23.

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«Ehi!» Sento una voce maschile, non molto conosciuta, alle mie spalle. Mi giro per vedere di chi si tratta e solo adesso mi accorgo che è il ragazzo dai capelli rossi che ho incontrato il primo giorno che sono arrivata qua.

«Oh, ciao...» mi intralcio con le parole, non sapendo il suo nome, o forse non ricordandolo.

Vede che tentenno così allunga la mano nella mia direzione. «Jeremy» si presenta, facendo un enorme sorriso.

«Uh, Jeremy! Che sciocca non ci siamo nemmeno presentati quella volta. Io sono Emily comunque», comunico velocemente, mentre gli stringo calorosamente la mano.

È un ragazzo che trasuda dolcezza fin da subito. Ha dei grandi occhiali dalla montatura nera, i capelli rossi a spazzola e una spruzzata di lentiggini abbelliscono il suo viso tenero. Peccato abbia un po' d'acne sul volto.

Ha l'aria un po' da nerd, soprattutto per come si veste, ma dà la speranza di essere molto simpatico.

«Ho notato che abbiamo un corso in comune. Quindi ho pensato di venire e conoscerti un po'. Mi sei sembrata molto spigliata la prima volta che ti ho visto», ridacchia rosso in volto.

Oh, allora non sono l'unica che diventa un peperone ogni volta che si imbarazza.

«Guarda, la spigliatezza accompagnata al mio nome non ci abbina un granché. Comunque è vero, statistica insieme, mi ricordo. Che facoltà te?» Cerco di fare conversazione, mettendo il peso da una gamba all'altra in questo enorme corridoio.

«Economia», sussurra rabbrividendo. Scoppio a ridere per la sua faccia costernata.

«Che coraggio, io invece...», mi interrompe subito, appoggiandosi dopodiché al muro vicino a sé.

«Scienze della Comunicazione, lo so», vede la mia espressione un minimo spazientita così continua. «Ma l'ha detto la tua amica Samantha. Non stalkero nessuno, tranquilla», chiarisce subito.

«Ah è vero, l'esame insieme!», sto per chiedergli se erano pronti per domani, sin quando una presenza si scaglia accanto a me.

«Ieri non abbiamo avuto modo di ripetere, vieni con me», asserisce Liam a un palmo da me. Jeremy davanti a me sembra molto intimorito.

Come biasimarlo.

Mi giro un secondo verso la fonte dei miei continui incubi, per poi rivolgergli un'occhiata di sufficienza, come lui è abituato a fare. «Ho lezione, avevi a pensarci prima», battibecco, successivamente mi intrufolo nel mezzo, proprio per dargli la schiena e continuare a parlare con Jeremy.

«Scusa, quindi dove eravamo rimasti... Ah sì, come è la vostra tesina?» Cerco di continuare a parlare con il rosso, come se la presenza di Liam non mi attanagliasse le budella.

Il povero Jeremy appena apre bocca viene prontamente fermato da Liam che si piazza nuovamente davanti a me. «Senti Emily, c'è un esame domani. Vuoi farlo bene? Ti dico che devi venire da me perché ho cose che non tornano nella mia tesina. Abbozzala di fare la prepotente per una cazzo di volta», sussurra innervosito a un palmo dal mio viso. Sento il calore del suo fiato sulla mia guancia e mille brividi si insinuano precipitosamente sotto al mio epidermide.

«Io ehm... è meglio se vado», si intromette il dolce ragazzo davanti a me, continuando a guardare Liam di sottecchi. Come se fosse un Dio in confronto a noi.

Quest'ultimo si gira nella sua direzione, facendogli una smorfia. «Mica mordo eh», lo beffeggia in modo sarcastico. Il rosso sembra eseguire un salto indietro. È bordeaux, mentre scappa dalla nostra vista a gambe levate. «Che rincoglionito».

«Smettila», lo rimprovero. Ma deve insultare tutti?

Lui mi prende da un polso, portandomi via con sé.

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