"Io...Voglio essere un Hero!"...

By jinchurems

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Miyuki Kaminaze sa di voler essere un Hero ma sa anche che diventarlo, per lei, non sarà così semplice. Figl... More

L'inizio della fine.
Domande
1-A
Dimostrazioni
6.30 a.m.
Bakugou contro Bakugou
Mezze verità.
Legami
Inquietudine
Cicatrici
Oscurità
Rivelazioni
?
Confusione
Amici
"Nessuno morirà oggi."
Vigilia di Natale
Natale
Strane sensazioni.
Fine delle vacanze
Primo giorno di tirocinio
Pelle
Aperture
Una domenica da dimenticare
"Katsuki..."
Febbre
Cambiamenti
Bollore
Gelosia
Perdita
Pioggia
Calamite
Giochi
Cioccolato e Peperoncino
Gossip
San Valentino
Hatsumici
Tutta la verità
Il giorno dell'incidente
"Più in la'."
Papà
Kirishima
Sconfitta
Ritiro nei boschi - Parte I

Sorprese

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By jinchurems

Bakugou continuò ad alternare lo sguardo sulla mano sinistra di Miyuki e sui suoi occhi.

Non aveva mai visto nulla del genere né per quanto riguardasse il suo quirk né per quanto riguardasse i suoi occhi: sembravano vuoti eppure, quando l'aveva guardata in faccia poco prima, dopo aver scaraventato Midoriya a terra, non gli erano parsi così. Era come se quando usasse il suo quirk, parte della luce che glieli illuminava sparisse risucchiata da esso. Quasi come una maledizione.

"Hai qualche problema con me?" Bakugo incatenò il suo sguardo a quello di Miyuki e per un momento si sentì a disagio.

"Va bene Miyuki, può bastare." alle parole di Aizawa, Miyuki come svegliatasi improvvisamente da un sogno, distolse lo sguardo da quello di Bakugou e fece un cenno con la testa verso il professore mentre, dietro di lui, gli altri studenti erano rimasti totalmente attoniti.

Miyuki tornò a guardare Bakugou - non aveva ancora allentato la presa - e con un impercettibile movimento del sopracciglio destro annullò entrambi i quirk di gamba e braccio sinistro per poi allontanare il braccio destro dal suo collo e la coscia destra dal suo bacino.

Fatto un passo indietro Miyuki si guardò la parte sinistra del corpo e si accorse che parte del body che stava indossando per coprirle il braccio si era lievemente rovinato come anche la parte inferiore del pantalone.

"Ma tu guarda" disse poi con tono dispiaciuto "mi hai fatto rovinare i vestiti nuovi" continuò riguardando Bakugou il quale, notò subito la differenza nei suoi occhi: erano di nuovo come accesi.

"Direi che per oggi le dimostrazioni finiscono qui." asserì Aizawa "Domani, se a nessuno viene in mente di scagliare il proprio quirk contro Miyuki, riuscirete a farvi vedere tutti" s'infilò pigramente le mani in tasca "detto ciò, è ora di andare. Filate a lavarvi. Miyuki-" la chiamò e la ragazza distolse lo sguardo dal compagno "vieni con me." lei annuì e lo seguì senza dire una parola.

Nel momento esatto in cui i ragazzi varcarono la soglia dello spogliatoio maschile un'esplosione di voci confuse si fece largo nel silenzio.

"E' stato assolutamente incredibile!" urlò Kirishima "Avete visto come si è lanciata su Bakugou?!" indicò l'amico con entrambe le mani. Bakugou gliele colpì facendogliele abbassare "E' riuscita a farlo solo perché avevo deciso così!" rispose sedendosi su una delle panche.

"Dai Bakugou ammettilo" disse un altro ragazzo con un sorriso a trentadue denti "ti ha proprio preso di sorpresa" incrociò le braccia e rise. Bakugou lo fulminò con lo sguardo "Vuoi vedere come ti prendo di sorpresa io? EH?! FACCIA PIATTA?"

Il ragazzo smise di ridere "Dai, stavo scherzando. Anche la tua bomba di fuoco è stata fantastica" cercò di farlo calmare ma ottenne l'effetto contrario "Mi lecchi il culo adesso EH?!" fece per saltargli addosso ma Kirishima lo bloccò prontamente "Cerchiamo di calmarci..." disse poi nervosamente.

"Potete continuare a sbraitare quanto volete, non cambia il fatto che il quirk di quella ragazza sia davvero forte" asserì una voce dall'altro lato dello spogliatoio. I tre si girarono verso il ragazzo che aveva parlato "mi piacerebbe sapere come fa a controllarlo." concluse aprendo uno degli armadietti per prendere la divisa scolastica.

"Hai ragione Tokoyami" rispose Midoriya mentre si slacciava le scarpe "non credo di aver mai visto nessuno padroneggiare in quel modo quattro elementi." si girò verso un suo altro compagno "Tu non riesci a controllare così ghiaccio e fuoco vero, Shoto?" Todoroki non rispose.

Da quando aveva visto Miyuki lanciarsi dagli spalti verso Bakugou grazie all'esplosione di fuoco partita dai suoi piedi seguita poi dal manifestarsi del suo quirk in quel modo, non aveva proferito parola. Com'era possibile? Come faceva a controllare tutti e quattro gli elementi in una volta sola? Pensò ancora a quell'esplosione, lui non era in grado di fare una cosa del genere.
Forse l'unica persona in grado di farlo era suo padre. Sì. Non aveva mai visto nessun altro spostarsi in quel modo e con tanta velocità e poi, unire due quirk alla volta senza che si respingessero - si guardò le mani - lui era a malapena in grado di usarne uno alla volta, figurarsi insieme e con la stessa mano.

"Shoto?" Midoriya gli toccò la spalla e lui sobbalzò "Tutto bene?" Todoroki annuì "Sì scusa, stavo... Pensando ad altro" tirò fuori la divisa dall'armadietto e lo chiuse.

"Non devi dirmi cosa devo o non devo fare!" le urla di Bakugou fecero girare sia Midoriya che Todoroki "Ho solo detto che non è stato il massimo lanciarle quella bomba in faccia!"

"Io sono il capoclasse e come tale devo fare in modo che la nostra reputazione sia sempre ottima! – cominciò a gesticolare – Lanciare una bomba in faccia alla nuova arrivata non è educato!"

"Beh, Iida non ha tutti i torti" rispose Midoriya cercando di suonare il più amichevole possibile "Stai zitto tu, Merdeku!" Bakugou sbatté lo sportello del suo armadietto "E sentiamo cosa dovrei fare, quattrocchi?!" si girò verso il capoclasse.

Il ragazzo smise di gesticolare e facendo un respiro profondo si sistemò gli occhiali che, come accadeva spesso quando si agitava, gli erano arrivati sulla punta del naso.

"Devi chiederle scusa." asserì con tono serio e nello spogliatoio calò il silenzio.

Miyuki uscì dalla palestra e prima che Aizawa potesse dire qualcosa cominciò a giustificarsi "Non avevo intenzione di farlo. Se lei non mi avesse dato il consenso non avrei fatto assolutamente nulla, le prometto che non risponderò mai più ad una provocazione la prego non mi espella." concluse riprendendo fiato e pensando di essere anche un po' patetica per come lo stava pregando.
Aizawa non disse nulla e Miyuki pensò che fosse meglio non continuare con quella scena pietosa. Continuò a camminargli dietro e più si allontanavano dalla palestra, più il pensiero di aver mandato tutto all'aria si faceva grande nella sua testa.

Arrivarono davanti la loro classe e una volta dentro Aizawa si avvicinò alla cattedra e prese dei fogli; Miyuki lo guardò confusa.

"Dopo alcuni particolari eventi pericolosi – iniziò lui – il preside ha ritenuto fosse meglio che tutti gli studenti della Yuei abitassero all'interno del perimetro della scuola" continuò leggendo con attenzione ciò che c'era scritto sui fogli "Particolari eventi pericolosi?" ripeté lei – non sapeva nulla di ciò che era accaduto nel mondo, non aveva mai mostrato molto interesse verso la televisione e le uniche volte che l'aveva fatto, l'aveva guardata solo perché suo padre voleva vedesse il volto di quelli che, secondo lui, sarebbero stati i suoi futuri nemici.

Aizawa alzò la testa "Ultimamente dei Villain hanno preso di mira questa scuola e soprattutto alcuni dei nostri studenti ma, penso tu ne sappia qualcosa" Miyuki fece di no con la testa e Aizawa sembrò colpito "Non hai sentito parlare dell'attacco della Lega dei Villains al nostro edificio?" Miyuki fece spallucce "Non ne ho mai sentito parlare" ammise "quello che so sul mondo esterno è molto poco e inoltre – distolse lo sguardo – le poche volte che mi è capitato di guardare la tv era solo per farmi fare un idea su chi foste voi Heroes." Aizawa tornò a controllare i fogli.

"Capisco" asserì prendendone due "ciò che devi sapere – la guardò – è che esiste questa Lega dei Villains, o come si fanno chiamare, e che il loro capo si chiama Shigaraki Tomura." Miyuki ebbe un fremito "Lo conosci?" domandò Aizawa che se n'era accorto. Miyuki fece di no con la testa "No. Non di persona almeno. – si sedette su uno dei banchi – Ogni tanto sentivo il suo nome, pare abbia un quirk spaventoso" guardò il professore.

"Tuo padre aveva a che fare con Shigaraki?" Miyuki alzò le spalle "Non che io sappia. A nominarlo era sempre qualcun altro, persone vicino a mio padre – incrociò le braccia al petto – solitamente lo nominavano quando speravano di trovare qualcuno in grado di battermi una volta per tutte." abbassò lo sguardo "Sicuramente quello Shigaraki Tomura sarebbe in grado di toglierla di mezzo" imitò la voce di uno di loro.

Aizawa fece un respiro profondo "Beh, comunque, dato che adesso sei una studentessa della Yuei – le allungò i due fogli che aveva preso – dovrai anche tu andare a vivere nel dormitorio scolastico." Miyuki prese i due fogli, erano delle richieste formali da portare al preside dopo averle fatte compilare dai genitori "Per fare in modo che gli altri ragazzi venissero a vivere qui, io e All Might siamo andati personalmente a parlare con le loro famiglie, nel tuo caso però, basterà compilare questa richiesta." le passò una penna.

"Ma qui parla di genitori" gli fece notare "Lascialo in bianco, tanto è solo una formalità per essere in regola con le scartoffie. Il preside ha già fatto aggiungere la tua stanza nel dormitorio della 1-A."

Miyuki rimase sorpresa "Andrò a vivere con loro?" indicò l'aula dietro di sé con il pollice destro e Aizawa annuì. Sembrava tutto così surreale. Fino a due settimane prima viveva in una stanza buia e spoglia, in un edificio che pur essendo enorme era sempre vuoto e silenzioso dove non c'era nessuno che le facesse compagnia o che provasse ad esserle amico e ora, sarebbe andata a vivere in una casa piena di ragazzi della sua età e forse sarebbe persino riuscita a farsi qualche amico.

Miyuki strinse il foglio tra le mani e poi prese la penna che Aizawa le stava porgendo "L'unica cosa che ti raccomando" disse Aizawa mentre lei finiva di riempire gli spazi vuoti "è di non cedere alle provocazioni di Bakugou." Miyuki alzò lo sguardo "So che può essere difficile ma sono sicuro che riuscirai a controllarti. – prese i fogli che aveva compilato – Certo, se dovesse di nuovo lanciarti una bomba in faccia, sei autorizzata a prenderlo a pugni." concluse poi avviandosi verso la porta.

Tra il compilare i fogli per la richiesta per andare a vivere nel dormitorio, le chiacchiere del Preside su quanto fosse sicuro che questo nuovo inizio le avrebbe spianato la strada per diventare uno degli Hero migliori in circolazione e l'andare a recuperare le poche cose che Miyuki aveva nell'appartamento che le avevano affittato Aizawa ed All Might, si erano fatte le sei e mezza del pomeriggio.

"Sei sicura di aver preso tutto?" le domandò per la quarta volta Aizawa mentre scendevano dal taxi "Sì" rispose sicura Miyuki stringendo la tracolla del borsone "non che io avessi chissà cosa con me" continuò chiudendo la portiera.

"Sono sicuro che con il tempo accumulerai altre cose, succede sempre così." asserì avviandosi lungo il viale che portava ai dormitori.

Miyuki lo seguì per tutto il tragitto e man mano che si avvicinavano, nel suo petto tornò a formarsi quel buco nero pesante che le faceva venire la nausea e le faceva tremare le gambe.
Era felicissima all'idea di poter vivere con ragazzi della sua età, per quanto ce ne fosse qualcuno (uno) con cui sicuramente non sarebbe mai andata d'accordo ma, nella sua testa, c'era sempre quel tarlo che 24 ore su 24, le diceva che la sua presenza in quella scuola avrebbe solo messo tutti in pericolo e che, quando tutti avrebbero scoperto la verità su di lei, nessuno avrebbe più voluto averci a che fare.
L'avrebbero esclusa e di certo non l'avrebbero mai vista come un Hero.

"Professore" lo chiamò fermandosi in mezzo alla strada - Aizawa si girò. Miyuki abbassò lo sguardo e strinse nuovamente la tracolla del borsone "è sicuro che questa sia la scelta giusta?" domandò tenendo lo sguardo basso "Voglio dire, farmi venire ad abitare con loro. E se... - alzò lo sguardo – se dovessero scoprire la verità su di me e mi ritenessero una traditrice? E se qualcuno dovesse scoprire dove mi trovo e attaccasse questo posto?" si guardò intorno e poi tornò a guardare Aizawa "E' sicuro che la mia permanenza qui non farà del male a nessuno?" in quel nessuno aveva aggiunto anche sé stessa.

Aizawa fece un respiro profondo. Cosa avrebbe dovuto rispondere? Purtroppo i dubbi di quella ragazzina erano gli stessi che da due settimane tormentavano lui, All Might e il preside.

Poteva davvero rassicurarla sul fatto che nessuno si sarebbe fatto male a causa della sua presenza? Poteva davvero rassicurarla che se qualcuno avesse scoperto la verità su di lei, non avrebbe iniziato a considerarla una minaccia? No, non poteva.
Non poteva non perché non volesse ma perché anche lui, la notte dell'esplosione, quando l'aveva vista uscire fuori dal vicolo con i vestiti a brandelli e la pelle piena di cicatrici e polvere, aveva bloccato il suo quirk non per metterla in salvo ma, per catturarla e nel caso ucciderla.
Era quello il piano. Nessuno sapeva niente di quel posto e un'esplosione di quella portata poteva essere stata generata da qualcuno davvero molto, forse troppo, potente e se quella sera, Miyuki non avesse usato le sue ultime forze per dire di voler essere un Hero, forse lui non si sarebbe trovato a pensare tutto ciò.

Tuttavia però, come avevano subito capito sia lui che All Might che, stranamente, Endeavor, quella ragazzina che stravolta era svenuta sull'asfalto, non era altro che una povera vittima di chissà quale tortura e qualche ora dopo ne avrebbero avuto la conferma.

Da quando la dottoressa li aveva informati della possibile origine di quelle orribili cicatrici che marchiavano il suo corpo e che Miyuki teneva accuratamente nascoste, non era più riuscito a guardarla come una persona di cui non fidarsi. Aveva visto nei suoi occhi ogni genere di sofferenza ma ne aveva visto anche tanta forza e voglia di dare il massimo.

Era una ragazzina unica nel suo genere e nelle due settimane in cui lui e All Might erano andati giornalmente a farle compagnia, se ne era reso sempre più conto e aveva cominciato anche ad ammirarla in un certo senso.
Nonostante fosse in grado di padroneggiare il suo quirk con grande maestria e sapeva di essere in grado di farlo, Miyuki non si era mai vantata di ciò anzi, quando ne parlavano era sempre molto autocritica e sempre pronta ad aiutare gli altri nel migliorarsi con i propri di quirk – come quando aveva aiutato un bambino che abitava nell'appartamento accanto al suo a controllare meglio il suo quirk acquatico senza chiedere nulla in cambio.

Nonostante quando si parlasse di quirk e combattimento, sembrasse la persona più sicura di questo mondo, in realtà, nel profondo, celava un enorme ammasso di insicurezze.
Bastava osservarla bene al di fuori degli allenamenti per rendersi conto che dentro di sé erano radicate da anni ansie e paure di non riuscire a legare con nessuno e di rimanere perennemente da sola.

In quelle due settimane, Aizawa aveva imparato a conoscere parti del suo passato e ciò che ritornava sempre, come un serpente che si morde la coda, era l'assenza di figure a lei amiche.
Dai suoi racconti si evinceva che l'unico scopo della sua vita fosse combattere. Si svegliava la mattina e doveva combattere fino alla sera quando stremata si addormentava e a causa di ciò, oltre che per la sua reputazione, nessuno aveva mai voluto provare ad andare oltre ciò che accadeva sul ring – la maggior parte delle volte perché chiunque si trovasse a sfidarla, finiva col morire.

La vita di Miyuki era quindi sempre stata scandita da conoscenze randomiche e ogni volta che aveva pensato di essere riuscita a farsi degli amici, alla fine, era sempre stata costretta a combatterli ed ucciderli.
L'unica volta in cui aveva deciso di risparmiare qualcuno perché suo amico, aveva finito per far saltare in aria l'intero edificio e si era ritrovata da sola, nel bosco, immersa nella nebbia.

"Sono sicuro che andrà tutto bene" provò a rassicurarla guardandola negli occhi "nessuno si farà del male, farò di tutto per impedirlo." Miyuki avanzò verso di lui "Lo spero..." rispose a bassa voce superandolo e continuando a proseguire.

Voleva davvero credere alle parole del professore ma quel "farò di tutto per impedirlo" le fece capire che anche lui, nel profondo, non fosse particolarmente convinto della cosa.
Era stanca di sentirsi così. Da due settimane a quella parte tutta la sicurezza che aveva sempre creduto di avere aveva cominciato a sgretolarsi davanti le cose più banali. Continuava a pensare che qualsiasi cosa avesse fatto avrebbe finito con il distruggersi, che ogni amico si fosse fatta, alla fine l'avrebbe lasciata sola e che tutto ciò per cui stava lottando, alla fine, si sarebbe rivelato inutile. Era estenuante. Le sembrava che ogni passo avanti facesse, qualcuno la tirasse indietro e quel qualcuno era proprio lei stessa.

Dopo qualche minuto finalmente, Miyuki ed Aizawa arrivarono davanti la porta del dormitorio della 1-A e dopo aver fatto un bel respiro profondo, Aizawa suonò il campanello.

"E' arrivata!" sentirono urlare da dentro e a seguito di un enorme baccano, la porta d'ingresso si aprì rivelando almeno sei persone, schiacciate l'una sull'altra che le sorridevano. Miyuki rimase immobile, di certo non si aspettava una cosa del genere.

"Finalmente sei arrivata ti stavamo aspettando!" disse la ragazza con il quirk che le permetteva di creare oggetti dal suo corpo, doveva chiamarsi Momo – pensò. "Hai preso tutto?" Miyuki annui per poi indicare il borsone imbarazzata.

"Li avevamo avvertiti che saresti andata a prendere le tue cose prima di venire qui" asserì Aizawa notando la sua faccia perplessa.

"Fate spazio ragazzi! Lasciatela entrare!" disse a gran voce Iida, colui che sfrecciava come un razzo "Vieni Miyuki, benvenuta!" le sorrise indicandole l'interno della casa con il braccio sinistro "Da oggi questa è casa tua."

Miyuki rimase in silenzio e facendo un cenno con il capo entrò.

Si sentiva un po' a disagio, quella casa era decisamente enorme e in più, adesso aveva tutti gli occhi puntati addosso. Si diede un'occhiata in giro e pensò che ci avrebbe messo una vita a ricordare tutti i posti che man mano Iida le andava indicando "...e questa è la lavanderia comune. Sai usare la lavatrice no? Beh se non ci riesci ti aiutiamo noi!" man mano che avanzavano tutti i suoi compagni si univano "Questa è la mia stanza! Puoi bussare da me quando vuoi!" le disse Kirishima sorridendole a trentadue denti. "Da questa parte ci sono i bagni comuni ma ogni stanza ha quello personale" continuò Iida e nonostante Miyuki apprezzasse il fatto che le stessero dedicando del tempo per farla sentire il più a casa possibile era sicura che una volta finito il giro avrebbe dimenticato proprio tutto.

"E questo è tutto!" concluse Iida dopo almeno mezz'ora di tour dettagliato di tutto l'appartamento "Se hai qualche problema non esitare a chiedere, dopotutto sono il capoclasse!" le sorrise "Ti ringrazio" rispose lei imbarazzata perché per gli ultimi dieci minuti non aveva completamente prestato attenzione mentre Iida descriveva minuziosamente il contenuto di ogni dispensa della cucina.

"Perfetto, adesso che finalmente Iida ha finito" disse una delle ragazze "possiamo farti vedere la tua stanza!" la prese per un braccio e la trascinò nuovamente su per le scale "Mina! Non correre!" la richiamò un'altra "Aspettaci!" urlò Momo correndole dietro seguita da tutti gli altri.

Una volta arrivate di nuovo nella parte femminile della casa, Mina si fermò davanti una delle porte e lasciò il braccio di Miyuki che aveva il fiatone "Perdonami!" le disse ridendo "Mi sono fatta prendere dall'entusiasmo! Non vedevo l'ora che Iida smettesse di parlare di barattoli di fagioli!" rise di nuovo e nel frattempo arrivarono tutti gli altri.

"Okay – Momo si mise davanti alla porta – sei pronta?" le domandò e Miyuki alzò leggermente le spalle "Dai Momo apri la porta!" la incitò Mina "Voglio vedere la sua faccia!" Miyuki si sentì un po' a disagio, cosa l'attendeva dietro quella porta?

"Sì sì, sto aprendo!" rispose infilando una chiave argentata nella serratura e facendola scattare due volte, finalmente, l'aprì.

Miyuki diede un'occhiata dentro, non era molto diversa dalla stanza in cui era stata in quelle due settimane, c'era anche un balcone oltre al letto, una scrivania, l'armadio e qualche scaffale ma vista l'eccitazione di Mina, pensò che non dire niente fosse poco carino. Dopotutto, erano tutti lì per vedere la sua reazione, persino Bakugou.

"Ehm... wow ragazzi, è fantastica" disse cercando di suonare il più felice possibile. In realtà era felice ma non riusciva a capire tutto l'eccitamento dei suoi compagni.

Mina guardò dentro la stanza e con disappunto le domandò "Ma come, l'hai già vista?" si girò verso gli altri "Chi gliene ha parlato??" gli altri fecero spallucce "Di cosa stai parlando?" le chiese Miyuki "Di questa" rispose Momo da dentro la stanza. Miyuki si girò verso la ragazza e rimase in silenzio, stava tenendo in mano un vasetto con piccolo fiore di loto.

"Il professore Aizawa ci ha detto che a causa dell'esplosione hai perso tutto e dato che noi tutti abbiamo personalizzato le nostre camere, abbiamo pensato di darti una mano per iniziare a personalizzare la tua." le sorrise. Miyuki entrò nella sua stanza in silenzio e una volta vicina alla compagna, prese il vasetto in mano per osservarlo più da vicino.

Era una cosa tanto piccola quanto grande, nessuno aveva mai fatto una cosa del genere per lei "Vi ringrazio" si girò verso gli altri "non mi avevano mai regalato un fiore, è bellissimo" tornò a guardarlo. Mina si appoggiò alla parete e fece un respiro di sollievo "Meno male! Fino all'ultimo non sapevamo cosa prendere!"

"No è perfetto davvero, grazie ragazze." andò a metterlo sulla scrivania "Abbiamo un'altra sorpresa!" disse Denki entrando; Miyuki lo guardò "All Might ci ha detto che tutti i tuoi vestiti sono esplosi – asserì Kirishima raggiungendo l'altro – e dato che non indossi vestiti femminili a causa del tuo quirk" – ci avevano creduto davvero? – "abbiamo pensato di prestarti alcuni dei nostri finché non potrai comprarne di nuovi!" concluse aprendo le ante dell'armadio e mostrandole una serie di pantaloni lunghi e felpe di vario tipo e colore. Miyuki sentì di nuovo le guance andarle a fuoco.

"Purtroppo non tutti hanno partecipato" asserì Deku entrando nella stanza "alcuni di noi sono o troppo alti o troppo bassi" indicò un ragazzino bassissimo con una strana capigliatura che Miyuki dovette ammettere di non aver notato tutta la mattina.

"Già – piagnucolò lui – i miei vestiti non toccheranno mai il tuo se-" una ragazza gli tirò un pugno in testa "Eheh – rise – perdona Mineta" Miyuki lo guardò sconvolta.

"Io, IIda, Sato, Koda, Ojiro, Shoji e – guardò Mineta – avremmo voluto mettere qualche nostro indumento ma, come ho detto, io sono più basso di te e loro, molto più alti" rise. Miyuki li guardò e accennò un sorriso a labbra chiuse "Lo apprezzo tantissimo, vi ringrazio" rispose.

Momo batté le mani entusiasta "Che bello, siamo riusciti nella sorpresa!" Miyuki annuì, non se l'era aspettato per niente.
L'idea che qualcuno avesse pensato di fare qualcosa di così gentile nei suoi confronti senza essere stato minacciato o pagato per farlo le fece provare una strana sensazione di calore nel petto.
Non era ancora sicura che sarebbe riuscita a diventare amica di tutti loro ma di certo ce l'avrebbe messa tutta anche solo per provarci.

Passata una decina di minuti tra ringraziamenti e chiacchiere i ragazzi lasciarono Miyuki nella sua stanza per permetterle di cambiarsi e mettersi comoda e tornarono al piano di sotto dove il professor Aizawa era rimasto per tutto il tempo. Miyuki posò il borsone che aveva in spalla sul letto e presi i vestiti che le avevano comprato All Might ed Aizawa li sistemò nell'armadio insieme agli altri.

Successivamente, si spogliò e una volta rimasta in mutande si accorse della presenza di qualcosa che non aveva notato prima: uno specchio. Rimase immobile davanti all'armadio e lo osservo per qualche minuto – non si era più specchiata da quella sera tant'è che nell'appartamento precedente li aveva coperti tutti.

Restò ferma, come paralizzata. Che avrebbe dovuto fare? Avrebbe dovuto coprire anche questo o dato che stava cercando di mettere una pietra sopra al suo passato, avrebbe dovuto cercare quantomeno di riuscire a guardarsi allo specchio? Si girò verso l'armadio e prese un pantalone nero e una felpa giallo acceso con una saetta sopra "Sicuramente è di Denki" disse rimettendo la stampella a posto e chiudendo l'armadio.

In seguito, portò entrambi gli indumenti sul letto e facendo un respiro profondo si girò alla sua sinistra dove lo specchio sembrava la stesse fissando. Guardò un'ultima volta i vestiti e poi, con tutto il coraggio che aveva in corpo ci si piazzò davanti tenendo gli occhi chiusi.

Rimase in mutande e reggiseno e ad occhi chiusi per qualche minuto mentre, nella sua testa, cercava di ricostruire l'immagine di sé stessa per come la ricordava. Immaginò i suoi capelli, i suoi occhi, il suo viso e il resto del suo corpo e poi, con grandissima difficoltà aprì gli occhi e si guardò.

Iniziò a respirare lentamente mentre teneva gli occhi fissi su quelli del suo riflesso: erano grandi e castani, almeno quelli era riuscita ad immaginarli uguali. Piano piano, continuando a respirare lentamente, scese sul resto del suo viso. Era un po' più rilassato dall'ultima volta che si era guardata ma la stanchezza la si leggeva completamente e le labbra erano fisse in un'espressione contrita.

Alzò lo sguardo e si guardò i capelli, non erano molto diversi dall'ultima volta. Sempre neri e sempre a caschetto – "nulla di speciale" pensò. Finito con il viso, iniziò la parte più difficile: il resto.

Si riguardò negli occhi come in cerca di conforto da sé stessa e deglutendo iniziò ad abbassare lo sguardo.
Ad ogni centimetro di pelle subito sotto il collo e ad ogni cicatrice, un brivido le percorreva la schiena. Le guardò e come non aveva mai fatto prima le accarezzò una ad una. Era un mostro e non poteva far nulla per cambiare ciò.
Chiunque avesse mai visto quel corpo sarebbe fuggito dall'orrore mentre lei vi era incastrata dentro.

Le odiava, le odiava tutte ma, in particolare, odiava quella che aveva sulla pancia e tra le scapole. Ricordava, come se le stesse accadendo in quel preciso istante, il dolore atroce della mano di suo padre che le squarciava la pancia. Sentiva il sangue vibrarle dentro e gli organi bruciare.

Allontanò la mano dalla cicatrice e senza tornare a guardarsi allo specchio lo staccò dal muro e lo appoggiò a terra con la parte riflettente verso il muro. Non ce la faceva.

"Ehi quella è la mia felpa!" disse contento Denki quando la vide arrivare in cucina "Sapevo che ti sarebbe piaciuta!" le sorrise.

"Ma è ovvio! L'hai vista usare il fulmine no?" asserì un ragazzo mentre addentava un pezzo di pane "Cosa?!" quasi urlò l'altro "No Sero, Denki era svenuto. Troppi volt!" rispose una ragazza imitando la faccia di Denki quando gli infermieri erano andati a prenderlo.

"Jiro l'hai fatta benissimo!" rispose Sero scoppiando a ridere. Miyuki si avvicinò ad una sedia vuota accanto a Midoriya "Posso sedermi qui?" lui la guardò e le sorrise "Certo!" lei lo ringraziò e sedutaglisi accanto fece un cenno con la testa a Todoroki che le stava seduta di fronte. Lui ricambiò accennando un sorriso.

"Quindi?!" Denki si precipitò al tavolo "Anche tu usi il fulmine??" le domandò "Già, e non solo!" rispose Kirishima "Usa quattro elementi, veramente fighissimo!" continuò esaltato facendo pugno e pugno con le sue mani – Miyuki lo trovò divertente.

"E dimmi anche tu ti scarichi come me?" si appoggiò al tavolo con entrambe le mani e avvicinò la faccia a quella di Miyuki. Lei indietreggiò leggermente con la testa "Ehm... in realtà non mi è mai successo..." ammise facendo spallucce.

"Coosa?!" il ragazzo si lasciò cadere sul tavolo, tutti risero ma a Miyuki non parve carino "Beh, se vuoi posso aiutarti a padroneggiarlo meglio" si offrì sperando di tirargli su il morale. Denki alzò la testa con un sorriso che andava da un orecchio all'altro "Davvero??" saltò in piedi "Grazie!!" quasi urlò.

Midoriya rise "Basta poco per renderlo felice" Miyuki lo guardò e poi tornò a guardare Denki "Mi fa piacere..."

"Oi" Miyuki girò la testa verso la direzione dalla quale proveniva la voce di Bakugou – sapeva fosse la sua – "senti-" asserì mettendosi le mani nelle tasche dei pantaloni - le sembrò parecchio a disagio. Miyuki guardò prima Midoriya e poi Todoroki ma entrambi sembravano confusi come lei "Sì?" rispose inclinando leggermente la testa di lato.
Bakugou schioccò la lingua tra i denti, fece un lungo respiro e dopo aver guardato Iida, roteò gli occhi e disse "Scusa per sta mattina."

Immediatamente in tutta la stanza calò il silenzio e Midoriya quasi si strozzò con i noodles "Coglione" disse Bakugou notandolo. Miyuki rimase in silenzio per qualche secondo, nessuno le aveva mai chiesto scusa, cosa avrebbe dovuto fare? Forse sarebbe stato meglio scusarsi anche lei per averlo scaraventato a muro.

"Oh – sgranò leggermente gli occhi – tranquillo sono abituata ad approcci del genere" si grattò nervosamente la nuca, Bakugou la guardò negli occhi "anzi – continuò – scusa tu" lui alzò un sopracciglio "spero di non averti fatto male scaraventandoti a muro. Ti ho fatto fare proprio un bel buco" strinse le spalle. Sperava che le sue scuse sortissero lo stesso effetto che quelle di Bakugou avevano avuto su di lei ma, purtroppo, Miyuki non poteva sapere che quelle esatte parole "spero di non averti fatto male" avrebbero scatenato la sua ira.

"Cosa?!?!" gli occhi di Bakugou si incendiarono "Farmi male?! Hai idea di con chi stai parlando comparsa di merda?!" iniziò a sbraitare. Miyuki indietreggiò sulla sedia "Il tuo amico qui ha dei seri problemi con la rabbia" si rivolse a Midoriya il quale rise di gusto mentre l'altro continuava a sbraitare e Kirishima, come al solito, cercava di placarlo.


___________________________________________________________________________

Ed eccoci qui con il quinto capitolo!

Vi ringrazio tanto per aver inserito la mia storia tra le vostre seguite e per aver letto, votato e commentato tutti gli altri capitoli, sono veramente tanto felice. Non mi aspettavo che questa storia potesse piacere e il vostro riscontro positivo è stato il miglior regalo di Natale!

Do inoltre il benvenuto a tutti/e quelli/e che sono giunti qui grazie a tiktok e spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto quanto gli altri.

Se volete, lasciate un piccolo pensiero e ci vediamo al prossimo!

Baci, Ems xx

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