Ho seriamente paura che mi possa venire un'ulcera in questo istante.

«Ne basta uno», mi rivolgo all'antipatico che finalmente gira la testa verso di me per rivolgermi un minimo di attenzione.
Mi studia perentorio.

Quegli occhi mi fanno imbestialire quanto più contorcere... divento gelatina sotto al suo sguardo.

«Per me può stare con te anche mezz'ora, torna a piedi», mi guarda male un altro po'.
Sto per rispondergli male, ma prima di me prende parola il barista.

«Liam non rompere il cazzo. Vai pure amico, lo tengo qua io.» Si rivolge a Ric facendogli l'occhiolino, sento sussurrare da quest'ultimo "coglione" in modo scherzoso, mentre mi dirigo al tavolino color crema.
Mi raggiunge subito dopo adagiandosi nella sedia davanti alla mia.

Finisco l'ultimo sorso di caffè, ormai freddo, appoggiando la tazzina di lato, insieme ai libri.
In tutto questo il castano davanti a me non ha mai smesso di guardarmi.

«Allora...» inizio mordendomi leggermente il labbro, capto il suo sguardo saettare proprio in quel punto, difatti serro immediatamente la bocca.

«Allora...» continua lui, aspettando un discorso da parte mia. Sorrido impacciata.

«Mi volevo scusare per quella volta, insomma quando...» si intromette subito.

«Lo so quando, tranquilla non c'è bisogno...» questa volta sta a me interromperlo.

«Invece ce n'è bisogno, sono stata una bambina a comportarmi in quel modo. Ma sinceramente ti ho detto la verità, ho paura degli horror, farei così con chiunque», parlo a raffica senza prendere fiato, distruggendo le unghie con l'altra mano.
È un brutto vizio che ho quando sono nervosa.
«In più puoi ben vedere quanto non sopporti Liam», faccio un risolino, ma Ric non ricambia anzi, rimane impassibile.

Resta in silenzio per assimilare, penso, il mio discorso, prima di iniziare a ribattere. «Lo sai, io non mi sono arrabbiato per il film, né per quando ti sei accoccolata a lui, anche se lì per lì mi dava fastidio.»
Lo guardo confusa non capendo, intravede il mio sguardo stralunato così prosegue. «Hai presente il detto odio uguale amore

Lo freno all'istante. «Stai dicendo una cazzata.»

«Può essere vero, ma ti sembra normale questo detestarvi fin da subito? A me non torna, vi conoscete da pochissimo», sentenzia convinto.

«È normale che mi stia sul cazzo, sarebbe anormale se mi stessero simpatici tutti invece», scrollo le spalle.

«Ma uno non si comporta così con una persona che conosce da poco, quindi o qualcuno di voi ha fatto qualcosa all'altro, o a quanto pare avete parecchia confidenza», puntualizza ovvio.

«Io faccio così con tutti.»

«Non ci credo», risponde senza ombra di dubbio.

«Ric, dove vuoi arrivare?» chiedo burbera, visto che non sa ancora niente della mia vita privata.

«E tu invece dove vuoi arrivare?»
È cocciuto da morire e non mi sta rendendo la conversazione facile. Sbuffo e mi appoggio sulla sedia.
Vede che non controbatto così continua. «Non dico le cose a caso Em.»

«A me pare che ti stia facendo troppi film», obbietto e lo guardo con sufficienza. Sono nervosa, ma non solo per questo discorso, per tutto.

«Ok, allora se mi dici che non c'è niente tra voi per me si può ricominciare da zero tranquillamente.» Alza le mani in segno di resa. Io mi sbilancio con la schiena vicino a lui.

«È vero, non ho assolutamente niente a che fare con lui, ti ricordo che quella che sta per diventare la mia migliore amica è fidanzata con lui», mormoro come se volessi avere una scusa in più per me stessa, in parte ho detto la verità: Tra me e Liam ormai non c'è più nulla.

«Benissimo, tu mi piaci, ormai si è capito, tu potresti essere un minimo interessata?» sussurra speranzoso. Da come l'ho potuto un po' conoscere, so che Richard non ha peli sulla lingua e si butta dove c'è da buttarsi.

E mi piace questo suo lato.

«Sì, ti vorrei conoscere», sorrido e lui ricambia avvicinando la mano alla mia.

«Andiamo, non ho tempo da perdere», sbuca Liam furente, come sempre, carbonizza le nostre mani intrecciate con i suoi occhi, ma io non ci penso proprio a toglierla, anzi non gli degno di un minimo di attenzione.
Richard guarda il suo amico per un breve istante riportando, dopodiché, lo sguardo su di me alzando un sopracciglio.

Mi fa capire quello che intende per odio reciproco, ma io mento facendo finta di non comprendere.

In fondo so fare solo quello.

Prova a fermarmiWhere stories live. Discover now