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Questa settimana è passata rapidamente e Sam si è rivelata essere un'ottima amica, confermando le mie teorie.

Abbiamo comprato un po' di cibo spazzatura, abbellito la camera insieme, visto tantissimi film -tutti comici perché segretamente ne ho bisogno- e siamo uscite anche a fare shopping.
Si è intestardita per farmi prendere un paio di jeans, sostenendo che mi fasciano per bene il fondoschiena e dei trucchi, dato che ne ho tre contati.

Mi sento molto fortunata ad averla conosciuta. Seppure sia partita piena di pregiudizi nei suoi confronti, proprio per quella storia, sono felice di aver incontrato un'amica come lei... che ti dà così tante attenzioni.

È gentile, bella, alla mano ed estremamente genuina.
Una di quelle persone spesso odiate, perché sono talmente perfette da far invidia.

Sono sincera, all'inizio ero un po' a disagio con tutto quello che avevo scoperto, pensavo che Liam le dicesse qualcosa, ma a quanto pare no.

Fortunatamente non l'ho mai incontrato questa settimana e ne sono estremamente felice.
Dopo essere stata immediatamente attaccata da lui mi è passata pure la voglia di vederlo di sfuggita, per bramare la sua schifosa bellezza.

Ho addirittura messaggiato una sera con Aria, la ragazza che ho incontrato dopo il nostro battibecco.
Si lamentava di quanto fosse antipatica Tessa, la sua compagna di stanza, così, oltre a farle presente che non ci sono problemi se viene da me, le ho promesso che a breve avrebbe conosciuto Sam.
Secondo me si adoreranno, anche se di carattere non sono un granché simili.

In questo momento sto leggendo un libro di Stephen King sulla mia scrivania, per scaricare un po' di tensione.
Domani iniziano le lezioni e sono in ansia totale.

Mia madre si dà da fare per farmela salire, chiedendomi ogni volta quando cominceranno i corsi e se sono pronta a riguardo.
Mi farà diventare santa.

Stamani quando l'ho chiamata ho fatto un grave sbaglio.
Ha iniziato a dichiarare che ai tempi in cui andava al college si perdeva sempre, per ogni minima situazione. Di conseguenza arrivava in ritardo, i professori l'avevano presa sottocchio e ha ricevuto degli scarsi voti agli esami.

Insomma, una bella chiacchierata.

Intuisco il telefono squillare e noto che è Aria.
Mi tolgo gli occhiali da lettura e rispondo alzando un sopracciglio.

«Pronto?» chiedo leggermente confusa. Non mi ha mai chiamato. Magari è qualcosa di importante.

«Ciao, scusa il disturbo, senti. Secondo te che vuol dire una sciarpa rossa, attaccata alla maniglia, fuori dalla mia camera?» Domanda un po' nervosa, cogliendomi alla sprovvista.

Scoppio a ridere. «Eh?!» rispondo non capendo.

«C'è una sciarpa rossa attaccata alla porta. Cos'è? un avvertimento? Un segnale? Madonna, non sopporto quella ragazza!» esclama esasperata, come se si volesse far sentire. Io sono sempre più divertita.

«Boh, non lo so, prova a entrare», azzardo, mentre mi passo una mano tra i capelli scompigliati.

«Non voglio vedere culi bianchi e flaccidi», dichiara immediatamente.

«Perché pensi che ci sia qualcuno?» cerco in tutti i modi di non scoppiare di nuovo a ridere, ma è una lotta alquanto estenuante.
Questa ragazza è strana forte.

«Mah... di solito la sciarpa rossa è per questo, no?»

«Ne hai mai vita una attaccata alla maniglia della tua porta?» Corruccio la fronte perplessa.

«Beh no, ma... oh merda!» strilla disgustata.

«Che succede?!»
Mi alzo di impulso dalla sedia, sfiorando la fronte sulla mensola, posta sopra alla scrivania.

Prova a fermarmiWhere stories live. Discover now