Blue&Grey| vmin

By ___normal___girl

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Il bene che Jimin e Taehyung provavano l'uno per l'altro era tanto e, per loro, mascherarlo sarebbe diventato... More

Blue and Grey
Prologo - Friends
1. Happy Jimin's day
2. The birthday party
3. Friendship?
4. Am I wrong?
5. A new trip
6. Bon Voyage
7. Heartbeat
8. Crazy for love
9. Christmas Love
10. Tear
11. Star
12. Scenery
13. Bear
14. Let it snow
15. Promise
16. Coincidence
17. Sunkissed
18. Secret
19. Valentine's Day
20. Lights
21. Black shirt
22. Lie
23. Misunderstandings
24. Maybe I love him
26. Let me love you
27. Smile
28. Sweet creature
29. Busan
30. Resistance
31. Can I tell you I love you?
32. Complications
33. I'm gay
34. Do you trust me?
35. My boy
36. Black Swan
37. Loving is not easy
38. Stay with me
39. Steps on Broadway
40. You belong to me
41. Let me feel your love
42. Ti amo
43. Destiny
44. Husband and Wife
45. People fall in love
46. It Is Him I Love
❀️

25. Yes, I love him

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By ___normal___girl

Blue - Onew

Jimin bevve l'ultimo sorso della sua birra media e ripose la bottiglia di vetro sul tavolo, con la mente completamente da un'altra parte. Continuava a ripensare a quello che il giorno prima era successo.

*Quando aveva sentito la voce tremante e provata di Min-soo al telefono, Jimin si era velocemente infilato le scarpe da ginnastica e si era precipitato verso la sua macchina, per andare dalla ragazza. Erano rimasti in chiamata per tutto il tragitto, il biondino non aveva voluto lasciarla da sola per assicurarsi che non le succedesse nulla in quei dieci minuti di macchina. Non appena era arrivato sotto casa della corvina, aveva velocemente chiuso il veicolo ed era corso a suonare il citofono. Min-soo gli aveva aperto il cancelletto e anche la porta di casa, infatti Jimin era entrato in casa sua senza nemmeno suonare il campanello per avvisare. E quando la ragazza lo aveva visto sullo stipite della porta, in tuta, gli si era buttata addosso. Aveva continuato a piangere tutte le sue lacrime stretta tra le braccia del maggiore, meravigliandosi di quanto potessero ancora darle conforto come anni prima. Jimin l'aveva fatta sedere sul divano, continuando ad abbracciarla. L'aveva pregata di parlare e di smettere di piangere o non avrebbe mai potuto aiutarla. Aveva sperato non fosse successo nulla di grave, ma non si aspettava di certo che la causa della tristezza di Min-soo fosse Jungkook.

"Min-soo, cos'è successo?", le aveva domandato lui, alzandole il mento con un dito. La corvina, quando aveva alzato lo sguardo, si era persa all'interno dei suoi occhi scuri.

"Mi ha lasciata.", aveva sussurrato lei, tirando su con il naso. "Mi ha lasciata, Jimin."

Jimin l'aveva guardata negli occhi e aveva potuto notare quanto lei stesse soffrendo. Aveva sperato con tutto sé stesso che non succedesse, aveva sperato che Jungkook facesse la scelta giusta e che non rovinasse il bellissimo rapporto che lui e la corvina avevano instaurato e costruito in quei quasi tre anni di relazione.

"Questa volta mi ha lasciata davvero.", Min-soo gli aveva ripetuto, singhiozzando. "Io lo amo, Jimin, lo amo tantissimo. Però-"

Ma Jimin non l'aveva fatta continuare. Aveva fatto sì che lei si coricasse vicino a lui e che poggiasse il suo capo sulle sue ginocchia, per farla calmare. Il ragazzo non sapeva cosa fosse realmente accaduto tra lei e Jungkook, l'unica cosa di cui era al corrente era che Min-soo aveva bisogno di lui. E Jimin l'avrebbe aiutata.*

"Si sono lasciati.", parlò Jimin, dando un morso al tramezzino farcito che teneva in mano. "Perché Jungkook ancora non ce ne ha parlato?"

Hoseok sospirò. "Non lo so, Jimin-ah.", mentí, "Magari ha bisogno di stare un po' da solo e di pensare, senza che nessuno gli dica cosa fare."

Bugia. Il maggiore sapeva il perché Jungkook avesse lasciato Min-soo cosisu due piedi, ma non spettava di certo a lui dirlo a Jimin. Avrebbero dovuto parlarne e discuterne Jungkook e Jimin da soli, senza nessun altro.

Jimin scrollò le spalle. "Sarà.", rispose, "Ma vorrei tanto aiutarlo, hyung. Min-soo è distrutta e Jungkook-ie non esce dalla sua camera da ieri. In più, sono quasi due settimane che non mi parla e quindi, anche volendo, non riuscirei comunque a trovare un modo per andare da lui e parlargli. Sembra che in questo periodo non mi sopporti."

Hoseok abbassò il capo. Odiava quelle situazioni, soprattutto se erano i suoi amici a farne parte.
Era già stato male quando Min-soo aveva lasciato Jimin, non voleva rivivere tutta quella sofferenza dalla parte, però, di Jungkook.

"Lo sai che ti vuole bene.", decise di dirgli Hoseok, per tranquillizzarlo. "È sicuramente stressato e si sentirà in colpa per aver spezzato il cuore di Min-soo. Lo sai com'è Jungkook, vedrai che tra qualche giorno verrà a cercarti."

"Spero sia così, hyung."

Jimin riprese a mangiare il suo pranzo mentre Hoseok, con una fetta di pizza in mano, intravide la figura snella e slanciata di Taehyung entrare dalla porta del locale. Il ragazzo iniziò a muovere una mano in alto e a sventolare un braccio, per attirare l'attenzione del più piccolo. Jimin, non capendo, si voltò nella stessa direzione di Hoseok e spalancò la bocca quando vide la sagoma perfetta di Taehyung sedersi al bancone. Ma il peggio arrivò quando Jimin, con le mani che sudavano, vide Tzu-yu arrivare dalla cucina e sporgersi dal bancone per abbracciare Taehyung. Da quando?, si chiese. Da quando avevano quel rapporto? Da Quando Taehyung l'aveva perdonata? Non poteva crederci.

Jimin serrò le labbra e contrasse la mascella. Hoseok sembrò accorgersi della sua reazione ma non disse nulla, ricordandosi subito delle parole che Yoongi gli aveva detto tempo prima.

* "Guardali, Hobi.", il corvino gli aveva detto, puntando con il dito Taehyung e Jimin che parlavano fuori dal teatro. "Lo vedi il modo in cui si guardano?"

Hoseok aveva aggrottato la fronte. Era confuso, non capiva dove il suo hyung volesse andare a parare. "Stanno parlando, è ovvio che si guardino.", gli aveva risposto.

Yoongi aveva sogghignato. "Ti prego, Hoseok, fai un piccolo sforzo.", aveva detto, "Guardali di nuovo e dimmi cosa vedi."

Sbuffando, il minore aveva annuito ed era ritornato con lo sguardo sui due ragazzi, poco più avanti di loro. Poi l'aveva vista. Aveva visto quella strana scintilla nei loro occhi che notava anche nei suoi quando si guardava allo specchio e che sapeva fosse tutta opera dell'amore che provava verso la sua fidanzata. Aveva visto i loro sguardi, dolci ma anche desiderosi, scrutarsi ogni singolo istante. Quando Jimin aveva poggiato una mano sulla fronte di Taehyung, Hoseok aveva quasi potuto sentire i loro battiti cardiaci aumentare. Quando aveva visto il sorriso sornione di Yoongi, aveva sorriso anche lui.

"Ora hai capito?"

Hoseok aveva sorriso, di nuovo. "Allora è proprio vero che gli occhi valgono più di mille parole."

Il suo hyung lo aveva guardato, in modo serio. "Si amano, Hoseok.", aveva detto, "Si amano, ne sono più che certo." *

Jimin era talmente turbato e confuso che non aveva nemmeno sentito i richiami di Hoseok.

"Jimin-ah, ci sei?"

"C-cosa?", gli domandò, "Cosa hai detto?"

"Ho detto che Taehyung sta venendo qui."

Il biondino non fece in tempo ad assimilare la cosa che Taehyung, in tutta la sua bellezza, arrivò al loro tavolo e sorrise lievemente. Perché era così? Perché era così bello da togliere il fiato? I suoi capelli, il suo viso, le sue labbra. Jimin sentiva la mancanza delle sue labbra sulle sue. Dio, gli mancava così tanto Taehyung. Non ce la faceva più, la lontananza tra loro lo stava piano piano distruggendo.

"Ehi."

Questa fu l'unica cosa che Taehyung riuscì a dire, troppo impegnato a mordersi il labbro inferiore per l'agitazione. Jimin era seduto davanti a lui, poteva sentire il suo solito profumo di fragola, il suo calore, con pochi passi sarebbe riuscito ad avvicinarsi a lui e a colmare tutte le distanze che li separavano. Improvvisamente gli sembrò perfino di avere un filo legato attorno al cuore, tanto aveva la voglia di avvicinarsi a Jimin e di toccarlo. Sarebbe andata bene qualsiasi cosa per lui, non gli sarebbe importato. Si sarebbe accontentato anche di una semplice stretta di mano. Ma doveva, voleva, toccarlo ancora. Necessitava il suo calore addosso.

"Taehyung-ah!", Hoseok si alzò dalla sedia per abbracciarlo, "Cosa fai qui?"

Il moro farfugliò qualcosa. "A casa mi stavo annoiando, avevo voglia di fare un giro."

"Non sapevo conoscessi questo posto.", gli sorrise il maggiore, "Ma ora che so che ti piace potremmo venirci tutti insie-"

"Taehyung?"

Il diretto interessato si voltò verso quella voce delicata e Tzu-yu, quando gli si avvicinò, sorrise ampiamente. Jimin e Hoseok rimasero in silenzio ad assistere alla scena, confusi. E quando la castana riprese a parlare, Jimin quasi si strozzò con la sua stessa saliva. Morire gli avrebbe sicuramente fatto molto meno male.

"Ho finito il turno.", la ragazza si rivolse a Taehyung, aggiustandosi la tracolla della piccola borsetta nera che indossava sulla spalla. "Possiamo andare."

Taehyung subito lanciò uno sguardo verso Jimin. Gli era venuto in modo spontaneo guardarlo perché non era sua intenzione dare spettacolo, soprattutto davanti a lui. Poco prima Tzu-yu, al bancone, gli aveva chiesto se fosse stato impegnato quel pomeriggio. Così, dopo aver parlato, avevano deciso insieme di farsi un giro per Seoul subito dopo il suo turno al locale, così da poter parlare e raccontarsi tutto quello che era successo loro in quegli anni.

Hoseok guardò il moro, cercando di mascherare il suo stupore. "Uscite insieme?", gli domandò.

Jimin subito non volle crederci. Si era davvero illuso di significare qualcosa per Taehyung, qualcosa di più di un semplice amico? Era stato così stupido da non accorgersene? . Rimase con gli occhi fissi sulla sua bottiglia vuota di birra.

A rispondere fu la ragazza. "Sì, stiamo uscendo.", sorrise a trentadue denti, e Jimin non poté fare a meno di serrare i pugni dal fastidio, dettaglio che però non sfuggì a Taehyung. Se avesse fatto di nuovo male al suo migliore amico, Jimin non si sarebbe risparmiato e ne avrebbe dette di tutti i colori a Tzu-yu. Con che razza di coraggio era riuscita a domandargli di uscire insieme dopo quello che gli aveva fatto? Con che faccia tosta lo aveva convinto? O forse era stato Taehyung a chiederglielo?

Hoseok lanciò una ennesima e velocissima occhiata nella direzione di Jimin, poi però sorrise di rimando alla ragazza e gli augurò di passare un bel pomeriggio. C'era tensione. Gli occhi di Jimin e di Taehyung si incontrarono e, per qualche secondo, entrambi sentirono una forte fitta al petto. Avevano smesso di parlarsi da un po' e tutti e due morivano dalla voglia di scambiarsi anche solo un semplicissimo 'ciao'. Ma erano talmente orgogliosi che non ci sarebbero mai riusciti. Tzu-yu guardò il suo orologio da polso e sussultò quando vide l'ora, erano già in ritardo per l'autobus.

"Tae, dobbiamo andare o faremo tardi.", gli disse.

Il moro annuì dopo qualche secondo e, obbligandosi a togliere lo sguardo da Jimin, salutò Hoseok con una pacca sulla spalla e con un semplice sguardo il biondino. Taehyung notò la tristezza divorare i suoi occhi. Lo aveva deluso. Ma, alla fine, anche Jimin lo aveva deluso scegliendo Taemin.

Quando lui e Tzu-yu uscirono dal locale, lui si sentì subito il ragazzo più stupido che potesse esistere sulla terra. Taehyung dovette continuare a camminare senza voltarsi indietro o sarebbe ritornato al locale correndo per abbracciare Jimin. Lo avrebbe fatto, lo voleva fare, ma non poteva. Non voleva più soffrire, desiderava solo dimenticarsi tutto e ricominciare da capo. Ma come poteva dimenticarsi di tutto quello che era successo in quei mesi tra lui e Jimin? Come poteva dimenticarsi il sapore delle sue labbra, quel gusto di fragola e di menta che sentiva tutti i giorni sulla propria bocca? Come poteva dimenticare il tocco dolce delle piccole mani di Jimin sul suo corpo, sul suo petto scoperto, nei suoi capelli? Come poteva dimenticarsi di amarlo? Già, non poteva. Ma avrebbe provato a farlo se questo significava smettere di soffrire e accettare che lui stesse con Taemin.

***

Non erano nemmeno passati venti minuti che Taehyung, stanco e con la testa tra le nuvole, già non vedeva l'ora di ritornare a casa. Tzu-yu camminava al suo fianco leggera come una piuma, il vestito lungo verde che indossava e il cappotto nero sopra di esso le davano un'aria diversa da quella che Taehyung si ricordava, sembrava molto più donna. Era una bellissima ragazza, non era cambiata di una virgola, chiunque si sarebbe accorto della sua bellezza. Taehyung non aveva mai visto un viso come quello della corvina: era fine e particolare, i suoi non erano i tipici tratti coreani ed era proprio questo ciò che la rendeva diversa. Le sue labbra erano sottili, lo erano sempre state, e i suoi occhi erano piccoli e dolci, si ricordava ancora gli sguardi che si lanciavano alle superiori, gli facevano sempre venire le farfalle nello stomaco. In quel momento invece era diverso. Pensava ancora che fosse bella, bellissima anzi, ma non sentiva nessuna di quelle cose che aveva provato quando erano stati insieme. Non guardava più le sue labbra con l'intento di baciarle, non guardava più le forme dolci della ragazza con desiderio e dolcezza. I suoi occhi potevano guardare in quel modo una sola persona che, però, non era lì con lui.

Quando la castana smise di camminare e si fermò davanti ad una panchina posizionata sotto ad un albero, si sedette e fece segno a Taehyung di seguirla.

"Adoro questo posto, vengo qui tutti i giorni.", gli confidò lei, sorridendo. "C'è pace e riesco a liberare la mente da qualsiasi cosa."

In effetti, era vero. Lì, in un piccolissimo parco, passava davvero pochissima gente e c'era molto silenzio cosa che, a Seoul, non capitava spesso essendoci molte persone. Ma Tzu-yu aveva ragione, su quella panchina si stava davvero bene. Taehyung si sistemò al suo fianco.

"Tzu-yu.", la chiamò, non sapendo nemmeno da dove iniziare il suo discorso. Voleva avere delle riposte. Voleva sapere il perché di quello che era successo tra loro a scuola, voleva chiederle il motivo per cui lei, dopo anni, quel giorno gli aveva chiesto di uscire insieme.

Lei lo guardò, incuriosita. "Dimmi pure, Taehyung."

Il moro sospirò, poi prese parola. "Perché mi hai chiesto di uscire?"

La sua domanda sembrò proprio fare centro, infatti Tzu-yu non seppe come rispondere. Taehyung aveva tutto il diritto di chiederle spiegazioni, non si vedevano da anni e l'ultima volta che si erano visti si erano lasciati in malo modo. La castana voleva solamente scusarsi per come si era comportata, nulla di più.

"Hai ragione, Taehyung.", la ragazza disse, guardandolo. "Non pensavo nemmeno tu accettassi il mio invito. So che mi odi e hai tutte le ragioni del mondo per farlo, ma desidero scusarmi con te per tutto quello che ti ho fatto."

Il moro spalancò la bocca, poi la richiuse subito. Non se lo aspettava, pensava che quel discorso non sarebbe mai saltato fuori e sarebbe stato dimenticato. Eppure lei si stava scusano e gli stava chiedendo perdono.

"Non-"

"Aspetta, Taehyung, lasciami finire.", continuò lei, "Non te lo meritavi e io nemmeno volevo trattarti in quel modo. Ti ricordi Mi-yon e Seo-yun, le mie due migliori amiche?"

Taehyung fece 'sí ' con il capo. Eccome se le ricordava, nessuno sarebbe stato capace di dimenticare due oche del genere. Tzu-yu continuò.

"Sono state loro ad obbligarmi a fare quello che ho fatto. Avevo così tanta paura di rimanere da sola e senza amiche che ho dovuto accettare la loro scommessa. Non mi sto difendendo, Taehyung, quello che è successo non potrò mai cambiarlo ma vorrei solo che tu capissi che non era mia intenzione farti stare male in quel modo. ", guardò Taehyung con sguardo triste e sincero," "Subito dopo la fine della nostra relazione e della nostra amicizia ho mandato a quel paese le due ragazze che ritenevo le mie migliori amiche. Da quel momento non ho più avuto loro notizie."

Taehyung era confuso. Quindi era davvero stata tutta una finta? Davvero Mi-yon e Seo-yun l'avevano obbligata a stare con lui e a farlo soffrire? E con quale divertimento, poi? Cosa c'era di divertente nel vedere un ragazzo cotto a puntino di una ragazza soffrire per lei? Cazzo, se l'avesse scoperto prima le avrebbe fatte pentire di tutto quello.

"Io-", Taehyung cercò di dire qualcosa, "N-non so cosa dire."

"Non devi dire nulla, Tae.", Tzu-yu abbassò lo sguardo, "Scusami. Scusami per tutto e per averti fatto soffrire. So che ci tenevi, anche io ti volevo bene. Sono stata una stronza Taehyung ma, per favore, perdonami."

E Tzu-yu non si sarebbe mai aspettata che Taehyung la perdonasse davvero.

"Accetto le tue scuse, Tzu-yu.", sussurrò lui, serio. "Ti perdono."

Poi si abbacciarono. Fu un abbraccio veloce ma entrambi riuscirono a sentire una forte emozione durante quella piccola stretta. Si volevano bene ancora, magari non come prima, ma forse sarebbero riusciti a tornare amici come alle superiori. Tzu-yu voleva farsi perdonare. Quando si staccarono dall'abbraccio si sorrisero. Poi, come se niente fosse, ripresero a parlare normalmente di tutto quello che in quegli anni era successo. Taehyung le raccontò dei ragazzi e di come si fossero ritrovati tutti a Seoul e avessero deciso di vivere insieme. Le disse anche del suo lavoro, di aver trovato qualcosa che gli piacesse davvero fare e che gli dava soddisfazione. La castana lo ascoltò in silenzio, curiosa, poi fu lei ad iniziare a raccontare tutte le sue avventure. Disse a Taehyung di essersi trasferita a Seoul insieme al suo ragazzo, stavano insieme da quasi quattro anni ed erano felici. Poi gli raccontò anche di aver stretto amicizia con Taemin in quegli anni, e Taehyung subito si rabbuiò.

"Ho detto qualcosa che ti ha infastidito?", lei gli chiese, avendo notato il suo improvviso cambio d'umore.

Taehyung negò con il capo. "No, no, non preoccuparti.", cercò di sorriderle, "Sono solo un po' stanco."

Poi Tzu-yu, innocente e curiosa, sganciò l'ultima bomba.

"E Jimin?", gli domandò, "Come sta? Siete ancora migliori amici, vero? Prima al locale mi siete sembrati distanti..."

Dio, se Taehyung avesse potuto teletrasportarsi da qualche altra parte lo avrebbe fatto senza pensarci. Perché tutti dovevano sempre domandargli di Jimin? Migliori amici? Certo, come no. Doveva davvero rispondere?

Il moro cercò di rimanere calmo e di non dare troppo nell'occhio. "Jimin?", le domandò retorico, "B-beh, sta bene. Credo."

Tzu-yu scoppiò a ridere. "Credi?", sorrise, "Vivete insieme ed è il tuo più grande amico, come fai a non sapere come sta!"

Taehyung strofinò le sue mani sui suoi jeans chiari, in imbarazzo. Cosa diavolo avrebbe dovuto dirle? No, non so come sta, non ci parliamo da giorni e l'ultima volta che ci siamo scambiati parola è stata la notte di San Valentino in camera sua mezzi nudi, mentre mi toglievo la camicia e lasciavo che Jimin continuasse a baciarmi le labbra. Avrebbe dovuto dire questo? Certo che no.

"S-si, beh -", respirò a fatica, "Diciamo che in questi giorni non parlia-"

Taehyung non riuscì a finire la frase perché il suo cellulare cominciò a squillare nella tasca dei suoi pantaloni. Si scusò velocemente con Tzu-yu e, quando vide il nome di Jungkook sullo schermo, rispose subito.

"Pronto?"

"Hyung, dove sei?", gli domandò il minore, dall'altra parte del telefono.

"Sono fuori, Kookie.", il moro rispose, "Hai bisogno di qualcosa?"

"Siamo tutti a casa di Namjoon-hyung e di Hyuna, manchi solo tu."

"Merda!"

Taehyung si schiaffeggiò la fronte e si maledí mentalmente. Si era completamente scordato della proposta di Namjoon che doveva fare a tutti alle quattro a casa sua, ed erano già le 4 e mezza. I ragazzi lo avevano persino riempito di messaggi.

"Non ho nemmeno la macchina, Kookie, sono venuto in autobus."

Jungkook in quel momento, a casa, sorrise soddisfatto. "Non preoccuparti hyung, ho visto la tua macchina parcheggiata lungo la via prima e ho già pensato a tutto."

Taehyung sospirò. "Grazie, Jungkook-ie, dove ti aspetto?"

"Cosa?", il minore sogghignò, "Non verrò mica io a prenderti."

"E allora chi -"

"Huyng.", Jungkook lo bloccò, "Fai in fretta ad arrivare al parcheggio del locale, Jimin sta arrivando."

Jimin.

***

spazio autrice

Ciao a tutti lettori, come state? Spero bene :) Eccomi tornata un un nuovo capitolo, vi è piaciuto? Dal prossimo tutto cambierà, di nuovo :) Piccolo spoiler: cambierà in meglio!!

Tzu-yu si è scusata con Taehyung per ciò che gli ha fatto quando andavano a scuola e lui l'ha perdonata. Giuro che anche lei ha buone intenzioni, hahahah. Per quanto riguarda la canzone, Blue di Onew, ascoltatela perché è bellissima. La sua voce è splendida e merita davvero tanto (Onew fa parte degli Shinee).
A proposito. Non so quante di voi seguano Taemin ma l'altro ieri è uscita Advice e io xdkskskeoe :))))))))) vi giuro, lo adoro. Tae mi sorprende sempre e non so cosa farò quando il 31 andrà al militare :/

Passiamo alla domanda del giorno: quando siete diventate Army? Io dall'uscita di Black Swan, anche se già conoscevo canzoni come DNA, Boy with luv e Mic Drop.

Detto questo, spero davvero che il capitolo vi sia piaciuto! Se così, fatemelo sapere con una stellina e un commento, se vi va. Mi farebbe piacere :) Al prossimo capitolo!

- Sara ❤️

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