30.

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«Sveglia dormigliona!». Una voce, alquanto alta, mi strappa dalle braccia di Giove per farmi ritornare nel mondo terrestre.

Mugugno assopita, incapace di aprire gli occhi. È un periodo che dormo poco e le mie profonde occhiaie ne danno la conferma.

«Dai su, forza che facciamo tardi». Samantha inizia a scostarmi la coperta, ma io la strappo coprendomi dalla forte luce proveniente dalla finestra.

Apro un occhio fissandola interdetta. «Che ore sono?»brontolo.

«Quasi le otto», afferma controllando l'ora sul display del cellulare.

Sbuffo contraddittoria perché oggi ho lezione alle nove e sono in perfetto orario. «Sam oggi avevo lezione alle nove!» le rivolgo un'occhiataccia.

Lei sussulta leggermente in colpa. «Merda, non lo sapevo», si scusa leggermente a disagio. Io senza prestarle attenzione mi alzo stiracchiandomi e arrivando all'armadio per prendere dei vestiti puliti.

«Tranquilla, ormai il danno è fatto», dico, mentre mi aggiro per la stanza per prendere il necessario. Ho bisogno di farmi una doccia se non voglio cascare assopita nella sedia oggi. «Esigo un caffè però!» aggiungo arrivando sulla soglia della nostra camera.

«Te lo offro soltanto perché sembri un morto vivente», ridacchia squadrandomi in un nano secondo.

«Così si fa!» sorrido, «vado a farmi una doccia! Torno subito», apro la porta di slancio.

«Ti aspetto».

•••••••••••••••

Alla fine la faccio molto velocemente, giusto il tempo per svegliarmi un po', indosso dopodiché i vestiti puliti sempre nel box.

All'inizio ero abbastanza imbarazzante con tutte le ragazze che ci sono in dormitorio. Alcune si cambiano anche fuori in bella vista, ma ormai ci ho quasi fatto l'abitudine.

Arrivo in camera per asciugarmi i capelli e noto Sam distesa sul letto alle prese con il suo cellulare. Vedo un pallore crescente sulle sue guance, così tento di chiederle cosa sta facendo.

«Oh niente, è solo Liam», risponde senza calcolarmi un granché, ridendo subito dopo per qualcosa che ha scritto. Un impeto di fastidio e curiosità si impossessa di me e non posso fare a meno di farle una domanda, dopo che mi sono preparata, mentre scendiamo le scale della confraternita.

«Sam posso chiederti una cosa?».

Lei mi guarda aggrottando leggermente la fronte. «Certo, spara».

«Potrò sembrare indiscreta...» lei mi interrompe subito.

«Ma figurati, sei la mia migliore amica, potresti chiedermi anche la posizione che preferisco a letto se proprio ci tieni». Scoppio a ridere per quella allusione, ma poi il sorriso si spegne pensando che lei fa sesso solo con il moro che mi fa dannare.

«Liam come è con te? Insomma, voglio dire...» incespico con le parole, non sapendo come proseguire la frase.

«Intendi dire se fa lo stronzo anche con me?» Gorgoglia facendo un risolino. Non sembra turbata per ciò che le ho appena detto.

Annuisco, sentendo la gola arsa per l'agitazione, così lei continua. «Sono sincera non ha un carattere facilissimo, ma mi piace e ci sto molto bene. Quando siamo da soli è come se riuscissi a vedere il vero lui. È come se si distraesse da ciò che gli succede al di fuori e fidati, diventa un'altra persona. Sai sa anche sorridere e fare complimenti», scherza. In compenso io non sono divertita per niente. Cerco comunque di ridere insieme a lei.

Prova a fermarmiWhere stories live. Discover now