53.

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Non stupirti se adesso ti
evito, l'hai voluto tu.
Antonia Gravina.

In questo momento è come se non esistessi.
Non sento il mio cuore battere, non mi sembra di respirare... tutto ciò che mi circonda pare fluttuare nel nulla.

Magari sto sognando.

In ogni caso l'unica cosa che mi sembra dannatamente reale sono i suoi occhi. Sgranati, ancora più scuri... in cerca di una dannata spiegazione.

Sposta impercettibilmente il viso in basso, dove al momento la mano di Liam sta ancora stringendo il mio fianco.
Colti dalle sue iridi ci stacchiamo di botto, come infuocati l'uno dall'altro, ma lo sguardo di Samantha non cambia... resta ancora imprigionato sul mio fianco.

«Sam...» È Liam il primo a parlare, ma la sua voce al momento sembra più un sussurro strozzato.

All'apparenza non sta comprendendo nulla. Sta vagando ancora il volto lungo i nostri corpi, in preda ai suoi pensieri.
Non vuole credere a ciò che vede.

Solo in questo instante mi accorgo di un'ombra dietro la sua figura. C'è un'altra persona. Si tratta di Aria e mi sta guardando come se volesse dire: Ho provato a fermarla, ma non ci sono riuscita.

Samantha si ricompone. «Che cazzo significa?»

«Sam...» ripete Liam addolorato. Io in compenso non riesco a sorreggere lo sguardo di nessuno, in particolare quello di lei.

«No...» La sua voce si incrina come il mio cuore.

Provo a fissarla e, con tutto la forza che ho, tento di dire: «Sam per favore. Ti possiamo spiegare tutto quanto.»

Lei non sembra darmi ascolto, continua a guardare il ragazzo di fianco a me, che in questo lasso di tempo pare voglia allontanarsi da chiunque. «Liam ti prego dimmi che è uno scherzo.» Lui serra gli occhi sotto alla sua voce spezzata. «Ti prego...» lo scongiura.

Rimaniamo in un silenzio a dir poco asfissiante, l'unica cosa che si può udire sono i respiri pesanti di ognuno di noi.

Dopo un po' la castana si gira verso Aria. «Tu lo sapevi?»
Lei apre la bocca in cerca di una risposta, ma Samantha non le dà il tempo di ribattere. «È per questo che hai cercato in tutti i modi di fermarmi, dopo che li avevo visti entrare in questa stanza», si risponde da sola con la collera che inizia a montare.
Aria è paonazza.

«Lei non c'entra nulla in questa storia», la difendo effettuando un passo nella loro direzione.

«Tu hai anche il coraggio di parlare?» Lo dice in un tono talmente freddo che mi fa ghiacciare sul posto in un nano secondo.
«Perché?» domanda poi, ma è come se quella domanda fosse di nuovo riservata solo a Liam.

Lo sento sospirare. «Mi dispiace.»

Lei scuote la testa come se non volesse crederci.
«Da quanto va avanti questa storia?» prorompe e io tremo per la risposta. La voce le si incrina ogni secondo di più, ma ancora non vacilla e non fa sgorgare nessuna lacrima.

Fortunatamente è Liam quello che rompe il silenzio. «Te l'avremmo voluto dire oggi pomeriggio...»

«Dimmi solo da quanto tempo cazzo!» strilla e di conseguenza mi allontano per la potenza del suo tono.
Non riusciamo a rispondere.
«Per favore», parla subito dopo, calando di due ottave.

«È lei.»
Appena Liam sussurra questa frase Samantha ispira sotto shock.
Ma tutto ciò avviene troppo velocemente.

Si preme una mano sulla bocca per poi fuggire dall'aula correndo.

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