facendo scendere una scala, che si allunga fino a sfiorare il pavimento.

'' cos'è? ''

Chiedo sbirciando curiosa oltre la botola. Kim sorride

'' è la camera da letto ''

Dice iniziando a salire le scale. L'idea di ciò che stiamo per fare mi imbarazza. Non è la prima volta che lo faccio, ma è la prima con lui, un ragazzo che ho paura di deludere e di perdere. Kim mi fa segno di salire, affacciandosi oltre l'apertura. Mentre salgo, mi ripeto di non essere pensierosa. È ciò che rovinerebbe tutto, avere dubbi. Devo solo farmi trasportare da lui e da ciò che provo, e tutto andrà bene. Quella consapevolezza si fa radicata in me una volta che, entrata, mi bacia con dolcezza e in modo lento senza fretta. Non eravamo ansiosi di continuare, ma solo di assaporare quel momento. Mi bacia la guancia, il mento, poi il collo, e io mi guardo intorno, osservando la stanza piccola e bassa. C'era solo una piccola finestrella rotonda da cui entrava la luce della luna, che risplendeva su una piccola area della stanza. Non c'era un vero e proprio letto, ma un materasso improvvisato: una federa riempita di paglia forse. Quando Kim mi fece stendere su di esso notai che era comodo e avvolgente, un paradiso per il mio corpo. Mentre per i miei occhi ecco lui, sopra di me, con quello sguardo intenso. I nostri occhi si cercarono e si trovarono, rimanendo fissi gli uni negli altri per un tempo indefinito

'' Taylor ... ''

Pensai che magari ci avesse ripensato, e questa paura mi invase, riducendo ad un sussurro la mia voce

'' si? ''

'' non sarà solo sesso, vero? ''

Un sospiro di sollievo uscì dalle mie labbra, e scossi la testa, baciandogli la punta del naso. Un gesto di affetto, spontaneo

'' non sarà solo sesso ''

Lo rassicurai

Ci baciamo. Ancora e ancora. Con un sentimento del tutto nuovo. Con amore.

#SpazioAutrice

vi chiedo scusa per il ritardo e per i mille errori grammaticali, spero che il capitolo vi piaccia.

Un bacione a tutti e grazie ancora 

Alla prossima

Dreamer84

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