Riley Jackson e gli Dei dell'...

By tasheryt

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Riley Jackson non è una tredicenne come le altre, vive in un posto chiamato Nuova Roma e i suoi genitori sono... More

Prologo
Riley
Riley
Adam
Adam
Donovan
Donovan
Billy
Billy
Riley
Riley
Adam
Donovan
Billy
Riley
Donovan
Billy
Riley
Suri
Percy
Adam
Adam
Donovan
Donovan
Adam
Adam
Riley
Riley
Billy
Billy
Riley
Riley
Adam
Adam
Donovan
Donovan
Riley
Riley
Amanita
Adam
Adam
Donovan
Donovan
Billy
Billy
Amanita
Amanita
Riley
Riley
Riley
Amanita
Amanita
Adam
Adam
Amanita
Donovan
Donovan
Billy
Billy
Amanita
Amanita
Amanita
Riley
Amanita
Luke
Michaela
Ian
Riley
Adam
Adam
Donovan
Amanita
Billy
Billy
Amanita
Luke
Amanita
Riley
Riley
Amanita
Adam
Adam
Amanita
Ian
Michaela
Donovan
Donovan
Amanita
Billy
Billy
Amanita
Riley
Riley
Amanita
Luke
Adam
Adam
Donovan
Donovan
Billy
Billy
Amanita
Michaela
Riley
Riley
Amanita
Riley
Riley
Adam
Adam
Amanita
Michaela
Donovan
Donovan
Luke
Billy
Billy
Riley
Riley
Adam
Adam
Amanita
Donovan
Donovan
Billy
Billy
Amanita
Riley
Riley
Amanita
Amanita
Luke
Adam
Adam
Michaela
Ian
Iris
Alabaster
Donovan
Donovan
Luke
Iris
Billy
Amanita
Alabaster
Amanita
Riley
Riley
Luke
Adam
Adam
Amanita
Donovan
Alabaster
Donovan
Billy
Billy
Alabaster
Riley
Riley
Amanita
Adam
Asha
Adam
Alabaster
Donovan
Donovan
Billy
Billy
Riley
Riley
Percy
Percy
Adam
Adam
Amanita
Donovan
Donovan
Amanita
Billy
Billy
Amanita
Amanita
Riley
Riley
Suri
Adam
Adam
Donovan
Donovan
Percy
Billy
Billy
Amanita
Riley
Riley
Riley

Adam

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By tasheryt

Quando Riley lo raggiunse, Adam stava osservando il panorama di Nuova Roma da una delle terrazze sulle colline. Giocherellava con il suo coltellino a serramanico, Riley non aveva mai capito perché se lo portava dietro, dato che non era in bronzo celeste e non tagliava neppure tanto.

- Non ho mai capito perché ti porti dietro quel coltello vecchio e dalla lama poco tagliente-

Adam sorrise.

- Me lo ha regalato mia madre, anni fa- spiegò- il manico è ricavato da non so che lancia che usava da ragazza al campo... a modo suo, credo volesse darmi qualcosa per portarmi fortuna. E' stato poco prima di iniziare a frequentare il campo-

Annuendo, Riley si sedette di fronte a lui.

- Scusami- le disse lui, guardandola- il Campo Giove non mi piace molto, lo sai. Non mi sento a casa, a dire il vero-

- Lo so, dopotutto tu sei figlio di semidei greci- rispose Riley, tranquilla- beh, come me, ma io comunque qui ci sono nata. Mi sento legata a questo posto, anche se preferisco stare al Campo Mezzosangue. Le estati più belle sono quelle che passo lì, con voi-

Adam notò il suo braccialetto nuovo e fece un fischio.

- Regalo dei tuoi, eh? Forte. Vorrei aver avuto il tempo anche io di prenderti un regalo-

- Non fa niente. Piuttosto... come va la rabbia?-

- Non bene. Continuo a ribollire dentro come fossi un vulcano e non riesco a restare rilassato più di due secondi-

- Con chi ce l'hai esattamente?-

Alzandosi in piedi, Adam iniziò a camminare avanti e indietro. Sapeva cosa stava facendo l'amica, gli stava tirando fuori le cose per aiutarlo a stare meglio e, in effetti, aveva proprio bisogno di sfogarsi o sarebbe imploso.

- Con me stesso, principalmente- spiegò, scuotendo il capo- e con gli dei, perché ho l'impressione che il fatto di essere nipote di Ares non sia un bene... non c'è mai stata una sola cosa che è mai andata davvero per il verso giusto! Anche mia madre dice che, secondo lei, i discendenti di Ares sono quelli più messi alla prova. Io direi ostacolati. Non potevo essere nella casa di... che ne so, Nemesi? Sta più simpatica del dio della guerra-

Riley sorrise.

- Ares non è mister simpatia, in effetti- ammise, alzando gli occhi e sperando di non venire fulminata.

Smettendo di camminare, Adam tornò a sedersi, mettendosi a cavalcioni del cornicione della terrazza.

- Dovresti dire a Billy quello che provi, intendi dirglielo sul serio. Non importa se ti senti insicura e pensi che siano ancora sentimenti infantili, ma rischi di peggiorare, tenendotelo dentro-

- Lo so... lui è la mia prima, vera cotta. Ci ho messo un po' a capirlo, ma mi piace sul serio, quindi credo che dovrò trovare il coraggio-

Si zittì un attimo, muovendo nervosamente le gambe, poi alzò gli occhi verdi su di lui.

- Ma per te è diverso- aggiunse- riesco a sentirlo, tu... a te non piace Donovan. Tu sei innamorato di lui-

Adam si lasciò scappare dalle labbra un grosso sospiro. Era al campo da più tempo di Riley e fin da quando aveva conosciuto Donovan, aveva capito di provare qualcosa per lui. A dieci anni forse non sai cos'è l'amore, ma dopo quasi tre anni consecutivi, in cui i sentimenti maturano... inizi a saperne qualcosa. E poi, ognuno maturava ad una età diversa, ma era risaputo che semidei e loro discendenti, spesso avevano tempi diversi rispetto ai mortali.

- Bell'affare- brontolò il nipote di Ares.

- Beh, la cosa in sé non è brutta! Anzi, sarebbe bella... sai, mi è tornato in mente un discorso fatto con mia madre tempo fa. Tu conosci bene i miei, a vederli sono perfettamente assortiti e al contempo ti chiedi come facciano a sopportarsi! Beh, lei me lo ha spiegato. Mi ha detto che, per lei, mio padre non è solo la persona che ama, il padre di sua figlia, ma è... una parte di lei. Questo lo ha capito quando ha iniziato a provare qualcosa per lui e hanno vissuto tante avventure insieme-

Adam la osservò con la coda dell'occhio, annuendo.

- Io non so cosa intendesse dire Donovan di preciso, non so chi c'è nel suo cuore, però... ho davvero sperato che ci fossi tu-

La sincerità e la gentilezza di Riley erano qualcosa che Adam apprezzava davvero tanto, nessuno sapeva quanto. Avrebbe voluto mettersi a piangere, abbracciandola. Ricacciò indietro il groppo alla gola, deglutendo e tirò su col naso.

- Allora, torniamo poi tutti al campo?- chiese, cambiando discorso. Vide Riley annuire e i suoi occhi s'incupirono appena, cambiando di nuovo colore- Brutte notizie?-

- Non lo so, mio padre non ha potuto dirmi molto. Profezie, comunque-

- Ahia, quelle non promettono nulla di buono-

- Non solo. Le profezie individuali riguardano solo i semidei, ma... non le Grandi Profezie-

Adam si sentì gelare il sangue solo a quelle parole. Tutti i loro genitori, dal primo all'ultimo, sapevano l'effetto malefico di una Grande Profezia; se poi ne vivevi più di una, eri davvero fortunato, più possibilità di lasciarci le penne.

- Ottimo, rischiamo insomma una guerra anche noi- fece, ironico- beh, ammetto che il non partecipare ad imprese mi ha sempre infastidito. Insomma, non è che non sia possibile, ma ti deve scegliere un semidio-

- E se infatti fosse così?- chiese Riley.

Rimasero entrambi in silenzio per un po'. Adam sembrò stare decisamente meglio, era meno nervoso, i muscoli non erano tesi e il volto meno corrucciato.

- C'è aria di tempesta- disse ad un certo punto Riley.

- Sai cosa ti dico? Al diavolo tutto!- esclamò Adam, rimettendosi in piedi e sorridendo, l'aria decisa- Io glielo dico lo stesso. Non posso continuare a tenermelo dentro. Lo so che è da egoisti e che probabilmente rovinerò il nostro rapporto, ma... non è giusto-

Anche Riley si alzò in piedi e sorrise, annuendo.

- Io non credo che si rovinerà nulla, perché comunque siete abbastanza intelligenti per andare oltre queste sciocchezze. Sarà solo strano, all'inizio, ma comunque Donovan ti vuole bene-

- Anche io. Voglio comunque che restiamo amici, non posso fare a meno della sua amicizia. Mi farò bastare quello che ho-

- Quando pensi di dirglielo?-

- Appena saremo tornati a casa, cioè, al Campo Mezzosangue. Lì ci sarà la tranquillità necessaria-

La permanenza al Campo Giove durò solo pochi giorni. Riley era passata da casa a fare lo zaino e Adam, che non se la sentiva di restare da solo con Donovan ad aspettare il suo arrivo, era andato a prendere Billy. Pensava di trovarlo, come l'amica, indaffarato a fare i bagagli, anche lui passava l'estate all'altro campo come lei, invece sentì la discussione che c'era in atto fin dal cortile, probabilmente a causa delle finestre aperte. Si fermò sul vialetto, quasi davanti alla porta, indeciso se bussare o meno.

Piper Grace, la madre di Billy, aprì la porta in quell'istante, con un annaffiatoio in mano e per poco non glielo rovesciò addosso.

- Oh, Adam, perdonami- disse, sorridendo imbarazzata.

- Colpa mia, signora Grace- disse Adam- ero indeciso se bussare o...-

La donna annuì e chiuse la porta alle proprie spalle.

- Mi dai una mano con le piante qualche minuto?- chiese, sospirando- Lasciali finire, altrimenti è peggio-

Annuendo, Adam seguì la donna. Piper era una donna molto bella e gentile, il genere di madre che tutti avrebbero voluto, di quelle che solitamente è dolce e ti fa i biscotti, ma all'occorrenza diventa una tosta, volendo anche Rambo. Profumava di fiori freschi e dolcetti e somigliava parecchio a Billy, avevano lo stesso colore di capelli e di pelle.

- Succede spesso?- domandò, spostando per lei un pesante vaso di erbe aromatiche.

- Ultimamente, sì- rispose lei, innaffiando- quei due solo uguali, impossibile andare sempre d'accordo, inoltre sono testardi e orgogliosi-

- Oh, ne so qualcosa, io e mia madre a volte arriviamo alle mani. O ai piatti-

Piper ripensò a Clarisse che sbraitava ordini alla case di Ares e rise, non le risultava difficile crederlo o immaginarlo.

- Ma non sono sempre stati così- continuò, passando alla pianta successiva- fino a qualche anno fa, Billy non avrebbe discusso una disposizione di suo padre nemmeno sotto tortura. Adesso discute persino un consiglio-

Adam la osservò, poi si sedette sul bordo del muretto, mentre lei innaffiava l'intero giardino con un tubo verde di plastica.

- Posso fare un'osservazione, senza che si offenda o pensi che io voglia fare quello che sa tutto?- chiese, ottenendo la sua attenzione- Per Billy, questo è un momento difficile. Lo capisco, abbiamo la stessa età, siamo nell'adolescenza e siamo figli di semidei... niente di peggio. Io guardo Riley ogni giorno e vedo il modo diverso con cui affronta le cose. Ma in problemi sono gli stessi-

Piper sorrise.

- Jason non è Percy- gli disse, un po' amareggiata.

- Lo so e Billy, forse, è passato da un estremo all'altro. Ma, mi creda, adora suo padre... non è per mancanza di affetto che ci litiga, ma l'opposto. Per lui, Jason Grace è l'eroe più grande di tutti e al tempo l'ostacolo da superare. Ci siamo passati un po' tutti, con dei genitori famosi... pensi di non essere mai abbastanza. Lo so che questa rivalità appare stupida, ma non lo è. Mi dica, lo sapeva che ci ha salvati dai ciclopi? Usando la Lingua Ammaliatrice-

Per poco, Piper non lasciò cadere il tubo. I suoi occhi brillarono di orgoglio.

- Lui non ci ha detto niente, anzi, pareva scoraggiato- rispose, stupita.

Adam accennò un sorriso e scese dal muretto.

- Ecco, credo ci sia un problema di comunicazione- disse- magari, dategli questi mesi, ok? Poi parlatene, con calma, tutti assieme. Io e i miei abbiamo fatto così, per superare i problemi e ha funzionato, ma dovete anche lasciarlo sbagliare da solo-

La porta venne spalancata e Billy uscì accigliato, lo zaino sulle spalle. Quando vide Adam, la sua espressione si schiarì un po'.

- Oh, ehm, aspettavi me?- chiese.

- Andiamo, campione, credo che gli altri ci stiano aspettando-

Billy salutò velocemente la madre, non capendo il perché del suo bacio a stampo sulla guancia e s'incamminò con l'amico.

- Tutto bene?- gli domandò Adam.

- Più o meno. E tu?- rispose Billy.

- Più o meno-

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🖤 tutto il nostro percorso in amici🖤 spero vi piaccia la storia<3