🥀L'arte di essere fragili 🥀

Oleh katastrof3

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Cosa succederebbe se le forze portanti non fossero l'unica potenza da temere? Ci hanno sempre tenuto lontano... Lebih Banyak

Introduzione
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Avviso importante
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40: il ritorno.
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Chiediglielo!
Chiediglielo! Pt.2
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
Capitolo 63 1/2
Capitolo 63 2/2
Avviso importantissimo
Fermi tutti!
Capitolo 64
Capitolo 66
Capitolo 67
Capitolo 68
Chiediglielo
Capitolo 69
Capitolo 70
Capitolo 71
Capitolo 72
Capitolo 73
Capitolo 74
Capitolo 75
📣Capitolo recensione!📣
Capitolo 76
Capitolo 77
⚠️IMPORTANTE⚠️

Capitolo 65

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Oleh katastrof3

"Da quando non posso essere messo al corrente delle missioni dei miei pari grado?!" chiese con misurata pazienza.

"Dal momento che le missioni sono diventate classificate ed estremamente riservate," replicò Tsunade aspramente. "Come è sempre stato, d'altronde."

Il giovane Hatake cambiò posizione, incrociando le braccia. La pazienza misurata della persona più pacata dell'intero villaggio stava cominciando a non essere più misurabile. E questo era preoccupante, perfino più preoccupante di ritrovarsi intrappolato assieme ad un serpente a sonagli e non avere vie d'uscita.

"Non ha mai avuto tali riserve prima," sottolineò, piegandosi di poco in avanti.

"Ti ringrazio, Kakashi."

"Tale aderenza pignola e fiscale alla procedura ufficiale non le si addice, Tsunade."

Di colpo, smise di leggere le documentazioni che stava pian piano sfogliando finché il ninja le riempiva la testa di domande e insinuazioni. "Si può sapere che cosa vuoi?"

"Tutto quello che voglio sapere è in che punto si trova il team 13."

"Non è -possibile. Non hai l'autorizzazione per esserne al corrente, a meno che tu non sia l'Hokage in persona!"si spazientì, alzandosi dalla poltrona della scrivania e avvicinandosi, guardandolo dall'alto in basso. "E non mi pare di avercelo davanti.."

Lui sospirò, passandosi una mano tra i capelli. Sopravvivere a Jajima non era una passeggiata, e lui lo sapeva. Lo sapeva fin troppo bene.
"Voglio solo sapere se sta bene..." la guardò, cercando di fare appello al lato più tenero della donna.

Ma era come cercare di impietosire una pietra, probabilmente lo stesso materiale di cui era fatto il suo cuore. "Certo, sta bene! È stata allieva di Jirayia!" e lo disse come se la semplice insinuazione fosse un insulto alla sua persona.

D'altronde, si parlava di Jirayia. Tutti sapevano del tenero che c'era fra loro, ancor prima di lei.
Lei che ,nonostante i suoi innumerevoli rifiuti, avrebbe desiderato che le facesse la corte ancora e ancora...
E questa volta, quando sarebbe tornato dalla missione al villaggio della pioggia, avrebbero finalmente ufficializzato la cosa. Non vedeva l'ora ma il tempo, come le rotture di scatole, non passavano più.

"Ha già contattato qualcuno del quartier generale delle comunicazioni?"chiese ancora lui.

"No."

"No?"

"Non è insolito, Kakashi. È sotto copertura, sarà già impegnata a non far saltare il piano.." Tsunade gli fece un movimento impertinente con le dita. "Sai già troppo. E poi perché diavolo ti interessa così tanto?!"

"Ho notato che la sua forma psicologica ed emotiva non è all'altezza degli standard ultimamente."disse con fermezza. "Con tre ragazzini a carico, temo che sia complicato per lei.."

"Se mi rifiutassi di mandare fuori combattenti emotivamente inadatti, saremmo tutti seduti sul prato a guardare le mucche che passano!"rispose seccamente. Sospirò per poi rimettersi seduta sulla sua poltrona."È un lavoro abbastanza complicato, perfino troppo. Ma se Jirayia ha voluto passare la missione proprio a Shizuka, un motivo ci sara."

"Sto solo dicendo..."
"Dicendo cosa?"

"Dormirei più facilmente se solo potessi affiancare il suo team." Terminò, cercando di rimanere il più freddo possibile.
Ma Tsunade lo sapeva. Sapeva che ,in realtà, si aspettava solamente un sì per correre da lei.
Era preoccupato, nessuno era mai tornato vivo. E solo lui sapeva il motivo. "So che non è strettamente permesso, ma mi conosci da quando ero alto un metro. Non ti sei già assicurata la mia fiducia?"

"Non è una questione di fiducia. Siamo sull'orlo di una guerra certa, ed è nei momenti come questi che ho bisogno di te a Konoha e ,soprattutto, al mio servizio." spiegò fredda per poi ammorbidirsi appena un attimo, cosa che a Kakashi non dispiaceva affatto. "So che sei in pena per Shizuka, ma ti devi fidare."

"Non è per Shizuka-"
"Eccome." Contestò, interrompendolo. "Puoi raccontarmi tutte le fesserie che vuoi ma tu, per me, sei e sarai sempre legato a lei in modo indissolubile, amore o amicizia che sia. E questa.."fece poi , fermandosi di sistemare la documentazione e gesticolando con le dita." è una debolezza."

Fece una smorfia, non voleva essere etichettato per quello innamorato perso di quella ragazzina irritante, è sempre stato un suo problema da quando ha organizzato un esercito intero per salvarla.
Non che non le volesse bene, anzi è sempre stata come una sorella per lui, ma se realmente ci fosse qualcosa in più?
Certo,era un affetto diverso da quello che provava per Gai , Yamato o qualsiasi altro. Ma se ci fosse qualcosa che lui non era ancora in grado di vedere?

"Come saprai, c'è carenza di personale, soprattutto per le kunoichi... Motivo per cui mi rifiuto di lasciarti partire."continuò, richiamando la sua attenzione che ,nel frattempo, si era persa chissà dove. "Non serve che ti dica che è molto qualificata, potrebbe addirittura raggiungere il suo maestro."

Kakashi sorrise sotto la maschera, gli venne spontaneo.

"Soprattutto dopo i danni impressionanti riportati sul corpo di Sasori durante la missione di recupero del Kazekage..." aggiunse poi, sorridente, alzandosi e raggiungendo l'ampia finestra. "È stata un'ottima trovata dirle che è stata Sakura ad ucciderlo. Raccontarle che era scappata per inseguire un uomo mascherato e che dopo essere tornata è improvvisamente impazzita, non le avrebbe fatto bene alla salute." Si girò verso di lui con aria complice per poi continuare. "E non dovrà mai venirlo a sapere, chiaro?"

Annuì. "A proposito, si sa di chi sia quell' uomo?"domandò poi, cambiando discorso.

"Non l'abbiamo ancora scoperto, purtroppo è come un fantasma." Alzò le spalle, rassegnata. "Ma sono contenta di poter dire che ora Shizuka è capace di controllarsi, di conseguenza non sarà più una minaccia per noi."

"E se invece fosse lei ad essere minacciata?"cercò di insinuare, tornando al discorso di prima, come fanno i bambini ficcanaso quando vogliono mettere in dubbio la propria mamma sul fatto che un determinato gioco possa servire o meno.

"Non lo sarà."

"Ne è sicura?"

"Kakashi, ti prego, se sei al corrente di qualcosa che potrebbe, in modo concreto, metterla in pericolo,sei pregato di dirmelo," si spazientì, emettendo un lamento, toccandosi con una mano la fronte pulsante. "in caso contrario, vedi di girare i tacchi e partire per la tua di missione, dato che sarai già in un ritardo madornale."

L'Hatake si fece serio tutt'un tratto."Ho sentito delle voci-"

"Voci di corridoio?" Lo interruppe quasi compiaciuta, per prenderlo in giro. 

"-riguardo al ritorno di morte bianca."

Tsunade,improvvisamente, si pietrificò, spalancando gli occhi, facendo vedere bene il colore ambrato delle sue iridi. "Non è possibile...Avevano detto che era morta.."

"Per questo le dico che dovrebbe essere affiancata il prima possibile."

"Non è possibile! Maledizione!"imprecò, cominciando ad alzare la voce, era senz'altro una notizia pessima. Soprattutto dopo averne autorizzato la partenza, ormai erano fuori da più di tre giorni, sarebbe stato difficile, se non impossibile, trovarli e farli tornare indietro. Soprattutto perché la loro maestra, abituata nella squadra speciale Anbu, era estremamente abile a far sparire le sue tracce.

Si mosse subito verso la scrivania, spostando in modo brusco gran parte delle sue scartoffie, cercando la cornetta del telefono che, successivamente, trovò . "Ho bisogno di un Jonin libero, al più presto! Mettetevi in contatto con Shizuka Uchiha-"
Fu in quel momento che Kakashi gliela prese dalle mani e riattaccò, creando confusione sul volto dell'Hokage, indecisa se arrestarlo o pestarlo a sangue per il gesto che aveva fatto.
"Ci vado io." Disse semplicemente.

"Se per lei è pericoloso, per te lo è ancora di più. Non ti getterò nella fossa dei leoni!"sbottò, spartendo le mani sulla scrivania. "Ho bisogno di te al villaggio! Sakumo è scappato da quella maledetta isola per un motivo, ricordatelo bene!"

Le lanciò un'occhiataccia, mantenendo comunque il suo solito tono pacato. "Lei si ricordi che io non sono mio padre."

"E questo ti garantisce di dormire sonni tranquilli con quelle vipere che non aspettano altro che tu faccia un passo falso?!"continuò. "Se vuoi farti ammazzare, accomodati pure! Non intendo prendermi la responsabilità delle tue azioni!"

Si zittì, purtroppo aveva ragione. Avrebbe rischiato la vita solamente per il suo cognome...
Non poteva permetterselo.

"Ma se invece ti fidi del tuo Hokage, aspetterai il suo ritorno al villaggio della foglia." Concluse poi, freddamente.

"E va bene, Tsunade, se la metti così..."sospirò, rendendosi conto che aveva entrambe le spalle al muro.

"In caso di pericolo, allora, forse, potrei chiedere il tuo intervento." Aggiunse, quasi impietosita dal suo cambio di espressione. "Ma fino a quel momento, non ti muoverai dal villaggio."

D'altronde la bionda lo sapeva bene, quando si parla di questi due, è impossibile farli stare separati. Per fino ora, dissuadere Kakashi, l'aveva portata allo stremo delle sue forze...

All'inizio pensava fosse un sentimento unilaterale, ma,con il tempo, si rese conto che, alla fin fine, erano una coppia: una coppia di amici, di complici, di colleghi...
E chissà, un giorno, almeno lei spera, una coppia di giovani innamorati. Ma Dio solo sa quanto fosse difficile da realizzare.

Oltre che completamente incompatibili, erano pure molto testardi...

Eppure, il sentimento non mancava. La prova lampante fu lo sguardo completamente diverso del ragazzo dai capelli grigio-bianchi, finalmente libero da un peso.

"Non essere così compiaciuto." Si accigliò. "Non ho ancora deciso cosa farne di te. Ora", fece una pausa, alzandosi e raccogliendo un cuneo di cartelle alla sua destra,"mi farai fare tardi per un altra riunione. Vattene prima che cambi idea..."

"Sì, Hokage-sama," abbassò il capo mentre lei si dirigeva verso la porta. Come un gentiluomo, si mosse premuroso per aprirgliela, visto che le sue mani erano entrambe occupate.

Tsunade si fermò prima di superarlo, mordendosi il labbro.
"C'è qualcos'altro, Hokage?" chiese, alzando un sopracciglio.

"Sì, in effetti..." disse, lanciandogli uno sguardo accigliato è quasi di sfida. "Non provare in nessun modo a scappare dal villaggio, sono stata chiara?"

Lo fissò per un lungo momento con lo Sguardo del Giudizio che poteva far sentire qualsiasi guerriero, alto un pollice. Ma Kakashi era, come lo era per la maggior parte del tempo, abbastanza insensibile.

"In caso contrario, se ,per qualche strano motivo, ti sorprenderò anche solo con un piede fuori dalle mura, ti lascerò marcire nelle prigioni di Konoha per il resto della tua misera esistenza."
"Mm?" grugni.
Si limitava a fissarla con sicurezza, aspettando che lei proseguisse.

"Hai capito benissimo..." disse alla fine, sembrando più infastidita che mai."Buona giornata."

E così dicendo uscì dal suo stesso ufficio, lasciandolo lì come uno stoccafisso, in preda ai mille dubbi che lo attanagliavano.

Indubbiamente Tsunade aveva mille cose che le passavano per la testa, essendo questa la sua prima volta in una posizione di comando durante una guerra, quindi non lasciava molto tempo alle chiacchiere. E mentre si precipitava al suo prossimo incontro, Kakashi si diresse a malincuore in direzione del monumento commemorativo dei caduti di Konoha.

Non sarebbe passato un giorno a Konoha in cui Kakashi non avrebbe visitato quella tomba, per timore che iniziasse a dimenticare i sacrifici che erano stati fatti e come lo avevano formato.
Rimase fermo, sotto il freddo pallido sole, a fissare tra i vari nomi, uno in particolare che non vedeva da quasi un mese.

Ogni volta che Kakashi veniva qui, tutto ciò che faceva era riflettere e ricordare. E a volte pensava solo alla propria vita com'è adesso e com'era prima.
Si chiedeva cosa avrebbe fatto, se Obito fosse ancora vivo...

Il suo migliore amico che ,in fin dei conti, nonostante da ragazzino lo trattasse come una pezza per i piedi la maggior parte del tempo, considerava come un fratello.

'Prenditi cura della mia sorellina'. Queste furono le ultime parole che gli rivolse sotto quel maledettissimo masso che lo schiacciava per metà. Si sentiva in dovere di esaurire la sua ultima richiesta, e così fece.

Malgrado la respingesse più di quanto non le stesse vicino, anche quando lo credeva distante, c'era sempre.
Il motivo principale di tutti questi rifiuti era semplicemente paura. Paura di farle del male, come a Rin, di fare un torto al suo amico o semplicemente la paura che potesse legarsi troppo a lui...

Ad un certo punto della loro difficile adolescenza, giusto quando Kakashi diventò Anbu, si allontanò completamente da lei, tagliando tutti i loro rapporti fino a quando non diventarono due adulti.
Inutile dire che si pentì molto di questa scelta...

Spesso si domandava, e si domanda tutt'ora, che avrebbe pensato il suo amico vendendolo ora, che avrebbe fatto al suo posto...

Era forse il modo migliore per tenerlo in vita.

Anche se quando si trattava di ragazze, preferiva ignorare tutti i consigli che Obito avrebbe potuto avere. Dopotutto, da vivo non aveva così tanto charme...
Rin nemmeno si accorgeva di lui, finiva sempre per trattarlo come un semplice amico.

Dopotutto, in realtà nel suo cuore c'era qualcun altro, troppo accecato dalle regole e dalla disciplina, ma non così accecato da non rendermene conto.
Per un periodo aveva persino creduto che fosse amore, ma ,con il tempo, si rese conto che quella di Rin era solamente una cotta adolescenziale.

L'avrebbe amata se non si fosse gettata sul suo millefalchi? Magari si, magari no...
Resta il fatto che,dopo la morte del loro compagno, si erano avvicinati molto, troppo...

Shizuka.

Lei era ed è sempre stata il problema, il suo pensiero non lo faceva dormire di notte.
L'aveva trascurata molto all'ora...
Ma oggi, oltre al senso del dovere, c'era ben altro a spingerlo a proteggerla.
Lui stesso di considerava come un fratello maggiore per lei, anche di più.

Così, quando Kakashi pensò a Shizuka ebbe la terribile sensazione.
Era realmente in pericolo o era solamente frutto della sua immaginazione?

Morte bianca non lo aiutava per nulla a farlo stare tranquillo...

Fatto sta che guardare il monumento funebre non forniva alcuna risposta.

Alzò le spalle con un sospiro e distolse lo sguardo sul campo di allenamento dove aveva già notato l'abito arancione brillante.

Naruto era là fuori ad allenarsi con Sai e il sostituto del loro maestro, Yamato, o meglio Tenzo, che li guardava combattere a braccia incrociate.

Li osservò per un po'.  Avevano preso il loro lavoro più seriamente in questi giorni, e ,infatti, se n'era accorto immediatamente. Tra loro due non correva buon sangue, si sapeva, ma almeno tentavano di avere un rapporto civile o roba simile...

Si presero una pausa e il biondo si voltò, allungando le braccia sopra la testa con un sorriso raggiante di soddisfazione. Poi il suo sguardo si posò su Kakashi e il suo viso si illuminò ancora di più. "Ehi! Maestro Kakashi!"

"Che bello vedervi in forma." Sorrise leggermente sotto la maschera, appoggiato con la spalla ad un albero, mentre l'uomo più giovane si avvicinava di corsa.

"Dov'è stato di bello, maestro?" chiese Naruto, fermandosi ansimando davanti a lui e levandosi lo sporco di terra ed erba dai vestiti.

"Nessun posto speciale, non voglio annoiarti."rispose. "Allenamento?"

"Sì, abbiamo una missione in arrivo!"
"E Sakura?"si guardò poi in giro, cercando la sua folta chioma rosa.
"Si sta allenando con Ino, ultimamente quelle due sono sempre insieme!"

Tenzo li raggiunse con Sai subito dopo, prendendo subito la parola. "Se la vecchia banda è tornata insieme, significa che posso finalmente andarmene?" chiese.
"Non ancora, amico mio." mormorò Kakashi,"potrebbero esserci delle particolari circostanze che ti tratterrebbero ancora qui."

"Che intende?" Naruto si grattò la testa.

Tenzo si irrigidi,ignorando le domande dell'allievo. "Quali circostanze di preciso?"

Kakashi gli puntò il dito contro. "Non posso far trapelare nulla, mio caro sottoposto."

"Vieni ad allenarti, sensei?" chiese poi Sai, interrompendo il discorso.

"Tra un minuto, ho solo bisogno di una parola con
Tenzo."
I due più giovani si dirisero più lontano da loro, lasciandogli più intimità, attraverso il campo mentre la coppia più vecchia si spostò lentamente verso la recinzione. Mentre passeggiavano, Tenzou lanciò a Kakashi uno sguardo furtivo, come per valutare se questa sarebbe stata una chiacchiera piacevole o meno.

"Tutto bene?" chiese, che era il modo più sottile per chiedere se fosse morto qualcuno di importante.

"Sì, " rispose Kakashi, che doveva, in qualche modo, rassicurare il suo subordinato che non era successo nulla di così
catastrofico. "Per così dire..."
I secondi di tensione passarono mentre il moro aspettava che il suo amico dicesse anche solo qualcosa.

Si misero all'ombra di un albero e ,subito, l'Hatake si appoggiò pigramente con la schiena al tronco di una grande quercia, con le mani rigorosamente in tasca.

"Beh, illuminami." borbottò l'altro, portando le mani ai fianchi, con sguardo giudicante.

Kakashi sospirò. "Non saresti a conoscenza del confinamento del villaggio, vero?"

"Dovrei?" lo guardò incerto.

"Speravo potessi dirmi qualcosa in più." sentenziò, ricambiando lo sguardo del suo amico.

Boccheggiò il moro, per poi farsi più serio."Tutto quello che so è che l'Hokage ha fatto isolare e circuire il villaggio dalle sue guardie. Così, di punto in bianco."

Kakashi rabbrividi, cominciando a pensare che i suoi precedenti sospetti fossero reali. "Non c'è modo di lasciare il villaggio quindi..."

"Impossibile, sarebbero pronti a pestarti senza nemmeno battere cigliò. Nessuno ,per ora, ha il permesso di passare dall'altra parte... sarebbe impossibile, perfino via mare." spiegò dedicando uno sguardo distratto alle sue spalle, mentre giocava con un kunai lanciandolo e riprendendolo con le dita, per assicurarsi che Naruto e Sai fossero a una buona distanza prima di parlare. "Non so perché tu me l'abbia chiesto e non voglio nemmeno saperlo, ma voglio che tu sappia che Genma è a capo dell'operazione e non è mai stato così flessibile."

"No, certo che no..."confermò, aggrottando la fronte e incrociare le braccia. "Ma non sarà un problema."

Tenzo lo fissò, mettendo anche fine al suo gioco con il kunai. "Non ti consiglio di metterti contro di lui. Sta aspettando solo che tu possa trasgredire qualche regola per dimostrarsi migliore di te e darti una lezione-"

"Lo sta aspettando da una vita, non c'è ancora riuscito." lo interruppe Kakashi in tono di fatto mentre fissava uno sguardo ostinato al tronco della quercia.

In quel momento, Tenzo si sentì di puntualizzare qualcosa in più, quasi rimproverandolo."Se tu non gli presentassi su un piatto d'argento il motivo per farlo..."

Kakashi non disse nulla, spostando lo sguardo altrove.
Era vero, tra lui e Genma non è mai scorso buon sangue, nonostante il loro rapporto di amicizia.

Si sentiva in costante competizione con Kakashi, anche se a lui,onestamente, non fregava assolutamente nulla. Forse perché, quest'ultimo, era più simile a lui di quanto pensava:  molto calmo, imparziale, raccolto, orgoglioso e disinvolto nelle sue azioni...

D'altro canto, l'Hatake era troppo pigro e godeva di una tale autostima che non gli riguardava essere in competizione con un suo amico.

"Sembrerebbe che voglia fregarti la ragazza, eh?"incrociò le braccia, sperando di provocare in lui una sorta di reazione.

"Non è mai stata la mia ragazza."ribatté seccamente, tornando a guardarlo negli occhi.

"Eppure io scommetterei che vorresti scappare dal villaggio solo per lei..." insistì, non ricevendo risposta.

"Smettila, Tenzo."Gli lanciò un'occhiataccia. "È una cosa seria."

"Non ne dubito..."fece spallucce, tenendo sempre d'occhio i due ragazzi impegnati con l'allenamento.

"Ho ricevuto delle informazioni" si schiarì la voce, assumendo un'aria più autoritaria."ed è vitale che mi metta in contatto direttamente con lei."

"Chi è la fonte?"

"Hanare." 

"Wow," sussurrò Tenzou, addolorato. "Idiota."
"Lo so."
"Voglio dire... sei un grandissimo idiota. Non trovo altre parole per definirti..."

"Credimi, lo so," disse Kakashi. "Ma se quello che dice corrisponde al vero, potrebbe già essere morta."

"Sei davvero così pessimista?"alzò le sopracciglia, incredulo. "Non è tipo da farsi uccidere così facilmente. Tu non c'eri negli Anbu quando lei era capo..."

"Non lo so, non ricordo molto."ammise. "Ricordo solo che non era così male."

"Non era così male?!"alzò la voce il capitano Yamato, sbigottito dall' sua affermazione. "Era una tiranna! Ma con lei tornavamo a casa vivi, e non era cosa da poco."

Si zittì, non lo sapeva. Rimase in silenzio fino a quando non prese di nuovo la parola il moro.
"Non capisco come tu faccia ad andare dietro a quell'opportunista di Hanare..."

Non gli è mai andato giù il fatto che la preferisse a Shizuka ed ogni occasione era buona per ricordarglielo. Kakashi odiava quando lo faceva, arricciava il naso e guardava da un'altra parte. Lo faceva sentire piccolo.

Yamato, d'altro canto, l 'aveva sempre ammirata e non aveva mai capito cosa non andasse in lui. Era surreale il fatto che la rifiutasse ogni qual volta ne aveva l'occasione.

"A Tsunade fa comodo per avere delle informazioni segrete e a me fa comodo per passare il tempo-"

"Vale a dire scopare."lo interruppe, con tono rimproverante. "Prenditi le tue responsabilità, Kakashi."

"Si, come preferisci..."sospirò, guardando il cielo con sguardo assente e distratto per poi essere nuovamente richiamato da Tenzo.

"Questa relazione è un problema, quando lo capirai anche tu?" disse, tirandogli uno scappellotto sulla testa.

"Non è una relazione, è solo sesso occasionale, "lo guardò deciso, con un mezzo sorriso che nessuno, a parte lui, poteva percepire. "Nel durante non ricordo nemmeno il suo nome, figurati se per me può essere un problema."

La mano di Tenzo si insinuò sulla sua bocca. "Non dirmi che..."
"Non è l'unica con cui mi è successo, in effetti.."si interruppe quando Tenzo urlò tra le sue mani con orrore, attirando l'attenzione dei suoi studenti: Naruto e Sai si fermarono giusto per dare un'occhiata curiosa alla strana figura curva del loro capo sostituto e all'uomo accanto a lui che stava cercando di farlo tornare in se.

"Argh, sei un fottuto IDIOTA!" Sbottò il suo amico, trascinandosi le mani sul viso in agonia, cercando di cancellare le immagini che percorrevano i suoi pensieri. "Mi perseguiterà per il resto della mia esistenza!"

"Smettila di comportarti in modo così sospettoso o i ragazzi penseranno che qualcosa non va."

"In effetti, c'è qualcosa che non va: la mia opinione sul Copy Ninja, ecco cosa!" Tenzou scosse la testa.
"Ma perché me lo stai dicendo?!"

"Perché a volte devi solo dirlo a qualcuno, e tu sei l'unica anima buona che conosco che non mi ficcherà mai un pugno in faccia per questo." Kakashi tornò a guardare i ragazzi che ripresero a combattere, facendo una lunga pausa. "Ora, il mio problema è uno solo."

Tenzo sembrava che volesse comunque infilare il pugno nella bocca di Kakashi. "Uno solo?" ha
ripetuto.

"Non c'è altro modo per uscire dal villaggio senza farsi notare?" Fece poi il vago, alzando gli occhi al cielo, assicurandosi di non essere ascoltato da nessuno che potrebbe averlo seguito di nascosto.

Il suo interlocutore lo fulminò con lo sguardo."Che hai intenzione di fare?"

"Non lo so" si mise le mani in tasca. "Pensavo che forse parlare con te mi avrebbe qualche indizio, ma sei stato utile come sempre. Vale a dire, per niente."

Tenzou rivolse al cielo uno sguardo implorante che Kakashi ignorò.
I loro sguardi tornarono ai ragazzi che erano in un reciproco blocco a una buona distanza, ciascuno cercando di abbattere l'altro e senza successo per entrambi.

"Allora?"

L'attenzione del suo kohai tornò su di lui, a disagio. "Io non mi preoccuperei troppo, Kakashi. Vedrai che, le informazioni di Hanare, le avrà già scoperte ancora prima di sbarcare a Jajima."

"Lo spero."

"È in gamba, cosa potrà mai succedere!"disse, per poi cominciare ,come sempre, la sua solita ramanzina. "E tu, per una volta, cerca di non cacciarti nei casini. Chiaro?"

L'uomo dai capelli grigio-bianchi alzò le spalle, visibilmente infastidito. "Come preferisci, Tenzo..."

"Penso che tu stia sottovalutando il mio vecchio leader...
È una ragazza forte. Se c'è qualcuno in grado di gestire una missione così, è lei".

"Forse," disse di nuovo Kakashi, sentendosi all'improvviso cento anni al pensiero che proprio lei, tra tutti i Jonin disponibili, fosse nel Paese della nebbia.

Per un po' i due uomini non dissero nulla mentre guardavano in lontananza senza vederli. "Sai, Tenzo..." Kakashi sospirò, alzandosi dal tronco per poi camminare verso l'uscita della zona di allenamento. "Penso che questa guerra sarà la mia morte."

"Non scherzarci sopra." lo rimproverò bruscamente l'amico.
Kakashi si girò verso di lui. Si scambiarono uno sguardo complice, anche se un tantino preoccupato.
Era come se gli stesse dicendo di essere completamente serio in quel momento, non incline allo scherzo. Ma l'Hatake era difficile da decifrare.

Lo fissò con un leggero sorriso e alzò le spalle.

"Hai ragione."

E così dicendo, se ne andò, dando la schiena al suo sottoposto, tra le luci del tramonto che gli illuminavano cammino.

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"Che pace..."commentai serena, facendo entrare l'aria salmastra nei polmoni.

Era una splendida giornata di agosto: il mare era calmo, bellissimo e una leggera brezza ci solleticava la pelle.

Mentre me ne stavo sulla barca, senza sandali e con i piedi immersi nelle acque fresche, i miei allievi maschi erano intenti a sistemare la vela e le funi, mentre Moegi ricontrollava cosa mancava dai loro zaini per la ventesima volta nel giro di 10 minuti.
Era sempre stata una ragazza ansiosa al contrario degli altri due ragazzi, faciloni e poco organizzati.

Con lei potevo stare più che tranquilla. Nessuno avrebbe dimenticato nulla.
Di certo, non avrebbero voluto ricevere una strigliata dalla ragazza del gruppo, anche perché,a dirla tutta, non avrebbe smesso di sfinirli fino alla morte sul fatto che fossero degli irresponsabili.

Fortuna che , almeno il mio zaino, non lo controllava mai. Altrimenti avrebbe detto lo stesso di me.
Capitava spesso che mi dimenticassi qualcosa a casa, ma non era un problema finché riuscivo a procurarmela ugualmente.

Stavamo costeggiando le isole dei territori del villaggio della nebbia, guardando tutte le sue meravigliose insenature . Quasi spalancai la bocca a guardarle...
Era la prima volta che le vedevo.

Molte di queste isole erano disabitate, protette dai banchi di bruma.
La leggenda narra che in questi mari, anticamente, vivessero mostri marini con un corpo di polpo e una faccia da squalo...
Quindi braccia lunghissime per poter afferrare i malcapitati che arrivano in questi mari. E denti affilatissimi per poter sbranare e lacerarne i corpi.

Tutto ciò spaventava i miei studenti, dal momento in cui avevano letto leggende su leggende riguardo questo luogo, ma erano così tanto attenti ad ammirare le meravigliose coste che subito se ne dimenticarono.

Finché erano distratti, sfilai dalle mani di Konohamaru le robuste funi legate all'albero maestro, non troppo grande. Mi rimisi alla guida della barca, per poi immergere velocemente una mano in acqua percependo la temperatura delle correnti fredde, aggiustai la vela e la fissai, legandola ad un grande anello di ferro, al lato della barca, affinché seguisse la rotta.
Avevo guidato innumerevoli barche nell'arco della mia vita, inutile dire che conosco la navigazione come le mie tasche.

"Allora..."cominciai a parlare, sedendomi sul legno di quella specie di panchina vicino alla poppa, attirando la loro attenzione e afferrando il bastone del timone. "Fra poco arriveremo a destinazione ed è importante essere organizzati: Sarà una missione difficile , quindi, vi consiglio di stare sempre insieme. Dovrete lavorare come una squadra e io vi terrò d'occhio."

"Come faremo a sopravvivere?!"
"Ce la faremo, ci sono io con voi."

"Se la missione è così difficile..."continuò, Konohamaru, grattandosi il capo. "Perché non ci hanno affidato due Jonin?"

"Già, Ma sarebbe stato più costoso per Tsunad-"
interruppi il mio allievo occhialuto, tappandogli la bocca con una mela, prima che potesse finire la frase.
"Perché sono la migliore nelle missioni sottocopertura! Vi garantisco che torneremo a casa senza neanche un graffio."

Sarò sincera, non credo a una parola di ciò che sto dicendo, non sono sicura che torneremo a casa sani e salvi...
Molti chiunin sono morti prima che la classificassero al grado S e ammetto che sono molto preoccupata.
Mai al mondo vorrei che succedesse il disastro che è successo al team di mio fratello. Mi impegnerò al massimo,sarò la loro ombra.
Non so perché Jirayia mi abbia affidato questo compito, ma ,se l'ha fatto, un motivo ci sarà. E intendo scoprirlo,costi quel che costi.

"Abbiamo un piano?"chiese la rossa.

Risposi facendo spallucce,mentre la mia allieva era intenta a spazzolarsi i capelli e farsi bella. Ha sempre avuto le sue fisse con l'aspetto fisico,tipica fase pre adolescenziale."Per ora no... sto pensando ad un modo per entrare al palazzo imperiale. Ho sentito che sono molto rigidi su chi entra e chi esce..."

"Avrebbero dovuto inviarci il maestro Kakashi come secondo Jonin..."
"Ho sentito che quelli del team 13 hanno messo ko un intero gruppo di banditi!"continuarono il discorso di prima gli altri due,fregandomene altamente di ciò che stavo dicendo.

Mi avvicinai a loro e gettai la mela che Udon stava mangiando dritta in mare.

"Non stavate nemmeno ascoltando!"alzai la voce, per poi calmarmi e incrociare le braccia con fare da maestrina. "Kakashi non è bravo quanto me, faremo di meglio dell'acciuffare qualche bandito. Non dimenticate che gli Anbu, negli anni migliori, li ho guidati io."

"Già! E perchè proprio il maestro Kakashi poi?!"mi seguì a ruota Moegi.

"Beh, Naruto ha detto che nella loro ultima missione sottocopertura è durata tre giorni solo per il suo intervento..."spiegò il quattrocchi. "se fosse venuto, avrebbe potuto accorciare la missione e metterci tutti più in tranquillità!"

Mi offesi."Non siete abbastanza tranquilli con me?!"
"Si!n-non è che non siamo tranquilli-"balbettò. "È che magari eri più tranquilla tu,maestà Shizuka.."

"E poi avrebbe qualche momento da solo con il tuo maritino!"lo seguì a rota l'altro, prendendomi per i fondelli facendomi il verso del bacio.

"Taci Konohamaru!"sbraitò l'altra."Tu scherzi ma loro un giorno si sposeranno davvero!"

"Tu dici?!"la guardò con aria di sufficienza."Ma se non le rivolge nemmeno uno sguardo!è da quando li conosciamo che non ha manifestato neanche un segnale di interesse!"

"Sei cieco per caso?!Non li hai visti come si guardano?!"
"Non sono affari che vi riguardano!"mi accigliai mentre guidavo il timore.

"Già! Che ne volete sapere voi, non siete lì 24h su24!"prese le mie parti Udon, mettendosi le mani sui fianchi, ignorato completamente da Moegi che,anzi, lo inserì nella discussione.
"Perché tu ne sai più di noi?"

"Ma se è uscita con Genma giusto ieri sera!" Saltò fuori l'altro, messo totalmente in disparte.
Io ignoravo la loro discussione finché non sentii questa frase che,come un campanellino, mi risvegliai da uno stato di pura trans.
"E tu come fai a saperlo?!"

"Ti abbiamo vista in quel bar!"spiegò. "Quello dove vanno tutti i Jonin e Chunin!"

"Non è un bar da ragazzini!"
"Perché?"

"C'è bisogno che te lo dica?!È un posto per adulti..." Sospirai, guardandoli di sottecchi. "E poi è l'unico in cui i genin impiccioni non possono entrare!"

"Perché?"

"C'è musica, sesso, alcool..."prese la parola il suo compagno, beccandosi uno scappellotto dalla sottoscritta.
"Non le dovresti sapere queste cose alla tua età!"

"Ma dai maestra Shizuka! Lo sanno tutti!"lo difese il moro, presentandosi un sorriso a 32 denti. "Pensa che uno del team 14 si è fatto fare una fellatio da una ragazza del team 11!"

Rimasi scioccata.
Spalancai la bocca.
Il mondo mi cadde addosso, non avevo mai sentito il cambio generazionale così tanto come adesso...
Sgranai gli occhi. Ottenendo una risposta positiva dal mio allievo, quasi soddisfatto."Se becco uno di voi a fare queste cose, spezzo le ossa a tutti e tre."

"Perché ti scandalizzi, sensei?Ti è mai successo?"continuò a ridere. Ma ad un certo punto fu fermato da un potente pugno in testa che lo fece piegare in due.

"Ti sembrano cose da dire ad una signorina?!"lo riprese con mia sorpresa la ragazzina, prima che potessi fare la stessa identica cosa. Mi scombussolò molto di più la sua reazione.
Stare troppo tempo con me rendeva quella ragazza ,dolce e gentile, piuttosto manesca..

In questo caso, devo dire che non mi dispiaceva per niente.
"Te lo sei meritato, Konohamaru" disse il quattrocchi finché il suo amico continuava a lamentarsi del dolore. Finché ad un certo punto, zittii tutti quanti, facendomi di colpo seria.

Mi chiesero spiegazioni ma io continuai a richiamare il silenzio, fino al momento in cui sentii qualcosa colpire la barca.
"Cos'è stato?"chiese la ragazzina, impallidita.
Non le risposi nemmeno, mi alzai e mi avvicinai dove avevo sentito il rumore, arrivando ad una discreta distanza dall'acqua.

Osservai i suoi movimenti,mentre ribolliva, uniti al riflesso della luce del sole che non mi dava sufficiente visibilità.

Mi avvicinai ancora, completamente muta.
Assottigliai lo sguardo per vedere meglio.

Improvvisamente, caddi all'indietro.

Qualcosa di grosso balzò fuori dall'acqua, facendomi spalancare gli occhi e mancare il respiro, non appena vidi cos'era: Un gigantesco serpente marino dal collo lungo almeno cinque metri.

Il mio cuore perde un battito nel momento in cui vidi il suo viso appuntito e affilato, schiantarsi di nuovo in acqua mentre ci osservava con i suoi occhi gialli come il sole di mezzogiorno.

I ragazzi gridarono, aggrappandosi alla barca, mentre io mi mossi per prendere il controllo della barca il prima possibile, evitandoci il peggio.

Un'onda gigantesca ci spazzò via come se non pesassimo nulla.
Mi tremavano le mani ma dovevo tenere il controllo del timone e della vela.
I miei allievi non erano in condizioni di darmi una mano, erano completamente in panico.

Ma ,almeno io, dovevo rimanere lucida.
"Udon! Devi trasformarti in uccello e portare via Moegi e Konohamaru!" Gridai, cercando di osservare i movimenti di quel mostro marino.

"N-non c'è la faccio!"cominciò a piangere, cercando di rimanere aggrappato a qualsiasi cosa trovasse vicino a lui.
Aveva le palpitazioni, sudava, tremava...
Era completamente fuori di se, come biasimarlo.

Avrei fatto la stessa cosa, se non avessi delle responsabilità.

"Reagisci!Vuoi farci morire tutti per caso?!"continuai ad alzare la voce. In una normale situazione l'avrei schiaffeggiato, cercando di farlo tornare in se, ma, ora come ora, se avessi mollato la presa, ci saremmo sicuramente ribaltati. E questo, non doveva succedere. "Trasformati! E porta gli altri con te!"

"E tu?!" Chiese Moegi in ansia.
"Io me la caverò!pensate a voi!"

"Ho paura, non ce la faccio!"

"Sbrigati! Non c'è più tempo!"ordinai, lasciando trasparire di poco la mia preoccupazione, prima che quella cosa sbucasse di nuovo per poi schiantarsi sulla barca.
Ma un attimo prima che potesse romperla in mille pezzi, il mio allievo ritornò in sé e decise di trasformarsi in un grande uccello e portare i suoi compagni in salvo.

In un attimo, mi ritrovai immersa in una corrente turbolenta. Ci mancava un soffio e mi avrebbe divorata ma,per fortuna, l'unica cosa che aveva preso era la nostra piccola barca.

Provai a nuotare verso la superficie ma, appena cercai di aprire gli occhi per vedere dov'era andato,
mi pietrificai, lasciandomi sfuggire qualche bolla d'aria dalla bocca. I suoi grandi occhi gialli mi stavano osservando e le sue fauci erano spalancate,rivelando una fila di denti piuttosto affilati, intenta ad emettere un sibilo continuo e costante che, sott'acqua, risultava ovattato.

Compresi con terrore di essere in trappola e di non poter fuggire in nessun luogo.

Sentivo il cuore battere all'impazzata.

Per un lungo istante rimanemmo fermi a fissarci l'una negli occhi dell'altro, la gigantesca creatura e io, piccola e impotente, come due statue mitologiche.

Con le sue falci spalancate e gli occhi sbarrati, nuotò all'indietro, sparendo nell'oscurità...

Ero sicura che stesse per attaccarmi e quindi, con velocità, cercai di risalire prima che potesse prendermi.

Quando riemersi, spalancai gli occhi , spaventata, respirando a pieni polmoni aria dolce e pura. Cercai di aggrapparmi ad una delle cose che galleggiava tra le onde, il mio zaino.

All'improvviso mi venne un'idea: concentrai il mio chakra prima sulle mani e poi sui piedi, riuscendo a stare in piedi sull'acqua.

Afferrai lo zaino e cominciai a correre più forte che potevo.

Caddi innumerevoli volte scontrandomi con le onde, poco a poco imparai. Correndo più veloce di prima , inseguita da quella 'cosa' che aveva velocemente preso 'terreno', nuotando sotto di me con una velocità disumana.

In una normale situazione , avrei usato la mia potente katana ma ,purtroppo, non mi era permesso portarla in questa missione poiché era sottocopertura.
Sarebbe stata l'unica soluzione per fare a fette quel dannato pesce.

Riemergeva e si schiantava di continuo nella speranza di farmi cadere e affogare. Ma io non demordevo, continuavo a correre più veloce che potevo.

Non ce la facevo più, ero stanca, ancora un'altro attacco e sarei caduta nella sua trappola ma, non appena vidi un'aquila avvicinarsi a me, si riaccese un barlume di speranza.

Era Udon, completamente da solo.
Saltai, aggrappandomi ai suoi artigli che, subito, avvolsero i miei polsi, tagliandomi di poco per via del mio peso.

Il gigantesco serpente, schizzò fuori dalle onde, cercando di prenderci da un'altezza di circa 8 metri, pronto per mangiarmi in un sol boccone.

Mi avrebbe di sicuro tranciato le gambe se , prontamente , non mi fossi chiusa a riccio, evitando di essere presa dai suoi denti affilati come rasoi.

Fu tutto così veloce che nemmeno mi accorsi di essere finalmente arrivata sulla terra ferma.
Udon mi lasciò cadere sull'erba e ,nel mentre, si ritrasformò in ragazzo, schiantandosi a pancia in su con il fiato corto per avermi portata con fatica fino all'isola più vicina.

Come dargli torto, ero troppo pesante per essere portata da un ragazzino di 13 anni. Senza contare il fatto che ,prima di me, aveva trasportato anche i suoi due compagni.
"C-come facevi a sapere che potevo trasformarmi?"chiese lui, asciugandosi la goccia di muco che gli scendeva dal naso.

"Conoscevo un membro del tuo clan." Spiegai prendendo fiato. "L'ho sempre saputo, anche se tu non me l'hai mai detto.."

Il clan Ise, clan a cui appartiene Udon, custodisce da anni un segreto di cui nessuno, eccetto l'Hokage, è a conoscenza: l'abilità di trasformarsi in tutti i tipi di rapace.

Avendo Satoshi come compagno di squadra e passando molto tempo assieme, ho potuto osservare tutti i segreti e le sue tecniche, come quella di potersi trasformare a proprio piacimento.
I genitori di Satoshi sono sempre stati molto severi con lui che, avendo una malformazione fin dalla nascita, era pericoloso fare uso di questa particolarità che, fin da quando ho memoria, aiutavano i membri di questo clan nelle missioni di spionaggio.

"Udon! Maestra Shizuka!"si schiantò verso di me Konohamaru, soffocando entrambi in un abbraccio. Seguito poi da Moegi, con le lacrime agli occhi.

"Credevamo foste spacciati!"disse lei, asciugandosi le guance.
Le scompigliai i capelli, facendomi scappare un sorriso. "L'importante è che ora siamo sani e salvi..."
All'improvviso soffocai una risata, guardando un punto indefinito, attirando l'attenzione dei ragazzi. Forse dovuta anche allo spavento e alla paura di morire che avevo poco fa. "Forse avevate ragione, un Jonin in più non sarebbe stato male!"

"Dici che ci convenga tornare a casa, maestra?"mi guardò negli occhi Udon, ancora nudo, in cerca di qualche segno d'approvazione.

"È fuori discussione, la missione non è ancora finita." mi alzai da terra, ancora un po' tremante, e mi appoggiai ad un albero di mangrovia poco distante da loro, osservando un'isola più distante e molto più grande di quella dove ci eravamo fermati.

Era circondata da spettacolari acque zaffiro, da un anello di barriere coralline sommerse e completamente ricoperta da una fitta giungla di mangrovie che termina sulle spiagge bianche. Questo paradiso reietto, lontano da noi, sembrava circondato dal mistero, oltre che dalla foschia che copriva gran parte delle luci aranciate del tramonto che filtravano attraverso le foglie degli alberi.

"Da qui in poi la difficoltà sarà tutta in salita." ripresi a parlare, più a me che a loro, girandomi poi verso i loro volti, pieni di preoccupazione.
















—————CONTINUA—————
Ecco qua! Spero non sia pesante! Non l'ho riletto , non l'ho corretto e avevo fretta di pubblicarlo perciò..eccolo qua!😅

Scusatemi tantissimo per l'enorme ritardo!! ♥️🥺
Con il mio blocco dello scrittore è stata veramente dura...
Non riuscivo più ad andare avanti perché ho avuto un periodo molto difficile...
Mi dispiace essermi fatta attendere da tutti voi!❤️spero mi sosteniate ancora!

Spero di non aver fatto errori o buchi di trama perché non ho riletto nulla e sono andata proprio così a freddo...
L'ho fatto un po' più lungo giusto per farmi perdonare!🫶🏻

Per i più attenti:
Che legame ha Kakashi con l'isola di Jajima?

-Cosa vi aspettate?

-kakashi incontrerà shizuka?

-che fine ha fatto shizuka?

-cosa vorrà farle scoprire Jirayia?

-che succederà a Jajima?

-qual'è il vostro personaggio preferito all'interno della storia?

Se avete qualche richiesta in merito alla storia, è ben accetta!
Fatemi sapere!

⚠️⚠️⚠️IMPORTANTISSIMO⚠️⚠️⚠️
VI LASCIO LA MIA NUOVA FAN ART! VI PIACE LA NUOVA COPERTINA?! O era meglio quella di prima?


Piaciuto il capitolo?
(Accetto critiche costruttive.
Errori grammaticali li correggerò al termine della storia...blabla)
La prossima parte uscirà a breve!
CI VEDIAMO ALLA PROSSIMA!

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