Ricordi e Dolori

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Nico

Poseidone ci aveva dato dei pugnali abbinati. Avrei scommesso qualsiasi cosa che Afrodite e Ade centrassero qualcosa. Quando si trattava di me e Will, erano una squadra perfetta. Era fastidioso a volte. Will e io eravamo seduti sul mio letto nella camera che dividevamo, quando dal nulla lui iniziò a piangere. Lo guardai confuso.

"Will?" Chiesi lentamente. Di solito Will non piangeva. Semplicemente sorrideva e si assicurava che io fossi felice. Non sapevo cosa fare, non sono molte le persone che piangono in una stanza insieme a me. Will abbassò lo sguardo, singhiozzando terribilmente. "Will, cosa succede?" Chiesi di nuovo. Mi guardò, studiando la mia espressione preoccupata. Poi mi prese e mi tirò in un abbraccio stretto. All'inizio fui sorpreso, poi lo abbracciai anche io. Era piacevole, anche se mi stava stringendo davvero forte.

"Mi dispiace, Nico" Sussurrò Will. "Non dovrei fare così, ma stavo pensando a prima, quando stavi facendo l'idiota."

"Sono sempre un idiota." Risposi cercando di sollevargli il morale. Funzionò; rise tra le lacrime.

"Lo sai che non è sempre vero. Sei stato spericolato a viaggiare nell'ombra con la macchina intera e undici persone. Nico, mi sono davvero spaventato."

"Beh, non importa più." Dissi.

"Nico, avrei potuto perderti. Ti saresti potuto sciogliere in una pozza di ombre e mi sentivo come se non potessi fare niente per evitarlo. Ron non mi voleva dare la polvere di unicorno, ma quella non sempre funziona. Saresti potuto-" Singhiozzò e fece una pausa.

"Sì, ma non è successo." Dissi delicatamente. "Will, sono qui e non vado da nessuna parte."

"Grazie," Sussurrò Will. Lo abbracciai più forte e restammo lì fino ad addormentarci nelle braccia uno dell'altro.

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La settimana seguente non successero molte cose, a parte il fatto che Harry un incubo davvero brutto una notte e il giorno dopo Arthur arrivò con delle fasciature. Nessuno ci voleva dire cosa fosse successo, ma Silente sembrava ignorare Harry più che mai. Aveva perfino convinto Piton a venire più spesso per insegnare qualcosa a Harry. (A/N datemi corda)

Harry sembrava guardare Percy in modo strano. IO e Will restammo per conto nostro. Non fu fino all'ultima sera delle vacanze di Natale che successe veramente qualcosa. Eravamo tutti seduti intorno al tavolo da pranzo, godendoci una delle torte invernali della signora Weasley. L'intero ordine era presente, tranne Silente. Perfino Piton si era presentato. Sirius stava parlando con Harry; Hermione e Annabeth stavano parlando di un libro e Percy e Jason stavano cercando di scoprire quanta torta potessero tenere in bocca.

"Nico, giusto?" Mi chiese Piton. Mi irrigidii, non mi piaceva proprio questo tizio. Era inquietante. "Voglio sapere come fai a materializzarti a quindici anni. Il Ministero non permette ai ragazzi della tua età di imparare."

"Severus!" Urlò la signora Weasley.

"No, va bene. Se è curioso è giusto che lo sappia. È semplice in realtà. In America l'età minima è diversa." Alzai le spalle. Poi tornai a stuzzicare la mia torta con una forchetta.

"Come sta tua sorella?"

Il mondo sembrò crollare.

Bianca stava uscendo dalla tenda delle cacciatrici per dirmi che mi stava abbandonando.

Bianca che partiva per fare l'impresa con Percy.

Percy che torna senza Bianca.

Il suo funerale.

Babysitter a Hogwarts {Libro 1} [Traduzione di Babysitting Hogwarts]Where stories live. Discover now