🥀L'arte di essere fragili 🥀

By katastrof3

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Cosa succederebbe se le forze portanti non fossero l'unica potenza da temere? Ci hanno sempre tenuto lontano... More

Introduzione
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Avviso importante
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40: il ritorno.
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Chiediglielo!
Chiediglielo! Pt.2
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
Capitolo 63 1/2
Capitolo 63 2/2
Avviso importantissimo
Fermi tutti!
Capitolo 64
Capitolo 65
Capitolo 66
Capitolo 67
Capitolo 68
Chiediglielo
Capitolo 69
Capitolo 70
Capitolo 71
Capitolo 72
Capitolo 73
Capitolo 74
Capitolo 75
📣Capitolo recensione!📣
Capitolo 77
⚠️IMPORTANTE⚠️
Capitolo 78
Capitolo 79
Capitolo 80
Capitolo 81
Capitolo 82
Capitolo 83
Capitolo 84

Capitolo 76

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By katastrof3

"Oh! Sono così felice che ti sia finalmente decisa a raggiungerci, Shizuka!" Esclamò la vecchia rana, finché ci serviva, ciò che credeva fossero, gustose pietanze. "Credevo non arrivassi più!"

Shima aveva una parte inferiore verde con una marcatura viola intorno alla bocca e alla parte posteriore del corpo. La parte superiore della sua testa sembrava una rete per capelli con dei cerchietti sotto, che le dava un aspetto da "vecchia signora". Indossava un mantello nero, molto semplice, a collo alto che cercava in ogni modo di non pestare finché si sedeva accanto a suo marito, con cui era solita battibeccare per cose inutili...

"Beh, sai, ho chiesto di eseguire la tecnica del richiamo inverso ma nessuno si è fatto vivo."risposi guardando male i diretti interessati, mettendo in bocca l'ennesimo bruco colorato preparato da Mà.

Gamakichi e Gamatatsu si guardarono, deglutendo rumorosamente. Fu quest'ultimo che, incerto, provò ad inventarsi qualche scusa sul momento. "N-Naruto aveva bisogno di noi e porterebbe...
ecco...esserci passato di mente-"

Accigliai ancora di più lo sguardo, pugnalando una larva con le bacchette e portandola vicino alla bocca. Ma una voce, mi fermò. Sussurrandomi all'orecchio. "Dobbiamo veramente mangiare questa roba?"

"Non vorrai che Mà si offenda!Non stai mangiando del veleno." lo squadrai, indicando poi il suo allievo che stava divorando tutto ciò che si trovava davanti a lui."Perfino Naruto ha iniziato ad apprezzare la sua cucina!"

" Non è questione di veleno, sono solo... selettivo con il cibo." ribatté, facendosi venire un leggero conato venendo la poca esitazione che avevo nel masticare quella larva e ingoiarla, fissandolo con fare provocatorio. 

A quel punto, un sorriso si fece largo sul mio viso. Mi appoggiai al palmo della mia mano con il mento, non staccando gli occhi da lui. Era esilarante vedere un tipo così rigido e rigoroso, essere in difficoltà per un piatto di larve e cavallette. E per uno che era solito togliere anche la minima pellicina dai mandarini prima di mangiarli, questo era lo scenario peggiore. Il suo stomaco, è sempre stato il suo punto debole.
"Allora c'è qualcosa che il ninja copiatore teme più della morte..."

"Finiscila." mi minacciò.

"Troppa verità ti infastidisce?" Assottigliai gli occhi, sfidandolo e ampliando, se possibile, il mio sorriso malvagio.

"Non so cosa sia peggio, Shizuka, i tuoi fastidiosi commenti o i bruchi stessi." Sospirò, infastidito.

Sghignazzai sotto i baffi. "Oh, come sei delicato. Se non ti piacciono, ti sconsiglio di dirlo a Mà. Tappati il naso e metti qualcosa in bocca prima che lo noti-"

"Giovane Kakashi!"

"Troppo tardi..." sospirai, divertita, bevendo un sorso d'acqua.

"Non hai toccato cibo! Forse non è di tuo gradimento?!"si agitò la rana anziana, agitando le zampe.

Lui, prese una larva con le bacchette, cominciando a sudare freddo, chiaramente in difficoltà. "Si figuri, signora Shima! È tutto così buono che sono sazio solo a guardarlo!"

"Che faccia di bronzo..."commentò Tenzo a bassa voce, vicino a me. Non che lui fosse messo meglio. Dopo tre bruchi, aveva quasi rischiato di vomitare in testa a Fugasaku.

Fu quest'ultimo a parlare, preso dall'entusiasmo. "Perché non hai ancora gustato queste prelibatezze! Coraggio, giovanotto, assaggia! Sono tutte specialità della casa!"

"Su, 'giovanotto' , non fare complimenti!"ridacchiai, osservando la sua espressione di pietra , fissa sulla schifezza che teneva fra le bacchette. "Mà cucina in modo delizioso!"

"Forza maestro Kakashi!" Lo incoraggiò il biondo, partendo per imboccarlo. "Dica AAA-"

La mano veloce e forte del suo maestro gli bloccò il polso con uno scatto fulmineo. Per lui, era questione di vita o di morte. Non avrebbe mai mangiato quella roba, tanto meno si sarebbe lasciato imboccare da qualcuno che mangia come un bisonte.
"Prova ad avvicinarti con quel bruco e potresti trovare il tuo prossimo avversario, Naruto." Lo fulminò con lo sguardo, sussurrando in sua direzione, chiaramente sotto una pressione esorbitante.

Il suo allievo arretrò rapidamente, un po' impaurito, posando le bacchette sul tavolo. "Uh, forse ha ragione, maestro. Meglio lasciare perdere i bruchi!"
Poi si girò verso Tenzo per imboccare anche lui ma, appena vide la sua inquietante espressione, si ritrasse indietro, cambiando subito idea.

"Coraggio Naruto, è arrivato il momento di sollevare le statue di pietra!" Dichiarò Fugasaku, alzandosi da tavola.

"Sei già arrivato a questo punto?"domandai, visibilmente sorpresa. Non mi aspettavo che facesse dei progressi così veloci. Ricordo di averci messo più di tre mesi per riuscire a richiamare a me il chakra eremitico senza l'uso dell'olio speciale.
I suoi progressi sono incredibili...

Il vecchio rospo annuì, con un sorriso più che compiaciuto.

E così, con il cuore colmo di speranza e determinazione, mi alzai da tavola, superando sia Fugasaku ,sia Naruto che, confuso, mi squadrava da a capo a piedi. Sentendomi osservata, mi bloccai, voltandomi verso di lui per rivolgergli uno sguardo compassionevole.

"Vieni anche tu con noi?"domandò lui, grattandosi la nuca.

"Suppongo che ora tocchi a me proseguire con l'allenamento."

"Che vuoi dire? Non capisco..."

"Vuoi apprendere l'arte eremitica?"chiesi a mia volta, portando le mani dietro la mia schiena, con tono più serio.

"Sì...suppongo di sì.."

"Allora non c'è tempo da perdere..."sorrisi dolcemente, facendogli un cenno con il capo, affinché mi seguisse. "D'ora in poi, sono io la tua maestra."
Sapevo che non sarebbe stato facile, ma sapevo anche che insieme avremmo potuto superare qualsiasi ostacolo e affrontare qualsiasi sfida che il destino ci avrebbe posto di fronte.

Quando ho preso la decisione di assumere il ruolo di maestra per Naruto, sostituendo il leggendario Jiraiya, ho sentito un misto di emozioni contrastanti. Da una parte, c'era l'onore e la responsabilità di guidare e insegnare a un giovane ninja così determinato e promettente. Dall'altra, c'era l'ansia e la preoccupazione di essere all'altezza del compito e di riuscire a trasmettergli tutto ciò di cui aveva bisogno...

Tuttavia, mentre riflettevo su questa decisione, ho trovato conforto nella fiducia che Jiraiya aveva riposto in me, e la consapevolezza che, semmai fosse successo qualcosa, sarebbe stato compito mio...

"T-tu...s-sei.."cominciò cercando di mantenere un sorriso sforzato mentre tratteneva in ogni modo le lacrime che stavano per rigargli il volto.

Alzai gli occhi al cielo, lasciandomi scappare un sorriso. "Proprio così!"

Con solennità e rispetto, presi coscienza dell'importante incarico che avevo: guidare Naruto nell'apprendimento dell'arte eremitica, al posto del mio maestro. Mentre ci avvicinavamo al luogo dell'allenamento, sentivo un misto di emozioni che ribollivano dentro di me: orgoglio per la fiducia riposta in me, determinazione nell'aiutare il giovane Uzumaki ...

Osservai Kakashi, Tenzo e Naruto mentre avanzavamo attraverso il fitto fogliame del Monte Myoboku, consapevole dell'importanza di questo momento. Kakashi, con il suo caratteristico occhio coperto e la sua saggezza, era un faro di guida, mentre Tenzo emanava serietà e determinazione. E Naruto, con il suo spirito indomito e la sua voglia di crescere, rappresenta la promessa di un futuro luminoso.

Arrivammo al luogo dell'allenamento, il luogo sacro della fonte dell'olio. La luce dorata che risplende dalla fonte è un segno dell'energia e della saggezza contenute in questo luogo.
I suoni della natura circostante sembravano calmarsi, come se la foresta stessa fosse consapevole di ciò che stava per accadere.

"Maestra Shizuka..." pronunciò l'Hatake con voce seria, profonda, appoggiandosi ad una delle rane di pietra."Non vedo l'ora di vederti all'opera. Sono sicuro che saprai affascinarci con le tue...abilità."

Trasalì. Cercando di frenare la sensazione di calore che sentì in maniera imminente.
Sembrava così strano detto da lui...
Come se, sotto sotto, ci fosse un doppio senso che solo io potevo cogliere. E la paura che potessero farlo anche i presenti, mi mandava in confusione totale.

Lo stava facendo apposta, si stava vendicando per i bruchi...

"Mettetevi comodi e non distraete Naruto."lanciai uno sguardo alle mie spalle, cercando di essere più fredda possibile, per poi guardare il biondo davanti a me. "Nell'arte eremitica la concentrazione è tutto."

"Lo prometto, maestra."fece spallucce il bruno, dando una gomitata al suo compare. "Ma posso garantire per Kakashi?"

Lui gli diede un'occhiata severa. "Sono serio quando si tratta di apprendimento."

Mi schiarii la voce, ignorando le loro chiacchiere. Era importante che Naruto prestasse attenzione a me.
Il compito di quei due è quello di assistermi nell'allenamento e intervenire in caso di pericolo, motivo per cui, a meno che non si presentino queste condizioni, sono tenuti ad osservare il nostro lavoro e liberi di fare ciò che ritengono opportuno.
Normalmente, Kakashi avrebbe tirato fuori dalla tasca il suo libro preferito ma, questa volta, era incuriosito, attento ad ogni nostro movimento.

Tenzo, invece, usò la sua arte del legno per costruirsi una panchina. Quale buon momento per oziare...

Richiamai l'energia naturale, cercando di assorbirla e , nel momento in cui le mie palpebre si colorarono di rosso, spalancai gli occhi scarlatti, facendo fare all'Uzumaki un balzo all'indietro.

"Che diavolo ti è successo?"pronunciò a bocca aperta. "Il tuo Sharingan e la tua arte eremitica sono..."

"Fuse." Terminai, con un sorriso beffardo, camminando verso la gigantesca rana di pietra dietro di lui. Con un movimento fluido la sollevai senza alcuno sforzo, come se fosse leggera come una piuma. Gli occhi di Naruto si spalancarono ancora di più, mentre mi guardava sollevare la massiccia roccia con una facilità sorprendente.

"CHE COSA?!"

"Il tuo obbiettivo è questo."rivelai, lasciandola cadere a terra con un tonfo sordo."Dovrai riuscire a sollevare questa enorme statua di pietra senza alcuno sforzo, proprio come ho fatto io... Credi di farcela?"

Lui annuì, convinto.

"La prima volta dovrai provarci usando solo il tuo chakra interno, in questo modo ti verrà più naturale usando l'arte eremitica." Suggerì Fugasaku, stringendo il bastone nero con cui bastonò anche me durante gli allenamenti per evitare che richiamassi troppa energia naturale.

Col senno di poi, avrei dovuto ripagarlo con la stessa moneta. Ma, in fondo, lo faceva per il mio bene.

Naruto si avvicinò alla gigantesca rana di pietra con determinazione, volenteroso nel dimostrare la sua forza. Tuttavia, non appena cercò di sollevarla, si rese conto dell'enormità della sfida che aveva di fronte. La roccia era pesante e immobile, e non importava quanto si sforzasse, sembrava impossibile muoverla.
Con un grido di sforzo, mise tutte le sue energie nel tentativo di sollevare la roccia, ma presto si rese conto che era un compito al di là delle sue attuali capacità...

"Non... non riesco a sollevarla!" prese fiato, leggermente frustrato. "È troppo pesante!"

"Basta così, fermati. Ora assorbi un po' di chakra eremitico."dissi dura, osservandolo con i miei occhi scarlatti. "Questo ti aiuterà a gestire l'energia naturale facendo solo affidamento sulle tue abilità."

Sentivo come se, allo stesso modo, ci fossero altri due occhi che mi stavano guardando con attenzione. Sentivo un'enorme pressione addosso.
Sciolsi le braccia che avevo incrociato al petto e mi voltai verso chiunque mi stesse guardando con tale insistenza.

E lui era lì. La sua attenzione era ancora su di me. Non c'era tempo per il suo libro tascabile...
Il suo occhio severo era capace di mettermi in una posizione di scomoda esitazione. Dopotutto, stavo allenando il suo allievo. E, dopo l'esperienza e gli anni in cui ho imparato a conoscerlo, sapevo che , con i suoi allievi, era estremamente protettivo , anche se non lo dava molto a vedere.
Avrebbe dato la vita per loro, come fossero figli suoi.
Io non avevo mai insegnato qualcosa ad un suo allievo, motivo per cui, per lui, ero da controllare e studiare.

Questo non vuol dire che non si fidasse di me, anzi, ma che era genuinamente incuriosito.

Dopo un momento di rassegnazione, Naruto si rialzò con rinnovata determinazione. Con il cuore colmo di speranza e la volontà di superare l'ostacolo di fronte a lui, si avvicinò nuovamente alla gigantesca rana di pietra.

"Forza Naruto!Non arrenderti!"lo incoraggiò Gamakichi, da più distante.

Con un grido di sforzo, Naruto mise tutte le sue energie nel tentativo di sollevare la roccia. Sentiva il sudore scorrere lungo la fronte e i muscoli tesarsi, ma questa volta qualcosa era diverso. Una fiamma interiore si accese dentro di lui, alimentando la sua forza e la sua determinazione.

Con un'ultima spinta, Naruto sollevò la roccia, alzandola appena sopra le ginocchia con un grido di trionfo. "Ce l'ho fatta! Ce l'ho fatta davvero!"

"Sapevo che ce l'avresti fatta!"
Mi avvicinai a lui con orgoglio, non appena la lasciò cadere a terra. Ma il mio entusiasmo si spense non appena essa cadde all'indietro, facendo cadere tutta la fila di statue dietro come un domino.

"Ma che cavolo, Naruto!"lo rimproverai, indicando ciò che aveva fatto con le braccia. "Questi sono gli allievi che ti hanno preceduto!"

"Mi dispiace!"

"Coraggio, ora rimettile al proprio posto, esattamente com'erano prima!"sospirai, massaggiandomi le tempie.

"EDDAI, NON ESSERE COSÌ SEVERA!"mi pregò, esasperato.

Strappai i lembi della mia giacca dalle mani del ragazzo, finché si rotolava a terra nella disperazione più totale. "Smettila di stropicciarmi la giacca e muoviti! Quelle statue non si sistemeranno da sole!"continuai a rimproverarlo, allontanandomi da lui e andandomi a sedere vicino a Tenzo. Presi il libro di Kakashi dalle sue mani e iniziai a leggere."Chiamami quando hai finito."

Aspetta...

Lui stava leggendo?

Un sorriso sincero mi sfuggì dietro a quelle pagine sgualcite.
Significa che, in qualche modo, di fidava del modo in cui sto allenando Naruto...
Si fida di me.

Allora, infondo, qualcosa era davvero cambiato fra noi...

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Dopo un momento di riflessione nella tranquillità della mia stanza, osservando il soffitto, mi alzai e decisi di aprire la robusta porta in legno che dava sui caldi corridoi delle torri ricurve del palazzo dei rospi. Esco silenziosamente dalla mia stanza e, con passo leggero, sgattaiolo fuori dall'edificio particolare del monte.

La brezza fresca della sera accarezza il mio viso mentre mi avvicino alle fonti termali, il suono rassicurante dell'acqua che scorre mi fece ritrovare una pace che non ricordavo di poter avere.
Senza esitazione, mi svestii lentamente, lasciando che la mia vestaglia bianca scivolasse al suolo, come un peso da cui, finalmente, mi ero liberata.

Con un sospiro di sollievo, entrai nell'acqua calda delle fonti termali, sentendo il calore penetrare nella mia pelle e lo sciogliere di ogni tensione che avevo accumulato in questi giorni.
Mi immersi completamente, lasciando che l'acqua potesse abbracciare ogni parte del mio corpo, portando con sé una sensazione di pace...

Chiusi gli occhi e lasciai che i pensieri si potessero dissolvere.
Credevo che, una volta diventata ninja leggendario, tutto si sarebbe sistemato e avrei, in qualche modo, cancellato ogni mio problema. Credevo fosse tutto più semplice, invece, solo ora, mi rendo conto che è più complicato di quanto pensassi...

È tutto ciò che ho sempre voluto, eppure perché mi sento così...vuota.

C'è questa costante pressione di dimostrare il mio valore come allieva, e allo stesso tempo c'è la paura che questo possa consumarmi. È come se ci fosse un equilibrio fragile da mantenere, e spesso mi sento come se fossi su una corda tesa...

L'unica mia consolazione, è il fatto che, almeno per le questioni di cuore, non avrò più alcun tipo di problema.

Con Kakashi c'è stato un legame profondo fin dall'inizio, ed è stato il ragazzo che ho sempre desiderato. Abbiamo condiviso attimi intensi, missioni pericolose e momenti intimi. Davvero molto intimi, ma senza alcun impegno futuro.
È successo solo una volta, per disperazione aggiungerei, e non credo proprio che si ripresenti l'occasione, data la sua minima, se non del tutto assente, attrazione nei miei confronti.

D'altra parte, c'è Genma, che ha sempre avuto un interesse per me, e sembrava che ci potesse essere un potenziale, o qualcosa di più, tra di noi. Era perfetto, c'era buona intesa...
Ma sembrava sempre che, quando stavo assieme a lui, mancasse qualcosa. Un brivido, un fuoco, una passione che, per quanto ci provasse, non era in grado di darmi.

Non fu semplice chiarire la situazione con lui ma, infondo, la prese bene. Almeno credo...

In un certo senso, ciò che mi preoccupa si scontra con la realtà della mia futura posizione come eremita dei rospi. Questo ruolo porta con sé una serie di responsabilità e doveri che mettono in secondo piano le mie preoccupazioni personali. Anche se tutto è rimasto sospeso con Kakashi e Genma, la prospettiva di prendere il posto del mio maestro mi fa rendersi conto che forse queste questioni personali non sono così cruciali come pensavo.

Nonostante sia difficile lasciare le cose in sospeso, capisco che il mio futuro è orientato verso il raggiungimento di un obiettivo più grande. Prendere il posto del mio maestro è la mia priorità, e se ciò significa lasciare che le questioni sentimentali si risolvano da sole, allora sono disposta ad accettarlo. Forse, alla fine, il destino deciderà quale sarà il mio percorso, e io sarò pronta ad accettarlo...

All'improvviso, un rumore spezza il silenzio, facendomi sobbalzare leggermente.
"Chi è là?"chiesi, tentando di nascondermi fra le rocce.

Cercai di assottigliare gli occhi il più possibile, cercando di scorgere fra l'oscurità un viso conosciuto. "Vieni fuori o giuro che ti lancio un sandalo!"

Fu in quel momento che riconobbi il viso di Mà, Shima, saltellare verso di me. Il suo sguardo sembra comunicare una strana familiarità, come se avesse qualcosa da dirmi. "Shizuka cara, posso sedermi con te?"

Uscii dal mio nascondiglio e nuotai verso la sponda, appoggiandomi ad essa con i gomiti, pronta ad ascoltarla.
Con un movimento lento si avvicinò a me. Mi guardava con quegli occhi grandi e luccicanti. Due perle arancio che mi guardavano in un modo amorevole, in modo quasi materno.

"Credo di conoscerti abbastanza da sapere che non sei venuta qui per una gita di piacere, grande e potente Shima..."insinuai, regalandole uno sguardo complice.

"No, infatti." Rispose lei, facendo segno di girarmi. Così feci. Mi sedetti su una roccia sott'acqua, dandole le spalle. "Volevo parlare con te, da sola..."
Con delicatezza assoluta, cominciò ad accarezzarmi i capelli, spazzolandoli di tanto in tanto. "Il giovane Jirayia sapeva già che sarebbe andata a finire così...In un certo senso, sperava che tu accettassi."

Non risposi, ero fin troppo preoccupata per pensarci ancora.

"Non sei obbligata a seguire la sua strada, lo sai, vero?"continuò lei. Le sue parole mi risvegliarono.

"Che intendi dire con questo?"

"Sei giovane, fertile, piena di vita..."cominciò a spiegare, continuando a pettinarmi i capelli. "Voglio essere chiara con te: Il tuo ruolo ti porterà ad essere sola, per la maggior parte delle volte. Non vorrei che , un giorno, tu possa pentirti di questa scelta..."

"È sempre stato il mio sogno..."risposi, fissando i sinuosi movimenti dell'acqua. "In fin dei conti, sono sempre stata sola. Non cambierebbe nulla rispetto a prima. E poi, ho già preso la mia decisione."

Lei abbassò lo sguardo, fermandosi per un attimo. Riuscivo a percepire il suo velo di amarezza solo sentendo la sua debole voce. "Ti sto parlando come fossi mia figlia, Shizuka: Non lasciarti accecare dall'amore che provavi per il tuo maestro...Questa è la tua vita. Voglio che tu lo tenga a mente..."

Sentii un nodo stringersi nella gola. Bruciava.
Mandai giù, nella speranza di farlo sparire una volta per tutte, ma era inutile.

"Si, lo so..."

Dopo un po' di silenzio, in cui catturò una mosca con la lingua, ricominciò a parlare. "È stato duro?"

"Che cosa?"

"È stato duro lasciarsi l'uomo della tua vita alle spalle?"specificò, finché raccoglieva i miei capelli in una morbida treccia.

"Kakashi non è esattamente l'uomo della mia vita..."sospirai, serena.

"Ah, allora è lui ,eh?" ridacchiò. Fu in quel momento che mi resi conto di ciò che, effettivamente, avevo detto. "Certo che hai la testa dura!"
Mi voltai immediatamente verso di lei, agitando le mani."Nono, giuro, non è come pensi-"

"Sono vecchia, non stupida."gracidò. "Ed è altrettanto stupido invaghirsi di un membro del clan Hatake!"concluse, sbattendomi la spazzola in testa.

"Non mi sono invaghita proprio di nessuno, vecchia rana acida!"

"Mi era sembrato di vedere qualcosa di strano tra voi, e non mi sbagliavo a quanto pare!"gesticolava.

"Non direi strano..."feci spallucce, vaga.

"Dimmi che non avete fatto quelle cose da umani!"

"Definisci 'cose da umani'..."strinsi gli occhi, massaggiandomi la testa. Non feci in tempo a dire altro che un'altra botta mi arrivò dritta sul punto di prima. "AH!"

"Se depositasse il suo seme nelle tue uova, sarebbe una catastrofe! Dovresti dire addio alla tua vita da Eremita!"

" 'il suo seme nelle tue uova' ma ti senti quando parli?!"ribattei imitandola, levandole la spazzola dalle zampe appiccicose. "Hai mai sentito parlare del preservativo?"

"Il tuo maestro era solito usarne molti, in effetti..."si portò una zampa sotto al mento, riflettendo. Poi, si riprese. "Non voglio che diventi come lui, devi prendere seriamente il voto che hai fatto! Sei la prima Eremita dei rospi donna, non vorrai che si parli male di te in tutte le terre ninja!"

Alzai gli occhi al cielo. "Si, si..."

"La tua priorità deve essere il tuo ruolo di maestra e guida per i giovani ninja!"continuò la sua ramanzina, puntandomi poi il dito contro. "Se scopro che non righi dritto, le conseguenze saranno gravi, dimmi che hai capito!"

"Fino a due secondi fa mi stavi suggerendo di abbandonare la mia carica per mettere su famiglia, certo che sei strana!"ribattei, esasperata.

Così, decise di delucidarmi sulla faccenda. "Non accetto che tu stia con il piede in due scarpe!Lo so come vanno a finire queste cose!" si accigliò."Il giovane Jirayia non era poi così diverso da te... Tsunade ha rischiato di fecondare le sue uova con lui giusto la sera prima di diventare Eremita dei rospi. Non intendo ripetere la stessa storia con te!"

Che cosa...

Lui e Tsunade?

Ho capito bene?

"Hai fatto la tua scelta, Shizuka."chiarì poi. "Ciò vuol dire che non ci sarà più tempo per le questioni personali."

Annuì, arresa ai suoi rimproveri.

"Immagina cosa potrebbe succedere se l'Hokage lo venisse a sapere! Hai idea delle ripercussioni che potrebbe avere come suo sottoposto?"

Effettivamente, aveva ragione.

"Chi altri lo sa?"

"Nessuno."

"Me lo auguro." rispose. "Se qualcuno dovesse venirlo a sapere, sareste rovinati per la vita. Devi renderti conto delle conseguenze delle tue azioni. Hai messo a rischio la tua posizione e il suo futuro. Lo sai questo, vero?"

Riflettendo su quanto accaduto, mi rendo conto che forse ho agito d'impulso, lasciandomi trasportare dalle emozioni del momento senza valutare appieno le conseguenze. Ho sempre fatto così.

Forse, mi rendo conto che è sbagliato farsi guidare solo dall'istinto.

Forse, dovrei riflettere di più sulle mie azioni...

Comunque, non risposi. Tutto ciò che diceva Shima era vero. In quel momento, si intenerì, sfiorandomi la mano. "Mi rendo conto che non è semplice, piccola Shizuka... Lo dico per il tuo bene."

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(Kakashi pov's:

Nel buio del locale affollato, i loro sguardi si incrociarono, scintille di tensione e sfida balenarono tra di loro. Lei sollevò un sopracciglio, un sorriso giocoso danzò sulle sue labbra mentre lui si avvicinò con passo sicuro, in quel terrazzo, lontano dalla vista di tutti.
"Non pensavo di trovarti qui," disse lui, il tono leggermente sarcastico.
"Ed io non pensavo di dover sopportare la tua presenza anche qui." rispose lei, con un sorriso malizioso.
Le loro parole erano cariche di doppio senso, una competizione silenziosa che bruciava sotto la superficie. Ogni battuta era come una freccia scagliata, pronta a colpire nel punto debole dell'altro.
"Sei sempre così... affascinante," disse lui, inclinandosi leggermente verso di lei.
Lei arretrò di un passo, ma il suo sorriso non vacillò. "Quasi quanto tu sei insopportabile."
L'attrazione tra di loro era palpabile, ma la loro ostilità era altrettanto evidente. Continuavano a provocarsi, sfidandosi a chi sarebbe ceduto per primo. E in quel gioco pericoloso, nessuno voleva essere il primo a perdere.
Non esistevano donne che riuscissero a metterlo in ginocchio come faceva lei. Non sarebbe stato così arrabbiato se non gliene importasse, anche se continuava a desiderare che non fosse così.
Mettendo da parte il suo bicchiere di vino, lei si avvicinò, facendo scorrere le sue lunghe unghie rosse giù per il suo petto mentre si chinava e lo fissava con quei suoi occhi provocatori, il cui colore  nero sguazzava in lui insieme ad un migliaio di emozioni a cui non riusciva neanche a dare un nome. Non voleva deludere se stesso pensando che una di quelle emozioni fosse amore.
"Non so proprio come comportarmi con te..." sussurrò lei, spostando di lato i suoi lunghi capelli neri.
"Penso che tu lo sappia."
Lei esitò solo per un attimo, prima di lasciar strisciare le sue dita più in basso, alla cinta dei suoi pantaloni, e s'inginocchiò.
Un sorriso tentatore catturò le labbra di lei mentre scostò il tessuto e abbassò la sua bocca sulla pulsante, gonfia, estremità del suo-

"Cazzo!"

Alzai lo sguardo con interesse, per vedere l'eremita dei rospi, scoppiare, innervosita e preoccupata per l'ennesima quasi trasformazione in rospo di Naruto. Aveva una mano sulla bocca, e lo guardava con aria colpevole, a causa dello sfogo di pochi secondi prima.

Divertito, abbassai di poco il libro.
"Tutto bene, Shizuka?"

"Sì... bene..." borbottò lei, cercando di essere il più convincente possibile.
Avevo dato la prova di fidarmi di lei e, come previsto, avrebbe fatto di tutto per non deludermi. Soprattutto perché sapeva che, anche se stavo leggendo, la stavo comunque tenendo d'occhio.

"Non funziona!"si lamentò il mio studente.

"Allora stai sbagliando qualcosa."

Lei mi fissò stizzita per un lungo momento. Forse stava pensando al fatto che non fossi per nulla d'aiuto, il suo sguardo inceneritore ne era la prova dopotutto.
Nuvole pesanti volteggiavano sulle nostre teste, come fosse un presagio dell'imminente irritabilità di Shizuka Uchiha.

Decisi di tacere, di non dire altro, tornando al mio libro.

Involontariamente, le mani di lui affondarono neli suoi capelli scuri. Poteva sentire la sua bocca umida scivolare sul suo membro dolorante, prendendolo per intero, profondamente, e lui non poté fare a meno di fremere contro le sue labbra, anche si stava sforzando per non cadere nel suo incantesimo.
Lo intrigava sempre più, e ormai la sua era più che una semplice infatuazione.
Con urgenza la attirò su verso sé, e febbrilmente le catturò la bocca, mentre lei avvolse le gambe strette attorno alla sua vita. La portò verso il letto, mettendola giù sulle lenzuola di seta e imprimendosi fra le sue cosce accoglienti.
Lei gemett-

"Ah!" Gridò Shizuka, in preda ad uno scatto d'ira, ricordando al mio allievo di stare fermo.

-e per un momento lui si fermò ad ammirare l'incredibile bellezza che lo fissava di rimando.
"Non ti farò male..."

"Mi fai male!"

Riportai di scatto lo sguardo verso di loro.

"È necessario prendermi a botte con quel bastone?!"continuò a lamentarsi. "E poi non è facile rimanere fermi se il capitano Yamato mi distrae lanciandomi affianco i suoi maledettissimi shuriken!"

"Insomma Naruto, devi rimanere immobile!"cercò di correggerlo per l'ennesima volta, nel tentativo di spronarlo ad assorbire l'energia naturale senza l'aiuto dell'olio segreto.
Fugasaku non ci andava così piano con le bastonate, ma erano essenziali affinché assorbano l'energia necessaria per non farlo tramutare in rospo per sempre.
Siamo a questo punto da due giorni e, contando il poco tempo a disposizione, devo dire che sono alquanto preoccupato per lui.

Devo dire che pure Shizuka si sta impegnando per tenere sotto controllo il suo Chakra. È stanca, è evidente...
Anche se cerca in tutti i modi di nasconderlo.
"Concentrati!"lo riprese ancora, dopo l'ennesima bastonata della vecchia rana. "Non ti sei accorto che ti stavi muovendo?!"

"Senza l'olio è più difficile di quanto pensassi..."replicò lui da lontano, massaggiandosi la spalla. "Non posso portarlo con me durante gli scontri?"

Il vecchio rospo cominciò a spiegare. "Impossibile. Fuori dal monte Myoboku il clima è molto diverso. L'olio di rospo evapora immediatamente."

"Non ci credo! È davvero così?!"

"Ci ho provato al tempo, diciamo che non è consigliato!"rispose lei, sistemandosi i guanti. Chissà perché non mi sorprende..."Ora ricomincia con la meditazione. Riesco ancora sentire il tuo respiro a distanza di chilometri."

Mi scappò un sorriso mentre mettevo via il mio adorato libro.
Devo dire che ha fatto un cambiamento radicale da quando è diventata eremita dei rospi. Se penso a com'era due anni fa e a come è diventata ora, devo dire che è migliorata sotto ogni aspetto. Professionalmente parlando.

Ha preso tutto più sul serio, si lamenta meno...

Fino ad ora, l'ho sempre vista come una ragazza dalla doppia identità: una più impacciata e fastidiosa, e l'altra più combattiva e diligente. Quest'ultima saltava fuori nel momento in cui doveva proteggere le persone che amava o, più semplicemente, durante un combattimento. 
Ma ora, dopo la morte del suo maestro, qualcosa in lei era cambiato. Non era più la ragazzina che inciampava sui suoi piedi, ora il suo passo era deciso.

Era finalmente sbocciata.

E l'aveva fatto solo grazie a sé stessa.

Sono convinto che, molto spesso, indossasse una maschera per piacere agli altri, come se volesse nascondere la fragilità di cui era fatta. Dopotutto, era stata ferita molte volte. Alcune di queste erano anche opera mia, soprattutto quando ho iniziato a far parte dell'ANBU.
Volevo allontanarla da me e ci sono riuscito.

Mai avrei immaginato che un giorno ci sarei finito a letto.
Non riesco a togliermi dalla testa questo pensiero. Il pensiero delle sue unghie sulla mia schiena e dei nostri baci umidi.
Fino a poco tempo fa mi sarei considerato pazzo a spassarmela con la sorellina di Obito. È stato un errore, non avrei dovuto lasciarmi andare così con lei.

Se suo fratello fosse ancora in vita, mi avrebbe preso a calci per tutta Konoha.
Non sarebbe stato molto diverso da Shizuka, in effetti...

Ho sempre trovato divertente il fatto che le assomigli così tanto. Anche se, a differenza sua, Shizuka è molto più impulsiva. La prova è il fatto che sia venuta- e intendo in tutti i sensi- da me per chiedermi di copulare sotto il naso attento di Tsunade. Il che non era una novità, la mia vita sessuale comprendeva spesso questa condizione. Eppure, con lei c'è stato qualcosa di diverso...

Quella notte sembrava eterna. Nessuno dei due avrebbe più voluto smettere, il che era strano dal canto suo dato che era la sua prima volta.
Ho cominciato io a baciarla, proprio mentre stava andando via. In quel momento era come se qualcosa fosse scoppiato. Forse era il cavallo dei miei pantaloni, o forse era il fatto che, infondo, non mi dispiaceva l'idea di averla per me solo per una notte, prima che diventasse eremita. La curiosità e la voglia di poterla toccare e sentire come non avevo mai fatto.

C'ero andato vicino già una volta, ed è stato un bene fermarmi. Non era pronta, soprattutto perché aveva appena lasciato quel verme di Kaido. 
La scusa dell'essere brillo non è stata delle migliori ma, di sicuro, mi aveva evitato un imbarazzo in più. Lo era già il fatto che andassi a letto con Hanare e che mi lasciassi sfuggire il suo nome di tanto in tanto...

Già. Questo era la definizione precisa di imbarazzante.

Non so perché lo facessi ma, quando arrivavo all'orgasmo, era come un riflesso spontaneo. Cominciavo a vedere i capelli delle ragazza con cui avevo una sveltina cambiare colore, trasformandosi nei suoi lunghi e corvini. Cominciavo a sentire la sua voce, ed era come se ci fosse sempre lei davanti a me.

La parte peggiore era il momento in cui dovevo delle spiegazioni sul perché le chiamassi con un altro nome...

La verità è che l'ho sempre reputata una bella ragazza, anche se spesso la prendevo in giro. Non che avessi qualche sorta di attrazione verso di lei, ma credo che tutto questo disagio risalga a quando, dopo essere impazzita per vendetta e aver sconfitto Danzo, mi ritrovai a riportarla al villaggio sulle spalle, ferita e senza nemmeno un filo di Chakra. E, la consapevolezza di non riaverla più nella mia vita, ha cambiato qualcosa. Non la davo più per scontata.

L'affetto che ci unisce va ben oltre ciò che provo per Gai o che provavo per Asuma o per Tenzo...

È un rapporto che tutt'ora, dopo tanti anni, non riesco ancora a definire. Non credo sia amicizia, nemmeno amore, per carità...

Credo sia ciò che io chiamo-
"Hai finito di farti i fatti tuoi?!"

Le parole che stavo leggendo scomparvero bruscamente da davanti agli occhi. Solo poco dopo mi ritrovai davanti l'espressione di crescente frustrazione di Shizuka, che mi aveva strappato il libro dalle mani con un movimento repentino.

"Era il momento più interessante!" protestai, con un sorriso giocoso, che non poteva vedere, mentre sollevavo gli occhi dal libro.

Lo suo sguardo fulminante incontrò il mio, e in quell'istante mi resi conto di quanto la sua determinazione mista a un tocco di rabbia avesse un  non so che di interessante. C'era qualcosa di travolgente in quella sua espressione che mescolava odio e un pizzico di attrazione, e non potevo fare a meno di sentirne il richiamo.

"Forse dovresti mettere via i libri e tornare sul pianeta terra, anziché lasciarti trasportare dall'immaginazione." replicò con un tono tagliente, posando il volume della mia collezione preferita sulla panchina con la delicatezza estrema di un bufalo. "Ti ho fatto una domanda almeno venti minuti fa'!"

Mi scoppiò un neurone vedendo quella scena. Era devastante vedere un oggetto a cui tenevo così tanto essere spiaccicato in quel modo.

Alzai un sopracciglio in segno di sfida, tornando a guardarla negli occhi senza scompormi di una virgola."Tu te ne intendi molto di immaginazione, eh, Shizuka?"

Citarle un nostro vecchio discorso, avvenuto giusto prima della nostra notte di fuoco, la fece vacillare un secondo, facendola arrossire di poco.
Un sorriso malizioso danzava sulle mie labbra mentre la rabbia tornava a prendere possesso del suo corpo.

Era incredibile come la nostra intesa si manifestasse in un flusso costante di battutine e provocazioni. Questo era un trattamento che riservavo solo ed esclusivamente a lei, di solito sono un gentiluomo.

"Ma forse hai ragione, forse dovrei prendermi più sul serio il mio ruolo di sensei," concedei, con un'occhiata giocosa. "Dopo tutto, i veri maestri non dovrebbero permettere che i loro libri preferiti vengano strappati via così facilmente."

Shizuka si lasciò scappare un tremolio all'occhio, che, a dirla tutta, mi faceva preoccupare per la sua salute mentale. E come me anche Tenzo che, avvicinandosi, provò a metterle una mano sulla spalla. "Shizuka-"

"TE LO FICCO IN GOLA QUESTO STUPIDO LIBRO!"scoppio, prendendomi per il colletto della giacca. Era da molto che non reagiva così e io ero riuscito a distruggere la sua apparente calma zen, se così si può chiamare. "TI HO CHIESTO SE CONOSCI UN MODO PER OTTIMIZZARE L'ALLENAMENTO DI NARUTO!"

Era così nervosa che nemmeno si accorse di star salendo con una gamba sulla panchina e di star appoggiando, involontariamente, il suo ginocchio al lato della mia. Mentre la sua mano sinistra era aggrappata allo schienale dietro di me e lo stringeva in modo nervoso."HAI INTENZIONE DI DARMI UNA MANO SI O NO?!"
Mi persi un attimo, seguendo la linea della sua gamba, raggiungendo la sua espressione un po' meno arrabbiata. Ripensai a quella notte, rimpiangendo per un attimo la Shizuka a cui stavo dando il piacere che ogni ragazza di Konoha avrebbe voluto: intraprendente, un po' testarda ma estremamente docile...
Forse la stavo mettendo in imbarazzo, cosa che non mi dispiaceva affatto.

La sentì diventare di pietra nel momento in cui appoggiai, amichevolmente, una mano sul suo fianco. Un gesto paterno che di paterno non aveva assolutamente nulla. "Certo che ti do una mano, bastava chiedere." 

Fu così che si scostò immediatamente, lasciandomi andare.
Anche se faceva del suo meglio per nascondere il nostro piccolo segreto, sapevo che non avrebbe retto la troppa tensione. E, questo, era chiaramente a mio vantaggio.)

————————————————————

————————————————————

Mentre ero nella mia frustrazione, attenta a ciò che avrebbe detto, sentii improvvisamente una mano posarsi sul mio fianco. Un brivido di imbarazzo mi attraversò mentre alzai lo sguardo per incontrare quello di Kakashi. La sua espressione era calma e provocatoria, ma, infondo, c'era un tocco di gentilezza nei suoi occhi e nel suo sorriso nascosto dietro la maschera.

Mi fece sentire improvvisamente vulnerabile, ma allo stesso tempo mi fece capire che forse c'era di più tra noi di quanto avessi pensato.
Mi allontanai subito, schiarendomi la voce e cercando le parole giuste. "Q-quindi?"

"Quindi..." cominciò, alzandosi in piedi."Che facevate tu e il tuo maestro quando ti ha insegnato la tecnica eremitica?"

Mentre portavo Naruto nella valle delle stalagmiti per un allenamento speciale, l'aria fresca e umida della grotta accarezzava il mio viso, portando con sé ricordi di esplorazioni passate in questo luogo magico. Fuori dalla grotta, c'era una valle rocciosa, piena di stalagmiti. Luogo in cui avrà inizio la parte più dura dell'addestramento.
Naruto, con i suoi occhi pieni di meraviglia, ammirava le formazioni rocciose mentre camminavamo avanti.

Lui si girò verso di me con un'espressione di stupore. "È incredibile! Non avevo mai visto una grotta del genere prima d'ora!"

"Il monte Myoboku nasconde molti segreti, anch'io sono rimasta a bocca aperta la prima volta. " gli spiegai con un sorriso, indicando quelle strutture che si ergevano dal suolo della grotta, illuminate dai piccoli raggi di sole che si scagliavano nella grotta.
"Sta attento e non perdermi di vista. Potresti non riuscire ad uscirne." lo avvertii, godendomi la sua curiosità.

"Si!Va bene!"

Mentre ci addentravamo più a fondo nella grotta, Tenzo e Kakashi, che fino a quel momento erano in religioso silenzio, cominciarono a punzecchiarsi, come facevano quando erano nella divisione ANBU, dopotutto.

"Ehi, Tenzo."

"Che vuoi?"

"Sembri un po' quella stalagmite là, con quella tua postura così rigida."lo provocò, indicando una roccia che, come forma, gli assomigliava davvero tanto.

Tenzo sollevò un sopracciglio con un sorriso giocoso. "E tu, Kakashi, sembri proprio un topo di grotta con quella maschera sul viso."

Mi lasciai scappare una piccola risata,che cercai immediatamente di soffocare. Mi dimenticai per un minuto i problemi del villaggio, godendomi la leggerezza del momento e l'atmosfera amichevole che ci circondava.
Ultimamente, non c'erano più momenti così spensierati. Quando eravamo bambini era tutto un po' più semplice, e non eravamo così impostati e indottrinati ad essere semplicemente delle macchine da guerra a servizio dell'Hokage. Eravamo semplicemente dei ragazzi con tutta la vita davanti e mille esperienze da vivere...
Già all'età di Naruto le cose non erano più semplici. Kakashi era impegnato nell'ANBU ed io ero qui, ad allenarmi e, tante altre volte, ero in giro per il paese del fuoco per qualche missione segreta sottocopertura.

In quel periodo, nemmeno ci parlavamo. Avevamo perso ogni tipo di rapporto. Era capitato una volta di incrociarsi per caso: io stavo tornando a Konoha, sparando fra un albero e l'altro, e lui stava partendo per una missione suicida, seguito dalla sua squadra assassina. Il nostro scambio di sguardi fu breve, inaspettato. Ma facemmo finta di nulla, andando avanti per la nostra strada.

Lui è decisamente più sereno ora...
Almeno, questo è quello che sembrerebbe.

Era bello, ogni tanto, lasciarsi andare. E, vedere Naruto avere questa leggerezza, provocava in me un calore al cuore ed una pura serenità, con uno strato di leggera malinconia.

Oltre la grotta, come sempre, ci imbattemmo nella valle delle stalagmiti. Erano alte e puntavano tutte verso cielo. Camminammo un po' finché, davanti a me, non vidi dei bancali enormi con innumerevoli tavole di legno, risalenti a quando ci allenavamo qui io e il maestro Jirayia.

Toccai la superficie dura e legnosa di una di queste e mi voltai verso i presenti. "Bene, siamo arrivati!"

"Non sarà per caso ciò che penso io..."cominciò a parlare il biondo, osservando quelle cime altissime e appuntite.

"Hai indovinato Naruto." Confermò il rospo che ci aveva seguiti in silenzio. Fugasaku non era un tipo di tante parole. "Questo sarà il tuo prossimo campo di allenamento."

"Metterai una lastra su quella cima e inizierai a fare meditazione!" cominciai a spiegare prendendo in mano una di queste. "Se allenti un attimo la concentrazione o se ti muovi anche solo impercettibilmente, cadrai infondo al burrone..."

Il ragazzo strabuzzò gli occhi, dando uno sguardo ai Jonin che, per nulla stupiti, lo guardarono come se fosse tutto normale. "Mi state prendendo in giro?!"

"Dimmi, ti sembro uno che scherza?"lo sguardò male il rospo, sistemandosi il mantello.
Lui non sapeva che dire.

Ma ci pensò il suo maestro ad allentare la tensione, appoggiando la mano ad una di quelle enormi punte rocciose. "Beh, Naruto, sembra che oggi il tuo fondoschiena sarà messo alla prova!" disse, provocando una risata da parte di Tenzo.

Tenzo annuì,con un ghigno malizioso, aggiungendo: "Preparati, Naruto, potresti finire per avere un'esperienza 'indimenticabile'!"

Io rotolai gli occhi, cercando di mantenere il mio contegno nonostante le loro battute imbarazzanti e il fatto che Naruto non capisse a cosa, in realtà, alludessero. "Dobbiamo concentrarci sull'allenamento di Naruto, non sul suo sedere!"

Anche se cercavo di mantenere la situazione sotto controllo, non potevo negare che le loro battute aggiungessero un tocco di leggerezza e divertimento alla nostra giornata, anche se a volte si spingevano un po' troppo oltre i limiti del buon gusto.

"Bene," terminò poi il diretto interessato, con entusiasmo. "Diamoci da fare!"





—————CONTINUA—————
Eccomi qua! Un po' in ritardo ma spero che sia di vostro gradimento! Che vorreste vedere nel prossimo capitolo?

⚠️Vi chiedo, se riuscite, a leggere questo piccolo e umile angolo autore e ad intervenire...🙏🏻🫣⚠️

1. CHE NE PENSATE DEL RAPPORTO DEI DUE PROTAGONISTI DOPO CIÒ CHE È SUCCESSO FRA LORO?

2. COME POTREBBE CAMBIARE SECONDO VOI?!

3. STO RIUSCENDO A FAR RIMANERE OGNUNO NEL PROPRIO PERSONAGGIO ORIGINALE DI SEMPRE O STO SCAZZANDO?

4. COME HO RESO IL FLUSSO DI PENSIERI DI KAKASHI? L'HO SNATURATO O È IN LINEA CON IL PERSONAGGIO?

5. COME POTREI MIGLIORARE SECONDO VOI?

6. CHE NE PENSATE DELLA CHIACCHIERATA CON SHIMA?!

7. CHE AVETE PROVATO LEGGENDO QUESTE PARTI?!

Ringrazio in anticipo chi risponderà 🫣

(Chi è timido può anche scrivermi in privato, accoglierò qualsiasi suggerimento...e ovviamente avrà il suo spazio per i ringraziamenti nel prossimo capitolo.)

⚠️Man mano che andrò avanti con la storia e che utilizzerò gli spunti che mi hanno dato, taggherò le persone in questione al termine dei capitoli. ⚠️

Questo è stato un po' un capitolo concentrato su cosa pensa Kakashi...Vi è piaciuto?

Cosa vi piacerebbe vedere ora che i protagonisti si stanno pian piano avvicinando?
È troppo brusco questo avvicinamento o ci sta? ⚠️

Aspetto con ansia una vostra risposta! ❤️

Se avete qualche richiesta in merito alla storia, o se volete vedere qualche dinamica particolare, scrivetemi pure! Ogni richiesta è ben accetta!
Fatemi sapere!

Spero di non aver fatto errori o buchi di trama!
🫶🏻

(Accetto critiche costruttive.
Errori grammaticali li correggerò al termine della storia...blabla)

CI VEDIAMO ALLA PROSSIMA!

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