🥀L'arte di essere fragili 🥀

By katastrof3

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Cosa succederebbe se le forze portanti non fossero l'unica potenza da temere? Ci hanno sempre tenuto lontano... More

Introduzione
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Avviso importante
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40: il ritorno.
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Chiediglielo!
Chiediglielo! Pt.2
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 62
Capitolo 63 1/2
Capitolo 63 2/2
Avviso importantissimo
Fermi tutti!
Capitolo 64
Capitolo 65
Capitolo 66
Capitolo 67
Capitolo 68
Chiediglielo
Capitolo 69
Capitolo 70
Capitolo 71
Capitolo 72
Capitolo 73
Capitolo 74
Capitolo 75
📣Capitolo recensione!📣
Capitolo 76
Capitolo 77
⚠️IMPORTANTE⚠️
Capitolo 78
Capitolo 79
Capitolo 80
Capitolo 81
Capitolo 82
Capitolo 83
Capitolo 84

Capitolo 61

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By katastrof3

Il mio cuore pompava veloce da quanto stavo correndo, ansimavo. Il mio respiro di faceva sempre più corto e le mie gambe bruciavano per lo sforzo.

Non sono l'unica che voleva vendetta a suo tempo...

Abbassai la testa, facendo attenzione ai vari commercianti che stavano mettendo via le bancarelle del mercato come ogni notte per poi riaprire appena farà luce.

Era lui che diceva quanto la vendetta non porti a nulla, era lui che mi ha fermato quando potevo distruggere la mia vita..
"STAI ATTENTA!"mi gridò un uomo in bici che stava quasi per prendermi.
"Mi scusi!"gridai continuando a correre ,evitando ancora una volta un uomo che stava per far cadere le arance dalle sue mani.

Quasi tutti i Jonin che erano in servizio con me non volevano vendetta, perché non c'è tempo per fare qualcosa che non sia provare a salvare la propria gente.

Da lui è una mossa che non aspettavo affatto..
Lui mi ha salvata. Ora tocca a me fare lo stesso.

Ed è per questo che ora mi trovo davanti alla porta di Tsunade, in piena notte, bussando come se non ci fosse un domani.
Fu in quel momento che mi aprii la sua assistente con il maialino in braccio.
"Shizuka, che succede? È notte, dovresti essere a casa ora!"mi rimproverò Shizune, con uno sguardo quasi di compassione.
"Ho bisogno di parlare con Tsunade.."
"Sta dormendo ora ,se vuoi-"
"Per favore, è Urgente!"la interruppi. Cosa che la lasciò al quanto stupita. 'Per favore' non è di certo una parola che dico molto spesso , e questo lei lo sapeva benissimo.

"Che è tutto questo baccano?!"intervenì la vecchia bionda, scendendo dalle scale al piano di sopra e stropicciandosi gli occhi. "Shizuka?Che vuoi a quest'ora?"

Strinsi i pugni, quasi per darmi coraggio, mentre la donna scendeva dalle scale, posizionandosi vicino ai suoi divani azzurri privi di gusto.
"Le chiedo il permesso di lasciarmi partire."dissi con sguardo serio, superando Shizune che tentava di calmare gli animi.

"Che stai dicendo?!Vai a casa, ne discuteremo domani."
"Ha lasciato partire la squadra 10 ,vero?"insistei avanzando verso di lei.
"Sono partiti poco fa. E no, non ti do il permesso,chiaro?"rispose sospirando e sedendosi sul suo divano, incrociando le gambe. "Kakashi se la sa cavare benissimo."

"Non te glielo chiederei se non fosse importante."distolsi lo sguardo da lei, incerta, guardando il mio riflesso sulla sua finestra.
Mi sento così stupida...
Perché non mi ha detto nulla? Non si fida di me per caso?
Che potrebbe succedere se non tornasse più?

"Non posso fare altrimenti."ribatté l'Hokage dentro il suo pigiamino di seta color carta da zucchero .

"Per quale motivo?!" chiesi disperata. "Ti prego, Tsunade...Se finisse come con Asuma io-"
"Siediti."mi ordinò interrompendomi, e lanciando uno dei suoi sguardi verso il divano di fronte a lei per poi rivolgersi alla sua assistente. "Puoi lasciarmi sola con Shizuka, per favore?"
"Si, signorina Tsunade."
Detto questo, la ragazza fece una piccola riverenza e lasciò la stanza, chiudendosi la porta dietro sé.

Calò immediatamente il silenzio tra di noi , disturbato dal ticchettio del suo orologio. Finché non fu proprio la più giovane tra le due a rompere il ghiaccio."Allora?Sono così irrilevante da essere tagliata fuori?"

"Non ha voluto coinvolgerti non per non averti tra i piedi come pensi tu, ma per proteggerti." mi informò versandosi un po' di sakè in un bicchierino."Sa che sei in gamba."

"Come no.."incrociai le braccia, scettica."Se si fidasse veramente di me, se mi ritenesse in gamba come dice, mi avrebbe detto che sarebbe andato a vendicare un nostro amico,che diamine!"

"Non è il tipo."rispose,alzando di poco la voce."Ti ha mai detto qualcosa, obbiettivamente?!"

"No.. No,ma.. speravo che ,dopo tutto questo, potesse fidarsi di me." Mi addolcii,abbassando lo sguardo e placando la mia agitazione.

Lei non rispose, forse perché non sapeva come o cosa dire..
Ma dopo una lunga riflessione, finalmente parlò.
"Ti stai sbagliando,Shizuka." Posò il bicchierino sul tavolo per poi muovere una pedina degli scacchi che aveva davanti."Sono una donna più che adulta, certe cose si notano."

"Che vuole dire con questo?"domandai tornando a guardarla negli occhi e facendo la stessa cosa.

"Mi ha espressamente vietato di farti partire, semmai l'avessi scoperto." mi rispose alzando le spalle e mangiando una mia pedina."Sapeva che saresti venuta da me."
"Sono così prevedibile?"feci la sarcastica muovendo un'altra pedina e mangiando due delle sue.

"Sei facile da prevedere perfino per me."sorrise mangiandomi una torre. "Ho assoldato delle squadre di Jonin che hanno circuito il villaggio. Sarà impossibile scappare per te."
Fu in quel momento che mossi il mio alfiere, mangiandole la regina e ,di conseguenza, facendola perdere, spegnendo il sorriso sul suo viso e accendendone uno soddisfatto nel mio. "Ne è sicura?"

"Ah, accidenti.."commentò lei appoggiandosi allo schienale e guardando da un'altra parte, indignata.

E così aveva pensato di bloccarmi qui...
Ha circuito tutto il villaggio e messo Jonin ad ogni uscita. Dovevo aspettarmelo da una come lei.
Non posso pretendere di uscire dal villaggio senza passare inosservata o bloccata da qualcuno. Non posso andare di pancia come sempre.
Devo pensare. Devo usare la testa, la ragione...
Cosa farebbe Kakashi al mio posto?
Anzi, che farei io?

"Potremmo fare una scommessa."alzai il capo verso di lei. "Ti concedo la rivincita. Se vinco io, manderà le guardie a casa e mi lascerà partire."

"Sai bene che avresti la meglio."rispose, studiandomi con curiosità."Cosa me ne viene in cambio?"
A quel punto ghignai, mentendo a posto le pedine e trattenendo a stento la mia voglia di sorridere. "Per ogni pedina che riuscirà a mangiare, le dirò qualcosa che vuole sapere e , ammesso che mi mangi il re, potrò dirle direttamente il nome dell'uomo che ha provato a estorcermi con il suo sakè."

Lei non rispose subito...
Si limitò ad incrociare le braccia e a pensare a qualcosa, fissandomi nei miei occhi scuri. Poi, dopo aver valutato l'offerta, parlò."Ci sto. Ammesso che ,ad ogni bugia che dirai o protesta, sarò autorizzata a mangiarti le pedine più importanti ad eccezione del re."
Ghignai ancora, facendo la prima mossa. "Non ce ne sarà bisogno."

Le mosse di apertura cambiano se giochi con il Nero o con il Bianco. E dato che il Bianco muove per primo, il mio obbiettivo sarà quello di passare all'attacco e cercare di controllare la partita. Perciò dovrò dominare le caselle centrali.

Il Nero , cioè Tsunade, dovrebbe chiudersi e aspettare, sfruttando i miei errori per attaccare.

A quel punto,mossi l'alfiere e lei il cavallo.
Quindi, rischiai e feci avanzare la regina, posizionandolo al lato del re, nella casella a lato.
"Mh, non dovresti muovere subito la regina."sorrise, mangiandomi l'alfiere con il suo cavallo."Il nome?"

"No, 'nonna Tsunade'. Deve mangiarmi il re."le ricordai facendo la sapientona.
"Uff...Anni?"
"24"risposi spostando la regina e mangiandole un pedone.
In genere non dovrei muovere mai lo stesso pezzo due volte, se non è minacciato da un pezzo dell'avversario. Infatti, più pezzi si spostano, più l'avversario dovrà stare in guardia.

La vecchia donna, dopo averle sottratto un pezzo, avanzò con la torre, mangiandomi la regina.
"È mai stato negli Anbu?"
"Si, a suo tempo." risposi muovendo ancora un pedone.

Non devo fare troppe mosse con i pedoni. L'obiettivo di una buona apertura è sviluppare in modo efficiente i tuoi pezzi principali e spostare troppi pedoni può dare al tuo avversario un vantaggio in termini di ritmo.
"Usa qualche animale nel combattimento?"
"No, questo no!"protestai senza rendermene conto e andando in panico.

"Hai detto tu che potevo fare tutte le domande che voglio, o sbaglio?"
"Si ma-"
"Ok, l'alfiere è mio.."concluse prendendosi la mia pedina con le sue affilate unghie rosse. "Altezza?"
"1,80..credo."risposi incerta.

Caspita ,devo stare attenta. Non mi rimangono molte pedine importanti da usare.
"Allora?muovi o no?"mi mise fretta con un sorriso a trentadue denti. Ormai ero in netto svantaggio rispetto a lei e questo lo sapeva.

"Si, certo."
Ormai avevo quasi perso.
Presi il tre tra le dita e avanzai dritta davanti a me, facendo scorrere la prefinanzi di legno di tutta la tavola da gioco. E con uno scatto, buttai giù il suo re.

Lei si ghiacciò totalmente, diventando quasi di pietra.

L'avevo battuta.
"Scacco."ghignai poi. Un'espressione che quasi non mi apparteneva,  sostituendo la mia faccia afflitta. "Hai avuto troppa fretta e non hai valutato l'idea che ci fosse una strategia di fondo, dando per scontato che avrei agito d'istinto e che avrei protetto la regina. Te la presento, questa mossa si chiama 'Matto del barbiere'." Mi scappò un risolino per poi continuare a parlare, prendendo in mano la sua amata pedina nera e posandola sul tavolo."Credo che sappia bene cosa significa questo.."

"Mh, sei tale e quale a Tekagi." disse felice lei, quasi malinconica, appoggiando il mento sulle sue mani. "Un ribelle che non sapeva stare al suo posto. Ma mi batteva sempre giocando a scacchi." Sospirò poi, continuando a riflettere. "Ha vinto così la mano di tua madre. Esattamente con questa mossa."

"Lo conosceva bene.."constatai, rivolgendo uno sguardo verso l'alto, appoggiando la testa sullo schienale.
"Non solo tuo padre... anche tua madre la conoscevo bene."rispose guardandomi storta subito dopo. "Chi ti ha insegnato a giocare?"

"Mio fratello."mi sdraiai sul divano a gambe all'aria. "Nel tempo libero amava giocare a scacchi. Per la maggior parte, i suoi ritardi erano dovuti a questo."

La vecchia sorrise per poi arrossire piano. Non so cosa le fosse venuto in mente ma , improvvisamente ,si alzò dal divano, andando a prendere qualcosa dal cassetto di un suo mobile del soggiorno per poi porgermelo.
"Cos'è?"chiesi aprendo la mano.
"Un preservativo."
"COSA?!"avvampai.

"Ne avrai bisogno." mi rimproverò come una vecchia madre."Sei alle prime esperienze! Ed è una cosa che va usata se non vuoi rimare subito in dolce attesa!"
"Non mi sono ancora spinta così in là!"
"È meglio prevenire!"disse severa. "O magari potresti avere cura della tua verginità finché non ti sposi! Una volta fatto, non ci sarà modo di tornare indietro ed è meglio non avere un figlio subito!"

"Siamo d'accordo allora!Ne avrò cura!"feci in imbarazzo, alzandomi dal divano e andando verso la porta. " Ah, partirò domani mattina presto. Giusto in tempo per farle compilare qualche scartoffia!"

"Certo."incrociò le braccia, alzando gli occhi al cielo, per poi fermarmi non appena stavo per toccare la maniglia e tornare a casa. "Ah, Shizuka. Un'ultima cosa..."
"Si?"

"È Kakashi ,vero?"

"Cosa?"la guardai confusa.
"Non fare la finta tonta.."disse con tono saccente, con una nota di malizia. "L'uomo di cui parlavi nel mio ufficio. La sera in cui hai rotto con Kaido, sei stata con lui?"

"Chi può dirlo.."feci una risata nervosa, girandole le spalle per non far vedere la mia espressione in panicata.

"Ci ho pensato allungo, devo dire la verità."mi guardò con sguardo di sfida. "All'inizio credevo addirittura fossi stata con Gai."
"Ah, per favore!Non sapevo nemmeno cosa stavo dicendo!"

"L'ubriaco dice sempre la verità.."
"Non puoi provare nulla con questo." la sfidai, rigirandomi verso di lei e puntandole un dito contro.

"È qui che ti sbagli..."mi contrariò con tono saccente. "Alla fine era inevitabile."
"Ma-"
Non ci credo..ma come diavolo c'è arrivata?!
Stavo giusto per ribattere per difendermi ma, a quanto pare, mi batté sul tempo.
"Tranquilla, non prenderò provvedimenti sta volta.." mi rassicurò, sospirando serena."Ma la prossima avrete una sanzione, tutti e due. Puoi andare."

"Si, vecchia Tsunade."abbassai la testa colpevole, prima di lasciare casa sua. "Buonanotte."
"Buonanotte."
E ,così dicendo, me ne andai.




(Pov's Tsunade:

Che ragazza strana...
La finirà mai di mettersi nei guai?

Certo ,però, che sono molto preoccupata.
Sospirai e mi avvicinai alla finestra, osservando al di fuori di essa le stelle che brillavano in cielo. Per poi focalizzarmi sul mio riflesso, triste, sfiorando il vetro con la mano.

Ti ho pensato oggi, ma non è una novità, ho pensato a te ieri e ogni giorno. Ti penso in silenzio, spesso pronuncio il tuo nome, tutto ciò che ho sono ricordi e una locandina in una cornice...
E anche di tuo marito che non mi è mai andato a genio...

"Oh, Jirayia...cos'ho fatto..." )


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Alle prime luci dell'alba, decisi di alzarmi dal letto e, stranamente, non feci nessuna fatica.

Non avevo dormito molto al contrario di Naruto e il mio maestro che, come al solito, hanno l'abitudine di dormire come sassi fini a mezzogiorno.
Per svegliarli non basterebbe usare una bomba a mano.
Io non sono diversa da loro ma, questa notte, non avevo minimamente chiuso occhio.

Andai subito a prepararmi. Mi lavai il viso , i denti e presi dall'armadio gli abiti che indossavo prima di ricominciare ad usare la mia divisa.
Non era una missione ufficiale, quindi non ero tenuta ad indossare l'uniforme del villaggio.
Mi infilai dentro al mio vestitino nero e indossai la mia lunga casacca grigia con il simbolo del mio clan, ricamato sulla schiena.

Lanciai un'occhiata verso la mia katana lucente, la spada di Muramasa, che ,in qualche modo, sembrava mi stesse sussurrando qualcosa. Qualcosa di impercettibile all'orecchio di qualcun altro.
La presi per il fodero e me la legai sulla schiena e così feci anche con la pergamena che mi aveva dato Jirayia.
Mi infilai i miei guanti bucati sulle dita, presi la porta e uscii.

Come per magia il nero della notte cominciò a schiarirsi,appena si intravede quell'angolo sferico sbucare dietro l'orizzonte, dopo tante ore di buio, la luce fa quasi male agli occhi e si riescono a cogliere profumi mischiati di rugiada estiva e fresco calore mattutino.

Scesi velocemente le scale esterne del mio appartamento, o meglio del condominio dove abito che ,come ogni elemento di Konoha, era accatastato l'uno all'altro.
Mi fermai poi vicino al tetto di una casa,salendoci su e facendo un respiro profondo. E poi, iniziai a correre da un tetto all'altro verso le porte del villaggio.

I colori erano ancora opachi come il violetto, che man mano che il sole lentamente si sveglia, sfuma nel giallo splendente, più luminoso del triste violetto dipinto dalla lucente stella che sorge spuntano quando ancora la mente percepisce il bisogno di socchiudere gli occhi per la troppa seppur meravigliosa luce.

Ad un tratto sorrisi, senza un motivo in particolare. Sentendo solamente i primi raggi del sole solleticarmi la pelle.
Arrivata a destinazione, scesi dal tetto di una casa e camminai fin davanti alle grandi porte verdi.

"Già in piedi?"mi chiese improvvisamente una voce alle mie spalle, ancora assonnata.

Io sorrisi ancora, guardando di sottecchi il diretto interessato.
"Potrei chiederti lo stesso, Genma."dissi tranquillamente. "Non dovresti essere al palazzo dell'Hokage?"

"Sono venuto a sostituire pinco ponco e panco pinco. A quanto pare ieri sera si sono divertiti un po' troppo con il sakè di Tsunade finché eravamo tutti impegnati a non farti scappare e fare qualche stupidaggine."spiegò stiracchiandosi e sedendosi sul tavolo del baldacchino dove i due soliti Jonin si sedevano per controllare la situazione. "E tu, Shizuka? Vuoi partire ora?"

"Certo! Ovviamente, prima che Tsunade cambi idea.."mi scaldai la voce ,sistemando la bretella di cuoio della pergamena che passava davanti al mio petto. "E poi devo aiutare Kakashi, assolutamente."

"Sei sicura voglia il tuo aiuto?"mi guardò storto lui e con un piccolo sorriso di dissenso sulla faccia.
"Beh,francamente non mi interessa se lo voglia o no.."
"Non ci posso credere...ti piace veramente Kakashi, eh?"chiese poi, dandosi un colpo sulla fronte.

"No, beh-non esattamente..io-" diventai rossa, provando a non balbettare per l'imbarazzo. "Non voglio che venga coinvolto in qualcosa di stupido o pericoloso, tutto qui!E poi non sono fatti che ti interessano."

"Gli corri dietro troppo." Sospirò, levandosi il senbon dalla bocca. "Dovresti lasciarlo andare, sai?"

"Genma, questa è una questione seria-"
"Non in questo caso, Shizuka."mi fermò poi, avvicinandosi a me e spostandomi una ciocca di capelli da davanti al viso. "Sto parlando di tutto il resto."
Aveva un'espressione quasi amareggiata. Anzi no, sembrava volermi confortare in qualche modo.
Come già ho detto, non ho mai avuto chissà quale rapporto con Genma...
Fino ad ora è stato solo un conoscente, nemmeno lo consideravo mio amico nonostante il rapporto stretto che ho con Gai.
Ma che diavolo vuole da me?

"Ci sto provando, credimi..."risposi distogliendo lo sguardo e posandolo al di là delle porte del villaggio, inalzando un muro invisibile fra me e lui. Un muro di silenzio.

"Beh.." iniziò, mettendosi la mano in tasca e cercando di guardarmi in faccia. "semmai dovessi decidere di lasciarlo perdere, sappi che la mia porta è sempre aperta."
A quelle parole, mi voltai di scatto verso di lui con gli occhi sbarrati.

Non me l'aspettavo, davvero.

Non avevo mai pensato a lui in quel senso. Non ho nemmeno mai provato attrazione nei suoi confronti.
Ma se...
Se in qualche modo stessi sbagliando?
Provai a rispondere, a farfugliare qualcosa ma le parole, a quanto pare, mi si bloccavano in gola. Lasciandomi lì, con la bocca spalancata come uno stoccafisso.

"Ci si vede presto.."salutò poi, allontanandosi da me e andandosi a sedere in quel baldacchino, appoggiando le scarpe sul bancone e cominciando a sfogliare il giornale, rimettendosi il se non in bocca.

"I miei più sentiti saluti!"alzai una mano, salutandolo e scatenandogli una piccola risata.
Ma appena varcai le porte, mi diedi una manata sulla fronte.
Caspita, 'i miei più sentiti saluti'?!Davvero?!
Dove siamo?! Nel medioevo?!
E poi che avrà voluto dire Genma con il suo 'la mia porta è sempre aperta!'?!

Ah! Non capisco più niente!ACCIDENTI!

Scacciai immediatamente i pensieri che mi frullavano per la testa mentre scendevo gli infiniti gradini e mi concentrai su altro, sull'obbiettivo della mia partenza: Kakashi.

Iniziai così a distinguere vagamente gli elementi della foresta. Davanti a me, gli alberi e la distesa d'erba era ricoperta da gocce di rugiada che con i primi tiepidi raggi del sole, cominciava ad assomigliare a tanti piccoli diamanti ma solo per pochi istanti perché il calore del sole le faceva cadere a terra.

Distinguevo ora il verde pallido dell'erba ma con l'alzarsi del sole tutto si colorava d'arancio. In quel momento provai una grande sensazione di leggerezza, il sole iniziò a farsi vedere, l'aria si fece più calda, la notte era finita.

Infine, ci fu un esplosione di colori caldi: rosa, arancione...
Una punta di azzurro appare improvvisamente e segna la fine del risveglio del sole stanco.

Si, stanco come la mia vita!

Non posso permettermi distrazioni ora.
Dai Shizuka, concentrati sulle tracce..
Eppure non vedo niente. Scomparso nel nulla.

"Accidenti a te e la tua zucca vuota.."commentai, accovacciandosi a terra e sfiorando il suolo.
Feci un bel respiro, chiusi gli occhi e mi concentrai sui suoni, odori...
Sul terreno sotto ai miei piedi.

Spiegamelo tu come fai, quando ti rarefai fino a scomparire, ma ci sei dappertutto...

Misi da parte i miei pensieri e provai a concentrarmi ancora di più, ascoltando il suono degli uccelli e il frinire delle cicale.
Ci siamo...

"Non sei un'esperta nel seguire le tracce, vero?"sentii alle mie spalle una voce. Voce che mi fece spalancare gli occhi e girare lentamente dietro di me, rendendomi conto di essere completamente circondata.

"Pakkun?che ci fate qui?"dissi sorpresa al cane e i suoi fedeli compagni.

"Kakashi mi ha detto di chiamare i rinforzi." Spiegò grattandosi dietro le orecchie. "Non è stato difficile riconoscere il tuo odore. Già si sapeva che avresti cercato di ingannare l'Hokage."
"Come lo sai?"
"Sento l'odore da raggiratrice fin qui."

A quelle parole, spalancai la bocca, sorpresa, per poi fare il broncio.
Dovrei prenderla come offesa?
"Già, mi sorprendo ancora del fiuto di otto cani ninja.."dissi a me stessa accarezzando la testa di Bull, il cane più grosso fra tutti che ,piano piano,si era avvicinato a me.

"Sette."mi corresse lui. "Bisuke è rimasto con Kakashi per aiutare Shikamaru. Ha detto che io sarei stato in grado di spiegarti meglio la situazione."
"Non serve, ho già capito. Kakashi è nei guai, non è così?"tagliai il discorso evocando un rospo, legandoci un piccolo foglio di carta al collo e sussurrando un: "Va al villaggio e avvisa Naruto.", ricevendo un suo gracidare in risposta.
Poi mi alzai e cominciai a camminare verso un luogo indefinito. "Dai, fammi strada Pakkun."

A quelle parole, sentii un abbaio provenire da Bull e dei dentini afferrarmi la mano, piantandosi nella mia carne , costringendomi ad abbassarmi all'altezza del piccolo cane e tirandomi verso il grande bulldog.
"AIAIAIAIAAIA PAKKUN!!"

"Bull ha detto che puoi salirgli sulla schiena. In questo modo faremo prima." mi informò poi ,lasciandomi andare e posizionandosi sulla testa del cagnone.

"Non potevi dirmelo e basta?!"lo rimproverai per poi guardarmi la mano sanguinante e sentirmi svenire. "Mi avrai attaccato la rabbia!"
"È da quando ti conosco che ce l'hai, su, muoviti!"

E così dicendo, saltai sulla schiena di Bull e ,con un mio 'vai!', iniziò a correre ad una velocità incredibile, seguito da tutti gli altri cani.
Shiba,il cane con la cresta nera sulla testa,
Akino, il cane con gli occhiali, e Guruko , il piccolo con il coprifronte sulla fronte, alla mia destra e Uhei, il cane con le bende, Urushi,quello bianco e marrone chiaro, alla mia sinistra.

Kakashi tieni duro...
Stiamo arrivando!


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"Il tuo odore è buono."disse all'improvviso Pakkun, rompendo il silenzio.
Stavamo correndo controvento da tre ore, forse quattro...
Dalla velocità di Bull, i miei capelli ,come la mia giacca leggera, venivano fatti svolazzare indietro.
Io mi tenevo stretta al suo collare, cercando in ogni modo di non cadere.
Avendo già cavalcato Gamabunta, per me non era nulla di difficile stargli un groppa. Il problema era la sua velocità disumana...
Spero tanto di fare un tempo.

"Non era da raggiratrice?"sogghignai, alludendo al discorso di prima, non mollando mai le mani dal collare borchiato del cagnone.

"Sai da pesca, è il mio stesso shampoo."

"Cosa?!"stridii poi,sbiancando e cercando di non perdere l'equilibrio."Ho lo stesso shampoo di un cane?!"
"L'ho cambiato da poco! Prima avevo quello al muschio bianco."ammise poi, con aria fiera.
Aaah non ci credo...
Appena torno a casa devo cambiare assolutamente shampoo.
Ora ho perfino il dubbio di aver sbagliato scaffale al supermercato..

Diamine, perché devono succedere tutte a me?!
Ecco perché la cassiera mi chiedeva in continuazione di poter vedere il mio cane...
IO NON HO UN CANE!

"Sei arrabbiata?"mi chiese poi, sbadigliando.

"Non sono arrabbiata."risposi infastidita. " Devo solo cambiare shampoo ,dopo la figura che ho fatto..."

"Ma non con me, con Kakashi.."insisté il piccolo carlino. "Sei arrabbiata con lui?"
"No."
"Non puoi mentire. Non ho l'olfatto di Bisuke, ma anche il mio è molto sviluppato."si sdraiò, appoggiando la testa sulle sue zampette.

"Va bene..si, forse un po' lo sono." ammisi, sospirando e alzando gli occhi al cielo per poi scoppiare."Sai, poteva almeno dirmi qualcosa! Che so..un 'ehi,Shizuka!vado a vendicare un nostro amico rischiando la morte, ma stai tranquilla al massimo ci faremo una partita a carte!'. Mi sarebbe andata bene comunque! E ora non sarei qui con un cane a farmi da psicologo!"

"Penso abbia voluto evitare di farti preoccupare. Io non la prenderei troppo sul personale."Lo giustificò.

"Più mi sforzo di capirlo, più non ci capisco niente!"sbuffai, riflettendo. "Forse sto sbagliando io...Forse è come dice Genma, gli corro troppo dietro."

"A volte è difficile anche per me interpretarlo."
"Ah bene! Se nemmeno il suo cane sa cosa gli passa per la testa-"
"Ho detto che è difficile, non che non ci riesco."mi interruppe grattandosi l'orecchio con la zampa."È pur sempre il mio padrone,no?"

"Suppongo di sì.."abbassai poi lo sguardo. Facendo calare su di noi il silenzio.
La situazione è davvero grave se mi faccio consolare dal suo carlino..
Quando torneremo al villaggio, le cose cambieranno. Devo smetterla di stargli sotto.

E fortuna che prima di uscire con quel viscido di Kaido l'avevo detto..

————————-
"BRAVA KURENAI!"esultai facendo spaventare entrambi i presenti. "Non voglio diventare una vecchia zitella lasciata in balia di se stessa!"

"Tesoro..non ti sembra di aver preso il discorso un po' troppo sul serio?hehe"si grattò la nuca imbarazzata.
"Al contrario!"esclamai ,scioccando le dita, come se avessi trovato la risposta ad un problema a livello mondiale."Credo sia giunto il momento di cambiare pagina!Ora, l'amore che avevo per Kakashi è morto!Non ne voglio più sapere! Segnalo sul calendario, Asuma, questa sarà una data decisiva!"
—————————-
Si, come no...
'Una data decisiva', eh?
Complimenti, Shizuka...
Non si direbbe con tutto quello che è successo.

Ormai non mi aspetto più nulla da lui...

"Ora ti dirò una cosa ma non montarti la testa.."ruppe ancora il silenzio il cane dal musetto schiacciato, attirando tutta la mia attenzione."A quanto dice Bisuke, quando è con te il suo odore è diverso..
Il suo naso è quello più fine di tutti. Una fonte più che attendibile."

"Che vuoi dire?"mi accigliai.

"L'ho visto spesso , dalla camera dove dormiamo tutti noi cani, portare a casa delle donne ma-"
"Aspetta..quindi tu senti tutto?!"lo interruppi cominciando a realizzare il tutto, rischiando di scivolare dalla schiena del bulldog, venendo recuperata subito da Shiba.

"Si!" rispose semplicemente."Devo ammettere che ha il suo da fare.."

"Quindi tu..quando io- hai-"
"Si..ho sentito. Ma fammi finire..."mi bloccò, lanciandomi uno sguardo serio. "Quello che stavo dicendo è che con te è diverso, tutto qua."

"E che vuol dire?"lo guardai storto massaggiandomi la testa.

"E io che ne so!L'ha detto Bisuke! E poi sono solo un cane!"alzò le sue piccole spalle, con fare tranquillo. "Però sai..mi sono domandato spesso se Kakashi non abbia voglia di un cucciolo d'uomo.."

Io non risposi...
In realtà, non avevo una risposta nemmeno io a questo.
Pensai a lungo a qualcosa, fissando dritta in avanti. Poi, dopo averci pensato bene, decisi di provare a dargli un mio parere.

"Pakkun, non è semplice come per voi cani.."spiegai paziente. "Voi fate cuccioli per una questione di istinto. Noi uomini no...
Ci basiamo su altri aspetti. E poi la compagna è per la vita!È un po' diverso.."

"Sta di fatto che l'odore di quell'Hanare non lo voglio più sentire."commentò lui, lasciandosi scappare un ringhio e provocandomi una risata.
"E tu che ne sai!"

"So che ha ferito il mio padrone." comunicò con fare duro."Sarebbe già felice e con una bella famiglia se non fosse che l'ha piantato." Abbaiò, prima di continuare a parlare. "E invece guardalo, continua a  fare lo scapolo e si pianterebbe un kunai nella gamba pur di non sistemarsi."

"Bisogna passarci sopra a volte.."
"Da che pulpito.."
"Senti, io ci provo ,ok?!Non è colpa mia se il tuo padrone sfida la mia pazienza!" Mi scaldai.

Molte volte mi sono domandata che aveva lei che io non avevo. Forse per la sua abilità del conversare... o forse per le sue grosse tett- trovate! Si, trovate!

Non mi sarei messa in mezzo tra loro, non era da me. Avrei lasciato perdere...
Ma , evidentemente, fra di loro non c'era una cosa seria.
Però,se veramente fosse andata come dice Pakkun, a questo punto io che avrei fatto?
Gli sarei andata dietro ancora o sarei sposata con qualcun altro?
Avrei tre figli, un cane e una casa perfetta?

Non prendiamoci in giro, nulla è perfetto...
Sicuramente a quest'ora sarei da qualche parte, a viaggiare e allenarmi per realizzarli al cento per cento.

"Però..non mi dispiacerebbe se Kakashi facesse dei cuccioli d'uomo con te."ammise poi, arrestando i miei pensieri.
Istintivamente, sorrisi, accarezzandogli la testolina marrone. "Temo che questo non sia affatto possibile."dissi semplicemente. "quanto meno, proverò a salvarlo ad ogni costo.."

Man mano che ci allontanavamo, il paesaggio mutava, la foresta spariva poco a poco. Gli alberi erano sempre più spogli e il terreno sempre più terroso, arido.
E , ad un certo punto, sentii un abbaio provenire dal cane in testa al branco, facendo scatenare tutti gli altri.

"Che succede?"domandai confusa per questa reazione così improvvisa.

"Siamo vicini."rispose il carlino.

A quelle parole, mi feci scappare un sorrisetto sghembo e presi un bel respiro.
"Non ci resta altro che sbrigarci allora..."








————Continua———-
Eccoci qua! Spero non sia pesante! Ci ho provato..😅
Ditemi la vostra!
Scusatemi per il ritardo!

-Che intende Pakkun?
-Preferite Kakashi e Shizuka o Genma e Shizuka?!
Fatemelo sapere!

-Quale rapporto fra i personaggi vi piace di più?Perché?!
(es. Shizuka-Jirayia-Naruto, Shizuka-Kakashi, Tsunade.....)
Piaciuto il capitolo? Accetto critiche costruttive.
Errori grammaticali li correggerò al termine della storia...blabla

AH! UN'ULTIMA COSA! HO PUBBLICATO UNA STORIA X READER SU KIBUTSUJI MUZAN! SE VOLETE ANDATE A DARE UN'OCCHIATA E DITEMI CHE NE PENSATE!

Non so quando uscirà il prossimo ma...
CI VEDIAMO AL PROSSIMO CAPITOLO!

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