8.

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«Siamo arrivati», asserisce Liam, frenando la macchina davanti a una splendida casa.
La osservo un po', ancora seduta nella sua comoda auto.

È a due piani con un grazioso giardino il quale la circonda.
In questo momento è gremita di persone e sento il rimbombo della musica fin da qui.

«Ci abiti davvero tu qui?» So che il padre di Liam è un uomo di alta classe e abbastanza ricco, ma non pensavo potesse permettersi una casa così grande, soprattutto visto che siamo nel pieno della città.

«Sì», dice frettolosamente, per poi scendere dall'auto. Alzo gli occhi al cielo, mentre apro la portiera a mia volta.

Almeno mi ha risposto.

Vedo Sam saettare verso di lui per prendergli nuovamente la mano; li guardo parlare, ma non ho idea di cosa.

«Sei pronta per questa super mega festa», esulta Aria, una volta arrivata al mio fianco, batte le mani sembrando una bambina.

«Direi di sì!» Esclamo di rimando.
Ho sempre amato le feste, soprattutto quelle con tante persone e questa sembra averne!

Già il giardino è stracolmo di gente, mi immagino dentro.

L'entrata, ovviamente, è aperta e come immaginavo è veramente accalcata la casa, a malapena ci passiamo per arrivare in cucina.

Ho paura di perdermi in tutta questa folla perciò mi metto il più vicina possibile agli altri.

Sento afferrarmi il polso.
Appena mi accorgo che la mano in questione è quella di Liam, non posso evitare di sussultare dall'elettricità delle sue dita.

So che lo fa solo per non farmi perdere dalle altre, ma mi piace lo stesso il suo contatto; anche se non dovrebbe.

«Fratello!» Sento urlare da qualcuno nella sua direzione.
È un ragazzo molto alto, sarà un metro e ottantacinque contando i tre quattro centimetri di differenza tra Liam che è un metro e ottantotto. Io in confronto sono uno sputo.

«Ehi amico! Com'è?» Lo saluta togliendo la mano da Samantha per stringerla all'amico.

Scusa ma non poteva toglierla dal mio polso?

Li osservo parlare per un po', ma non riesco a sentirli dalla forte musica e dalle urla della gente che ci circonda.

A un certo punto il suo amico si rivolge a noi. «Non mi presenti queste belle donzelle?» Chiede per poi fare un bel sorriso e fissarci una ad una un secondo di troppo, sento la presa sul mio polso farsi più ferrea.

«Sì, questa è Samantha la mia ragazza.» Afferra nuovamente la mano della fidanzata. «E queste sono Emily e...» Si ferma guardando Aria, non ricordando il suo nome. Lei glielo accenna. «Sono le amiche di Sam», aggiunge subito dopo, indicandoci con la testa.

«Beh, mi sembra che qui il nostro caro Liam sia pieno di donne», ride il suo presunto amico avvicinandosi a me, per poi squadrarmi di nuovo attentamente. Sento la mano di Liam stringermi a tal punto da farmi quasi male. Lo guardo facendoglielo capire, lui l'allenta subito dopo.

«Io sono John», continua il ragazzo dalla pelle leggermente scura, rivolgendosi solamente a me.

«Piacere», mormoro, non sapendo che dire.

«Ti va di venire un po' con me?» mi propone suadente. Cerca di fare il grosso, ma personalmente mi fa venire solamente il voltastomaco.

Il moro accanto a me inizia ad agitarsi, sento la sua mano che inizia ad impugnare il mio piccolo polso di nuovo. Noto che se ne è accorta anche Ari perché continua a fissare le nostre mani con un sorrisino sul volto.

Prova a fermarmiWhere stories live. Discover now