Prova a fermarmi

By isolatedwr

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(COMPLETA) Per Emily è giunto il momento più atteso della sua vita. Inizierà l'università dei suoi sogni nel... More

Cast.
booktrailer.
prologo.
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Ringraziamenti e progetto futuro.

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By isolatedwr

«Oggi le diremo tutto», dico ad Aria rabbrividendo.

Non capisco questa voglia di mettersi a sedere sull'erba, seppure faccia dannatamente freddo.
Per la prima volta non vedo l'ora che inizino le lezioni... almeno mi riscaldo un po'.

Lei sorride debolmente. «Vuoi che ti accompagni?» chiede arricciando il suo piccolo naso, adesso arrossato dal gelo.

Scuoto la testa. «No tranquilla. Viene anche Liam. Penso sia giusto che glielo diciamo entrambi.»

Annuisce rimanendo in silenzio, ma dopo un paio di secondi inizia nuovamente a parlare. Volgendo lo sguardo verso l'ambiente che ci circonda. «Sai, nonostante tutto un po' ti invidio.»

Ridacchio per l'assurdità, ma nell'istante dopo mi accorgo che non c'è ombra di scherzo nel suo volto. Divento seria. «Davvero Ari?»

Lei sorride timidamente. «Certo... non mi piace la situazione, ma in fondo sei una ragazza davvero fortunata Emily», mormora e io mi ricollego immediatamente al discorso di sua madre.

D'istinto allungo una mano intrecciandola alla sua.

Lei si accorge della mia espressione così si sbriga a mettere in chiaro: «No, non parlo della mia famiglia. Almeno non adesso.»

Aggrotto le sopracciglia. «Di cosa allora?»

«Vorrei avere anche io un ragazzo che mi guardi come Liam guarda te», bisbiglia e a me piange il cuore per la delicatezza delle sue parole.

«Aria...» tento di dire, ma lei mi frena.

«Vi ho osservati... più di quanto tu possa immaginare. Malgrado Liam sia una testa di cazzo, mi accorgo del suo sguardo. È completamente perso di te», mi fa presente. «Farebbe qualsiasi cosa solamente per starti accanto.
L'ho capito dal primo momento che vi ho visti insieme.
Nella sua macchina, il giorno della festa... quando non riuscivate a distogliere lo sguardo l'uno dall'altro.
Voi siete innamorati da una vita e anche un cieco potrebbe comprenderlo.»

Seppure questo discorso mi tocchi, non posso evitare di scherzare un secondo.
«Samantha non l'ha capito.»

La rossa si morde un labbro pensierosa. «Sam non è stupida, semplicemente, a parer mio, non prova per Liam i tuoi stessi sentimenti. O almeno, pensa di provarli, ma in realtà non è così.
E non si accorge di quello che circonda il suo ex, più che altro perché gliene frega poco. Per questo spero che non se la prenda troppo.»

Espiro tutta l'aria soprappensiero. «Lo spero anch'io...»

Mi fa un sorriso, semplice, genuino, di quelli che mi servono al momento.
Sono un fascio di nervi per quello che potrà succedere.

«Comunque Ari...» prendo in mano il discorso. «Io mi sento molto fortunata ad avere Liam al mio fianco adesso, ma non voglio che tu speri in un qualcosa di simile alla mia vita.
Aria nonostante tutto, non hai idea di ciò che ti circonda. Hai un sacco di persone che, anche se tu non te ne accorgi, farebbero di tutto pur di renderti felice. Hai me, e se volessi qualsiasi tipo d'aiuto, per ogni cosa, ci sono.»

Leggo la commozione nei suoi occhi cristallini appena mi stringe la mano per ringraziamento.
E, come se mi avesse letto nel pensiero, scorgo arrivare verso di noi Trevor, con lo zaino nero su una spalla e il casco della moto nell'altra mano.

Mi nasce un sorrisetto furbo nel momento in cui lo vedo arrivare verso di noi.
Appena Aria capta la sua figura sbuffa per poi voltare il viso terrorizzato su di me.

«No... lui no», si lamenta e io sorrido ancor di più.

«Come se ti dispiacesse», sussurro prima che arrivi, prendendola in giro. Lei pertanto mi fulmina con un solo sguardo.

«Ciao bellezze», ci saluta una volta arrivato vicino a noi. Aria a malapena riesce a intercettare i suoi occhi e questo fatto mi fa alquanto tenerezza.

«Ciao Trev», ricambio il saluto dal basso, ragion per cui si china un attimo per farsi scoccare un bacio sulla guancia.
Dopodiché si mette seduto sull'erba, precisamente vicino ad Aria.

«Tu non mi saluti?» la canzona con la sua voce profonda.

Lei inspira di scatto, rivolgendogli una breve occhiata. «Sogna.»

«Ti sogno già abbastanza», gli rivela con scherno e le guance di Aria sembrano diventare della stessa tonalità dei suoi capelli.

Cerca comunque di non cedere rivolgendogli un sorriso falso. «In effetti chi non lo farebbe.»

Scoppio a ridere e Trevor mi riserba uno sguardo di complicità.
Successivamente apre il suo zaino prendendo delicatamente una busta di carta, precisamente del bar dove lavora.

«Mi ero preso qualcosa da mangiare, ma adesso non mi va più. La vuoi tu?» allunga la busta ad Aria e il mio cuore sembra perdere un battito per la dolcezza di quel gesto.

Perché so benissimo che quel dolcetto l'ha preso apposta per lei, anche se la rossa non sa che lavora in quel bar.

Lei esamina la busta scettica. «Cos'è?» domanda incuriosita.

«Una ciambella al cioccolato», la informa lui e lo sguardo della rossa si illumina tutto d'un tratto.

«Come fai a sapere che è il mio dolce preferito?» È stupita, ma altrettanto colpita. E io devo serrare la bocca per non urlare dall'eccitazione.

Sono troppo carini.

Trevor scrolla le spalle. «L'ho presa a caso.»

In realtà non è vero, perché mi ricordo parecchio bene la volta dove mi aveva chiesto che cibo piaceva alla ragazza per la quale, a quanto pare, prova diverso interesse.

Lei comunque sembra crederci. «Ma sicuro che non ti va? Le ciambelle sono buonissime», gli fa presente.

Lui scuote la testa divertito.

«Be', allora la mangio volentieri», continua pronta a rubargli il sacchetto. Ma prima che lo prenda Trevor lo allontana da lei alzando il braccio per non farglielo agguantare.

Schiocca la lingua sul palato. «Prima però voglio il saluto che mi spetta.»

Lei lo guarda di nuovo male, e io scoppio per la centesima volta a ridere intromettendomi. «Su Aria non rompere, ti ha anche regalato una ciambella», le ricordo.

Lei sbuffa, ma sorprendentemente si allunga verso di lui, pronta a dargli un bacio sulla guancia.

Ma prima che le sue labbra tocchino la pelle del ragazzo, in un momento di distrazione, si allunga strappandogli il sacchetto dalle mani, ridendo sotto ai baffi.

«Sei una bastarda», brontola Trev mentre l'osserva aprire il sacchetto con l'acquolina in bocca.

«Davvero», confermo scuotendo la testa dal divertimento.

«Scusami se sono nata furba», esordisce tutta contenta, afferrando la ciambella dal sacchetto.

Lui sbuffa non riuscendo a trattenere però un enorme sorriso. «Pace, te lo darò io.»
E prima che Aria realizzi ciò che ha detto. Si avvicina a lei per poi afferrarle il mento con una mano e stamparle un sonoro bacio sullo zigomo.

«Bleah. Che schifo», si lamenta subito dopo lei, passandosi una mano sulla sua guancia. Per poi far finta di asciugarsela sul braccio di Trevor.

«Zitta», l'ammonisce lui con sguardo falsamente severo.

«Devo andare a lezione», mi immischio un'altra volta.
In realtà manca ancora mezz'ora alla prima ora, ma ammetto di sentirmi un po' la terza in comodo.

«Vengo con te!» esclama in fretta Aria, pronta ad alzarsi, ma Trevor la blocca, riportandola al suo fianco.

«Col cavolo. Ti ho regalato una ciambella e ora te la mangi qui con me.»

Aria controbatte ma non riesco ad ascoltarla. Perché me ne sto già andando via da lì.

E mentre percorro il viale per entrare nell'università, mi perdo un secondo a osservarli.

Stanno entrambi ridendo. Trevor con un braccio che le circonda le spalle e Aria che gli allunga la ciambella verso il suo volto, sporcandolo di cioccolato.

La mia amica sogna un ragazzo che la tratti a meraviglia, come Liam fa con me.

Ma penso che l'abbia già trovato.

••••••••••••••••••

Le ore fortunatamente sono passate con tranquillità, nonostante la mia ansia per quello che succederà a breve.
Sebbene questo, non ho incontrato nessuno, ho preso appunti e sono stata nel mio.
Cosa che amo fare.

Sono pronta a tornare in dormitorio e nel momento in cui percorro i corridoi della struttura con una certa fretta, un braccio sconosciuto mi agguanta il polso chiudendomi in un'aula vuota.

Sto per mettermi a urlare dalla paura, ma non faccio in tempo perché delle labbra che amo mi fanno tacere.

Sospiro dalla beatitudine, mentre Liam continua a baciarmi per quelle che paiono ore.

Nel momento in cui si stacca però gli do una spintarella con sguardo torvo. «Mi hai spaventato un sacco.»

Scoppia a ridere. «L'ho notato.»
Mi accarezza una guancia. «Come sono andate le lezioni?» domanda subito dopo.

Annuisco tutta contenta. «Benone, oggi mi sentivo molto secchiona.»

«Sei sempre stata una secchiona.»

«Ehi!» lo rimprovero assestandogli un'altra piccola spinta.

«Mmm scherzo», mugola stampandomi un'altro bacio.
Non mi stancherò mai dell'emozioni che provo anche solo quando mi sfiora.

La sua presenza sembra davvero magica.

«Sei pronta per dopo?» sussurra poi con il suo sguardo penetrante.

Fremo senza rendermene conto. «Dobbiamo farlo.»

Sto per baciarlo di nuovo, mettendomi in punta di piedi, ma nel momento in cui lo faccio un rumore attanagliante mi fa saltare sul posto.

La porta sbatte e tutto avrei desiderato di vedere fuorché la persona che si trova di fronte a noi.

Samantha Anderson è proprio in piedi a pochi centimetri dai nostri corpi, e dalla sua espressione trapela tutto il disgusto e lo sbigottimento che sta provando al momento.

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