La Ragazza Yo-Yo

By Dreamer84

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'' In realtà non capisco come per Annabel sia importante avere un ragazzo o semplicemente essere innamorata d... More

CAPITOLO 1
CAPITOLO 2
CAPITOLO 3
CAPITOLO 4
CAPITOLO 5
CAPITOLO 6
CAPITOLO 7
CAPITOLO 8
CAPITOLO 9
CAPITOLO 10
CAPITOLO 11
CAPITOLO 12
CAPITOLO 13
CAPITOLO 14
CAPITOLO 15
CAPITOLO 16
CAPITOLO 18
CAPITOLO 19
CAPITOLO 20
vacanze :)
CAPITOLO 21
CAPITOLO 22
PERDONATEMI
CAPITOLO 23
CAPITOLO 24
CAPITOLO 25
CAPITOLO 26
EXTRA
CAPITOLO 27
CAPITOLO 28
EXTRA 2
CAPITOLO 29
CAPITOLO 30
CAPITOLO 31
CAPITOLO 32
CAPITOLO 33
CAPITOLO 34
CAPITOLO 35
CAPITOLO 36
PAUSA + EXTRA

CAPITOLO 17

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By Dreamer84

'' mangialo '' guardo Gus alzando le sopracciglia '' scherzi vero? la mia bocca andrà in fiamme! '' in tutta risposta il mio amico prende il barattolo di salsa piccante, lo mette vicino al suo piatto e, con un cucchiaino, ne applica un altro pò sul pezzo di pane già zuppo. '' ecco, un'altra lamentele e ne metto ancora di più '' aggrotto le sopracciglia '' ma ... '' lui alza il dito '' ah, ah, stai attenta a quello che dici, Start ... '' incrocio le braccia davanti l petto e appoggio la schiena sulla spalliera '' e se io non voglio farlo? '' imita la mia posizione, guardandomi con occhi divertiti '' allora vuol dire che sei una fifona e cambierò il tuo nome in PAPERA '' faccio una faccia schifata '' sai che odio le papere '' ride divertito '' per questo lo farò ... '' gli lancio un lungo sguardo di sfida, poi lui sbuffa e mette le braccia sul tavolo '' questo è il mio garage, sono il re del mio garage, e tu, piccola plebea devi fare ciò che ordino '' non rieso a trattenere una risata '' plebea? '' alza le spalle, cosa che mi fa irritare '' allora me ne vado '' faccio per andarmene '' oh su Tay, se ... se lo mangi diventi la mia regina '' e lo dice in un tono così strano che quasi mi fa ridere '' cosa? '' lui alza un sopracciglio '' cosa cosa? ''      '' hai detto, diventi la mia regina '' dico imitando il suo tono di voce. Lui annuisce '' già ehm ... ''      '' è che lo hai detto in un tono così strano ... '' la sua espressione confusa mi fa fermare. Sospiro e mi riavvicino '' allora... mettiamo delle limitazioni '' alza le mani '' tutto quello che vuoi '' alzo il pollice, contando '' uno, se è troppo forte lo sputo '' alzo l'indice '' due, divento lo stesso la regina del tuo garage'' alzo il medio '' tre, poi tu devi fare qualcosa per me '' sempra pensarci su, poi annuisce '' okay ci sto '' indica la sedia con un cenno del capo '' adesso siediti e fammi divertire '' alzo gli occhi al cielo, ma mi siedo e prendo il piatto. Senza pensarci due volte prendo il pezzo di pane e lo infilo in bocca. Stringo gli occhi aspettandomi un gusto esplosivo, ma in un primo momento non succede niente e riapro le palpebre. Gus mi guarda con un'espressione di attesa. Solo quando inzio a masticare succedono i problemi. La lingua comincia a bruciarmi, il palato fa in fiamme. Sputo immediatamente ciò che è diventato e la lingua penzola dalla bocca. Mi alzo immediatamente, in cerca di qualcosa mentre cerco qualcosa da bere. Qualunque cosa. Vedo una lattina di coca poco lontano, su un tavolino mezzo smontato e mi findo a prenderla, aprendola con foga e bevendo avidamente. Quando il dolore al palato è diventato più sopportabile, prendo un altro sorso e lascio che vaghi in bocca, sperando che purificasse anche la lingua. Mi giro e trovo Gus morire dalle risate,dondolando sulla sedia, quasi sul punto di cadere. Ma non se ne accorge tanto è intento a ridere. Quando si è calmato un pò, mi avvicino e picchietto un dito sulla spalla, e, appena si gira gli sputo la coca in faccia. Cade dalla sedia e questa volta sono io a morire dalle risate. Si rialza con un sorriso divertito sulla faccia ancora grondante di coca cola, come le ciocche più vicine al suo viso. '' piccola bastarda '' mi coglie di sorpresa prendendomi per la vita e alzandomi. Mi ritrovo con lo sguardo sulla sua schiena e il mondo sottosopra. '' Gus! '' apre il garage con un calcio e esce '' Gus dove mi porti! '' dico agitandomi '' adesso ti porto in piazza per giustiziarti! Hai disonorato il tuo re adesso paghi le conseguenze '' gli dò un pizzico sulla spalla '' e continui! ''     '' bhe ma io sono diventata regina! E tutti sanno che le regine sono più importanti ''       '' e perchè? ''      '' perchè le donne sono più intelligenti, attive, hanno un potere sugli uomini che i re non hanno ''     '' bhe, visto che sei regina provvederò in modo diverso, meno mortale ''     '' oh ma che re generoso '' e intanto passeggiavamo cos' per le strade, io sulla sua spalle e lui che mi portava come se non pesassi nulla. Certe volte sobbalzava per sistemarmi meglio sulla mia spalla e io mi ritrovavo a bestemmiare. '' mi stai trattando come un sacco di farina '' ma non risponde si limita solo a ridere. Arriviamo in piazza e mi meraviglio a non trovare nessuno. La nostra è una piccola piazzetta, poco lontano dal parco, ma molto più piccola di esso. Le mattonelle in pietra chiara ne rivestono tutta l'area e quattro colonne sono situate lungo il perimetro di essa, a una distanza precisa. Sono sottili e chiare, e di solito vengono usate per appendere luci e addobbi alle ricorrenze o celebrazioni. Al centro della piazza c'è una piccola fontana. Noi la chiamiamo la fontana dei colori, perchè la sera capita che l'acqua appaia colorata grazie alle luci che si trovano alla base di essa. La fontana ... '' Gus ... '' lo chiamo capendo ciò che vuole fare '' Gus! '' lo chiamo più determintata, ricominciando a muovermi, come una vittima che cerca di sottrarsi al suo omicida '' Gus! '' ma questo non fa altro che aumentare velocità e in un attimo mi ritrovo immersa sotto il getto della fontana. Sorpresa boccheggio, ma questo non fa altro che peggiorare la situazione. Non riesco a respirare. E tutt'un tratto penso a mio padre. Anche lui cercava aria, come se stesse annegando? Oppure la botta gli ha tolto il respiro facendolo morire sul posto. Forse lui era ancora vivo, e vedeva la mamma con gli occhi chiusi, le pose innaturali, pensando che fosse morta. Forse si è lasciato andare con questa convinzione. Forse è morto gridando il suo nome, sperando fosse viva. Forse ha pregato. Mi chiedo a cosa abbia pensato. Si dice che quando muori la tua vita ti passa davanti, come un rapido film. Chissà cosa ha pensato mentre vedeva Ron saltare, me leggere, la mamma sorridere ... quando Gus mi prende per le braccia e mi fa uscire dal getto, riprendo aria. Lo guardo mentre mi scruta attentamente, e il suo sorriso sparisce, rivelando un'espressione preoccupata '' Tay ... '' sento le mie lacrime calde, mischiarsi con le gocce fredde dell'acqua. Ansimo aggrappandomi a Gus e abbassando lo sguardo sulla sua maglietta per non guardarlo, e per non pensare. Le sue mani umide si posano sulle mie guance e le accarezzano, dandomi un pò di conforto e facendomi riprendere il controllo '' Taylor perdonami ... '' scuoto la testa abbozzando un sorriso '' sto bene, non è colpa tua ... ''      '' Taylor ... '' faccio scivolare le mani lungo le sue braccia fino ad arrivare alle sue, stringendole. Faccio un sorriso più convincente '' sto bene, sul serio, ho solo ... non importa ''. Lui mi guarda intensamente e noto il suo sguardo farsi sempre più triste. Gli do una pacca sulla spalla e ridacchio '' Gus, non fare quella faccia, sto bene, davvero '' mi avvicino un pò di più a lui, uscendo dal getto d'acqua con tutto il corpo e un brivido di freddo mi percorre, facendomi tremare. Sento le sue braccia forti corcondarmi e appoggio la guancia sul suo petto, senza pensare alla sua maglietta bagnata '' sicura di stare bene? '' dice in un sussurro. Allargo le braccia e lo circondo con esse, chiudendo gli occhi '' te l'ho ripetuto dieci volte, sto bene ''.

'' non c'è molta gente oggi '' dico sbuffando e appoggiandomi sul bancone. Sam mi lancia un'occhiata divertita, continuando a pulire il bicchiere di vetro per poi appoggiarlo vicino agli altri '' già, ma almeno si sta bene '' in effetti l'aria si era riscaldata, e il tempo era piacevole, dall'entrata entravano odori primaverili, non proprio consoni a questa stagione fresca. Slego lo chignon e metto la pinza in bocca per matenerla, mentre mi sistemavo i capelli in un altro chignon più resistente. è in quel momento che entra Kim. Le mani in tasca, gli occhi chiari che vagavano curiosi intorno a lui, come se fosse la prima volta che vedeva quel posto. Quando i nostri sguardi si incontrano, mi ritrovo a schiudere le labbra e la pinza cade per terra. Quel minuscolo suono mi risveglia e io abbass lo sguardo, mantenendo ancora con una mano i capelli. Mi abbasso e prendo la pinza, mettendola sui capelli per mantenerla e solo allora mi alzo. Kim è proprio davanti a me, seduto tranquillamente sullo sgabello. In quel momento entra un'altra ragazza, e quando volta il viso verso di me, la riconosco. Lena, la sorella di Kim. Aprendosi in un sorriso si avvicina e si siede vicino al fratello. Kim mi guarda sorridendo, senza notare minimamente la sorella. Ricambio il sorriso '' ciao '' lo saluta '' ciao Taylor '' ricambia. La sorella sbuffa '' Kim, ti ho già chiesto scusa '' dice Lena rivolgendosi al fratello, ma questo continua a guardarmi. '' una birra, per favore '' dice Kim mordendosi il labbro. Sposto lo sguardo da lui alla sorella, che continuava a chiedere scusa. Alla fine annuisco e mi dirigo verso il frigo, prendo una bottiglia di birra e ritorno al bancone.Lena continuava a parlare, mentre Kim guardava con aria stufa lo schermo del telefono, prima di alzare gli occhi al cielo e rimettere in tasca il telefono. Mi avvicino a loro e prendo lo stappabottiglie '' ... è solo che eravate così carini, e lei me lo ha chiesto con così tanta dolcezza ... '' dice Lena catturando la mia attenzione. Mentre stappo la bottiglia, lancio uno sguardo furtivo a Kim. Le mani erano congiunte sul bancone e le fissava ossessivamente, le narici del naso dilatate. Era arrabbiato, con la sorella. Era evidente che voleva ignorare la sua voce ma non ci riusciva. Lena smette di parlare e io porgo la bottiglia a Kim, per poi chiedere '' tutto okay? '' prende un sorso di birra e quando alza il collo noto della barbetta sotto il mento. Abbassa di nuovo la testa e mi guarda annuendo '' si, sto abbastanza bene '' Lena sbuffa e porto l'attenzione su di lei, guardandola. Gli occhi chiarissimi, i capelli di un castano più scuro di quello di Kim, un viso da bambolina. La ragazza si gira e mi guarda con i suoi enormi occhi '' ti prego aiutami '' dice sbattendo le ciglia velocemente. Sorrido '' ehm ... come posso aiutarti? ''       '' contringilo a parlare con me '' ridacchio, mi volto verso Kim e mi appoggio sul bancone '' perchè non le parli? '' lui fa una finta espressione confusa '' chi? '' alzo un sopracciglio '' tua sorella,Kim ... '' lui sospira e abbassa lo sguardo '' faccende complicate ... '' lancio uno sguardo a Sam che rideva silenzioso. Quando mi vede, indica Lena impegnata ad osservare irritata il fratello, '' carina ... '' dice in linguaggio muto, annuendo malizioso. Alzo gli occhi al cielo '' te lo dico io allora ... '' dice Lena, rivolgendosi a me e facendo alzare subito lo sguardo al fratello. Prima che quest'ultimo potesse dire qualcosa, la ragazza dice '' non risponde alle chiamate e ai messaggi dell sua ex, lei si vuole rimettere insieme a lui, perchè ha capito di aver fatto una scelta sbagliata, perciò le ho proposto di venire qui, e le ho assicurato che c'è un posto a casa ''      '' Lena! '' esclama arrabbiato Kim, voltandosi a guardarla. La sorella sorride trionfante, poi ritorna seria '' verrà,Kim, tu lo sai ... '' lui alza gli occhi al cielo '' il nonno non la farà mai entrare a casa ... ''  lei incorcia le braccia '' si, se dirai che sei veramente innamorato di lei! ''     '' Maledizione, Lena! Io non sono innamorato di Helen, non più! '' non lo grida, ma la sua voce era dura è profonda, e mi entra nelle orecchie echeggiando. Una piccola parte di me ricorda l'ultimo bacio tra noi, che ha scatenato mille emozioni dentro di me. Ecco, quella parte era contenta di quell'affermazione, e sperava che amasse qualcun'altro. Che amasse me. Eppure quella era solo una minima parte, mentre tutto il resto la sopprimeva. Non aveva senso pensare tutto quello. Io non lo amo. Ma quando lui si gira verso di me e mi guarda con quei suoi occhi speciali, quell'affermazione diventa più piccola mentre quei pensieri sciocchi si intensificano. Lo guardo a mia volta e il mio cuore comincia a battere più forte. Lui distoglie lo sguardo, prende una banconota dai suoi jeans e la poggia sul tavolo, poi mi saluta con un sorriso, prende la bottiglia e se ne va. Lo guardo andare via, pensieroso, e noto sempre di più la somiglianza con suo nonno. '' Taylor, giusto? '' dice Lena risvegliandomi. Mi giro per guardarla e annuisco '' c'è ... c'è qualcosa tra te e mio fratello? '' dice indicando la porta e guardandomi con le sopracciglia aggrottate. '' cosa? '' chiedo confusa. Alza le spalle e lascia cadere la mano '' i vostri sguardi erano così ... ''     '' ... intensi '' finisce Sam apparso nuovamente al mio fianco. Ridacchio nervosa '' non siamo in un film, ragazzi '' dico prendendo uno straccio e pulendo una macchia immaginaria sul bancone. Lena sospira e quando le mando uno sguardo, la trovo ad osservarmi. Ha la stessa espressione di quando qualcuno vuole chiedere qualcosa ma non è sicura volerlo fare. Un pò complicato. Ma Lena non mi chiede nulla nè a me nè a Sam. Il mio amico ci prova con lei, ma è una ragazza tosta. Non lo pensa un granchè e infatti, quando se ne va, sembra piuttosto scocciata. '' Dici che ho fatto male a dirle che ha un odore buonissimo? '' chiede Sam uscendo dal bar. Ridacchio, mentre chiudo la porta e giro la chiave quattro volte. Arriccio il naso voltandomi verso di lui '' forse un pò azzardato '' gli lascio spazio e lui cala la saracinesca '' ma che azzardato, era una mossa da maestro ... '' dopo un breve scambio di battute ci salutiamo e ognuno va per la sua strada. Arrivo quasi subito a casa. Chiudo la porta alle mie spalle e quando entro Dolores esce dal corridoio, per poi fermarsi e guardarmi pensierosa. Le lancio uno sguardo interrogativo '' c'è qualcosa che non va? '' lei deglutisce e si avvicina sciogliendo le braccia '' Taylor, vorrei che ricominciassi ad andare dalla psicologa '' la guarda scuotendo la testa '' no, non voglio ''       '' Taylor, voglio che ... ''  allunga una mano ma io mi scanso '' no, non ci voglio più parlare ''reprimo i ricordi di ogni seduta. Ogni parola che dicevo, ogni risposta alle domande che mi poneva mi facevano galleggiare nelle sensazioni, nei ricordi, nella paura. '' perchè? '' le chiedo quasi sottovoce. Lei sospira '' perchè ... perchè ho paura per te. Con quello che è successo con tuo fratello, quello che ha provocato ... ''      '' no! '' le labbra di Dolores adesso sono una linea sottile '' hai ancora 17 anni, decido io cosa è bene per te! Quindi tu mi ascolterai adesso, Taylor, farai quello che ti dico '' .

#SpazioAutrice

Come dice una mia nuova amica, Wattpad è posseduto :') avevo messo il capitolo qualche giorno fa e infatti mi chiedevo perchè alcune di voi mi mandassero messaggio come '' ti prego aggiorna'' '' sto morendo'', ed io ero tipo '' ma ho aggiornato qualche giorno fa, fatemi respirareH'' ma poi ho visto che la storia non è stata aggiornata e ho cercato di capire perchè non mi facesse mettere il capitolo. Bhe, non so perchè ma almeno e l'ho fatta. Scusate il ritardo ( mostruoso ritardo) spero che il capitolo vi piaccia.

vi adoro ( come sempre) un bacio

Dreamenr84

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