La Ragazza Yo-Yo

By Dreamer84

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'' In realtà non capisco come per Annabel sia importante avere un ragazzo o semplicemente essere innamorata d... More

CAPITOLO 1
CAPITOLO 2
CAPITOLO 3
CAPITOLO 4
CAPITOLO 5
CAPITOLO 6
CAPITOLO 7
CAPITOLO 8
CAPITOLO 9
CAPITOLO 10
CAPITOLO 11
CAPITOLO 12
CAPITOLO 13
CAPITOLO 14
CAPITOLO 15
CAPITOLO 16
CAPITOLO 17
CAPITOLO 18
CAPITOLO 19
CAPITOLO 20
vacanze :)
CAPITOLO 21
CAPITOLO 22
PERDONATEMI
CAPITOLO 23
CAPITOLO 24
CAPITOLO 25
CAPITOLO 26
EXTRA
CAPITOLO 27
CAPITOLO 28
EXTRA 2
CAPITOLO 30
CAPITOLO 31
CAPITOLO 32
CAPITOLO 33
CAPITOLO 34
CAPITOLO 35
CAPITOLO 36
PAUSA + EXTRA

CAPITOLO 29

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By Dreamer84


Qualcuno mi scuote il braccio. Esco dal mondo dei sogni e cado di colpo nella realtà. Socchiudo gli occhi, sbattendo le palpebre per mettere a fuoco quello che mi sta intorno. I capelli di Bern mi solleticano il mento. La sua stretta sulla mia vita è debole e sento il suo respiro caldo sul collo. Quando alzo il viso trovo Dolores china su di me, e per poco non faccio un balzo per lo spavento.

'' scusa, ma ho bisogno di te ''

Sussurra sorridendo leggermente. Alzo una mano e mi strofino un occhio.

'' per cosa? ''

Chiedo con voce rauca, causata dal sonno. Dolores alza un sopracciglio

'' è domenica Taylor. Oggi dobbiamo dipingere i muri ''

Spalanco gli occhi e faccio per alzarmi. Quel gesto brusco fa muovere Bern e per un attimo rimango immobile aspettando che si svegli. Invece lui fa un piccolo sbuffo e si gira dalla parte opposta continuando a dormire. Usciamo dalla stanza e quando Dolores mi dice che sono le sette di mattina quasi la mando a quel paese e ritorno a dormire. Svegliarsi di domenica alle sette? Stiamo scherzando? Dolores mi chiede una mano per sistemare la pittura e i pennelli così che, quando i bambini si sveglieranno, sarà tutto pronto. Mi da qualche minuto per lavarmi e vestirmi, dandoci appuntamento in cucina. Ancora mezza addormentata vado in camera mia. Trovo Annie ancora addormentata, e decido di fare piano per non farla svegliare. Avremmo dovuto parlare, ieri sera, e invece mi sono addormentata in camera di Bern, persa nei ricordi. Prendo vestiti vecchi e consumati, così che quelli nuovi non si rovinino con la pittura. Vado in bagno e quasi come fossi una macchina mi lavo e vesto. Penso alla giornata di oggi, come sarà, cosa faremo. Magari ai bambini non piace questa idea, e preferiscono giocare in cortile. E poi ... oggi verrà Kim. Pensare a lui mi fa venire un brivido lungo la schiena, mi fa ricordare il sogno di stanotte e le mie labbra si piegano in un sorriso. Quel sogno sembrava così reale, era così bello ed i suoi baci erano così veri. Avrei voluto ancora sognare. Sognare lui, i suoi abbracci, i suoi baci, le sue parole, i suoi occhi. Il mio cuore comincia a battere all'impazzata all'idea di vederlo. Elettrizzata e ormai pronta, scendo in cucina. Fannie è già indaffarata a preparare la colazione, e mi saluta con la sua voce acuta. Dolores sta parlando con Greta

'' non penso sia una buona idea '' stava dicendo quest'ultima '' dipingere i muri di questo istituto? I colori non aiutano la concentrazione, anzi ... ''

'' su, Greta, l'ultima cosa di cui hanno bisogno questi bambini è altra tristezza ''

'' in più i colori sono magici '' mi intrometto catturando la loro attenzione '' trasmettono dei sentimenti: il blu trasmette calma, pace, il verde stabilità, il rosso forza ''

Dolores mi sorride, orgogliosa mentre Greta alza gli occhi al cielo. Poi, come se si fosse ricordata di qualcosa, ritorna con lo sguardo su di me

'' ti sembra il luogo o la situazione dove invitare un ragazzo, signorina? Per giunta un maschio! ''

Non mi sembra il caso di rispondere. Forse sono stata un po' avventata? Abbasso lo sguardo un po' imbarazzata

'' Greta, non rimproverare Taylor! Io non ci trovo nulla di male in quello che ha fatto. Inoltre è il ragazzo che l'ha aiutata a trovare Bern e a riportarlo qui sano e salvo, è anche un modo per ringraziarlo questo ''

Greta stufa, mi sorpassa ed esce dalla cucina, borbottando cose poco carina sui maschi e sull'effetto che fanno alle donne. Sorrido a Dolores, riconoscente. Lei mi si avvicina e mi poggia una mano sulla spalla

'' io sono molto fiera della persona che stai diventando, Taylor, e mi fido di te. Quando ieri hai parlato con Bern e come lo hai trattato mi sono resa conto di quanto sei diventata matura. Ormai sei così grande '' I suoi occhi diventano lucidi mentre mi accarezza con affetto materno la guancia e mi scruta il viso '' mi mancherai tantissimo, piccola ''

Detto questo mi stringe in un abbraccio forte e caldo. Un abbraccio che molti definirebbero ' casa '. Ricambio l'abbraccio un po' imbarazzata

'' ci terremo in contatto, Dolores. Verrò a trovarti, a darti una mano con i bambini ... ''

Dolores si allontana e si asciuga gli occhi, prima che qualche lacrima possa cadere.

'' a proposito di bambini ... '' dice sorridendomi e incuriosendomi '' oggi sarà una giornata impegnativa. Oltre a quello che dobbiamo fare con i bambini, fra un'ora arriva un nuovo bambino ''

'' un nuovo bambino? ''

Chiedo sorpresa sbattendo le palpebre. Dolores annuisce, nuovamente seria

'' questo bambino ha qualche ... problema. I suoi genitori sono morti sotto i suoi occhi. Non so se hai seguito i telegiornali in questo periodo ... è quella coppia uccisa dall'ex marito della donna, una storia orribile. Comunque il bambino si chiama Aaron e gli assistenti sociali mi hanno detto che non parla. Non è muto, è soltanto shoccato. Voglio chiederti una mano. Oggi devo badare a lui, provare a parlargli, chiederò aiuto anche a Kasie di darmi una mano. Credi di poter badare ai bambini? Sicuramente Annie ti darà una mano e anche il tuo amico immagino ''

Accetto senza esitare. L'arrivo di un nuovo bambino è sempre una novità sconvolgente. Nessuno è contento quando avviene, significa che quel bambino ha provato dolore, fisico o psichico che sia. In più non si può certo lasciarlo solo i primi giorni, o deludere i bambini e non fare più ciò che si è promesso. Io e Dolores sistemiamo i colori, contiamo i pennelli, così che tutti possano averne uno, e decidiamo le parti da decorare. Per oggi possiamo dipingere i muri del primo piano e l'atrio, quindi copriamo tutti i mobili, così che non si sporcano. Operazione finita ritorniamo in cucina e Fannie mi porge una fetta di torta al cioccolato appena fatta. è soffice e dolce, una delizia per il palato

'' allora, tesoro, mancano pochissimi giorni al tuo compleanno. Hai deciso cosa fare? ''

Mando giù il boccone. Parlare del mio compleanno non mi piace. Decido di non festeggiarlo dalla morte dei miei genitori. Fa troppo male. Fa troppo male festeggiare senza di loro, non vedere mia madre intenta nel preparare la torna, non vedere mio padre che usciva furtivamente con Ron per comprarmi il regalo. Fa male soffiare le candeline senza vedere mia madre che batte le mani entusiasta e mio padre di fronte a me, con la macchina fotografica in mano. Ci ho provato, un anno, quando Ron era ancora con me, ma è bastato solo a ricordarmi che loro non ci sono più, che non ci saranno più. Dolores mi stava guardando intensamente, come se temesse la mia reazione

'' penso che non festeggerò '' mantengo un tono calmo, ricordando quando Fannie sia fragile '' come tutti gli anni, d'altronde ''

'' Ma fai 18 anni '' insiste la donna '' è un anno importante per te, diventi una donna a tutti gli effetti e ... ''

'' non trovo motivo per festeggiare, okay? '' non riesco a non alzare la voce, a provare dolore '' ogni anno che passa è una sconfitta, mia madre è in coma, mio padre è morto, mio fratello mi odia. Perché dovrei festeggiare? ''

Fannie si zittisce, rinchiusa di nuovo nel suo mondo di dolore, cominciando a canticchiare una canzoncina simile ad una ninna nanna, cosa solita quando le vengono questi attacchi di nostalgia. Mi appoggio al tavolo e la stanza viene immersa nel silenzio. A interromperlo ecco una vocina dolce e assonnata. Killian si strofina gli occhi, indossa ancora il suo pigiamino ormai troppo piccolo per lui. Le maniche sono troppo corte così come il pantalone. Ma lui ci è molto affezionato. Dolores lascia i documenti sul tavolo e alza lo sguardo sul piccolo

'' già sveglio, Killian? ''

Il bambino annuisce in maniera buffa, ancora assonnato e si avvicina barcollando a me, appoggiando le manine sulle ginocchia. Lo prendo in braccio e lui si appisola di nuovo, poggiando la testa sul mio petto e stringendo la mia maglietta con le dita piccole e paffute. Io e Dolores ci scambiamo uno sguardo confuso, ma avvolgo in un abbraccio Killian, che si stringe ancora di più a me. Dopo qualche minuto il suo respiro si fa pesante e regolare, segno che si è addormentato. Dolores alza le spalle e posa lo sguardo di nuovo sui suoi documenti, mentre io, ancora stranita, guardo il piccolo stretto a me, domandandomi cosa lo avesse portato a venire qui e a scegliere proprio me come letto improvvisato. Sarà stato un sogno che gli ha disturbato il sonno? O magari Liam, il bambino con cui condivide la stanza? Ma dopo un po' la confusione comincia a svanire, sostituita dal piacere. Mi piace sentire il suo piccolo corpicino contro il mio, o l'aria spensierata che assume quando gli accarezzo i capelli. Quando anche gli altri bimbi cominciano a scendere per la colazione decido di svegliarlo. Si stiracchia e dopo avermi dato un bacino sulla guancia, gli lascio il posto a tavola e esco dalla cucina, stiracchiandomi a mia volta. Annie scende le scale e ridacchia, i capelli raccolti in una treccia morbida e il segno del cucino ancora sul viso

'' buongiorno amichetta ''

Dice dandomi un colpetto amichevole sulla spalla

'' buongiorno, ragazza-che-torna-tardi-la-sera ''

Lei alza le spalle

'' che ci vuoi fare, 24 ore sono troppo poche per tutti gli impegni che ho ''

Apro la bocca per risponderle ma il campanello mi impedisce di parlare. Mi faccio promettere di parlare dopo e vado ad aprire. Quasi mi sono dimenticata di lui. E ripeto, quasi.

'' ciao Kim ''

Sento la mia voce troppo smielata, troppo estasiata, per questo cerco di non assumere un'aria da ebete che vede il soggetto dei suoi sogni e pensieri proprio davanti a lei.

'' ciao Tay! ''

Il suo sorriso è così vero, così luminoso, che mi viene la voglia di saper disegnare per poterlo ritrarre. I suoi occhi indimenticabili, le sue labbra, i suoi zigomi. Mi faccio da parte per farlo entrare. Riusciamo solo a scambiarci uno sguardo prima che arrivi Dolores

'' oh! Salve! Tu devi essere Kim! Perdonami per l'altro giorno, avrei dovuto ringraziarti per aver tolto dai guai il nostro Bern e aver protetto Taylor ''

Gli porge la mano e Kim prontamente la stringe

'' l'ho fatto volentieri ... cioè, non che sia felice che il ragazzo si sia messo nei guai, né che Tay si sia fatta male, certo. Io intendevo ... '' un po' agitato, non sapendo cosa fare alza la busta che portava in mano '' ho pensato di portare qualcosa in più, come forme e altri pennelli. Caso mai mancasse qualcosa ''

Dolores prende la busta sorridendo entusiasta e guardando Kim con occhi brillanti

'' ma che ragazzo adorabile! Proprio non dovevi! Mi ricordi il tuo cognome? ''

'' Baston ''

Il sorriso di Dolores scompare e guarda Kim con rinnovato interesse. Gli scruta il viso, soffermandosi sugli occhi. Kim aggrotta le sopracciglia, un po' imbarazzato. Dolores sembra risvegliarsi da quel suo stato di trans

'' come ho fatto a non capirlo? Quegli occhi sono un segno inconfondibile dei Baston, non troppo azzurri né troppo blu '' fa una pausa, in cui la guardo interessata. Sembra conoscere molto bene i Baston. Deglutisce e si ricompone '' Taylor, che ne dici di far visitare un po' la casa a Kim? Dopo la colazione lo faremo conoscere ai bambini ''

Una volta che ho annuito, Dolores ci rivolge un sorriso piuttosto forzato e ritorna in cucina. Rimaniamo a fissare lo spazio ormai vuoto, prima occupato dalla donna. È Kim a rompere il silenzio e a interrompere i miei pensieri

'' sbaglio e il mio cognome l'ha lasciata un po' ... confusa? ''

'' mi sembra strano ... non si è mai comportata così '' sospiro e gli prendo la mano '' vieni ti faccio vedere la casa ''

Gli mostro i piani superiori e i muri dove avremmo dipinto, ma quando capisco che Kim non mi sta ascoltando, interrompo il mio discorso

'' Kim, tutto okay? ''

Lui mi guarda sbattendo le palpebre. Mi sorride

'' scusami, stavi dicendo? ''

'' non mi hai risposto ... ''

'' stavo solo ... pensando '' continuo a guardarlo con insistenza, aspettando che continuasse,e lui sorride divertito '' stavo pensando a te. Soddisfatta? ''

Mi chiede con voce divertita e ironica. Scuoto la testa

'' no. A cosa, precisamente? ''

'' sicura di volerlo sapere? '' alzo un sopracciglio. Quel suo atteggiamento mi diverte ma tendo a nasconderlo. Lui non è il tipo di ragazzo che pensa quel genere di cose maliziose, con il tempo ho imparato a conoscerlo. A quelle cose ci pensa Gus. Kim sorride '' stavo pensando a te,qui. A come ti fossi sentita sola e spaesata, e ... '' sospira ''... mi sento una persona orribile, cattiva ''

La fine della frase cancella tutta l'agitazione della prima parte, lasciando spazio alla sorpresa

'' perché? ''

'' perché cerco di capire come ti sei sentita e ... non ci riesco ''

Fissava il muro davanti a se, con un'espressione che non gli ho mai visto prima. Sembra combattuto, triste, perso nei pensieri. Il cuore comincia a battere velocemente nel petto. È un momento così strano, così piacevole e doloroso. Mi faceva male al cuore vederlo triste per qualcosa che mi riguardava, eppure è così bello essere sicuri di essere importanti per una persona.

'' Kim ... ''

Sussurro, alzando le mani, prendendogli il viso e girandolo verso la mia direzione. Gli accarezzo la guancia con un dito, per poi seguire i contorni del viso, la forma delle labbra. Seguo il percorso, mentre lui continua a guardarmi con quegli occhi vivi, lucenti, unici. Sento i sentimenti per lui diventare sempre più grandi tanto che il mio petto quasi non riesce a trattenere tutta quella emozione. È come se l'amore per lui cresceva, senza limiti, senza smettere, come un palloncino che si gonfia, diventando enorme, incontenibile, meraviglioso

'' non serve che tu capisca il mio passato. A me serve che tu mi capisca adesso ''

'' come posso riuscirci? Siamo ciò che ci ha resi il passato ''

'' ti aiuterò io '' sussurro chiudendo gli occhi '' ma ... Kim, tu riesci a capirmi benissimo. Riesci a farlo come nessun altro. Con il tempo risponderò a tutte le tue domande, riuscirò a parlare del mio passato ma, adesso, ti prego ... adesso continua a comportarti come hai sempre fatto. Scoprimi come io sto scoprendo te, senza fretta, totalmente e senza segreti ''

Kim avvicina il viso, fino a far scontrare i nostri nasi. Si ferma, ma io non voglio più aspettare, ho bisogno di un suo bacio, di un suo contatto più intimo, di qualcosa che facesse capire a lui e a me, che quel palloncino pieno di quelle emozioni è sul punto di esplodere. Ci baciamo, un bacio diverso dagli altri, più forte, più passionale, più potente. Mi ritrovo a volerne sempre di più. Quel bacio mi confonde, mi manda in tilt. Non mi accorgo del muro freddo contro la mia schiena, delle voci più vicine, di Dolores che mi chiamava. Esiste solo Kim, le sue braccia che mi tengono stretta a se, i suoi capelli soffici tra le mie dita, le sue labbra calde e morbide contro le mie. Volevo che quel momento durasse all'infinito

'' cosa state facendo? ''

Interrompo il bacio girando il viso verso il proprietario di quella vocina. Il petto mi si abbassava e alzava velocemente, mentre Kim si stacca da me e sorride al piccolo Killian, sistemandosi i capelli scompigliati. Da me. Arrossisco guardandolo.

'' ecco, noi ... ''

Comincia Kim, ma il bambino lo interrompe, guardandolo con la fronte corrugata e gli occhietti vispi sospettosi

'' chi sei tu? ''

'' sono Kim, e tu come ...? ''

'' sei il fidanzato di Tay? ''

Kim comincia a balbettare, imbarazzato. In effetti è una domanda pericolosa ... cosa siamo? Tralascio quel dettaglio della mia relazione con Kim, e cerco di vedere la situazione sotto gli occhi di un bambino di 7 anni. Di certo baciarsi, non è una cosa che fanno due semplici amici. Dicendo che siamo buoni amici manderebbe in confusione il bambino e per lui diventerebbe normali che due amici si bacino. Bhe, allora, non rimane che un'unica, imbarazzante soluzione.

'' si, Killian, è il mio fidanzato '' rispondo con un sorriso, evitando appositamente di guardare Kim e avvicinandomi al piccolo, inginocchiandomi davanti a lui '' ma ti devi comportare bene con lui. Perché non ti presenti? ''

Killian arriccia le labbra sottili e alza lo sguardo verso Kim, poi lo posa di nuovo su di me. Mi oltrepassa e va verso Kim, che si inginocchia di fronte a lui, gli porge la mano e il bambino la stringe

'' io sono Kim, il mio colore preferito è il giallo e guardo i cartoni animati ''

Mi alzo in piedi, e guardo Killian spalancare gli occhi impressionato

'' davvero ti piacciono i cartoni animati? ''

'' certo!'' risponde Kim '' e sai qual è il mio film preferito? '' chiede abbassando la voce. Killian scuote la testa incuriosito '' il re leone ''

Il piccolo spalanca ancora gli occhi sorridendo entusiasta

''è anche il mio! ''

Comincia a saltellare emozionato, guardando Kim con rinnovato interesse. A interromperli arriva Dolores e gli altri bambini, che rientrano nelle loro stanze per vestirsi. Tutti lanciano un'occhiata incuriosita a Kim prima di chiudersi nelle loro stanze, e Killian fa promettere a Kim di insegnarli a disegnare un ragno, prima di entrare nella propria. Quando il corridoio è di nuovo deserto mi avvicino a Kim

'' davvero guardi ancora i cartoni? ''

'' certo! '' esclama Kim guardandomi '' il re leone è un classico. Non smetterò mai di vederlo ''

'' io non vedo cartoni Disney da un secolo ''

Dico senza pensarci. Lui spalanca gli occhi

'' cosa? Spero tu stia scherzando! '' alzo le spalle assumendo l'espressione più tenera e colpevole che riesco a fare in quel momento, divertita dal suo teatrale sbuffo di finta esasperazione '' mi tocca rimediare. Devo farti vedere un film Disney ''

Alzo un sopracciglio cominciando ad avviarmi verso le scale, seguita da lui. Mentre scendiamo verso l'atrio incontriamo Greta che lancia uno sguardo diffidente e freddo sia a me che ha Kim, che cerca di sorriderle nonostante tutto. Ci dirigiamo verso il salotto. Il pavimento è coperto da giocattoli, la poltrona circondata da case delle bambole che hanno visto giorni migliori e barbie buffe, alcuni con i capelli tagliati, altre con strane facce disegnate. Kim ne prende una con la faccia verde

'' oh mio Dio ... e io che consideravo le barbie sexy ''

Ridacchio e mi siedo sulla poltrona, seguita da Kim che si butta affianco a me

'' e quindi ti piacciono le barbie ...''

Lo prendo in giro. Lui sorride

'' da piccolo si. Tutti i miei Spiderman e Superman hanno avuto una relazione complicata con le barbie di mia sorella ''

Scoppiamo a ridere contemporaneamente

'' io chiedevo a mio fratello alcuni dei suoi giocattoli, ma lui non me li prestava mai. Era molto geloso delle sue cose ''

Dopo qualche minuto di silenzio, Kim alza gli occhi e mi guarda intensamente, improvvisamente serio

'' Taylor ... dovremo parlare, prima o poi. Di questo ... '' indica lo se stesso poi me, e poi di nuovo '' legame che c'è tra noi. Perché c'è un noi, giusto? ''

'' si, certo ''

Rispondo pronta, senza esitazione. Esiste un noi. È impossibile negarlo, ormai. Kim sorride e poggia un braccio sulla spalliera. La sua mano raggiunge il mio viso e lo sfiora, mentre io continuo a guardarlo, rapita, meravigliata

'' tu mi piaci Tay ... e forse ' piacere' non è il verbo esatto. Provo qualcosa per te che non ho mai sentito fino ad ora, qualcosa di così forte, così potente. Non riesco a smettere di sognarti, di pensarti. Sei entrata nella mia testa e non esci più, non che io abbia fatto qualcosa per non pensarti più. Amo il modo in cui mi fai sentire, amo il fatto che sorridi veramente solo con me, amo la tua compagnia, amo i tuoi baci, i tuoi occhi ... '' gli sfioro il viso con le dita, attirate ancora dalle sue labbra, perfette, carnose '' ... eppure ho come la sensazione che tu non provi lo stesso per me ''

Lo guardo stranita, sorpresa. Come può solo pensare che io non provo qualcosa di così forte come lui? Qualcosa di più simile ... all'amore? Non mi faccio intimorire da quella parola, non ora. Non adesso, dove potrei ferirlo facendogli capire altre cose. Allontanarlo. Pensarci soltanto mi fa rabbrividire

'' Kim ... ti sbagli '' dico con voce sicura, tanto da sorprendere anche me. Gli racchiudo il viso tra le mani '' non pensare più una cosa del genere. Io ... non sono brava ad esprimere i miei sentimenti. Forse, si ... ho un po' paura, ma non per me. Ho paura per te. Ho paura che il mio passato possa influenzarti, la mia tristezza contagiarti. Tu sei così pieno di vita, così bello ... non voglio che tu cambi, perché io amo ciò che sei ''

'' il tuo passato non potrà mai cambiarmi, Tay ... ma voglio aiutarti a rendere più semplice da sopportare. Voglio che tu sia felice ''

Gli sorrido. Un sorriso causato dalle mille emozioni che le sue parole mi fanno provare. Gioia, commozione, amore. Un sorriso che non ho mai rivolto a nessuno, prima d'ora.

'' ma Kim, tu mi aiuti. Anche il solo fatto che tu sia qui, mi rende felice. Felicissima ''

Kim mi sorride ancora, raddoppiando l'intensità di tutto quello che mi sta facendo provare. Il cuore, già veloce, impazzisce. Lo stomaco mi solletica. Sono pronta. Pronta a esplodere per lui, a cadere nel vuoto con lui, quando si china e socchiude gli occhi per regalarmi un altro bacio. Ma, evidentemente, non è il momento di cadere.

'' Kim! ''

Kim gira subito il viso contratto in un'espressione di puro stupore. Seguo il suo sguardo e incontro una Kasie molto sorpresa

'' mamma? ''

Esclama Kim, con voce acuta. Avrei riso se la situazione non sia così imbarazzante. Mi sono dimenticata che Kasie è la madre di Kim e che sarebbe venuta oggi per l'arrivo del nuovo bambino. La donna alterna lo sguardo da me al figlio, per poi fermarsi su quest'ultimo

'' cosa ci fai qui? ''

Kim si alza e io seguo ogni suo movimento con un po' di rimpianto. Sono rimasta un po' con la bocca asciutta.

''Taylor ... mi ha invitato. Oggi ti ho detto che andavo da un'amica ''

'' un'amica ... ''

Ripete la mamma come in modo meccanico, fissando il figlio. Kim arrossisce e io vorrei non essere qui in questo momento

'' si, bhe ... '' balbetta Kim, a disagio '' tu che ci fai qui? ''

Kasie sospira, come se si fosse arresa.

'' io ci lavoro, Kim''

Sentiamo la voce di Dolores che la chiama. Kasie sospira, ancora una volta

'' quando pensi di tornare a casa? ''

'' non lo so, mamma ... quando avremo finito, penso ''

La donna si gira poi verso di me. Mi rivolge un piccolo sorriso, e mi saluta. Solo dopo aver fatto un'affettuosa carezza al figlio, si gira e si avvia verso la cucina. Mi alzo e mi avvicino a Kim, pietrificato sulla soglia del salotto

'' Kim, tutto okay? ''

Lui sbuffa e si gira verso di me

'' okay sono fottutamente stanco di essere continuamente interrotto ''

Un attimo dopo, il suo braccio mi stringe e le sue labbra sono sulle mie. Mi bacia in modo passionale e forte, possessivo, tanto che quasi sento di sciogliermi. Quando ci allontaniamo, non posso fare a meno di ridacchiare quando lui dice

'' bene, adesso sono soddisfatto ''

Il resto della giornata passa veloce e piacevole. Kim aiuta i bambini ad arrivare alle grandi altezze, per completare i loro disegni, mentre io e Annie li aiutiamo a decidere cosa dipingere. Tutta la mattinata passa tranquilla, senza complicazioni, e l'atrio sembra esplodere di colori. Dopo il pranzo, fatto in modo veloce e confuso, ci occupiamo del primo piano. Qui scoppia il caos. I bambini più pestiferi e attivi, stanchi di usare il pennello, iniziano ad immergere le mani nella pittura e a pasticciare tutto il muro. Ben presto anche gli alti li imitano. La situazione diventa incontrollabile, soprattutto quando la pittura comincia a volare a schizzi e a sporcare tutti. Io ed Annie cerchiamo di controllare i bambini, ma finiamo tutte coperte di pittura: i capelli, i vestiti, le braccia. L'unico, stranamente, tranquillo è Killian. Kim gli stava inginocchiato affianco e gli parlava, sorridendo. È incredibile come riesca a attrarre presone di ogni età. Forse quel suo modo gentile, quel suo sorriso, la sua pazienza. Il piccolo è come rapito da lui e per un breve momento anche io. Breve perché subito dopo uno schizzo di vernice mi distrae. Un altro colpisce Annie, che non riesce più a trattenersi e comincia ad urlare

'' Adesso basta, pulci! Fermatevi! Fermatevi tutti o di notte entro nelle vostre camere e vi tolgo i capelli uno ad uno, è chiaro? ''

Di fronte ad una Annie rossa, non solo di capelli ma anche di viso, i bambini si bloccano, con i visi stupiti e spaventati. Ad alcuni gli occhi si riempiono di lacrime, ed altri si nascondono il viso tra le mani. La mia amica si ricompone, cercando di ripulirsi ma peggiorando ancora di più la situazione. Dopo aver chiesto scusa per la voce troppo forte i bambini si ricompongono e ritornano ai loro pennelli e alle loro creazioni. Mi avvicino alla piccola Anna, che sembrava indeciso su cosa dipingere

'' problemi? ''

Le chiedo inginocchiandomi al suo fianco. Lei mi guarda con i suoi occhi troppo grandi per il viso magro e piccolo, la mano sospesa fra lei e il muro.

'' voglio disegnare la mamma ... ma non mi ricordo più com'è fatta ''

Guardo di nuovo la bambina, con una sensazione pesante nel petto. Non sembrava turbata, piuttosto pensierosa, concentrata

'' non ti ricordi proprio niente? Neanche di che colore aveva i suoi capelli? ''

Scuote la testa, facendo sobbalzare sulle spalle le trecce coperte di pittura. Le sfioro, con un gesto affettuoso e involontario.

'' e come la vorresti la tua mamma ''

Lei sorride e tinge il pennello di marrone

'' con lunghi capelli marroni ... '' dopo averlo disegnati, prende il rosa '' sempre sorridente e ... '' tinge di verde '' con bellissimi occhi verdi ''

'' come i miei? ''

La piccola annuisce

'' sei tu ... '' indica il disegno '' sei bella, buona, brava. Sei la mamma che vorrei ''

Un sorriso malinconico trasforma le mie labbra, mentre guardo Anna

'' ma, piccola ... io non sono una mamma. Dolores si occupa di voi, vi vuole bene ... ''

'' Dolores ci sgrida '' assume una buffa espressione contraddittoria '' ci mette in punizione ''

''lo fa per il vostro bene, vi insegna cos'è sbagliato e cos'è giusto. Perché Dolores vi mette in punizione ''

Lei incrocia le braccia al petto, ostile, ma sussurra

'' perché non facciamo i compiti ... o non vogliamo mettere a posto i giocattoli '' le sorrido, sicura che abbia capito ciò che voglio dire e lei sbuffa sconfitta '' però la mia mamma la voglio bella come te ''

Afferma entusiasta. Mi arrendo, divertita e lusingata. Pian piano il corridoio si riempie di tantissimi disegni colorati e diversi. Arrivata l'ora di pranzo tutti i bambini sono soddisfatti e stanchi, e pian piano si avviano verso la cucina. Killian sorride a Kim e saltella felice davanti a lui, per poi sfrecciare verso le scale. Kim si avvicina mentre Annie, al mio fianco, si stiracchia

'' è stata una giornata faticosissima ''

'' alla fine è andato tutto bene. I bambini si sono divertiti è questo l'importante ''

Kim ci sorride, e dopo qualche altra chiacchiera, scendiamo anche noi in cucina. Prima di entrare però, Kim si ferma

'' si è fatto tardi, forse è meglio che vada ''

Lo guardo dalla testa ai piedi

'' ma sei tutto sporco di vernice ... non vuoi farti una doccia? ''

Le sue guance si colorano di rosa, e scuote la testa

'' non mi sembra il caso. Casa è vicina, due passi e sono arrivato ''

'' sicuro? ''

È strano, ma non sono felice che questa giornata sia finita. Mi ero quasi abituata alla sua presenza. Lui annuisce, e io sospiro

'' ringrazia Dolores per l'ospitalità e saluta Killian da parte mia ''

Si avvicina alla porta

'' ti accompagno! ''

Lo affianco. Lui apre la porta, ma gira lo sguardo per guardarmi

'' è stata una fantastica giornata ''

Annuisco

'' già ... lo penso anche io ''

Rimaniamo lì immobili a fissarci, poi lui mi sorride

'' bhe, devo andare ''

Fa un passo oltre la soglia, ma io lo fermo. L'istinto agisce offuscando i pensieri e le paure. Lo afferro per il collo della maglietta e lo avvicino a me. Un piccolo bacio. Un bacio della buonanotte, per ricordargli di sognarmi e per sognarlo io stessa. Piccolo e veloce. Come qualcosa di abituale e di normale. Come due ragazzi fidanzati. Come una coppia. Quando mi allontano so già di essere rossa in viso

'' buonanotte, Kim ''

Lui sorride e mi fa una carezza sul viso

'' buonanotte, ragazza yo-yo ''

~T̨

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